L’USAID ed i pericoli di collaborare con i terroristi

Percy Francisco Alvarado Godoy

http://percy-francisco.blogspot.it/

[I parte]

usaidlupaNulla è casuale quando si tratta della politica USA nei confronti di Cuba ed i pretesi “significativi” cambi dentro l’USAID, hanno una chiara spiegazione, a condizione che siano certi e questo annuncio non sia più che un’altra manovra diversiva.

La prima e inconfutabile verità è che l’intero disegno della politica USA è stato un completo fallimento a partire dal trionfo rivoluzionario del 1959. Amministrazione dopo amministrazione, la promessa di ogni nuovo presidente d’invertire il processo storico cubano si è convertito, lungo ogni mandato, in un fiasco. Questo è stato un male evitabile se si fosse agito con saggezza e franca diplomazia, se si fosse rispettata la nostra sovranità e non si fossero tramate operazioni segrete né altri tipi di azioni in violazione del diritto internazionale. Ma non un solo presidente USA ragionò al riguardo.

Né il criminale e sostenuto blocco, né il terrorismo criminale e senza limiti, né la più tenebrosa guerra mediatica, hanno potuto con la Rivoluzione cubana. Il mancato riconoscimento di questo fallimento ed il continuare ad agire con arroganza e testardaggine, è stato l’errore più grande degli USA per decenni.

Questa è la principale causa del ripensamento del lavoro dell’USAID, per quanto riguarda Cuba, riportato dall’Associated Press negli ultimi giorni, secondo cui si starebbero preparando nuove “norme interne” che vieterebbero l’utilizzo di azioni e programmi segreti per sovvertire il nostro ordine costituzionale.

Un altro delle cause da considerare sulla necessità di un cambio nella politica USA verso Cuba è stata la lenta presa di coscienza da parte di alcuni mezzi di comunicazione – s’intenda AP e The New York Times  – così come l’impatto causato dalle recenti denunce, di questi media, non solo sui programmi sovversivi attuati dall’USAID, ma sulla necessità di un cambio totale nella vecchia e stantia politica USA verso la nostra patria.

Uno dei più assurdi errori dell’USAID è  gestire erroneamente  il concetto di società civile facendo riferimento ad una insignificante controrivoluzione interna, quando la società civile cubana appoggia, in maniera maggioritaria, la Rivoluzione, per cui i suoi programmi iniziano con un errore alla radice al momento di essere concepiti e implementati.

zunzuneoLo scandaloso uso del denaro dei contribuenti nordamericani in programmi segreti come ZunZuneo, imitazione di Twitter, progettato per influire sui nostri giovani con correnti di opinione prestabilite dall’esterno, così come altri piani di destabilizzazione, la cui efficacia è stata messa in discussione, anche è stata causa di critiche in tempi recenti.

Il piano di queste operazioni, caratterizzato nel promuovere una presunta democrazia in modo interventista, impiegando sub contractor per mascherare queste procedure, inviando personale per realizzare attività illegali senza alcuna sicurezza e non conoscendo le leggi che reggono sul terreno delle loro attività, così come altre irregolarità che nascondono l’uso inadeguato delle milionari risorse erogate sarà discusso in udienze nel Senato USA. Soprattutto, come questione cruciale, il bilancio degli scarsi risultati ottenuti dalla loro attuazione.

Nel frattempo, messa alle strette da un esame pubblico, l’USAID pretende mantenere questi programmi, pur fornendoli di “trasparenza e sicurezza” per i suoi agenti sul campo, anche se già paventa la possibilità di riassegnare i programmi segreti ad altre dipendenze del Dipartimento di Stato.

L’USAID, certamente, ha attraversato momenti difficili negli ultimi tempi, scossa da frequenti denunce su sue attività segrete in paesi a cui non si è dichiarata guerra e dove si pretende violare e distruggere le istituzioni, in chiara violazione della Legge la neutralità ancora in vigore.

Sopra di lei pendono le seguenti accuse, per citarne alcune:

► Dan Anthony Mitrione, un istruttore USA in tecniche di tortura e successivamente giustiziato dalle forze di sinistra ha agito in Uruguay con credenziali USAID, a fine degli anni ’70, responsabile dell’addestramento di torturatori.

► L’USAID ha collaborato strettamente con gli autori del colpo di stato in Honduras.

► L’USAID ha promosso il golpe contro Fernando Lugo in Paraguay.

► L’USAID è stata utilizzata come copertura per preparare un piano di attentato contro Fidel in Cile, usando Antonio Veciana, che fungeva come membro dell’ USAID in Bolivia.

► L’USAID forgiò il rapimento e la grottesca spoliazione del presidente Jean -Bertrand Aristide.

► L’USAID è stata coinvolta nel finanziamento e sostegno al colpo di stato contro Chavez in Venezuela, l’11 aprile 2002.

► L’USAID ha promosso il separatismo in Bolivia e azioni violente contro il governo di Evo Morales.

Un’altra stigma che porta con sé è la diffusa corruzione al suo interno e l’ appropriazione e distrazione d’ingenti somme di denaro da parte degli intermediari nei programmi sovversivi attuati in altre nazioni. Né è sfuggito allo scandalo la gradevole vita dei propri dirigenti, come nel caso di Randall Tobias, allora capo dell’USAID dal 2006, coinvolto in un affare di prostituzione di lusso e la cui ramificazione comprendeva estorsione e riciclaggio di denaro.

Per il governo USA, l’USAID ha significato uno spreco inefficace di risorse ed il fallimento delle campagne finanziate dalla stessa. La neutralizzazione di programmi segreti dentro Cuba, l’uso improprio e il continuo furto di denaro inviato ai gruppuscoli controrivoluzionari da parte dei loro non scrupolosi leaderini, lo scarso beneficio dei mercenari in corsi di formazione e le defezioni di alcuni di loro, come pure la deviazione di aiuti inviati per profitto e beneficio personale, sono freni ed ostacoli difficili da evitare dato la caratura morale e la reale mancanza di impegno dei suoi mercenari.

Tra i fattori dell’inettitudine dell’USAID per l’attuazione dei suoi programmi sovversivi contro Cuba deve anche  essere considerata
gross
la completa ignoranza della realtà cubana da parte di coloro che li progettano ed una sottovalutazione della capacità di risposta delle autorità per individuarli e neutralizzarli. Li usano come camicie di forza, una volta che sono stati testati, con relativo successo, in altre nazioni e contesti, il che implica un grosso errore. L’arresto di Alan P. Gross è il risultato di questa erronea concezione.

E’ stato un errore per l’USAID l’impiego di organizzazioni legate al terrorismo, al traffico di droga, al traffico di esseri umani e ad altre attività illecite radicate, principalmente, a Miami. Questo quadro di corrotti ed opportunisti, ciò che lo muove non è la sincerità di un cambio politico a Cuba, ma il profitto e il protagonismo è parte del tallone di Achille di qualsiasi tipo di programma attuato per promuovere la sovversione a Cuba. La lotta spietata tra questi gruppuscoli per ‘canalizzare’ i fondi USAID. I cambi di amministrazione ed altri interessi all’interno dei gruppi di potere, fanno che questa variazione di intermediari si modifichino sostanzialmente così come aumenta la corruzione al loro interno.

Il panorama d’impiego dei piccoli gruppi che risiedono a Miami, da parte dell’ USAID, continua ad essere desolante. Fermenta tra loro la divisione e la concorrenza sporca, gli attacchi e le accuse, e la proverbiale diversione di questi fondi. Neppure c’è certezza su come questi fondi vengano utilizzati tanto dagli intermediari come dai destinatari finali: la controrivoluzione interna.

I gruppi incaricati di rifornire la controrivoluzione usano canali poco affidabili per rifornire i mercenari da loro sponsorizzati, privilegiando soprattutto quelli che usano per montare un discorso politico più vicino alle loro concezioni e valutazioni politiche. La frequente rilevazione, monitoraggio e neutralizzazione di questi emissari da parte delle autorità cubane è un fatto che poco importa a chi l’invia, perché il lucro maggiore si è mantenuto al sicuro nelle loro tasche e casse.

Eclatante fu il caso di Felipe E. Sixto, ex amministratore Centro per una Cuba Libera (CFC) e ex consigliere di George W. Bush, che si rese colpevole di aver rubato circa 600000 dollari dei fondi destinati alla controrivoluzione interna a Cuba. Questo era una parte del denaro rubato dentro il CFC, poiché un’altra porzione considerevole è andata nelle mani del capo di questa organizzazione, noto agente CIA e corrotto senza scrupoli. L’allora capo dell’USAID, Adolfo Franco, coprì tali furti e palesi truffe, sapendosi partecipe di tale marciume. L’assurdo è che dopo un congelamento della consegna di fondi al CFC, da parte del Congresso, continuano ancora a ricevere la loro mesata. Questo non è un fatto isolato, come controlli ufficiali hanno ampiamente dimostrato la complicità dei leader dell’USAID con  tradizionali truffatori che sono ancora iscritti nel suo elenco di beneficiari.

Recentemente, l’USAID è stata coinvolta in un altro scandalo di corruzione dopo la pubblicazione dei dati di un’indagine al riguardo, come si può vedere nel video seguente.

https://www.youtube.com/watch?v=JRE0l807_Ao

La recente pubblicazione di un editoriale di un importante media come The New York Times e la crescente messa in discussione del ruolo dell’USAID, sia a Cuba che in America Latina, mette sopra il tappeto la necessità di sospendere immediatamente tutti i suoi programmi segreti volti alla sovversione e alla guerra mediatica contro altre nazioni.

usaidfncaL’attuale polarizzazione dell’USAID verso la FNCA e la sua facciata, la Fondazione per i Diritti Umani a Cuba (FDHC), dal 2011, dandole il monopolio del finanziamento all’attività controrivoluzionaria dentro Cuba, solleva serie preoccupazioni non solo nei piccoli gruppi concorrenti, ma anche nell’opinione pubblica.

Poca trasparenza può prevedersi dalla FNCA e dal suo clone. Il denaro versato alla stessa non solo è servito a finanziare attività sovversive, ma anche ad eseguire azioni terroristiche. Dal 1992, quando la FDHC ha cominciato a ricevere partite dall’USAID, la FNCA ha sviluppato importanti azioni terroristiche che culminarono in attacchi con bombe e altri piani violenti, tra il 1993 ed il 2001.

Anche se si prevede che gran parte di questi fondi si destinino ad un riassetto delle malconce e malferme forze della controrivoluzione interna, evitando scismi e conflitti interni, la verità è che la maggior parte di quei soldi ingrossa le tasche dei leader della FNCA. Lo stesso Francisco José Hernández Calvo s’incarica di rimediare, a tutti i costi, i conflitti tra controrivoluzionari come l’attuale tra le Dame in Bianco e le “Dame dell’UNPACU” ridistribuendo denaro per accontentarle, persuadendo Eulalia San Pedro (Laly) – madrina incondizionata della truffatrice Berta Soler – di fare pace con le dame orientali. Inoltre, la FNCA cerca di ottenere un apparente clima di unità aumentando le briciole che ricevono UNPACU, FLAMUR, il Partito Repubblicano di Cuba ed altri gruppuscoli.

Allo stesso tempo, ci sono indicazioni che questo denaro non viene utilizzato solo per  presunte azioni “pacifiche”, ma che anche venga escudo_nuevo_de_alpha66utilizzato per preparare piani segreti terroristici contro Cuba.

Nel successivo lavoro analizzeremo come la FNCA si è incaricata di sviluppare attività terroristiche contro Cuba, passando dal finanziere gruppi come Alpha 66 e altri, a diventare esecutrice diretta  di queste azioni.

[II parte]

fncalogoLa FNCA è stata, dalla sua nascita, uno strumento per condizionare la politica statunitense nei confronti di Cuba.

Molti elementi evidenziano come le  diverse amministrazioni statunitensi l’hanno usata, indistintamente, come punta di lancia della loro politica aggressiva, ricevendo fondi milionari attraverso le sue agenzie federali come la CIA e l’USAID per articolare, in ogni momento, i loro piani per distruggere, in qualsiasi modo possibile, la Rivoluzione.

Quando le è stato necessario, come è successo con lo svelare della corruzione di Adolfo Franco, sono stati collocati nell’USAID persone della FNCA come José Cárdenas, ex dirigente della stessa. Questo è stata l’uscita per scongelare, nel 2008, i fondi destinati per promuovere la sovversione contro Cuba e cercare di mantenere le emissioni di Radio e TV Martí.

L’ambizioso FNCA ha pubblicato, allora, un rapporto in cui denunciò che solo il 17% dei fondi era effettivamente utilizzato per sostenere la controrivoluzione interna. E’ stato un colpo da maestro volto ad ottenere il malsano scopo di monopolizzare il denaro dall’USAID, spostando dal privilegiato ruolo altre organizzazioni radicate negli USA, come il Centro per una Cuba Libera, il Direttorio Democratico Cubano, Il Gruppo di Appoggio alla Democrazia e Azione Democratica.

Non è stato, tuttavia, fino al 2011 quando l’USAID ha cominciato a considerare con maggiore attenzione la FNCA e la sua Fondazione posadaassper i Diritti Umani a Cuba (FHRC), dopo averle ritirato i suoi finanziamenti dopo gli scandali dei suoi legami con Luis Posada Carriles e l’ondata terrorista negli anni novanta, così come il suo coinvolgimento nel rapimento di Elian Gonzalez, che ha causato una grave caduta d’immagine per la stessa. L’USAID ebbe sempre era la certezza che la FNCA utilizzò una parte dei fondi, a lei consegnati, in attività terroristiche contro obiettivi economici, politici e sociali dentro Cuba, allontanandosi da essa, almeno, pubblicamente.

E’ stato nel 2011 che l’USAID ha approvato 3,4 milioni di dollari per la FHRC, parte dei quali sono stati diretti verso i gruppuscoli controrivoluzionari su cui puntavano i dirigenti della FNCA. Un’ altra parte importante dei fondi, per la mancanza di seri controlli, finirono nelle tasche degli stessi intermediari e di pochi leaderini all’interno dell’isola.

Gli invii destinati dall’FHRC ai suoi gruppuscoli selezionati, prevalentemente costituite da computer, telefoni cellulari, macchine fotografiche, materiali stampati, media digitali, cibo, medicine, prodotti per l’igiene e l’abbigliamento, non sono mai stati significativi.

La stessa diffidenza è capitata di recente, quando si è saputo che la FNCA ha stanziato più di 250.000 dollari per un corso per giovani controrivoluzionari promosso dal Centro per l’Iniziativa Latinamericana e dei Caraibi del Miami Dade College, con l’intenzione di formarli loro come potenziali leader della controrivoluzione interna e, tuttavia, dopo la diserzione di tre di loro, filtrò la mancanza di attitudini di quasi tutti per soddisfare le aspettative riposte su di loro.

La Fondazione Nazionale Cubano Americana (FNCA) sta ora finanziando l’attività di alcuni gruppuscoli come l’Unione Patriottica di Cuba (UNPACU) e le cosiddette Dame in Bianco.

Con Obama, la FNCA ha utilizzato i contributi dell’USAID per promuovere azioni non pacifiche e di dichiarato taglio violento come furono i piani per attentare contro la visita di benedetto XVI a L’Avana e alla Fiera Internazionale de L’Avana 2013, denunciate prontamente da me.

Forse il momento di maggiore riconoscimento, da parte di Obama, della FNCA ha avuto luogo l’8 novembre 2013, quando il presidente ha usato la casa del Chairman della stessa, Jorge Mas Santos, per cercare contributi per i democratici. In cambio, Obama ha promesso alla FNCA la monopolizzazione dei fondi USAID. Fu, ovviamente, un accordo molto simile a quelli utilizzati dalla mafia. Così si attestava l’intenzione di Obama di centralizzare i finanziamenti dell’USAID, iniziata dal 2012, quando il Dipartimento di Stato ha concentrato i suoi sforzi sulle sue dipendenze identificate come l’Ufficio per l’America Latina e i Caraibi (LAC) è stato completato, il Ufficio per la Democrazia, Diritti Umani e Lavoro (DRL) e l’Ufficio degli Affari dell’Emisfero Occidentale. Egli ha inoltre concesso alla Sezione di Interessi USA a l’Avana il privilegio di canalizzare certe partite di finanziamento all’interno del territorio nazionale cubano.

In un articolo che ho scritto intitolato ‘Paradosso FNCA: primo far saltare il Tropicana e ora evocarlo’, sottolineo il fatto che fu lo stesso, allora presidente della Fondazione per i Diritti Umani a Cuba (FDHC), Luis Zúñiga Rey, che reclutò diverse persone – tra cui io ed il cittadino cubano Olfiris Pérez Cabrera – per far saltare il famoso cabaret Tropicana, negli anni ’90.

In tale articolo evidenzio il folle sogno della FNCA di ricreare una versione futuristica della Notte Tropicale 2014: “Ciò che è un’aberrazione è che gli stessi organizzatori di questi piani terroristici contro Tropicana, molti dei quali sono ancora legati alla Fondazione dei diritti Umani, una facciata della FNCA, incaricata di promuovere e finanziare la sovversione a Cuba, preveda ricreare il cabaret Tropicana, come potrebbe essere nel 2020, se avvenisse una “transizione democratica” a Cuba.”(1)

Ho avuto sempre la certezza che che i fondi utilizzati dal braccio militare della FNCA per distruggere Tropicana, diversi hotel e centri ricreativi, centrali elettriche, industrie, raffinerie, e altri obiettivi, i cui piani si forgiarono nel 1993 e vennero alla luce negli anni avenire, con l’ondata di attentati che ebbero luogo tra il 1996 e il 2001, furono finanziati con i fondi USAID.

Non ho alcun dubbio che la FHRC, creata sotto la stessa decisione esecutiva del presidente Reagan, come la sua matrice FNCA, ai sensi del decreto 501 (c) 3, è stata una delle più aggressive organizzazioni terroristiche e sovversive contro Cuba, sempre sotto la tutela USAID.

Il lavoro sviluppato dalla FNCA nel sostenere la guerra ideologica anti cubana, comprende non solo la guerra psicologica, ma anche la guerra sporca, diretta, in cui i suoi dirigenti, a fianco del Consiglio per la Libertà di Cuba, hanno avuto una vasta esperienza negli ultimi decenni. Gestendo ora grandi somme di denaro per la sovversione sono ancora più pericolosi. Esistono prove che negli ultimi mesi la FNCA è stata segretamente coinvolta nel reclutamento di mercenari all’estero per svolgere azioni violente contro Cuba, come è accaduto durante l’ultima visita di Benedetto XVI e la Fiera Internazionale del Libro dell’Avana 2013. (2)

La USAID y los peligros de colaborar con terroristas 

Percy Francisco Alvarado Godoy

[I parte]

Nada resulta casual cuando se trata de la política de Estados Unidos hacia Cuba y los pretendidos cambios “significativos” dentro de la USAID, tienen una clara explicación, siempre que resulten ciertos y este anuncio no sea más que una maniobra de distracción.

La primera e irrebatible verdad es que todo el diseño de la política norteamericana ha sido un rotundo fracaso desde el triunfo revolucionario de 1959. Administración tras administración, la promesa de cada estrenado presidente de revertir el proceso histórico cubano se ha convertido, a lo largo de cada mandato, en un fiasco. Esto ha sido un mal evitable si se hubiera actuado con cordura y franca diplomacia, si se hubiera respetado nuestra soberanía y no se hubieran tramado operaciones encubiertas ni otros tipos de acciones violatorias del derecho internacional. Pero ni un solo presidente USA entró en razón al respecto.

Ni el criminal y sostenido bloqueo, ni el terrorismo criminal y desmedido, ni la más tenebrosa guerra mediática, han podido con la Revolución Cubana. El no reconocer este fracaso y continuar actuando con prepotencia y tozudez, ha sido el principal error de EE UU durante décadas.

Esa es la principal causa del replanteamiento de la labor de la USAID con respecto a Cuba, notificado por Asociated Press en los último días, según la cual se estarían preparando nuevas “normas internas” que prohibirían el empleo de acciones y programas encubiertos para subvertir nuestro orden constitucional.

Otra de las causas a tener en cuenta sobre la necesidad de un cambio en la política USA con respecto a Cuba lo ha sido la lenta toma de conciencia por parte de algunos medios de comunicación –entiéndase AP y The New York Times-, así como el impacto provocado por las recientes denuncias de estos medios no solo sobre los programas subversivos implementados por la USAID, sino sobre la necesidad de un cambio total en la vieja y añeja política norteamericana hacia nuestra patria.

Uno de los más absurdos errores de la USAID es manejar equivocadamente el concepto de sociedad civil al referirse a una insignificante contrarrevolución interna, cuando la sociedad civil cubana apoya mayoritariamente a la Revolución, por cuanto sus programas comienzan con un fallo de raíz al ser concebidos e implementados.

El escandaloso empleo del dinero de los contribuyentes norteamericanos en programas secretos como ZunZuneo, remedo de Twitter encaminado a influir en nuestra juventud con matrices de opinión preestablecidas desde el exterior, así como otros planes desestabilizadores, cuya eficacia ha sido puesta en entredicho, también ha sido motivo de críticas en los últimos tiempos.

El entarimado de estas operaciones, caracterizado en promover una supuesta democracia de forma injerencista, empleando subcontratistas para disfrazar dichos procedimientos, enviando a personal para realizar actividades ilegales sin seguridad alguna y desconocimiento de las leyes que rigen en el terreno de sus actividades, así como otras irregularidades que esconden el uso inadecuado de los millonarios recursos desembolsados, serán debatidos en audiencias dentro del Senado norteamericano. Sobre todo, como tema crucial, el balance de los casi pobres resultados obtenidos con su implementación.

Por su parte, arrinconada por el escrutinio público, la USAID pretende mantener estos programas, aunque dotándolos de “transparencia y seguridad” para sus agentes de campo, aunque ya se maneja la posibilidad de reasignar los programas secretos a otras dependencias dentro del Departamento de Estado.

La USAID, ciertamente, ha pasado por momentos difíciles en los últimos tiempos, sacudida por frecuentes denuncias sobre sus actividades secretas en naciones a las que no se les ha declarado la guerra y donde se pretende vulnerar y destruir la institucionalidad, en franca violación de la Ley de neutralidad aún vigente.

Sobre ella penden las siguientes acusaciones, por citar algunas:

► Dan Anthony Mitrione, un instructor norteamericano en técnicas de tortura y posteriormente ejecutado por fuerzas de izquierda, actuó en Uruguay con credenciales de la USAID a fines de los 70, encargado del adiestramiento de torturadores.

► La USAID colaboró estrechamente con los autores del golpe de Estado en Honduras.

► La USAID promovió el golpe de estado contra Fernando Lugo en Paraguay.

► La USAID fue usada como tapadera para preparar un plan de atentado contra Fidel en Chile, usando a Antonio Veciana, quien fungía como miembro de la USAID en Bolivia.

► La USAID fraguó el secuestro y la grotesco despojo del presidente Jean-Bertrand Aristide.

► La USAID estuvo implicada en el financiamiento y apoyo al golpe de estado contra Chávez en Venezuela, el 11 de abril del 2002.

► La USAID promovió el separatismo en Bolivia y acciones de corte violento contra el gobierno de Evo Morales.

Otro estigma que carga consigo es la corrupción generalizada dentro de la misma y la apropiación y desvío de considerables sumas de dinero por parte de los intermediarios en los programas subversivos implementados en otras naciones. Tampoco ha escapado del escándalo sobre la vida lisonjera de sus propios directivos, como fue el caso de Randall Tobias, entonces jefe de la USAID desde el 2006, envuelto en un affaire de prostitución de lujo y cuya ramificación comprendía la extorsión y el lavado de dinero.

Para el gobierno norteamericano, la USAID ha significado un gasto inefectivo de recursos y el fracaso de las campañas financiadas por la misma. La neutralización de programas secretos dentro de Cuba, el uso inadecuado y el continuado robo del dinero enviado a los grupúsculos contrarrevolucionarios por parte de sus inescrupulosos liderzuelos, el bajo aprovechamiento de los mercenarios en los cursos de entrenamientos y las deserciones de algunos de ellos, así como el desvío de las ayudas enviadas para lucro y beneficio personal, son frenos y obstáculos difíciles de evitar dada la catadura moral y la falta real de compromiso de sus mercenarios.

Dentro de los factores de la ineptitud de la USAID para la implementación de sus programas subversivos contra Cuba también debe considerarse el total desconocimiento de la realidad cubana por parte de quienes los diseñan, así como una subestimación de la capacidad de respuesta de las autoridades para detectarlos y neutralizarlos. Los usan como camisas de fuerza una vez que han sido probados con relativo éxito en otras naciones y contextos, lo que entraña un craso error. La detención de Alan P. Gross es fruto de esta errónea concepción.

Ha sido un error para la USAID el empleo de organizaciones vinculadas al terrorismo, el narcotráfico, la trata de personas y otras actividades ilícitas radicadas, fundamentalmente, en Miami. Este marco de corruptos y oportunistas, a los que los mueve la sinceridad de un cambio político en Cuba, sino el lucro y el protagonismo, es parte del talón de Aquiles de cualquier tipo de programa implementado para promover la subversión en Cuba. La lucha despiadada entre estos grupúsculos para “canalizar” los fondos de la USAID. Los cambios de administración y otros intereses dentro de los grupos de poder, hacen que esta variación de los intermediarios se modifiquen sustancialmente, así como aumenta la corruptela dentro de los mismos.

El panorama del empleo de los grupúsculos radicados en Miami por parte de la USAID no deja de ser desolador. Fermenta entre ellos la división y la sucia competencia, los ataques y acusaciones, así como la consabida desviación de dichos fondos. Tampoco existe una certeza sobre cómo esos fondos son usados tantos por los intermediarios como sus destinatarios finales: la contrarrevolución interna.

Los grupos encargados de abastecer a la contrarrevolución usan canales poco confiables para abastecer a sus mercenarios patrocinados por ellos, favoreciendo principalmente a aquellos a quienes usan para montar un discurso político más apegado a sus concepciones y apreciaciones políticas. La frecuente detección, seguimiento y neutralización de estos emisarios por parte de las autoridades cubanas es un hecho que poco importa a quienes les envía, por cuanto la tajada mayor ha quedado a buen resguardo en sus bolsillos y arcas.

Sonado fue el caso de Felipe E. Sixto, ex administrador del Center for a Free Cuba (CFC) y ex asesor de George W Bush, quien fue culpable de robar cerca de 600 000 dólares USD de los fondos destinados a la contrarrevolución interna en Cuba. Esta fue una parte del dinero robado dentro del CFC, ya que otra parte sustancial fue a parar a manos de del jefe de esta organización, connotado agente de la CIA y corrupto sin escrúpulos. El entonces jefe de la USAID, Adolfo Franco, encubrió tales robos y estafas descaradas, sabiéndose partícipe de estas podredumbres. Lo absurdo, es que luego de una congelación de la entrega de fondos al CFC, por parte del Congreso, aún siguen recibiendo su mesada. Este no es un hecho aislado, pues auditoria oficiales han demostrado sobradamente la complicidad de los jefes de la USAID con tradicionales estafadores que aún siguen inscritos en su lista de beneficiarios.

Recientemente, la USAID se vio involucrada en otro escándalo de corrupción, tras publicarse los datos de una investigación al respecto y como puede observarse en el siguiente video.

https://www.youtube.com/watch?v=JRE0l807_Ao

La reciente editorialización de un importante medio como The New York Times y el creciente cuestionamiento al papel de la USAID, tanto en Cuba como América Latina, pone sobre el tapete la necesidad de suspender inmediatamente todos sus programas secretos encaminados a la subversión y a la guerra mediática contra otras naciones.

La actual parcialización de la USAID hacia la FNCA y su fachada, la Fundación para los Derechos Humanos en Cuba (FDHC), desde el 2011, otorgándole el monopolio del financiamiento a la actividad contrarrevolucionaria dentro de Cuba, levanta serias preocupaciones no solo en los grupúsculos competidores, sino también en la opinión pública.

Poca transparencia puede esperarse de la FNCA y de su clon. El dinero desembolsado a la misma no solo ha servido para financiar actividades subversivas, sino también para ejecutar acciones terroristas. Desde 1992, cuando la FDHC comenzó a recibir partidas de la USAID, la FNCA desarrolló acciones terroristas de envergadura que culminaron en los ataques con bombas y otros planes violentos entre 1993 y el 2001.

Aunque se pretenda que gran parte de estos fondos se destinen a un reacomodo de las maltrechas y mal paradas fuerzas de la contrarrevolución interna, evitando cismas y conflictos internos, lo cierto es que la mayor parte de ese dinero engrosa los bolsillos de los líderes de la FNCA. El propio Francisco José Hernández Calvo se encarga de remediar a toda costa las pugnas entre contrarrevolucionarios como las actuales entre las Damas de Blanco y las “Damas de UNPACU”, repartiendo dinero para contentarlas, persuadiendo a Eulalia San Pedro (Laly) –madrina incondicional de la estafadora Berta Soler-, de hacer las paces con las damas orientales. Por otra parte, la FNCA puja por lograr un aparente clima de unidad aumentado las migajas que reciben UNPACU, FLAMUR, el Partido Republicano de Cuba y otros grupúsculos.

A la par, existen indicios de que este dinero no solo se usa para supuestas acciones “pacíficas”, sino también se emplean para preparar planes secretos de terrorismo contra Cuba.

En el próximo trabajo analizaremos cómo la FNCA se ha encargado de desarrollar actividades terroristas contra Cuba, pasando de financista de grupos como Alpha 66 y otros, a convertirse en ejecutora directa de estas acciones.

[II parte]

La FNCA ha sido desde su creación un instrumento para condicionar la política norteamericana hacia Cuba.

Muchos elementos evidencian cómo las diferentes administraciones norteamericanas la han empleado, indistintamente, como punta de lanza de su política agresiva, recibiendo fondos millonarios a través de sus agencias federales como la CIA y la USAID para articular en cada momento sus planes encaminados a destruir por cualquier vía posible a la Revolución.

Cuando les ha sido necesario, tal como ocurrió con el destape de las corruptelas de Adolfo Franco, han colocado en la USAID a personeros de la FNCA como José Cárdenas, ex directivo de la misma. Esta fue la salida para descongelar en el 2008 los fondos destinados para propiciar la subversión contra Cuba y tratar de mantener las emisiones de Radio y TV Martí.

La ambiciosa FNCA publicó por ese entonces un informe en el que denunció que tan solo el 17 % de los fondos eran realmente empleados para apoyar a la contrarrevolución interna. Fue una jugada maestra encaminada a lograr el malsano propósito de monopolizar el dinero de la USAID, desplazando del privilegiado papel a otras organizaciones radicadas en EE UU, tales como el Centro por una Cuba libre, el Directorio Democrático Cubano, el Grupo de Apoyo a la Democracia y Acción Democrática.

No fue, sin embargo, hasta el 2011 cuando la USAID comenzó a tener en cuenta con más atención a la FNCA y a su Fundación para los Derechos Humanos en Cuba (FHRC), luego de haberle retirado su financiamiento tras los escándalos de sus vínculos con Luis Posada Carriles y la oleada terrorista en la década de los noventa, así como su participación en el secuestro del niño Elián González, lo cual provocó una seria caída de imagen para la misma. La USAID tuvo siempre la certeza de que la FNCA empleó parte de los fondos entregados a ella en actividades terroristas contra objetivos económicos, políticos y sociales dentro de Cuba, distanciándose de la misma, al menos, de forma pública.

Fue en el 2011 cuando la USAID aprobó 3.4 millones de USD para la FHRC, parte de los que fueron dirigidos hacia los grupúsculos contrarrevolucionarios por los que apostaban los directores de la FNCA. Otra parte importante de los fondos, a falta de serias auditorías, fueron a parar a los bolsillos de los propios intermediarios y unos pocos liderzuelos dentro de la Isla.

Los envíos destinados por la FHRC a sus grupúsculos seleccionados, fundamentalmente consistentes en computadoras, teléfonos celulares, cámaras, materiales impresos, soportes digitales, alimentos, medicinas, productos higiénicos y ropa, nunca han sido significativos.

La misma suspicacia acaba de ocurrir recientemente cuando se dio a conocer que la FNCA destinó más de 250,000 USD para un curso para jóvenes contrarrevolucionarios auspiciado por el Centro de Iniciativa Latinoamericana y del Caribe del Miami Dade College, con la intención de capacitarlos como potenciales líderes de la contrarrevolución interna y, sin embargo, luego de la deserción de tres de ellos, se filtró la falta de aptitudes de casi todos para cumplir con las expectativas puestas en ellos.

La Fundación Nacional Cubano Americana (FNCA) se encuentra ahora financiando la actividad de algunos grupúsculos como la Unión Patriótica de Cuba (UNPACU) y las llamadas Damas de Blanco.

Con Obama, la FNCA ha usado los aportes de la USAID para promover acciones no pacíficas y declarado corte violento como fueron los planes para atentar contra la visita de Benedicto XVI a La Habana y la Feria Internacional de La Habana 2013, denunciados por mí oportunamente.

Tal vez el momento de mayor espaldarazo por parte de Obama a la FNCA tuvo lugar el 8 de noviembre de 2013, cuando el presidente usó la casa del Chairman de la misma, Jorge Mas Santos, para buscar contribuciones para los demócratas. A cambio, Obama prometió a la FNCA la monopolización de los fondos de la USAID. Fue, a todas luces, un acuerdo muy parecido a los usados por la mafia. Así se completaba la intención de Obama de centralizar los fondos de la USAID, iniciada desde el 2012, cuando el Departamento de Estado centró sus esfuerzos en sus dependencias identificadas como la Oficina de Latinoamérica y el Caribe (LAC), la Oficina de la Democracia, Derechos Humanos y el Trabajo (DRL) y la Oficina de Asuntos del Hemisferio Occidental. También concedió a la Sección de Intereses de EE UU en La Habana el privilegio de canalizar ciertas partidas de financiamiento dentro del territorio nacional cubano.

En un artículo de mi autoría, titulado Paradoja FNCA: primero explotar Tropicana y ahora evocarlo, destaco el hecho de que fue el propio entonces presidente de la Fundación para los Derechos Humanos en Cuba (FDHC), Luis Zúñiga Rey, quien reclutó a varias personas –entre las que me encontraba yo, así como el ciudadano cubanos Olfiris Pérez Cabrera-, para hacer volar el famoso cabaret Tropicana, en la década de los 90.

En el citado artículo destaco el disparatado sueño de la FNCA de recrear una versión futurista en la Noche Tropical 2014: “Lo que resulta una aberración es que los propios organizadores de estos planes terroristas contra Tropicana, muchos de los cuales se encuentran aún vinculados a la Fundación de Derechos Humanos, una fachada de la FNCA, encargada de promover y financiar la subversión en Cuba, planeen recrear al cabaret Tropicana, tal y como pudiera ser en el 2020, si ocurriera una “transición democrática” en Cuba.” 

Siempre tuve la certeza de que los fondos empleados por el ala militar de la FNCA para destruir Tropicana, diversos centros hoteleros y recreativos, termoeléctricas, industrias, refinerías, así como otros objetivos, cuyos planes se fraguaron en 1993 y fueron dándose a la luz en los años venideros con la oleada de atentados que tuvieron lugar entre los años 1996 al 2001, fueron financiados con fondos de la USAID.

No tengo duda alguna de que la FHRC, creada bajo la misma decisión ejecutiva del presidente Reagan, al igual que su matriz FNCA, bajo decreto 501 (c) 3, ha sido una de las más agresivas organizaciones terroristas y subversivas contra Cuba, siempre bajo la tutela de la USAID.

La labor desarrollada por la FNCA en el sostenimiento de la guerra ideológica anticubana, incluye no solo la guerra sicológica, sino también la guerra sucia, directa, en la que sus directivos, junto al Consejo por la Libertad de Cuba, han tenido amplia experiencia en las últimas décadas. Manejando ahora grandes sumas de dinero para la subversión son aún más peligrosos. Pruebas existen de que en los últimos meses la FNCA ha estado involucrada secretamente en la contratación de mercenarios en el exterior para realizar acciones violentas contra Cuba, tal como ocurrió durante la pasada visita de Benedicto XVI y la Feria Internacional del Libro de la Habana 2013. 

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