Guantanamo: alimentazione forzata e assassinii presentati come suicidi

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Una giudice statunitense ha approvato l’applicazione forzata dell’alimentazione di un detenuto in sciopero della fame nel carcere di Guantanamo.

Abu Wa Dhiab, siriano detenuto dal 2002, si rifiuta di ingerire cibo e acqua. Si tratta di uno dei prigionieri della base navale che ha deciso di portare la loro protesta sino al martirio.

L’amministrazione Obama ha riconosciuto, nel 2009, che non vi era alcuna ragione giuridica per detenere questo prigioniero. Ma, quattro anni dopo, la sua situazione – come quella della maggior parte dei 155 prigionieri del carcere – prosegue nello stesso limbo giuridico.

La scorsa settimana, l’ipotetica chiusura del carcere, promessa elettorale del presidente Barack Obama, ha ricevuto un altro duro colpo: il Congresso degli Stati Uniti ha approvato la nuova legge di Difesa, che impedisce sia la sua chiusura come il trasferimento dei detenuti.

tortura-submarinoInoltre, la rivista Harper ha pubblicato nuove testimonianze che proverebbero che, nel giugno 2006, le autorità della Base Navale fecero passare per suicidio l’assassinio di tre prigionieri. Questi sarebbero morti dopo essere stati torturati con il metodo dell’asfissia simulata, in un luogo segreto della prigione, nota come Camp No o Penny Lane.

Sono nuove lezioni sui diritti umani per Cuba che il governo degli Stati Uniti sta impartendo, curiosamente, in un territorio rubato a Cuba. E i media … continuano a guardare da un’altro lato.

 En Guantánamo, alimentación forzada y asesinatos presentados como suicidios

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Una jueza de EEUU ha aprobado, finalmente, aplicar la alimentación forzada a un preso en huelga de hambre en la cárcel de Guantánamo.

Abu Wa el Dhiab, sirio recluido desde 2002, se niega a ingerir comida y agua. Es uno de los presos de la base naval que ha decidido llevar su protesta hasta el martirio.

La administración Obama reconoció en 2009 que no existían razones legales para retener a este preso. Pero, cuatro años después, su situación -como la de la mayoría de los 155 presos del penal- continúa en el mismo limbo legal.

La semana pasada, el hipotético cierre de la cárcel, promesa electoral del presidente Barack Obama, recibía un nuevo golpe: el Congreso de EEUU aprobaba la nueva Ley de Defensa, que imposibilita tanto su clausura como el traslado de los prisioneros.

Por otro lado, la revista Harper’s ha publicado nuevos testimonios que apuntarían a que, en junio de 2006, las autoridades de la Base Naval hicieron pasar por suicidio el asesinato de tres prisioneros. Estos habrían fallecido tras ser torturados, mediante el método de la asfixia simulada, en un lugar secreto de dicha cárcel, conocido como Camp No o Penny Lane.

Son nuevas lecciones de derechos humanos para Cuba que el Gobierno de EEUU imparte, curiosamente, en un territorio robado a dicho país. Y los medios… siguen mirando para otro lado.

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