Appaiono i grilli: cospirazioni e mal di testa a L’Avana

Elise Thomas  https://lapupilainsomne.wordpress.com

Una interessante analisi degli eventi che circondano gli “attacchi sonori” sostenuti dal governo USA con riguardo ai suoi diplomatici a Cuba pubblicato dal sito The Interpreter, appartenente all’influente think tank australiano Lowy Institute e tradotto per La Pupila insomne dal nostro collaboratore Juan Alfonso Fernández.

L’incidente ha causato una grande rottura nelle fragili relazioni tra USA e Cuba. Sebbene non sia giunto ad incolpare direttamente il governo cubano, gli USA hanno ritirato più della metà del proprio personale dall’ambasciata all’Avana ed espulso 17 diplomatici cubani. Nel gennaio 2018, il Comitato per le Relazioni Estere del Senato USA ha tenuto audizioni speciali su “Attacchi a diplomatici USA a Cuba”.

La comparsa di sintomi apparentemente simili nel personale diplomatico USA in Cina, nel giugno 2018, è stata considerata un’altra conferma che i diplomatici USA, non solo a Cuba, ma in tutto il mondo, erano stati attaccati da una tecnologia sconosciuta, ciò che ha portato ad ulteriori evacuazioni ed alla creazione di una task force specializzata per indagare sugli “attacchi alla salute”.

Il governo cubano ha negato, energicamente e sistematicamente, ogni conoscenza o partecipazione, definendolo “fantascienza” ed accusando l’amministrazione Trump di cercare una scusa per far deragliare il disgelo diplomatico avviato dal presidente Barack Obama. Nonostante di dedicare migliaia del suo stesso personale ad indagare sul fenomeno, nessuno degli sforzi del governo cubano è stato sufficiente a soffocare le voci sulla possibilità di un’ipotetica “arma sonora”, o forse l’uso di microonde per scopi militari. Anche i governi di Cina e Russia sono stati dichiarati, pubblicamente, come possibili colpevoli.

Tuttavia, una nuova analisi di una registrazione del presunto attacco (fornita dallo personale diplomatico USA e pubblicata dalla Associated Press) ha rilevato che, lungi dall’essere una tecnologia militare nuova ed innovativa, è, di fatto, il canto di richiamo del grillo a coda corta delle Indie.

Ciò che è realmente imbarazzante di questo caso è l’ovvio che è tutto a posteriori. I grilli sono un tema ricorrente anche nella prima copertura degli “attacchi”. I suoni ascoltati dai diplomatici sono descritti come “cinguettii”, “ronzii” e “sibili”, e la cronologia degli “attacchi” coincide con la stagione degli amori del grillo. “Sembra qualcosa come una massa di grilli”, ha scritto l’Associated Press quando ha pubblicato le registrazioni nel 2017.

ProPublica riferisce che, all’inizio del 2016, gli stessi diplomatici discussero se i rumori fossero cicale. Un gruppo di scienziati cubani inoltre ha presentato un rapporto al governo USA, nel 2018, suggerendo che l’attacco poteva essere di grilli, anche se di una specie diversa dai grilli identificati dall’ultimo studio.

Sembra che siano state prese importanti decisioni diplomatiche, e l’intero riavvicinamento tra USA e Cuba sia violentemente deragliato, sulla base di alcuni rumorosi insetti, una manciata di studi medici discutibili e molte esagerazioni.

Oltre a ridicolizzare l’amministrazione USA, ciò che emerge in questo episodio entomologico è l’attuale ambiente febbrile per teorie cospirative politicamente caricate, in cui le teorie più bizzarre e complicate vengono amplificate mentre si lasciano a lato le spiegazioni più banali.

In nessun momento ci sono state solide prove che i sintomi sperimentati dal personale dell’ambasciata USA si dovessero ad un attacco diretto, e molto meno prove dell’esistenza di un’arma “sonica”. Numerosi esperti hanno cercato di versare acqua fredda sulle febbrili speculazioni, osservando che gli studi medici effettuati sul personale diplomatico presentavano significativi difetti e che i sintomi in se stessi potevano essere il risultato di cause individuali o di una massiccia malattia psicogena e non dovuto a fattori esterni condivisi.

Anche parti della storia che avrebbero dovuto essere motivo di dubbio furono trattate come conferma, ad esempio, l’apparente propagazione dell’ “attacco” dall’Avana a Guangzhou.

E’ più probabile che Cuba e Cina si siano unite per organizzare un attacco congiunto usando una tecnologia militare sonora fino ad ora inedita per provocare una moderata indisposizione al personale dell’ambasciata USA – o che il personale dell’ambasciata in Cina abbia letto di ciò che stava, presumibilmente, succedendo ai loro colleghi a Cuba e siano saltati alle conclusioni su un legame con i propri sintomi di salute non correlati?

La fretta e la credulità con cui i media ed i funzionari USA di alto rango hanno accettato e dichiarato come un fatto la narrazione di “attacco sonico” riflette l’auge più ampia di una sorta di populismo cospirativo dove conta meno considerare qualcosa come vero che dimostrare che non è vero.

Perché lasciare che qualcosa di inopportuno come l’assenza di prove possa rovinare una narrativa convincente e politicamente conveniente?

Il sapore cospirativo nella politica internazionale contemporanea potrebbe risalire, naturalmente, almeno in parte, all’amministrazione Trump.

L’ascesa politica di Trump è stata sostenuta dalla sua promozione della cospirazione sulla nascita di Obama, e già in carica, ha più volte incoraggiato le teorie della cospirazione quando è nel suo interesse farlo. Altri dirigenti mondiali come l’ungherese Viktor Orban, il filippino Rodrigo Duterte ed il brasiliano Jair Bolsonaro anche hanno attivamente promosso teorie cospirative.

Tuttavia, i dirigenti politici disposti a giocare velocemente e con poco attaccamento alla verità sono solo una parte del quadro.

I cambi nei modelli di business dei media e la forma in cui consumiamo le informazioni sono anche i fattori principali. Nella guerra online per l’attenzione, la vincitrice è spesso la storia più interessante invece della più precisa. Un titolo su una possibile arma sonica segreta riceve più clic di uno su una possibile infestazione di grilli, ed una volta che si accumulano sufficienti titoli, la narrazione acquisisce rapidamente un impulso proprio.

Il ruolo degli algoritmi nella scoperta delle notizie prende tale tendenza e la eleva al massimo.

Quando gli viene concesso di agire da soli, gli algoritmi su piattaforme come YouTube e Facebook indirizzeranno automaticamente gli utenti verso teorie cospirative e contenuti estremisti. Man mano che sempre più persone ottengono le loro informazioni da queste piattaforme ed i media tradizionali continuano a sperimentare algoritmi, la cosa più probabile è che questo ciclo diventi più vizioso.

Come dice il proverbio, una menzogna percorre mezzo mondo nel tempo che ci vuole alla verità per mettersi le scarpe – nel 2019 le cospirazioni vanno e vengono, e tra l’altro, rubano le scarpe alla verità.

(The Interpreter, 15 gennaio 2019)


Aparecen los grillos: conspiraciones y dolores de cabeza en La Habana.

Por Elise Thomas

Un interesante análisis de los acontecimientos alrededor de los “ataques sónicos” alegados por el gobierno de Estados Unidos con respecto a sus diplomáticos en Cuba publicado por el sitio The interpreter, perteneciente al influyente think tank australiano Lowy Institute y traducido para La Pupila insomne por nuestro colaborador Juan Alfonso Fernández.

El incidente causó una gran ruptura en las frágiles relaciones entre Estados Unidos y Cuba. Si bien no llegó a culpar directamente al gobierno cubano, Estados Unidos retiró a más de la mitad de su personal de la embajada en La Habana y expulsó a 17 diplomáticos cubanos. En enero de 2018, el Comité de Relaciones Exteriores del Senado de EE. UU. celebró audiencias especiales sobre “Ataques a diplomáticos estadounidenses en Cuba”.

La aparición de síntomas aparentemente similares en el personal diplomático de EE. UU. en China en junio de 2018 se consideró como una confirmación más de que los diplomáticos de EE. UU., no solo en Cuba, sino en todo el mundo, estaban siendo atacados por una tecnología desconocida, lo que llevó a más evacuaciones y la creación de una fuerza de tarea especializada para investigar los “ataques a la salud”.

El gobierno cubano ha negado enérgicamente y sistemáticamente cualquier conocimiento o participación, calificándolo de “ciencia ficción” y acusando a la administración Trump de buscar una excusa para descarrilar el deshielo diplomático iniciado por el presidente Barack Obama. A pesar de dedicar miles de su propio personal a investigar el fenómeno, ninguno de los esfuerzos del gobierno cubano ha sido suficiente para sofocar los rumores sobre la posibilidad de una hipotética “arma sónica”, o quizá el uso de microondas con fines militares. Los gobiernos de China y Rusia también fueron declarados públicamente como posibles culpables.

Sin embargo, un nuevo análisis de una grabación del presunto ataque (proporcionado por el personal diplomático de los Estados Unidos en Cuba y publicado por la Associated Press) ha encontrado que, lejos de ser una tecnología militar nueva e innovadora, es, de hecho, la canción de llamada del grillo de cola corta de las Indias.

Lo realmente embarazoso de este caso es lo obvio que es todo en retrospectiva. Los grillos son un tema recurrente incluso en la primera cobertura de los “ataques”. Los sonidos escuchados por los diplomáticos se describen como “chirridos”, “zumbidos” y “silbidos”, y la línea de tiempo de los “ataques” coincide con la temporada de apareamiento del grillo. “Suena algo así como una masa de grillos”, escribió la Associated Press cuando publicó las grabaciones en 2017.

ProPublica informa que a principios de 2016 los propios diplomáticos discutieron si los ruidos eran cigarras. Un grupo de científicos cubanos incluso presentó un informe al Gobierno de Estados Unidos en 2018 sugiriendo que el ataque pudo ser grillos, aunque de una especie diferente de los grillos identificados por el último estudio.

Parece que se tomaron importantes decisiones diplomáticas, y todo el acercamiento entre Estados Unidos y Cuba se descarriló violentamente, sobre la base de unos pocos bichos ruidosos, un puñado de estudios médicos cuestionables y muchas exageraciones.

Más allá de sólo poner en ridículo a la administración estadounidense, lo que destaca este episodio entomológico es el ambiente febril actual para las teorías de conspiración políticamente cargadas, en las que las teorías más extrañas y complicadas se amplifican mientras que se dejan de lado las explicaciones más mundanas.

En ningún momento hubo ninguna evidencia sólida que los síntomas experimentados por el personal de la embajada de EE. UU. se debieran a un ataque dirigido, y mucho menos pruebas de la existencia de un “arma sónica”. Numerosos expertos intentaron verter agua fría en la especulación febril, señalando que los estudios médicos realizados al personal diplomático tenían defectos significativos y que los síntomas en sí mismos podrían ser el resultado de causas individuales o una enfermedad psicogénica masiva y no debido a factores externos compartidos.

Incluso partes de la historia que deberían haber sido motivos de duda fueron tratadas como confirmación, por ejemplo, la aparente propagación del “ataque” desde La Habana a Guangzhou.

¿Es más probable que Cuba y China se unieran para organizar un ataque conjunto utilizando una tecnología militar sónica hasta ahora inédita para causar una indisposición moderada al personal de la embajada de los Estados Unidos – o que el personal de la Embajada en China haya leido acerca de lo que supuestamente estaba sucediendo a sus colegas en Cuba y hayan saltado a conclusiones sobre un vínculo con sus propios síntomas de salud no relacionados?

La prisa y la credulidad con que los medios de comunicación y los funcionarios estadounidenses de alto rango aceptaron y afirmaron como un hecho la narrativa del “ataque sónico” refleja el auge más amplio de una especie de populismo conspirativo donde importa menos considerar algo como verdadero que demostrar que no es verdad.

¿Por qué dejar que algo inoportuno como la ausencia de evidencia pueda estropear una narrativa convincente y políticamente conveniente?

El sabor conspirativo en la política internacional contemporánea puede remontarse, por supuesto, al menos parcialmente, a la administración Trump.

El ascenso político de Trump fue impulsado por su promoción de la conspiración sobre el nacimiento de Obama, y ​​ya en el cargo, ha alentado repetidamente las teorías de conspiración cuando es en su interés hacerlo. Otros líderes mundiales como el húngaro Viktor Orban, el filipino Rodrigo Duterte y el brasileño Jair Bolsonaro también han promovido activamente teorías de conspiración.

Sin embargo, los líderes políticos dispuestos a jugar rápido y con poco apego a la verdad son solo una parte de la imagen.

Los cambios en los modelos de negocio de los medios y la forma en que consumimos la información también son los principales impulsores. En la guerra en línea por la atención, la ganadora es a menudo la historia más interesante en lugar de la más precisa. Un titular sobre una posible arma sónica secreta recibe más clics que uno sobre una probable infestación de grillos, y una vez que se acumulan suficientes titulares, la narrativa adquiere rápidamente un impulso propio.

El rol de los algoritmos en el descubrimiento de noticias toma esa tendencia y lo eleva al máximo.

Cuando se los deja actuar solos, los algoritmos en plataformas como Youtube y Facebook dirigirán automáticamente a los usuarios hacia teorías de conspiración y contenido extremista. A medida que más y más personas obtienen su información de estas plataformas y los medios tradicionales continúan experimentando con algoritmos, lo más probable es que este ciclo se vuelva más vicioso.

Como dice el refrán: una mentira recorre medio mundo en el tiempo que le toma a la verdad ponerse los zapatos – en el 2019 las conspiraciones van y vienen, y de paso, le roban los zapatos a la verdad.

(The Interpreter, 15 de enero de 2019)

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