Venezuela: misure economiche nella tormenta

Marco Teruggi http://www.cubadebate.cu

Stabilizzare. Questa parola condensa il desiderio di milioni. Che l’economia smetta di essere uno scenario di battaglie e retrocessioni. Stabilizzare i prezzi, il dollaro, la fornitura di medicine, banconote, trasporti, luce. È il centro del dibattito quotidiano, in Venezuela, quando non avvengono eventi catastrofici che cercano di rovesciare lo scenario.

L’ultimo è stato il tentativo di assassinio, con droni, del Presidente, dell’alto comando della Forza Armata Nazionale Bolivariana e rappresentanti dei pubblici poteri. Ne è seguito un altro, meno diffuso, lo smantellamento di un piano per assassinare dirigenti chavisti, l’Operazione Caino.

Il governo ha adottato una serie di misure economiche per far fronte alla situazione. Saranno implementate per gradi, alcune sono sono già in essere, altre a settembre ed in seguito. È un gioco importante in uno scenario in cui il tempo si riduce.

La prima decisione è stata l’abrogazione della legge sul regime del cambio ed i suoi illeciti, il cosiddetto controllo dei cambi, approvato nel 2003, per far fronte alla fuga di capitali. Qualsiasi persona, fisica o giuridica, potrà, ora, scambiare liberamente le sue valute, per cui saranno aperte trecento case di cambio nel paese.

Uno degli obiettivi della misura è di attrarre rimesse, capitali, generare un mercato di dollari alimentato dagli imprenditori e non dallo Stato attraverso i dollari generati dalla produzione petrolifera. Un altro obiettivo è fermare il mercato parallelo di dollari caratterizzato da un aumento che ha elementi economici e politici: il parallelo/illegale aumenta rapidamente di fronte ad ogni scenario elettorale e difficoltà politica della destra.

Secondo, si eliminano cinque zeri dalla moneta: il bolivar sovrano sostituirà il bolivar forte. Questa misura avrà, tra l’altro, un effetto sulla disponibilità di liquidità nelle mani della gente, che attualmente si attesta a meno dell’1% della liquidità monetaria. Questa carenza, creata dal contrabbando di denaro verso la Colombia e la speculazione scatenata dalla carenza ha generato, tra le altre cose, un mercato parallelo di vendita di banconote -si acquistano al 200% sopra del loro valore.

La riconversione monetaria si attua insieme all’ancoraggio del bolivar con il petro, la criptovaluta creata dal governo all’inizio dell’anno. Il petro ha il suo valore legato al prezzo del barile di petrolio, oggi sopra i 60 $: una variazione del prezzo del petrolio avrà un impatto sul petro e di conseguenza sul bolivar.

La decisione presa dal governo è stata quella di stabilire il valore di un petro a 360 milioni di bolivares forti, vale a dire 3600 sovrani, e porre il salario a mezzo petro. Il minimo passerebbe, quindi, da 50 bolivares sovrani a 1800. Questo ha supposto, a sua volta, riconosce come riferimento il tasso di cambio del dollaro parallelo e non quello che era prodotto dall’ufficiale Sistema di Divise di Cambio Complementare, con la sua conseguente svalutazione.

In terzo luogo, si implementerà, a settembre, la misura relativa alla benzina. Secondo dichiarazioni ufficiali, si perdono più di 12 miliardi di dollari l’anno per il contrabbando illegale di benzina verso la Colombia, nelle mani di mafie colombiane, -legate al paramilitarismo- con complicità in Venezuela. Per far fronte a questa situazione saranno prese due azioni congiunte: un sussidio diretto per coloro che hanno un veicolo e l’internazionalizzazione del prezzo della benzina. Si cercherà di togliere la redditività dell’affare del contrabbando e di evitare che il costo ricada sulle diverse aree dell’economia nazionale.

Esistono altre misure, come l’aumento al 16% dell’IVA sui consumi di lusso, l’incasso dell’1% sulle transazioni finanziarie dei contribuenti speciali e la decisione del governo di coprire i libri paga della piccola e media impresa, per tre mesi, a causa del riaggiustamento salariale.

Gli annunci portano domande, principalmente relative ai prezzi, che aumentano, mensilmente, quasi del 100% e mettono in scacco tutto l’aumento salariale. Secondo il governo si otterrà frenare l’iperinflazione grazie all’ancorare il bolivar al petro, colpire il mercato del dollaro parallelo con l’abrogazione degli illeciti cambiari, il riconoscimento del prezzo del dollaro parallelo attuale per stabilire il calcolo, il supporto di tre mesi alle piccole e medie imprese, il sussidio diretto al carburante e l’attivazione dei meccanismi di fiscalizzazione dello Stato insieme al controllo sociale, popolare.

Contro questa previsione si trovano l’impatto che avrà la svalutazione, l’effetto a catena che potrebbe avere il prossimo aumento della benzina, anche con il sussidio, il dubbio circa la scomparsa del mercato parallelo che ha ripercussioni sui prezzi, l’impossibilità di raggiungere accordi con gli oligopoli che sono la spina dorsale della destabilizzazione economica e la logica speculativa trasversale scatenata nell’economia.

C’è un altro punto, centrale: le misure si attuano in un contesto di violenta conflittualità politico/economico sia a livello nazionale che internazionale. Gli USA hanno messo in moto ed hanno incrementato, in maniera dichiarata, una serie di sanzioni, cioè attacchi, per bloccare l’economia venezuelana. Cercheranno di raddoppiarli per evitare qualsiasi tipo di stabilizzazione economica, continuare con l’usura e lavorare sulle conseguenze che genera.

Contano, per questo, con alleati venezuelani ed internazionali come il caso paradigmatico della Colombia, dove è stato annunciato, dopo la visita del segretario della Difesa USA, che arriverà la nave USNS Comfort sotto la scusa di “missione umanitaria” per il Venezuela. Evo Morales ha denunciato l’invio come “invasione segreta del governo USA”.

L’evoluzione delle misure sarà visibile nei prossimi giorni e settimane. Il governo gioca una delle sue principali carte nel punto critico che è l’economia. Il suo obiettivo principale: stabilizzare, per il quale ha dato un periodo di novanta giorni. Coloro che cercano rovesciarlo faranno tutto il possibile per impedire qualsiasi miglioramento, creeranno eventi per generare un fiume selvaggio e furioso che gli consenta saggiare nuove possibili azioni di forza. Hanno dimostrato di cosa sono capaci con il recente tentativo di assassinio.

(Tratto dal blog Hasta el Nocau)


Venezuela: Medidas económicas en la tormenta

Por: Marco Teruggi

Estabilizar. Esa palabra condensa el anhelo de millones. Que la economía deje de ser un escenario de batallas y retrocesos. Estabilizar los precios, el dólar, el abastecimiento de medicamentos, billetes, transporte, luz. Es el centro del debate diario en Venezuela cuando no suceden acontecimientos catastróficos que buscan volcar el escenario. El último fue el intento de asesinato con drones del presidente, el alto mando de la Fuerza Armada Nacional Bolivariana y representantes de los poderes públicos. Le siguió otro, meno difundido, el desmantelamiento de un plan de asesinato de dirigentes chavistas, la Operación Caín.

El gobierno ha tomado un conjunto de medidas económicas para enfrentar la situación. Serán implementadas por pasos, unos ya se han dado, otros sucederán en septiembre y más adelante. Se trata de una jugada mayor en un escenario donde el tiempo se reduce.

La primera decisión fue la derogación de la ley de régimen cambiario y sus ilícitos, el llamado control de cambio, aprobado en el 2003 para enfrentar la fuga de capitales. Cualquier persona natural o jurídica podrá ahora transar sus divisas libremente, para lo cual se abrirán trescientas casas de cambio en el país.

Uno de los objetivos de la medida es atraer remesas, capitales, generar un mercado de dólares alimentado por los empresarios y no por el Estado a través de los dólares generados por la producción petrolera. Otro objetivo es el de detener el mercado paralelo de dólares marcado por un aumento que tiene elementos económicos y políticos: el paralelo/ilegal aumenta aceleradamente ante cada escenario electoral y dificultad política de la derecha.

En segundo lugar, se eliminan cinco ceros a la moneda: el bolívar soberano remplazará al bolívar fuerte. Esta medida tendría, entre otras cosas, un efecto en la disponibilidad de efectivo en manos de la gente, que en la actualidad se encuentra en menos del 1% de la liquidez monetaria. Ese desabastecimiento, creado por el contrabando de efectivo hacia Colombia y la especulación desatada por el desabastecimiento, ha generado, entre otras cosas, un mercado paralelo de venta de billetes -se compran en 200% por encima de su valor.

La reconversión monetaria se implementa junto al anclaje del bolívar con el petro, la criptomoneda creada por el gobierno a principio de año. El petro tiene su valor atado al precio del barril de petróleo, hoy arriba de 60 dólares: una variación del precio del petróleo impactará sobre el petro y en consecuencia el bolívar.

La decisión tomada por el gobierno fue establecer el valor de un petro en 360 millones de bolívares fuertes, es decir 3 mil 600 soberanos, y colocar el salario en medio petro. El mínimo pasaría de esta manera de 50 bolívares soberanos a mil 800. Esto supuso a su vez reconocer como referencia el tipo de cambio el dólar paralelo y no el que era producto del oficial Sistema de Divisas de Cambio Complementario, con su consecuente devaluación.

En tercer lugar, se implementará en septiembre la medida relacionada a la gasolina. Según declaraciones oficiales, se pierden más de 12 mil millones de dólares anuales por el contrabando ilegal de gasolina a Colombia en manos de mafias colombianas -ligadas al paramilitarismo- con complicidades dentro de Venezuela. Para enfrentar ese cuadro se tomarán dos acciones conjuntas: un subsidio directo para quienes tengan un vehículo y la internacionalización del precio de la gasolina. Se buscará quitar la rentabilidad del negocio del contrabando y evitar que el costo recaiga sobre las diferentes áreas de la economía nacional.

Existen otras medidas, como el aumento a 16% del IVA a consumo suntuario, el cobro del 1% a las transacciones financieras de contribuyentes especiales, y la decisión del gobierno de cubrir las nóminas de la pequeña y mediana empresa por tres meses debido al reajuste salarial.

Los anuncios traen preguntas, principalmente relacionadas con los precios, que aumentan cerca del 100% mensual y ponen en jaque todo incremento salarial. Según el gobierno se logrará frenar la hiperinflación debido al anclaje del bolívar al petro, el golpe al mercado del dólar paralelo con la derogación de los ilícitos cambiarios, el reconocimiento del precio del dólar paralelo actual para establecer el cálculo, los tres meses de apoyo a la pequeña y mediana empresa, el subsidio directo al combustible, y la activación de los mecanismos de fiscalización del Estado junto con la contraloría social, popular.

Contra ese pronóstico se encuentran el impacto que tendrá la devaluación, el efecto en cadena que podría tener el próximo aumento de la gasolina aun con el subsidio, la duda acerca de la desaparición del mercado paralelo que impacta sobre los precios, la imposibilidad de lograr acuerdos con los oligopolios que son parte vertebral de la desestabilización económica, y la lógica especulativa transversal desatada en la economía.

Existe un punto más, central: las medidas se dan en un contexto de una violenta conflictividad política/económica tanto nacional como internacional. Los Estados Unidos han puesto en marcha e incrementado de manera declarada una serie de sanciones, es decir ataques, para bloquear la economía venezolana. Buscarán redoblarlas para evitar todo tipo de estabilización económica, continuar con el desgaste y trabajar sobre las consecuencias que genera.

Cuentan para eso con aliados venezolanos e internacionales, como el caso paradigmático de Colombia, donde se anunció, luego de la visita del Secretario de Defensa estadounidense, que arribará la embarcación Usns Comfort bajo el argumento de “misión humanitaria” para Venezuela. Evo Morales denunció el envío de “invasión encubierta del gobierno de EEUU”.

En los próximos días y semanas se verá la evolución de las medidas. El gobierno juega una de sus principales cartas en un el punto crítico que es la economía. Su objetivo principal: estabilizar, para lo cual dio un lapso de noventa días. Quienes buscan derrocarlo harán lo posible para impedir toda mejora, crearán acontecimientos para generar un río revuelto y furioso que les permite ensayar posibles nuevas acciones de fuerza. Han demostrado de qué son capaces con el reciente intento de magnicidio.

(Tomado del blog Hasta el Nocau)

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