«Ritirandosi, il 19 giugno, dal Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite, gli Stati Uniti hanno dimostrato il loro “disprezzo” non solo per lo stesso Consiglio, ma anche per la ONU in generale», ha affermato parlando alla stampa la portavoce della cancelleria russa , María Zajárova.
Inoltre l’uscita di Washington ha confermato la sua doppia facciata nell’ambito della difesa dei diritti umani.
La Zajárova ha espresso la sua speranza che il Consiglio dei Diritti Umani della ONU lavori in maniera efficace senza gli USA.
«Il Consiglio dei Diritti Umani della ONU funzionava già in maniera abbastanza efficace senza la presenza degli Stati Uniti e speriamo lo faccia in futuro, voglio dire che funzioni con efficacia», ha precisato.
La Zajárova ha indicato che gli Stati Uniti ancora una volta hanno inflitto un forte colpo alla propria reputazione rispetto alla difesa dei Diritti Umani.
La diplomatica russa ha aggiunto che l’uscita degli USA dal Consiglio dei Diritti Umani della ONU è un errore, ma ha chiarito che a Mosca non sono sorpresi da questa decisione.
«La Russia continuerà a lavorare allo sviluppo di un dialogo non politico nel Consiglio dei Diritti Umani della ONU», ha concluso la Zajárova.
L’analista politico José Antonio Egido, ha sostenuto che per gli Stati Uniti non è comodo stare nel Consiglio ad ascoltare critiche, dato che la sua posizione non coincide con la linea internazionale.
Martedì 19 giugno la rappresentante statunitense preso la ONU Nikki Haley, in una conferenza stampa offerta assieme al segretario di Stato Mike Pompeo, ha annunciato che il governo degli Stati Uniti si ritirava dal Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite.
La Haley ha dichiarato che: «L’impegno di Washington con i diritti umani non permette agli Stati Uniti di continuare a far parte di un’organizzazione ipocrita che si preoccupa solo dei propri interessi e si burla dei diritti umani».
(Russia Today)