Sovversione contro Cuba: ODCA e FKA

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kasCome annunciato in precedenza, dopo segrete peripezie al fine di garantire la presenza in Messico di un folto gruppo di membri della controrivoluzione interna, sotto gli auspici della Fondazione Konrad Adenauer e l’Organizzazione Democratica Cristiana d’America, si è emessa la dichiarazione finale dei partecipanti all’incontro “Percorsi per una Cuba democratica”, in cui si cerca di “vendere” una visione di consenso insostenibile per essere garantita all’interno di una controrivoluzione disunita, permeata da ambizione e desiderio di profitto.

Dopo la precedente esperienza, del 2012, momento in cui si tenne un incontro simile, la KAS e l’ODCA hanno avuto la certezza che in questo nuovo thriller – che potrebbe parodiarsi come “Mission Impossible II” – almeno sulla carta, si è raggiunta una fragile e poco duratura “unità di intenti” tra i rappresentanti della controrivoluzione interna che hanno assistito al circo.

In sostanza, le “coincidenze” raggiunte e plasmate nella dichiarazione finale sono:

– L’imperiosa necessità che Cuba transiti verso la democrazia
– La condivisa vocazione che questa transizione si verifichi pacificamente
– Il rispetto delle diversità dei metodi di lotta non violenta

Il primo errore di valutazione e sostanza consiste nel concepire questi gruppuscoli di poco impatto e riconoscimento nella società cubana attuale come soggetti del cambiamento verso una presunta democrazia di taglio capitalistico, anti socialista e differente da quella che supporta la maggioranza del popolo. A questo proposito né preghiere né invocazioni e le assurde chimere di loro stessi e dei loro sponsor potranno raggiungere questo primo obiettivo.

Neppure sono serviti per decenni, oltre ad un fallimentare protagonismo da parte di mercenari ambiziosi, i presunti aiuti della cosiddetta diaspora, ridotta ad organizzazioni di stampo mafioso e coinvolte in corruzioni, scandali, divisioni e nella ricerca di lucro nel detestabile affare della guerra ideologica anticubana, che si rubano la maggior parte dei finanziamenti dell’USAID e altre partite segrete delle agenzie federali USA ed europee.

Il dubbio punto 2 riferito ad ottenere una transizione pacifica verso la “democrazia” a Cuba è intrinsecamente contraddittorio. Non tutte le organizzazioni con sede a Miami puntano realmente ad una transizione pacifica e ancora pianificano attività di taglio terroristico contro la nostra Patria, ed allo stesso tempo, promuovono la stupida idea di sostenere le forze armate – tipo primavera egizia -, come soggetto del cambiamento a Cuba stimolando sollevazioni di ufficiali attivi e pensionati all’interno delle FAR e del MININT. La tradizione estremista e subdola della FNCA e del CLC, come pure del CID, Alpha 66, Brigata 2506, l’Ex Club, e l’ipocrita e provocatorio Movimento Democrazia, Vigilia Mambisa, La Nuova Rosa Blanca, tra gli altri, così come figure di esecrabile calibro come Luis Posada Carriles, Santiago Álvarez Fernández-Magriñá, Ramón Saúl Sánchez Rizo, Francisco José Hernández Calvo, Lincoln Diaz-Balart, Félix Rodríguez Mendigutía, Ileana Ros-Lehtinen, Angel Desfana, etc., etc., coinvolti in piani terroristici che Cuba ha smantellato ed altri di cui ha piena conoscenza, non evidenziano un vero consenso su questo punto.

La percezione di “lotta pacifica” come arma sovversiva per promuovere la disobbedienza sociale, la negazione dell’ordine istituzionale, la diffusione di falsità e la grossolana vittimizzazione di opportunisti e manipolatori, fanno di questo concetto un’anomala versione della stessa. Non ci sono somiglianze tra i promotori della lotta pacifica nel mondo, come Martin Luther King e il Mahatma Gandhi, che hanno agito in piena convinzione e devozione, rispetto ai mercenari interni a Cuba che agiscono con il supporto di una potenza straniera, coinvolti in cospirazioni e che ricevono una grossa paga e privilegi per le loro azioni.

La dichiarazione dice in una delle sue parti a mo di appello: “Il vantaggio sarebbe che le istituzioni della società civile, gli attori politici, i governi e le organizzazioni internazionali di tutto il mondo forniscano una maggiore solidarietà in difesa dei diritti umani a Cuba”. Naturalmente, la solidarietà si distorce in una sua dimensione quando viene utilizzata per finanziare opportunisti, bugiardi e vili provocatori. Anche quando viene utilizzata per scardinare un ordine istituzionale legittimo con istigazioni, proposte illegali  e dubbie cospirazioni.

La stessa dichiarazione sottolinea “Si è identificata,come una delle principali sfide, lavorare nella ricerca di progetti verso un’unità di azione e strategie per il cambiamento. Allo stesso modo, si è deciso di salutare l’esistenza di diversi progetti con queste caratteristiche volte a raggiungere una Cuba democratica.” Evitano, naturalmente, la sfida principale: convincere un popolo che ama la sua Rivoluzione ad abbandonarla, ciò che è un progetto impossibile.

L’elenco dei firmatari della dichiarazione dice da sé l’inconsistenza e reale validità politica della stessa. E’ semplicemente un’imitazione di documento che manca di legittima rappresentatività per i cubani. Varrebbe la pena di dire: “Guarda chi firma e saprai se davvero la lista, in assenza di carta igienica, sarebbe solo di utilità per pulire e andare a finire in un cestino adiacente al wc”.

Eliezer Ávila: Siamo più
Yaxys Cires Dib: Partito Democratico Cristiano Cubano
Manuel Cuesta Morua: Arco Progressista
Reinaldo Escobar: Giornalista
Guillermo Fariñas Hernández: Unione Patriottica di Cuba e Fronte Antitotalitario Unito
Jorge Luis Garcia Perez Antunez: Fronte Resistenza Nazionale Orlando Zapata Tamayo
Rene Gomez Manzano: Corrente Agramontista, UNPACU
Eroises González Suárez: Partito Solidarietà Liberale Cubana
Andrés Hernández Love: Partito Democratico Cristiano di Cuba
René Hernández Bequet Christian Partito Democratico Cristiano di Cuba
Rafael León Rodríguez: Progetto Democratico Cubano
Omar Lopez Montenegro: Centro Latino-americano per la Nonviolenza (ha dimenticato di dire membro dello staff di Radio Martí e rappresentante della FNCA).
Germán Miret: attivista per i diritti umani
Armando Peña Guzman: Movimento Cristiano di Liberazione
Marfeli Pérez-Stable: accademica
Julio Pichs: Fondazione Nazionale Cubano Americana, Consenso cubano
Vladimiro Roca Antunez: Partito Socialdemocratico di Cuba
Rolando Rodríguez Lobaina: Alleanza Democratica Orientale
Rosa María Rodríguez Torrado: Progetto Democratico Cubano
John Suarez: Direttorio Democratico Cubano

Non poteva mancare le dosi di veleno mediatico contro la sorella Rivoluzione Bolivariana ed il governo di Maduro, quando vari di questi mercenari hanno sostenuto un appello a favore della controrivoluzionaria Maria Corina Machado, coinvolta nei tentativi di omicidio e istigatrice della violenza in quel paese, così come di supporto a fascisti come Leopoldo López. Non sorprende, che chi esalta e scatta foto con terroristi come Posada Carriles la sostengano in un comunicato, tra cui appaiono come firmatari Guillermo Fariñas, Jorge Luis García Pérez (Antúnez), Rolando Rodríguez Lobaina, Rene Gomez Manzano, Vladimiro Roca Antunez, Manuel Cuesta Morua, Rafael León Rodríguez, Rosa María Rodríguez Torrado, Eroises González Suárez e Reinaldo Escobar.

Così, senza né pena né gloria, ha chiuso l’evento in Messico, che non ha avuto nulla di pubblico e che è servito per tessere nuove azioni sovversive a cui sapremo rispondere, una per una, a tempo debito.

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