Qui non si arrende nessuno!

Terzo Fronte, Santiago di Cuba – È tanto incagliato nel tempo l’affanno dell’amministrazione statunitense  d’asfissiare Cuba con il Titolo III della legge Helms-Burton, che forse non si è nemmeno accorta che quell’incolta collina dove il Comandante Juan Almeida fondò, per ordine del Comandante in Capo, il III Fronte Mario Muñoz Monroy, non è la stessa 61 anni dopo.


Sicuramente se l’immagina con quegli umili contadini dai volti tristi e quei bambini con le pance gonfie, senza medici, né scuole, senza strade, elettricità e comunicazioni, condannato come facile boccone all’estrazione irrazionale dei legnami preziosi e al saccheggio dell’aromatico caffè.

Sicuramente ignora anche che la guerriglia ribelle che spazzò per sempre da questi paraggi la tirannia batistiana che sosteneva quel quadro disumano, piantò a Loma La Esperanza la bandiera rossa e nera della vittoria, dov’è stata resa eterna, nell’imponente mausoleo costruito tra le palme e le rose, la vita offerta dai suoi eroi e dai suoi martiri alla giusta causa di Fidel.

Da qui non serve google per apprezzare ai suoi piedi la nuova  Cruce de los Baños, con la sua gente abituata alle usanze moderne, con le scuole, gli asili, il policlinico, la stazione d’investigazione del caffè, le case moderne, le antenne d’internet e le strade, e anche uno studio di televisione, tutto sorto dopo il trionfo del 1º gennaio del 1959.

Per questo dovrebbe aver visto, questo  6 marzo, uomini e donne, giovani e bambini, raggiungere questo luogo sacro e accompagnare in omaggio agli eroi e ai martiri le corone di fiori dedicate dal Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito Comunista cubano, Generale d’Esercito Raúl Castro Ruz; dal Presidente dei Consigli di Stato e dei Ministri Miguel Díaz-Canel Bermúdez, dai Consigli di Stato e dei Ministri  e da tutto il popolo di Cuba.

L’amministrazione statunitense, se non conosce questa storia la dovrebbe indagare per sapere che nel Terzo Fronte la sua gente dorme tranquilla e cosciente che, come direbbe Almeida: «Qui non si arrende nessuno!»

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