Un dialogo che prova l’importanza dei giovani

«Sarebbe imperdonabile non avere fiducia nei giovani, non accompagnarli in ogni processo, non appoggiarli ad ogni passo. Non dimenticate che sarete voi che nei prossimi decenni giudicherete coloro che oggi  qui costruiamo  e lavoriamo per una nazione più sovrana, indipendente, socialista, democratica, prospera e sostenibile».


Ricardo Cabrisas, ministro d’Economia e Pianificazione lo ha detto durante un dialogo  tra questo organo e il Ministero delle Relazioni Estere  con giovani di tutto il paese, come parte della prima giornata del  IX Congresso della Federazione Studentesca Universitaria.

Con la premessa di parlare di Cuba, della  situazione economica attuale e del contesto internazionale che incide nell’Isola, Cabrisas e Bruno Rodríguez Parrilla, titolare del Ministero delle Relazioni Estere, hanno conversato, a teatro pieno, in forma affabile e vicina con i 400 delegati, durante la mattina della prima giornata dell’appuntamento studentesco.

«Non potremmo capire la situazione  economica della Cuba di oggi, senza fare un’analisi delle misure prese in questi anni e di quello che le ha motivate», ha spiegato Ricardo Cabrisas.

«Si deve capire che negli anni ’70 Cuba presentò una crescita accelerata con una relativa stabilità macro economica che favorì uno stato di benessere generale, un consolidamento delle conquiste, il lavoro garantito, la crescita del consumo personale, tutto favorito tra le altre cause da accordi firmati con la ex Unione Sovietica. Alla fine degli ‘80 e al principio dei ’90 cominciarono i cambi nella politica economica della URSS  che ebbero un impatto sulla nostra economia e fecero iniziare il processo di decelerazione della crescita e nello stesso tempo Cuba intraprese una tappa di rettifiche degli errori e delle tendenze negative nella società. Da allora ci siamo adattati, recuperando in maniera graduale  nonostante i limiti che persistono nel contesto marcato dalla proliferazione del neoliberismo e della ingiusta politica degli Stati Uniti  contro Cuba».

«Anche così abbiamo problemi pendenti».  Tra questi ha segnalato la non corrispondenza tra il lavoro apportato e la remunerazione, la disponibilità e la necessità di divisa fresca, l’insufficiente offerta di beni e servizi, l’urgenza d’incrementare la produzione nazionale per ridurre le importazioni,  gli impianti industriali vecchi e in disuso, le infrastrutture, la dipendenza eccesiva da fonti non rinnovabili di energia.

Cabrias ha anche risalto l’impatto negativo della dualità della moneta e del cambio, il movimento dei lavoratori verso attività meno qualificate, ma con una miglior remunerazione o verso l’estero e le differenze economiche e sociali che non provengono dal lavoro svolto.

«Non stiamo avanzando alla velocità necessaria e oggi l’Isola non è ferma nel tempo», ha aggiunto il Ministro. «A nostro favore abbiamo il Processo d’Attualizzazione del Modello Economico e sociale con le Linee di Politica Economica e Cociale  del Partito  che permettono d’avanzare verso un ordine macro economico. Anche se il documento del Partito offre pennellate per capire e approfondire la Cuba attuale, che si conti con un documento strategico come questo è frutto dello sforzo che hanno fatto questo popolo e questo governo per livellare l’economia e il paese verso il futuro».

UN’ISOLA IN UN MARE DI TENSIONI

 

Il Ministro delle Relazioni Estere, nel suo intervento ha spiegato ai giovani che nel disegno della politica nordamericana prevalgono elementi di guerra non convenzionale e coesistono strumenti neoliberali con un aggressivo lavoro d’intelligenza e sovversione, che cercano d’influenzare determinati settori, soprattutto i giovani e in particolare gli studenti universitari.

Il  blocco mantenuto unilateralmente dagli USA contro l’Isola non solo danneggia l’economia nazionale, ma  anche altre nazioni per le multe altissime anche contro paesi con regimi politici affini a quello statunitense e questo colpisce seriamente il commercio.

Bruno Rodríguez, ha segnalato che è sempre stato così e soprattutto ora quando c’è stata una messa a fuoco strategica e tattica d’indurimento delle relazioni tra Cuba e gli Stati Uniti.

«Tra le due nazioni proseguono gli scambi tecnici, si mantengono le linee aeree, cresce l’arrivo delle navi da crociera nel nostro paese e nella società nordamericana si mantiene una massa critica che favorisce l’eliminazione del blocco.  C’è una tendenza storica che renderà effimera questa ingiusta politica contro Cuba», ha assicurato.

Dalla comunicazione è risaltato che le reti sociali sono una vera opportunità per un dibattito politico serio, giusto, rispettoso, dove i giovani possono mostrare la vera realtà di Cuba e degli studenti per lo sviluppo della conoscenza, la difesa delle culture nazionali in tempi di militarizzazione del ciber spazio.

«È avvenuto nel recente Vertice del Perù dove la stampa cubana ha brillato,  nella presentazione di Cuba all’Esame Periodico Universale del Consiglio dei Diritti Umani nelle Nazioni Unite che si è svolto di recente a Ginevra», ha commentato.  Queste esperienze dimostrano che anche con poche risorse possiamo realizzare grandi cose, basate nel talento umano», ha detto.

Raúl Alejandro Palmero, presidente nazionale della FEU e membro del Consiglio di Stato, e Susely Morfa González, prima segretaria dell’Unione dei Giovani  Comunistas, hanno ringraziato per questo necessario dibattito e per la magistrale presentazione dei due ministri.

Per José Leandro Rubalcaba, delegato della provincia di Mayabeque, questo è stato un dialogo imprescindibile che dimostra che a  Cuba i giovani sono molto importanti


A Raúl e a Machado il Premio Alma Máter

 

 

Come evidenza dell’impegno degli studenti universitari cubani con la generazione storica della Rivoluzione, la Federazione Studentesca Universitaria ha consegnato al Generale d’Esercito Raúl Castro Ruz, Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito Comunista di Cuba, e a José Ramón Machado Ventura, Secondo Segretario, il Premio Alma Máter, massimo riconoscimento assegnato dall’organizzazione,

I due dirigenti del Partito e il Presidente dei Consigli di Stato e dei Ministri Miguel Díaz-Canel Bermúdez,  hanno partecipato come Delegati d’Onore alla sessione finale del IX Congresso della Federazione Studentesca Universitaria (FEU) che si è svolto nel Palazzo delle Convenzioni e che ha coinciso con il 63º anniversario della partenza di Fidel per l’esilio in Messico.

Consegnando il Premio Alma Máter, Raúl Alejandro Palmero, presidente nazionale della FEU,  ha elogiato in  José Ramón Machado Ventura «Il suo costante antimperialismo, dalla sua formazione come studente di Medicina, la modestia, la semplicità e il sacrificio di tanti anni , il suo affetto verso la gioventù e il suo costante esempio. Tutto questo lo rende meritevole di questo premio», ha dichiarato.

Con lo stesso affetto è stato consegnato il Premio Alma Máter al Generale d’Esercito Raúl Castro Ruz: «Uno dei membri della nostra FEU più amati, per la  sua partecipazione dalla lotta universitaria, per inculcarci con l’esempio l’ispirazione, per trasformarci nel vespaio che siamo oggi in difesa del Socialismo, per la sua tempra, il coraggio e la serenità»,  ha dichiarato Palmero.

Altri motivi che li hanno fatti meritevoli dell’alto riconoscimento sono «la  ferma convinzione che possiamo vincere nei momenti più difficili, l’essere guida e paradigma per le nuove generazioni senza perdere mai il sorriso né lo spirito giovanile,  per la loro modestia e il disinteresse,  l’altruismo, la loro fiducia e l’amore verso la gioventù e per essere soprattutto i più fidelisti di tutti  i cubani», ha sottolineato il  Presidente Nazionale della Federazione.

José Ramón Machado Ventura ha ringraziato per questo premio che non si aspettava ma che: «Realmente riceviamo ringraziando di cuore! Ascoltandovi, ha detto voi, rappresentanti di un quarto di milione di studenti del paese, mi rendo conto di quanto poco somiglia la realtà di oggi a quei tempi, nei quali  ero uno di appena 15.000 studenti universitari in tutta Cuba.  Con il trionfo della Rivoluzione per la prima volta i giovani sono stati considerati.  Oso dire che in pochi luoghi gli studenti si riuniscono con compiacenza e appoggio per riflettere e cercare soluzioni dalla base sino all’incontro nazionale», ha commentato.

Machado ha aggiunto che le circa 10.000 proposte raccolte negli ultimi mesi sono motivo d’orgoglio per la serietà, la responsabilità e l’impegno.

«Non poteva essere differente quando questa Rivoluzione che è comnciata il 10 ottobre del 1868 è stata condotta da un’avanguardia di giovani martiani e patrioti, come quelli qui presenti»,  ha detto.

Il Secondo Segretario del Partito ha assicurato che i giovani continuatori dell’ epopea hanno dimostrato la vigenza di Fidel e sono fedeli al suo pensiero, essenza stessa della FEU.

Poi ha riconosciuto i molti progetti di cui si occupa l’organizzazione con entusiasmo, che vanno al di là dei muri dei loro centri docenti, come nel caso di Educando per amore.

«A pochi giorni dalla commemorazione del 65º anniversario degli assalti alle caserme Moncada e Carlos Manuel de Céspedes, il prossimo 26 di luglio, ci sentiamo orgogliosi degli studenti che abbiamo, della loro capacità d’essere utili, dello spirito antimperialista che li accompagna», ha concluso.

OMAGGIO A FIDEL

 

Hanno partecipato all’appuntamento degli universitari cubani, iniziato a L’Avana venerdì 6 luglio, 500 delegati e invitati, rappresentando tutte le province del paese.

 All’inizio del giorno di domenica i delegati hanno ricordato Fidel, che ha avuto una relazione molto stretta  con i giovani.

«Che ognuno di voi s’impegni per essere all’altezza di  Julio Antonio Mella nello spirito rivoluzionario, nel  lavoro, nello sforzo e nello studio», disse Fidel nel Primo Congresso della FEU nel 1979.

«Perché parto dalla profonda convinzione  che in ognuno di voi c’è un Mella, c’è un José Antonio… Loro e molti come loro  sono morti per trasformarsi in alberi da semente o  sono morti come voleva Mella, per essere utili servendo come bandiere. E voi studenti universitari di oggi siete i frutti dell’albero, i portatori della bandiera», hanno ricordato gli universitari.

«Fidel e José Martí, dalla loro grandezza ci guidano in questi tempi e la FEU assume l’impegno d’essere la continuità, all’altezza di questo popolo,  della nostra storia», ha assicurato  Raúl Alejandro Palmero, presidente nazionale della FEU.

Poi ha sostenuto che il dibattito di queste giornate ci ha arricchito, perché ci sono state riflessioni sulla brigata della FEU, sulla cellula di base  del funzionamento dell’organizzazione che dev’essere uno spazio d’unità e dibattito in ogni aula universitaria, sulla necessità di continuare ad incentivare lo studio, farlo seguire ai laureati, incrementare il lavoro sociale, l’impatto nelle comunità e col movimento degli artisti dilettanti, oltre a trasformare la comunicazione in una forma di lotta, ha aggiunto il leader studentesco.

«La nostra realtà è molto lontana da quella ch viveva Cuba prima del trionfo rivoluzionario, ha riconosciuto  Palmero. Noi non viviamo le differenze sociali nè di razza dove i giovanai non prendevano parte alla decisioni politiche, dove esisteva una crisi d’esistenzaa dell’educazione che rispondeva agli interessi di governi corrotti».

«Per questo oggi onoriamo la memoria delle vite dei giovani che le persero: José Antonio Echeverría al fronte della Federazione Studentesca;  Julio Antonio Mella; il giovane Fidel. Tutti loro, gli eroi e i martiri del movimento studentesco sono il nostro orgoglio e oggi accompagnano questa organizzazione nel cammino verso il suo centenario », ha indicato.

Raima González, delegata della provincia di Pinar del Río, ha detto che questo Congresso è il nostro regalo a Fidel, «perchè non siamo una gioventù apolitica e con questa premessa le brigate hanno suggerito  risposte e soluzioni che sono quelle discusse in questi giorni . Non dimentichiamo la storia, nè rinunciamo ai nostri principi e idee. Con orgoglio siamo cubani, fidelisti e martiani», ha aggiunto Raima.

Il giovane  nigeriano Ismael, studente di Medicina,  ha assicurato d’essere africano di nascita ma cubane nel cuore.

«Qui sono diventato un uomo, ha detto, grazie a questa Rivoluzione che è così grande. Vengo da un continente nel quale molti paesi sono poveri, dove i bambini muoiono di fame, non hanno accesso alla salute e all’educazione. Molti di loro credono di vivere liberi, senza conoscere la libertà né la pace.

Che guardino verso questa Cuba veramente libera e indipendente, perchè qui ci soni figli del mondo per difenderla sino all’ultimo respiro».

Come parte dell’ultima giornata del IX Congresso, è stata resa nominata la nuova segreteria della Federazione studentesca nella quale si mantiene come presidente nazionale dell’organizzazione Raúl Alejandro Palmero , membro del Consiglio di Stato.

Oltre a  Palmero formano la Segretaria nazionale: José Ángel Fernández Castañeda,  vicepresidente, ed è stata ratificata  Mirthia Julia Brossard come presidente dell’Organizzazione Continentale Latinoamericana e Caraibica degli Studeanti (Oclae).

I delegati, al termine dell’ultima giornata, hanno approvato la Dichiarazione Finale del Congresso che ratifica il socialismo come unico sistema possibile per Cuba e la continuità di questa Rivoluzione martiana, fidelista, marxista- leninista e antimperialista, come missione suprema dalla giovane generazione.

Hanno partecipato alla chiusura del congresso anche Susely Morfa González, membro del Consiglio di Stato e prima segretaria dell’Unione dei Giovani Comunisti, e vari invitati del Comitato Centrale del Partito, del Burò Nazionale della UJC, dello Stato e del Governo.


Lo stretto vincolo con la società e altri temi a dibattito nel Congresso della FEU

 

10.07 – Promuovere lo studio della storia de movimento studentesco in Cuba, approfittare delle  potenzialità delle reti sociali per mostrare al mondo la realtà dell’Isola e dei suoi giovani e rinforzare dalle nostre aule la preparazione politica e ideologica sono priorità per  la Federazione Studentesca Universitaria (FEU).

La sessione che ha inaugurato ufficialmente il Congresso ha compreso lo studio della storia del movimento studentesco in Cuba, le potenzialità delle reti sociali per mostrare al mondo la realtà dell’isola e dei suoi giovani e rinforzare dalle nostra aule la preparazione politica e ideologica con la presenza di  Roberto Morales Ojeda, membro del Burò, vicepresidente del Consiglio di Stato e Ministro di Salute Pubblica.

Nella commissione che ha analizzato il lavoro politico ideologico, i giovani hanno riconosciuto l’importanza della solidità dei principi e della difesa dei valori nazionali in un ambito internazionale sempre più marcato dal neoliberismo, per via della politica aggressiva degli Stati Uniti contro Cuba e i loro costanti metodi di sovversione.

«I nemici storici della nazione cubana vedono i giovani come un settore vulnerabile; è necessario essere preparati e attenti… non ci facciamo ingannare», ha detto Alejandro Sánchez, delegato al Congresso, che ha partecipato al corso World Learning, borsa di studio  destinata ai giovani con l’obiettivo di trasformarli in leaders  del cambio del sistema politico in Cuba, finanziata dai circoli di potere degli Stati Uniti.

Yanet Pupo Estupiñán, delegata della provincia di Holguín, ha risaltato come negli ultimi cinque anni la FEU ha promosso spazi di dibattito sulle principali problematiche dell’attualità in tutta l’Isola.

In molti centri comunque ci dobbiamo rivitalizzare, seguire gli interessi degli universitari, dibattere con dinamismo in un modo più attraente.

In questa commissione seguita da Ena Elsa Velázquez, Ministro d’Educazione, i giovani hanno riconosciuto il lavoro delle università che si estende in modo imprescindibile nel rafforzamento della cultura politica e ideologica degli studenti  delle comunità.

«I lavori d’impatto sociale sono un grande impegno per l’organizzazione e il prossimo corso scolastico deve avere una messa a fuoco in cui tutti i giovani delle nostre università partecipano al processo d’attualizzazione del modello economico e sociale, impartendo classi nelle scuole medie e nei licei», ha assicurato  Raúl Alejandro Palmero, presidente nazionale della Federazione Studentesca Universitaria.

Avranno anche una partecipazione molto importante durante il processo di dibattito nelle aule tra il popolo e il nuovo progetto di Costituzione, ha indicato  Palmero, che fa parte del Consiglio di Stato.

Susely Morfa González, membro del Consiglio di Stato e prima segretaria dell’Unione dei Giovani Comunisti ha invitato i giovani a incrementare la loro preparazione e la cultura giuridica e il ruolo che giocheranno nei dibattiti del progetto di Costituzione.

Non potremmo appoggiare il processo, né rispondere alle domande del popolo se non conoscessimo le leggi e le norme che dirigono questa società», ha assicurato.

Il IX Congresso della FEU ha riunito  500 delegati e invitati con il lemma  /Rivoluzione: una formula per vincere, e la nostra missione è compiere.”

Nella sessione di sabato 7 ha partecipato Olga Lidia Tapia, membro della segreteria del Comitato Centrale.

Nella riunione generale del Palazzo delle Convenzioni , durante le sessioni ufficiali dell’appuntamento più importante degli universitari cubani  si potevano vedere la maschera mortuaria di Mella, la bandiera rossa dell’organizzazione che ha accompagnato le lotte storiche degli universitari e una replica del microfono della cabina di Radio Reloj da dove il martire della FEU, José Antonio Echevarría, fece l’ultimo discorso al popolo di Cuba il 13 marzo de 1957.


Principi

 

Non siamo in salvo. In un mondo globalizzato, sempre più vincolato, con tendenza al neoliberalismo e nel cuore di un’ondata della destra delle Americhe, la gioventù è bersaglio dei tentativi di destabilizzare Cuba, una strategia che oggi viene usata con più forza che mai.

In un mondo così ci possono salvare i principi,  hanno insistito i giovani durante il  IX Congresso della Federazione Studentesca Universitaria che è appena terminato a L’Avana, e che tra i temi fondamentali del dibattito ha compreso la sovversione politico – ideologica, un concetto che si attualizza come guerra di simboli, non convenzionale, di quarta generazione…

Sono altri i nomi per lo stesso fenomeno, tentativi disperati di trasformare soprattutto le nuove generazioni in individui senza storia, senza interessi politici, che disprezzino e tralascino  la loro cultura.

Soprattutto che dimentichino che la Rivoluzione è stata un fatto con i giovani come protagonisti.

Non è casuale che i delegati del Congresso ricordino Fidel, il cui esempio significa ribellione permanente di fronte al mondo del capitalismo, una ribellione cosciente organizzata, indirizzata alla distruzione della società di dominio e incamminata a costruire la liberazione, perché i giovani siano capaci di migliorare se stessi e il mondo e il progetto sia molto ambizioso ma che risulti sostenibile.

Il Congresso ha ricordato il “delizioso dispotismo”, come ha chiamato il giornalista spagnolo Ingnacio Ramonet, il controllo delle menti attraverso l’industria culturale nordamericana, una pseudocultura che tenta di modellare l’opinione pubblica, i gusti e le preferenze, i sentimenti, l’educazione, la promozione e la diffusione di notizie.

La sovversione indirizzata ai giovani ha in Cuba un riferimento speciale con l’apertura nel 2015 del World Learning, un Programma Estivo per ragazzi cubani, organizzato dagli Stati Uniti con l’obiettivo di trasformarli in leader di un cambio di politica nell’Isola.

Alejandro Sánchez, ex borsista della  World Learning e studente nell’Università de L’Avana, ha spiegato durante il Congresso che una volta negli Stati Uniti, i coordinatori del programma non hanno nascosto che i giovani cubani erano un investimento ed avevano insistito sulla necessità che riuscissero ad applicare in Cuba i progetti che insegnavano loro.

Che questo inganno non ci accechi, ha detto il ragazzo che ha vissuto questa esperienza. Rinforzare dalle aule la preparazione, mantenere e difendere i nostri valori e le nostre identità dev’essere  priorità per tutti. Afferriamoci ai nostri principi.


Dieci idee per la gioventù

• I giovani garantiranno la continuità del processo rivoluzionario e la costruzione di questo socialismo prospero e sostenibile che desiderano per Cuba. Non è una mera consegna, ma l’impegno più forte che assumono come generazione.

• Far sì che tutte le 5300 brigate dela FEU abbiano un progetto d’impatto sociale, comunitario, economico e ambientale, un compito concreto da sviluppare, indispensabile perché i giovani siano protagonisti delle trasformazioni che vive il paese.

• Dalle aule si deve organizzare e unire questo piccolo collettivo nel quale si costruisce il consenso, si consolidano le idee e si ottiene un’attuazione cosciente e organizzata per ottenere risultati pratici.

• È una priorità per tutti incentivare  le investigazioni e la loro influenza con progetti d’impatto sociale nel paese. Così le nuove generazioni perfezionano il socialismo, l’unico sistema possibile in Cuba: con la docenza, lo sport e la cultura.

• È imprescindibile conquistare una maggiore autonomia nella gestione della conoscenza e perfezionare il periodo d’addestramento e ubicazione lavorativa del laureato universitario.

• Gli organismi e i centri di lavoro devono permettere una maggiore partecipazione all’innovazione e allo sviluppo con la guida di professionisti capaci.

•Niente e nessuno potranno distruggere le forti fondamenta politiche stabilite nella centenaria lotta per conquistare e preservare l’indipendenza di Cuba.

• Le precedenti generazioni di universitari hanno costruito per i posteri un’unita indissolubile.

• Questo è stato un congresso storico, il primo realizzato senza la presenza fisica di Fidel, con l’inizio di una nuova tappa rivoluzionaria nella quale una nuova generazione assume la direzione del paese.

• In questi giorni sono stati sottolineati il talento, l’impegno, la responsabilità e la fiducia in una Rivoluzione che è cominciata il 10 ottobre del 1868 e avrà presto 150 anni, che ha sempre coinvolto attivamente e coscientemente i giovani.

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