Cuba si svegliava appena ieri, quando il Presidente dei Consigli di Stato e dei Ministri, Miguel Díaz-Canel Bermúdez, è arrivato a Parigi, nel transito verso la Federazione della Russia, il primo paese che visiterà come parte del periplo internazionale che lo porterà anche in quattro nazioni asiatiche.
Al suo arrivo nell’aeroporto internazionale di Orly, il Presidente Díaz-Canel è stato ricevuto da Elio Rodríguez Perdomo, ambasciatore cubano nel paese e da Dulce María Buergo, ambasciatrice di Cuba presso la UNESCO.
La delegazione dell’Isola porta un messaggio di continuità in questa occasione ed è formata da Ricardo Cabrisas Ruiz, vicepresidente del Consiglio dei Ministri; Jorge Luis Perdomo Di-Lella, ministro delle Comunicazioni; Rogelio Sierra Díaz, viceministro delle Relazioni Estere; Emilio Lozada García, direttote dei Temi Bilaterali della Cancelleria e dall’ambasciatore cubano in Francia.
Poco dopo le dodici -ora locale- Édouard Philippe, Primo Ministro della Repubblica Francese, ha dato il benvenuto al Capo di Stato cubano nel Palazzo di Matignon.
I due dignitari si sono stretti la mano davanti alla stampa ufficiale e straniera presente e quindi hanno iniziato un incontro di lavoro marcato dalle storiche relazioni bilaterali che hanno caratterizzato il dialogo tra le due nazioni dal 1902, e che hanno avuto uno sviluppo favorevole e costruttivo.
Durante l’incontro hanno analizzato aree di cooperazione economica d’interesse comune e diversi temei della situazione internazionale e in particolare quelli relativi all’impegno con il multilateralismo e il cambio climatico, aspetti nei quali i due paesi hanno messe a fuoco coincidenti.
Il mandatario cubano ha definito fruttifero l’incontro nel suo account di Twitter.
«Esistono prospettive per ampliare le relazioni diplomatiche, economiche, commerciali e di cooperazione», ha assicurato.
Nel freddo pomeriggio parigino, Díaz-Canel ha raggiunto la sede dell’ambasciata cubana e nel salone Alejo Carpentier ha incontrato i diplomatici cubani e seguito la trasmissione dei dibattiti che ieri 31 ottobre si sono svolti nella ONU, come accade annualmente per discutere la risoluzione cubana, come avviene da 26 anni, il documento presentato da Cuba contro l’ingiusto blocco imposto dal governo degli Stati Uniti.
Lì ha commentato le sue impressioni sulla riunione che ha sostenuto la delegazione cubana con il Primo Ministro francese, definita fruttifera e cordiale.
«Esiste un alto livello nelle relazioni politiche, ha detto, ed ha ricordato l’impatto delle visite del mandatario Holalnde a Cuba nel 2015, e del Generale d’Esercito come presidente dei Consigli di Stato e dei Ministri in Francia nel 2016, e quelle dei rispettivi cancellieri in altre occasioni.
Poi Díaz Canel ha parlato della Patria e del dibattito del progetto di riforma costituzionale che si sta realizzando ed ha ricordato Fidel e Raúl con emozione. Poi ha ringraziato per il lavoro che si sviluppa lì in rappresentazione dello Stato e del Governo cubani ed ha confessato di sentirsi pieno di sano orgoglio e di molta responsabilità non solo con il popolo cubano, ma anche con altri, ascoltando insieme come il mondo ci difende e le mostre di quelli con i quali anche noi siamo stati solidali.