Lo sport cubano verso il 2030

«L’Attività Fisica e lo Sport Cubano di fronte all’Agenda 2030»,  è stata la conferenza magistrale offerta dal dottor  Antonio Becali, presidente dell’Inder, all’inizio del Congresso  Cubamotricità 2018.

Nell’incontro realizzato pochi giorni fa nel Palazzo delle Convenzioni, Becali ha informato sullo sviluppo sostenibile che realizza il movimento sportivo cubano e su come l’Isola contribuisce per mezzo dello sport al compimento di quanto stipulato nell’Agenda 2030 sui 17 obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile.

Ha parlato del fatto che a Cuba l’attività fisica e lo sport sono mezzi per insegnare e praticare abilità sociali che possono apportare benessere, mentre  i bambini e i giovani si beneficiano perché  li hanno in combinazione con i piani di studio.

«Il nostro paese ha messo a fuoco la priorità, il fomento e la promozione della cultura fisica e dello sport in tutte le manifestazioni, come mezzo per elevare la qualità della vita, l’educazione e la formazione integrale dei cittadini», ha segnalato Becali, indicando come lo sport può promuovere l’equità di genere mediante la partecipazione alle attività e in questo modo le donne e le bambine possono ricevere benefici per il loro stato di salute psicosociale.

Il titolare dell’INDER ha sottolineato che quasi il 20% delle medaglie vinte da Cuba nelle gare internazionali sono state ottenute dalle donne, soprattutto nel judo, atletica e pallavolo, perché sono stati potenziati meccanismo per ottenere uguaglianza d’opportunità delle donne e degli uomini.

«Anche se Cuba è un paese sottosviluppato, ha detto, con risorse limitate,  ha campioni olimpici e  mondiali in varie discipline, una politica di stimolo e dei contratti che garantiscono entrate decorose, oltre a servizi di medicina dello sport con standard del primo mondo

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