Blackout Venezuela

 I FATTI, LE OPINIONI, LE PROVE

I FATTI 

Sta lentamente tornando l’elettricità ovunque.

Il Ministro della Difesa, V. Padrino, assicura che la situazione è tranquilla, cosa che viene documentata non solo da lui, ma da moltissimi (gli altri tacciono).

L’attacco, perché di questo stiamo parlando, è avvenuto sul sistema di controllo automatizzato ARDA, che dà l’80% dell’elettricità al paese.

LE OPINIONI

Chiunque in questo momento affermi di conoscere altre cause dell’incidente afferma un falso. Si è arrivati a sostenere nelle ultime ore che la causa sarebbe stata addirittura un “incendio della vegetazione che da molto tempo non veniva sfalciata che avrebbe danneggiato tre linee di trasmissione del sistema da 765 kilovolt” delle 5 di trasmissione del c.d. spina dorsale. Chi lo dice si spaccia anche per essere un esperto, addirittura un ex dipendente (ovviamente anonimo) della compagnia nazionale fuoriuscito nel 2004 (!!!). Nessuna foto, nessun filmato, nemmeno quella di una colonna di fumo di un picnic faid-da-te in lontananza, posto che fosse anche solo verosimile, è portata a prova.

«Un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova» così Agatha Christie. Questo però non è un giallo. Forse assomiglia più ad un noir, per rimanere in tema.

Barcellona ha avuto un blackout durato 7 giorni nel 2007. In India nel 2012 sono rimaste al buio oltre 600 milioni di cittadini. Nel 2003 tutta l’Italia rimase al buio (tranne la Sardegna) alle 3.30 di una domenica e a Roma tornò solo 10 ore dopo. Gli esempi sono tanti. Di certo non c’era alcun golpe in atto in questi “efficientissimi” paesi, mentre in Venezuela sì.

E’ certo anche che il blackout elettrico fu usato dagli USA attraverso la CIA poco prima di rovesciare Allende: alle ore 10.15 del 13 Agosto 1973, 35 minuti dopo che il presidente iniziò a parlare alla radio interrompendo così il suo discorso che vertiva su una lunga lista di atti di terrorismo e sabotaggio causati dall’ “opposizione fascista”.

Gli obiettivi di un blackout elettrico di questa portata sono lapalissiani. Ecco perché è estremamente importante che il Ministro della Difesa assicuri che non si sia sviluppata alcuna “strategia di assalto”.

E’ certo infine, come abbiamo scritto ieri mattina, che il Sen. USA Narcos Rubio ha annunciato il blackout solo dopo 4 minuti aggiungendo “Il regime di Maduro è un disastro”. Guaidog USAeGetta, nel frattempo, ha scritto che “il Venezuela è chiaro che la luce arriverà con la cessazione dell’usurpazione”, e il Segretario di Stato, Mike Pompeo, ha dichiarato: “Non c’è cibo, medicine, ora senza elettricità, dopo, non ci sarà Maduro”.

Oggi sabato è stata convocata l’unica iniziativa dell’autoproclamato Guaidog USAeGetta dal giorno del suo ritorno, lunedì scorso, cosa assai curiosa per uno che ha “tutte le opzioni sul tavolo”, mentre il Governo USA twitta ogni 30 minuti contro il Venezuela parole indegne. Questo spiegherebbe il sabotaggio.

Siamo arrivati al terzo indizio e dunque ci fermiamo qui. Bastano.

Intanto il Ministro per le Comunicazioni, Jorge Rodriguez, scrive: “vogliamo congratularci con il popolo del Venezuela che ha mantenuto non solo una condotta civica, ma i nervi d’acciaio, un popolo che è nelle strade, nei loro posti di lavoro, nelle loro case resistendo a questo attacco”. Noi aggiungiamo “ennesimo attacco”.

#TrumpHandsOffVenezuela #NoPudieronNiPodran

Share Button

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.