Il cammino è non tralasciare mai l’unità dei rivoluzionari

La minaccia militare, l’ostilità e l’aggressione economica  dell’imperialismo statunitense contro il  Venezuela; la manovra neoliberale per rovesciare  le conquiste sociali; l’ingerenza contro la sovranità dei governi progressisti, i tentativi di smantellare i progressi d’integrazione dell’ America Latina e dei Caraibi, destabilizzano la regione e pongono pericoli alla pace e alla sicurezza regionali.


Bolívar e Martí, Fidel e Chávez ci hanno trasmesso insegnamenti preziosi tra i quali la lealtà ai principi. Le loro lezioni ci mostrano la rotta da seguire in quest’ora decisiva della Patria Grande che ci reclama uniti per forgiare insieme la nostra seconda e definitiva dipendenza.

Noi che abbiamo avuto il privilegio di combattere la tirannia sotto il comando di Fidel, dalla Moncada, dal Granma, l’Esercito Ribelle, la lotta clandestina e fino ad oggi, sentiamo con il popolo di Cuba una profonda soddisfazione per l’opera consolidata della Rivoluzione, l’opera  più bella che abbiamo fatto e  ci accompagnano la legittima felicità e la serena fiducia di vedere con i nostri occhi il trasferimento alle nuove generazioni della missione di continuare la costruzione del socialismo e così garantire l’indipendenza e la sovranità nazionali.

Nessuno di quelli che abbiamo avuto il privilegio di partecipare a quelle azioni con il comando di Fidel, poteva allora sognare d’essere vivo in un giorno come oggi, con un paese libero, indipendente e sovrano, una rivoluzione socialista al potere e un popolo unito pronto a difendere l’opera realizzata, frutto dei sacrifici e del sangue di varie generazioni di cubani.

Il cammino è non tralasciare mai l’unità dei rivoluzionari e mantenere sempre la lotta tenendo presente che gli avversari non escludono mai il loro impegno di riproposizione dei modelli d’esclusione e sfruttamento e che quando i presunti valori e le regole della sacrosanta democrazia rappresentativa non gli servono per prendere il potere, non vacillano nell’utilizzo di colpi di Stato, della violenza e anche della guerra.

A 60 anni dal trionfo possiamo affermare che non abbiamo paura, non c’intimidiscono il linguaggio della forza, né le minacce che non c’intimidivano quando il processo rivoluzionario non era consolidato e non ci riusciranno nemmeno lontanamente adesso, che l’unità del popolo è un’indistruttibile realtà.

Perché  se ieri eravamo pochi, oggi siamo tutto un popolo che difende la sua Rivoluzione.

Il più grande insegnamento che i rivoluzionari e i movimenti progressisti possiamo trarre dalla situazione che si presenta è non tralasciare mai l’unità con il popolo e non smettere di lottare in difesa degli interessi degli oppressi per quanto difficili siano le circostanze.

La Costituzione della Repubblica è la Legge fondamentale sulla quale si basa lo Stato e quindi è il documento giuridico più importante di qualsiasi paese, dato che definisce le fondamenta della nazione, la struttura dei poteri e la loro portata, così come garantisce i diritti e i doveri dei cittadini.

La Seconda Sessione Ordinaria dell’attuale legislatura dell’Assemblea Nazionale del Potere Popolare ha approvato la nuova Costituzione della Repubblica che sarà sottoposta a Referendum il prossimo 24 febbraio.

È stato sviluppato un ampio processo di consultazione popolare nel quale i cittadini hanno espresso  liberamente le loro opinioni sul contenuto  del Progetto, apportando  modifiche al 60% degli articoli, in chiara evidenza del carattere profondamente democratico della Rivoluzione, in cui le principali decisioni che definiscono la vita della nazione si elaborano con l’apporto di tutti i cubani.

Desidero solo aggiungere la sicurezza che ancora una volta il nostro nobile e agguerrito popolo dimostrerà il 24 febbraio nelle urne, l’appoggio maggioritario alla sua Rivoluzione e al Socialismo, ratificando la Costituzione nell’anno in cui commemoriamo il 150º anniversario della prima Carta Magna di Cuba, approvata a Guáimaro dagli iniziatori della guerra per l’indipendenza.

Dopo 60 anni di lotta, sacrifici, sforzi e vittorie, vediamo un paese libero, indipendente e padrone del suo destino. Immaginando il domani, l’opera realizzata ci permette d’intravedere un futuro degno e prospero per la Patria.

Fonti: discorsi pronunciati ne XV Vertice ordinario dell’ABA–TCP  il 5 marzo del 2018;  nella chiusura della sessione costitutiva della IX Legislatura dell’Assemblea Nazionale del Potere Popolare, il 19 aprile del 2018; nella manifestazione eper il 65º annivesario dell’assalto alle Caserme Moncada  e Carlos M. de Céspedes, il 26 luglio del 2018; e nella manifestazione in commemorazione  del 60º anniversario del trionfo della Rivoluzione, a Santiago di Cuba, el 1º gennaio del 2019.

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