Díaz-Canel con i collaboratori cubani in Giamaica

Montego Bay, Giamaica –  «È stato un orgoglio e un conforto», ha detto il Presidente dei Consigli di Stato e dei Ministri, Miguel Díaz-Canel Bermúdez, il pomeriggio condiviso giovedì 5 con i collaboratori cubani che prestano aiuto solidale nella fraterna nazione dei Caraibi, attività con la quale ha concluso la sua  fitta agenda di lavoro in questa città.


«Abbiamo provato un profondo orgoglio lontani da sentimenti di vanagloria, ha assicurato, quando negli incontri avuti con le massime autorità e con  i leader della Giamaica è stato risaltato il lavoro svolto qui. Ci hanno raccontato aneddoti ed hanno sottolineato la preparazione dei giovani di questa Isola che si laureano in Cuba e tornano ad esercitare qui una medicina centrata sull’essere umano», ha detto.

Díaz-Canel ha parlato del programma di lavoro realizzato a Montego Bay, dove era presente come invitato speciale alla 39ª riunione regolare della Conferenza dei capi di Governo della Caricom.

«È stata una visita molto importante, ha considerato, nella quale  è stato sottolineato l’appoggio delle nazioni dei Caraibi alla Rivoluzione Cubana e si è sentita la presenza con l’esempio costante di Fidel e di Raúl. E noi abbiamo ratificato l’impegno irrinunciabile con i nostri fratelli dei Caraibi».

Inoltre ha parlato del attualità economica, politica e sociale del paese, del lavoro sviluppato dal Governo negli ultimi mesi, del processo di riforma costituzione nel quale è coinvolta la nazione, un impegno gigantesco e di trascendentale importanza.

Nel dialogo è stata citata la situazione politica e sociale che l’America Latina sta attraversando, dove con metodi nefasti e perversi si tenta di destabilizzare i governi progressisti della regione.

Díaz-Canel ha saputo dai collaboratori i dati della brigata medica, che conta con 243 membri, tra i quali medici, infermieri, elettromedici  e altri tecnici della salute che lavorano nelle 13 parrocchie del paese.

Sino ad oggi il lavoro della brigata ha reso possibile l’assistenza a più di un milione 200.000 giamaicani e l’esecuzione di circa 16.000 operazioni chirurgiche che hanno reso o migliorato la vista, come parte dell’Operazione Miracolo.

Poi è stato informato sul lavoro del 58 maestri cubani che lavorano in tutti i livelli d’insegnamento nella fraterna nazione e si distinguono per la loro capacità pedagogica.

Il Presidente li ha incitati a continuare  a lavorare, li ha ringraziati per il tempo condiviso ed ha assicurato che di fronte a qualsiasi avversità, Cuba andrà avanti e continuerà vittoriosa.

Poi sono state scattate decine di fotografie con questi bravi figli della Rivoluzione che superano le distanze familiari e seminano vita nel suolo dei Caraibi. Ognuno di loro ha fissato nel suo cellulare il ricordo di un pomeriggio trascorso più vicino alla Patria.

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