Ricordando Madiba

Molte volte ho ascoltato storie su eroi in carne ed ossa. Al loro passaggio si sollevano gli oppressi e il giogo sa che la sua ora è vicina. Non temono la morte perché sanno che non è la fine quando si è vissuta bene l’opera della vita.


Non nascono tutti i giorni e possono passare decenni senza che uno di questi esseri venga a salvarci, ma a volte per la fatalità della vita, se ne riuniscono due nello stesso luogo  la folla li vede passare e sorride per la sua fortuna.

Una volta c’è stato un momento in cui due titani si sono visti, uno davanti all’altro. Li univa la lotta comune per la libertà, la giustizia sociale, l’ammirazione reciproca e il desiderio di raccontarsi i loro sogni per due paesi, due continenti lontani, due fratelli di battaglia.

I loro nomi erano Fidel Castro e Nelson Mandela.

Il loro primo incontro avvenne nel luglio del 1991. Madiba, come si conosceva Nelson Mandela nel suo paese, non volle sentire scuse da Castro e subito gli chiese d’andare in Sudafrica.

La sua esortazione derivava da fatto che molti cubani avevano fatto proprio lo stendardo della democrazia attraverso l’Operazione Carlotta e avevano combattuto con l’obiettivo di preservare l’indipendenza e  l’integrità territoriale del Sudafrica e impedire che il paese fosse invaso dalla sua frontiera a sud.

Di quell’aiuto senza condizioni, Mandela commentò : «Sono un uomo leale e non dimenticherò mai che nei momenti più oscuri della nostra patria nella lotta contro l’apartheid, Fidel Castro  era al nostro fianco».

E nel 1994 il leader storico della Rivoluzione corrispose il ringraziamento del suo amico e lo visitò in quella che chiamò la sua seconda casa.

Possibilmente ricordarono tempi lontani, quando Mandela sopravvisse in una prigione nemica dove restò per 27 anni, divenendo il prigioniero politico più antico della storia e icona della lotta universale contro i regime di segregazione che esisteva nel suo paese.

Le privazioni del prigioniero numero 46664 non furono sinonimi di sconfitta. Moltiplicò a migliaia le strette misure della sua umida cella e da lì sognò un luogo migliore per i suoi simili.

Fidel commentò su quell’epoca di penurie : «Ti avevano trasformato in un lavoratore forzato nelle cave, come fecero con Martí quando aveva 17 anni.

Io sono  restato in una prigione politica meno di due anni, ma  sono stati  un periodo sufficiente per comprendere quello che significano 27 anni nella solitudine di una prigione, separati da familiari e amici».

Mandela tornò libero l’11 settembre del 1990 e da quel momento i suoi successi crebbero in continuazione.

Ricevette nel 1993 il premio Nobel de la Paz e, un anno  dopo fu eletto presidente del Sudafrica, dal 1994 al 1999.

Durante il suo mandato eliminò le strutture sociali e politiche ereditate dal apartheid, con il combattimento del razzismo istituzionalizzato, della povertà, della disuguaglianza attraverso la promozione della riconciliazione sociale.

La sua lotta continuò sino alla morte, un triste giorno per la storia, che commosse l’opinione pubblica in generale.

Madiba fu senza dubbi un’icona della riconciliazione e la coesistenza pacifica tra esseri umani e uno dei leader politici e sociali più ammirati in tutto il mondo.

Il nostro popolo ricorda il leader  anti-apartheid  più vivo che mai con fatti e ragioni. Quest’anno si sono laureati in medicina circa 700 giovani di questo fraterno continente che ritornano alle loro case con un’eccellente preparazione, disposti ad onorare gli insegnamenti di due grandi uomini: Fidel Castro e Nelson Mandela.

COMMEMORANDO  UN UOMO ESEMPLARE 

In onore al sacrificio realizzato dal leader africano, nel dicembre del 2015, la ONU ha approvato le Regole  Nelson Mandela per promuovere in questa forma un trattamento umanitario ai reclusi.

Così si ricorda l’importanza di promuovere condizioni di prigionia degne, sensibilizzare sul fatto che i detenuti sono parte della società.

In Sudafrica, dal 18  luglio, sono entrate in circolazione una nuova moneta del valore di cinque rands  e banconote di vari tagli  con l’immagine del leggendario leader.

In questo giorno  «migliaia di sudafricani anonimi hanno partecipato alla campagna di donazioni di alimenti e coperte, con concerti, incontri sportivi e conferenze realizzati in tutto il paese con la solidarietà come valore trasversale», ha informato  El País.

Nelson Mandela

Nacque a Transkei il 18 giugno  del 1918  e morì  a Johannesburgh il 5 dicembre del  2013.

Attivista e politico sudafricano che guidò  il  movimento contro il Apartheid.

Presidente del Sudafrica (1994-1999).

Presidente del Congresso Nazionale Africano (ANC) dal 1991 al 1997.

Per i suoi meriti  la ONU ha deciso che il 18 luglio dell’anno è il giorno di Nelson Mandela.

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