Venezuela-ONU: concordato ritorno in patria dei migranti

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I fatti hanno la testa dura. Così la narrazione sulla crisi umanitaria in Venezuela che avrebbe provocato un esodo biblico, con una popolazione che continua a scappare dalla dittatura di Maduro, viene impietosamente smentita. Si moltiplicano, infatti, i voli organizzati dal governo bolivariano per rimpatriare i propri connazionali spinti all’estero perché attirati ad arte tramite i social network, e per sfuggire ai morsi di una crisi provocata da quelle misure adottate contro Caracas principalmente da Stati Uniti ed Unione Europea per strangolare l’economia venezuelana.

Per favorire un rientro ordinato dei tanti migranti che nell’ambito del ‘Plan Vuelta a la Patria’ hanno richiesto di poter far ritorno nella propria terra, il governo venezuelano e l’ONU hanno pattuito un sostegno tecnico delle Nazioni Unite al Venezuela. In una riunione tra la vicepresidente Delcy Rodriguez, il ministro degli Esteri Jorge Arreaza e funzionari dell’ONU, le autorità venezuelane hanno chiesto di intercedere presso quei governi che non agevolano il ponte aereo per rimpatriare tutti i cittadini che hanno fatto richiesta al governo per essere riportati a casa.

Sono previsti voli da Perù, Argentina, Ecuador e Brasile. Tanti migranti venezuelani una volta all’estero hanno dovuto far i conti con la  miseria del neoliberismo reale. Sono stati vittima di xenofobia e alcuni sono stati ridotti in condizione di semi-schiavitù.

«Dobbiamo garantire i diritti umani dei nostri connazionali, a cui hanno violato il diritto al lavoro e al salario», ha dichiarato la vicepresidente Delcy Rodriguez. Da parte sua, il rappresentante del Programma di Sviluppo delle Nazioni Unite (UNDP) Peter Grohmann ha dichiarato che prenderà molto sul serio le idee per aumentare la cooperazione e, quindi, prestare aiuto alle persone vulnerabili che sono colpite dalla situazione economica.

Durante l’incontro i dirigenti di Caracas hanno mostrato i piani implementati dal governo venezuelano in materia di investimenti sociali, salute e cibo, che non vengono registrati dagli indicatori.

Infine, è stato stabilito che gli incontri tra il governo e le agenzie delle Nazioni Unite si terranno una volta al mese per valutare i progressi compiuti.

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