Dall’ “assistenza” alla sovversione

Francisco Arias Fernández http://razonesdecuba.cubadebate.cu

I media della stampa internazionale hanno documentato la partecipazione dell’Agenzia degli USA per lo Sviluppo Internazionale (USAID); del National Endowment for Democracy (NED-Fondazione Nazionale per la Democrazia), del National Democratic Institute (NDI-Istituto Nazionale Democratico) e dei loro sub contrattisti o filiali, che stavano meticolosamente lavorando nel reinventare la “nuova leadership”, intrufolandosi o infiltrandosi, selettivamente, in settori chiave dell’economia, della gioventù, degli studenti, dei medi e piccoli imprenditori, gruppi ambientalisti, di femministe, tra altri, per minare la base di sostegno del governo del Nicaragua.

È molto significativo che il 16 aprile di quest’anno, usando lo stesso copione dei congressisti anticubani che hanno promosso la guerra economica con il “Nica Act”, nel 2016, l’amministratore dell’ USAID, Mark Green, annunciasse che il suo governo continuerà a sostenere la partecipazione “libera, sicura e genuina” della società civile nicaraguense, dopo aver affermato che “gli USA seguono con preoccupazione la chiusura di spazi democratici in Nicaragua, le sistematiche violazioni dei diritti umani e la diffusione della corruzione del governo del designato presidente Daniel Ortega”.

“La nostra massima priorità è potenziare la partecipazione libera, sicura e genuina di organizzazioni indipendenti della società civile, i cui membri rischiano la propria vita alla ricerca della trasparenza e di altri diritti e libertà fondamentali”, ha aggiunto il funzionario.

Tali dichiarazioni espresse nel contesto dell’ultimo Vertice delle Americhe in Perù, hanno avuto luogo dopo la decisione del presidente Donald Trump di sospendere gli aiuti al Nicaragua, attraverso l’USAID, proposta per il prossimo periodo fiscale 2018-2019.

Oltre un mese prima i congressisti, Ileana Ros-Lehtinen, Eliot Engels e Albio Sires, hanno inviato una lettera all’amministratore Green, nella quale sollecitano il governo USA ad invertire la decisione di zero aiuti al Nicaragua. Tuttavia, lo hanno invitato ad “evitare appoggio a membri del settore privato coinvolti nella corruzione, riciclaggio di denaro e con il regime di Daniel Ortega”.

Alla fine del 2008, i media stampa segnalavano che l’USAID aveva erogato, in quell’anno in Nicaragua, almeno un milione di dollari ad ONG, stazioni radio ed organismi politici, come il Centro di Ricerca per la Comunicazione (CINCO) per “incidere” nelle elezioni comunali.

È stato denunciato, in quel momento, che tale finanziamento, coperto come “piccole donazioni”, che presumibilmente non dovevano superare quantità maggiore di $ 25000, facevano parte del piano, su larga scala, che gli USA finanziavano e che eseguivano, da tale data, agenti interni della destra nicaraguense al fine di rovesciare il governo del Presidente Daniel Ortega.

L’informazione aggiungeva che la strategia mediatica di allora, concepita per contrastare il governo sandinistaa coi media, si realizzava attraverso due canali di finanziamento: uno diretto dall’ USAID e l’organismo CASAL & Associates (C&A) e un altro integrato dal cosiddetto Fondo Comune, degli europei, che sono stati utilizzati per implementare campagne e mobilitazioni per destabilizzare il Governo di Riconciliazione e di Unità Nazionale.

In quel pacchetto di finanziamenti sotto copertura destinato ai media si evidenziavano inoltre le stazioni Radio 15 di Settembre e Radio Corporation e la Commissione Permanente per i Diritti Umani (CPDH), entità che si erano caratterizzate per la loro distruttiva critica all’ amministrazione del Presidente Daniel Ortega ed il loro aperto sostegno a manifestazioni, proteste di piazza e campagne internazionali contro il governo costituzionale eletto dal popolo nel 2006.

Già nel 2008, i media stampa nicaraguense avevano identificato almeno 14 progetti sovversivi dell’USAID che erano in marcia in tutto il paese con le più diverse coperture e titoli che avevano beneficiato di tale finanziamento: “Partecipazione dei cittadini al processo elettorale” “Incubazione una cultura della trasparenza nella gioventù nicaraguense”, “Formazione dei giovani studenti di comunicazione per la produzione di storie che promuovono l’auto-efficacia”, “Multimedia per la governance democratica”, “Rafforzamento dei diritti civili delle donne e dei giovani a Masaya”, “Quadro giuridico dell’Azione Civica per i giornalisti’ e ‘Partecipazione attiva dei cittadini nicaraguensi al loro diritto di voto’ tra altri.

Una parte significativa della impalcatura USA è il National Democratic Institute (NDI), uno strumento per il “cambiamento”, un altro filo della CIA che è responsabile del tanto menzionato “rafforzamento” dei cosiddetti “agenti per il cambiamento” (politico e di sistema) dei paesi in cui i governi non piacciono a Washington. La sua presidentessa è la sperimentata, in queste faccende, Madeleine Albright, ex Segretaria di Stato USA.

Sull’ “assistenza” del NDI in Nicaragua si esprime sul suo sito web: “Per garantire che la prossima generazione di leader sarà dotata per governare in modo democratico e trasparente”, dal 2010 l’NDI ha collaborato con le università del Nicaragua e le organizzazioni civiche per guidare un programma di leadership giovanile che ha contribuito a preparare più di 2000 leader giovanili, attuali e futuri, in tutto il paese. Il NDI ha anche contribuito agli sforzi del Nicaragua per aumentare la partecipazione politica delle donne e le iniziative per ridurre la discriminazione contro le persone LGBT, nonché condividere le migliori pratiche per il monitoraggio dei processi elettorali.”

Dal 2015 in avanti le agenzie USA hanno esteso il loro “sostegno” al Nicaragua, in particolare attraverso corsi di leadership e denaro per i giovani nelle università, scuole, ONG e partiti politici. Le organizzazioni che lavorano con movimenti femministi e donne, i diritti umani e l’ambiente hanno avuto la priorità per organizzarle come strutture alternative e usarle nel tentativo di far cadere il governo.

Ad esempio, il Movimento Civico della Gioventù (MCJ) è un’organizzazione finanziata, creata e parte del National Democratic Institute. Il Segretario Generale della MCJ, Davis Nicaragua Jose Lopez, che appare come il fondatore dell’organizzazione, è anche coordinatore dell’NDI in Nicaragua e attivo in una serie di organizzazioni simili in quel paese ed El Salvador.

Il sito NDI riconosce esplicitamente: “Il Movimento Civico della Gioventù (MCJ) è stato parte di un progetto del NDI che ha avuto inizio nel 2015 al fine di espandere la leadership dei giovani ed il loro impegno politico fornendo una formazione pratica nelle tecniche organizzative delle comunità. Alcuni dei membri del gruppo sono laureati del programma di Certificazione In Dirigenza e Conduzione Politica (CLPM) che l’NDI ha sostenuto in collaborazione con le università nicaraguensi e organizzazioni della Società Civile”.

Un giornalista svedese faceva riferimento, il 4 giugno scorso, al giro europeo condotto, in quei giorni, da tre studenti del Nicaragua per raccogliere sostegno al complotto contro il governo sandinista e affermava che almeno una delle giovani rappresenta un’organizzazione finanziata e creata dagli USA. Affermava che Jessica Cisneros, attiva sui temi dell’integrazione e della partecipazione giovanile ai processi politici, è membro del Movimento civico della Gioventù.

Un’ altra delle “agenti” che andavano raccogliendo odio per il governo e supporto per il colpo di stato, è Yerling Aguilera, del Politecnico (UPOLI) di Managua e specialista in ricerche sulla rivoluzione ed il movimento femminista, che -secondo quanto afferma il giornalista svedese- è stata anche impiegata e consulente dell’Istituto di Studi Strategici e Politiche Pubbliche (IEEPP) in Nicaragua, un’entità che lavora per “rafforzare la capacità degli attori politici, statali e sociali per un pubblico più informato attraverso i servizi creativi e innovativi”. IEEPP ha ricevuto il sostegno del National Endowment for Democracy (NED) per 224162 $ tra il 2014 e il 2017.

La NED lavora con una serie di altre organizzazioni, media, siti Web e ONG nella nazione centroamericana. Ufficialmente, il suo sostegno al Nicaragua è stato di 4,2 milioni di dollari tra il 2014 e il 2017.

L’USAID, NED NDI hanno una vasta attività in Nicaragua, con migliaia di attivisti addestrati per “cambiare la società”, centinaia di ONG, università e partiti politici che ricevono denaro e materiali per il complotto, che lo hanno progettato non attraverso organizzazioni politiche tradizionali, ma segrete o fantasmi, per dare l’impressione di “esplosioni spontanee” di malessere o condanna e mascherare i veri interessi egemonici del nord.


De la “asistencia” a la subversión

Por Francisco Arias Fernández

Medios de prensa internacionales han documentado la participación de la Agencia de Estados Unidos para el Desarrollo Internacional (USAID); la Fundación Nacional para la Democracia (NED), el Instituto Nacional Democrático (NDI), así como sus subcontratistas o filiales, que venían trabajando meticulosamente en reinventar el “nuevo liderazgo”, colándose o infiltrándose, selectivamente en sectores clave de la economía, la juventud, los estudiantes, medianos y pequeños empresarios, grupos ambientalistas, feministas, entre otros, para socavar las bases de apoyo al gobierno de Nicaragua.

Resulta muy revelador que el 16 de abril del presente año, montado en el mismo guión de los congresistas anticubanos que promovieron la guerra económica con la “Nica Act” en 2016, el administrador de la USAID, Mark Green, anunciara que su gobierno continuará apoyando la participación “libre, segura y genuina” de la sociedad civil nicaragüense, tras manifestar que “Estados Unidos sigue con preocupación el cierre de espacios democráticos en Nicaragua, las sistemáticas violaciones a los derechos humanos y la propagación de la corrupción del gobierno del designado presidente Daniel Ortega”.

Nuestra máxima prioridad es empoderar la participación libre, segura y genuina de las organizaciones independientes de la sociedad civil, cuyos miembros arriesgan sus vidas en la búsqueda de la transparencia y otros derechos y libertades fundamentales”, añadió el funcionario.

Esas declaraciones expresadas en el contexto de la última cumbre de las Américas en Perú, tenían lugar tras la decisión del presidente Donald Trump de suspender la ayuda a Nicaragua a través de la USAID, propuesta para el próximo período fiscal 2018-2019.

Además un mes antes los congresistas, Ileana Ros-Lehtinen, Eliot Engels y Albio Sires, enviaron una carta al administrador Green, en la que instan al gobierno estadounidense a revertir la decisión de cero ayuda a Nicaragua. Sin embargo, le exhortaron a “evitar apoyo a miembros del sector privado vinculados en corrupción, lavado de dinero y con el régimen de Daniel Ortega”.

A finales de 2008, medios de prensa señalaban que la USAID había desembolsado ese año en Nicaragua por lo menos un millón de dólares a ONG, emisoras de radio y organismos políticos como el Centro de Investigaciones para la Comunicación (CINCO), para “incidir” en las elecciones municipales.

Se denunció en aquel momento que este financiamiento, encubierto como “pequeñas donaciones”, que supuestamente no debían exceder cantidades mayores a los 25 000 dólares, formaban parte del plan de gran escala que financiaba Estados Unidos y que ejecutaban desde esa fecha los agentes internos de la derecha nicaragüense para derrocar al gobierno del Presidente Daniel Ortega.

Añadía la información que la estrategia mediática de entonces, montada para confrontar al gobierno sandinista desde los medios de comunicación, se ejecutaba a través de dos vías de financiamiento: una dirigida por USAID y el organismo CASAL & Asociados (C&A) y otra, complementada por el llamado Fondo Común, de los europeos, los cuales se emplearon para desplegar campañas y movilizaciones para desestabilizar al Gobierno de Reconciliación y Unidad Nacional.

En aquel paquete de financiamiento encubierto destinado a los medios de comunicación destacaban además las emisoras Radio 15 de Septiembre y Radio Corporación, así como la Comisión Permanente de Derechos Humanos (CPDH), entidades que se habían caracterizado por sus críticas destructivas a la administración del Presidente Daniel Ortega y su abierto respaldo a manifestaciones, protestas callejeras y campañas internacionales en contra del gobierno constitucional elegido por el pueblo en 2006.

Ya en 2008, medios de prensa nicaragüenses habían identificado al menos 14 proyectos subversivos de la USAID que estaban en marcha en todo el país, con las más disímiles coberturas y títulos que se habían beneficiado del citado financiamiento: “Participación ciudadana en el proceso electoral”, “Incubando una cultura de transparencia en la juventud nicaragüense”, “Capacitación a jóvenes estudiantes de comunicación para producir historias que promuevan la auto-eficacia”, “Multimedia para la gobernabilidad democrática”, “Fortalecimiento de derecho ciudadano de mujeres y jóvenes de Masaya”, “Marco Jurídico de la Acción Ciudadana para periodistas” y “Participación activa de los ciudadanos nicaragüenses en su derecho al voto”, entre otros.

Una parte significativa del andamiaje estadounidense actual es el Instituto Nacional Democrático (NDI), un instrumento para el “cambio”, otro hilo de la CIA que se encarga del tan mencionado “empoderamiento” de los denominados “agentes para el cambio” (político y de sistema) de los países donde los gobiernos no son del agrado de Washington. Su presidenta es la experimentada en esos menesteres Madeleine Albright, ex Secretaria de Estado de los Estados Unidos.

Sobre la “asistencia” del NDI en Nicaragua se expresa en su página web: “Para asegurar que la próxima generación de líderes estará equipada para gobernar de manera democrática y transparente”, desde el 2010 el NDI se ha asociado con universidades nicaragüenses y organizaciones cívicas para conducir un programa de liderazgo juvenil que ha ayudado a preparar más de 2,000 líderes juveniles actuales y futuros en todo el país. El NDI también ha contribuido a los esfuerzos de Nicaragua de aumentar la participación política de las mujeres e iniciativas para disminuir la discriminación contra las personas LGTB, así como compartido las mejores prácticas para el monitoreo de procesos electorales.”

Del año 2015 en adelante las agencias de Estados Unidos ampliaron su “apoyo” a Nicaragua, sobre todo por medio de cursos de liderazgo y dinero para los jóvenes en las universidades, escuelas, ONGs y partidos políticos. Se han priorizado las organizaciones que trabajan con movimientos feministas y mujeres, derechos humanos y el medio ambiente, para organizarlos como estructuras alternativas y utilizarlos en tratar de derrumbar el gobierno.

Por ejemplo, el Movimiento Cívico de Juventudes (MCJ) es una organización financiada, creada y parte del Instituto Nacional Democrático. El Secretario General del MCJ, Davis José Nicaragua López, que aparece como fundador de la organización, también es coordinador del NDI en Nicaragua y activo en una serie de organizaciones similares en ese país y El Salvador.

La página web del NDI reconoce explícitamente: “El Movimiento Cívico de Juventudes (MCJ) ha sido parte de un proyecto del NDI que comenzó en 2015 con el fin de expandir el liderazgo de los jóvenes y su compromiso político aportando capacitación práctica en técnicas de organización de las comunidades. Varios de los miembros del grupo son graduados del programa de Certificación en Liderazgo y Conducción Política (CLPM, por sus siglas en inglés) que el NDI ha apoyado en conjunto con las universidades nicaragüenses y organizaciones de la Sociedad Civil”.

Un periodista sueco hacía referencia el pasado 4 de junio a la gira europea que realizaban por esos días tres estudiantes de Nicaragua para recabar apoyo al complot contra el gobierno sandinista y afirmaba que al menos una de las jóvenes representa a una organización financiada y creada por los Estados Unidos. Afirmaba que Jessica Cisneros, activa en temas de integración y participación juvenil en los procesos políticos, es miembro del Movimiento Cívico de Juventudes.

Otra de las “agentes” que andaban recopilando odio para el gobierno y respaldo para el golpe, es Yerling Aguilera, de la Universidad Politécnica (UPOLI) de Managua y especialista en investigaciones sobre la revolución y el movimiento feminista, quien -según afirma el periodista sueco- también ha sido empleada y consultora del Instituto de Estudios Estratégicos y Políticas Públicas (IEEPP) en Nicaragua, una instancia que trabaja para “el fortalecimiento de la capacidad de los actores políticos, estatales y sociales para un público mejor informado a través de servicios creativos e innovativos”. IEEPP ha recibido apoyo de la Fundación Nacional para la Democracia (NED, por sus siglas en inglés) por 224,162 dólares entre 2014 y 2017.

La NED trabaja con una serie de otras organizaciones, medios, páginas web y ONGs en la nación centroamericana. Oficialmente, su apoyo a Nicaragua anduvo por los 4,2 millones de dólares entre 2014 y 2017.

La USAID, el NDI y la NED tienen una extensa actividad en Nicaragua, con miles de activistas capacitados para “cambiar la sociedad”, cientos de ONGs, universidades y partidos políticos que reciben dinero y material para el complot, que lo han concebido no a través de las organizaciones políticas tradicionales, sino de las solapadas o fantasmas, para dar la impresión de “estallidos espontáneos” de malestar o condena, y disfrazar los verdaderos intereses hegemónicos del norte.

Share Button

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.