FMC: la voce della donna cubana

Con la firma di un accordo per incrementare la presenza femminile nel settore agricolo e la messa a fuoco del ruolo nell’attività economica, nel paese si è svolto nella capitale di Cuba il plenum del Comitato Nazionale della Federazione delle Donne Cubane  (FMC).


Durante l’incontro sono stati dibattuti i principali indici nella relazione donna- economia e c’è stato lo spazio in ogni intervento per elogiare le lavoratrici migliori, identificando i principali problemi che affronta l’organizzazione dalla base.

Tra i temi che hanno arricchito il dibattito sono risaltati la presenza femminile nel processo d’attualizzazione del modello economico-sociale del paese, la necessità in certi territori di ausiliari pedagogiche e tecnologhe, l’ iscrizione al Servizio Volontario Femminile, così come l’analisi della produzione in diversi settori in cui la donna gioca un ruolo chiave. Questi e altri temi sono stati segnalati nel processo di bilancio in vista della celebrazione del X Congresso della FMC nel marzo del 2019.

L’incontro,  presieduto da Teresa Amarelle Boué, membro del Burò Politico del Partito Comunista di Cuba e segretaria generale della FMC, è stato la piattaforma opportuna per denunciare la campagna di diffamazione che ha realizzato il governo degli Stati Uniti in materia di diritti umani lo scorso martedì, nelle Nazione Unite e inoltre le federate hanno ratificato l’impegno dell’ organizzazione con il documento /Necessità di porre fine al blocco economico, commerciale e finanziario che si presenterà nella ONU il prossimo 31 ottobre.

Le federate che hanno realizzato una postilla alla dichiarazione emessa dal Ministero delle Relazioni Estere della Repubblica di Cuba, hanno affermato che la FMC – organizzazione con status consultivo presso il Consiglio Economico e Sociale della ONU  (ECOSOC, la sigla in inglese) condanna energicamente la provocazione nordamericana che pretendeva di macchiare la grandezza dell’opera della Rivoluzione.

«Le più di 4300000 donne iscritte alla FMC condanniamo ancora una volta la politica genocida del governo degli Stati Uniti contro Cuba», hanno dichiarato

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