La Corte dei Conti del Venezuela inabilita il golpista Guaidó

Chi finanzia viaggi e soggiorni all’estero dell’autoproclamato presidente ad interim

 

La Corte dei Conti del Venezuela ha inabilitato l’ormai ex deputato dell’Assemblea Nazionale in oltraggio a partire dalla fine del 2016, Juan Gerardo Guaidó con la pena massima di 15 anni in cui non potrà ricoprire cariche pubbliche per frode fiscale, non avendo dichiarato oltre 310 milioni bolivar in spese di viaggio e 260,4 milioni di bolivar spesi per alloggi all’interno e all’esterno del territorio venezuelano.

Il Presidente della Corte dei Conti della Repubblica Bolivariana del Venezuela, Elvis Amoroso, ha reso nota l’inabilitazione di Juan Guaidó come deputato dell’Assemblea Nazionale e qualsiasi incarico pubblico con la pena massima di 15 anni, secondo quanto indica la legge contro la corruzione in Venezuela, in una conferenza stampa.

La condanna è dettata, secondo il presidente, dagli abusi commessi in qualità di presidente dell’organo parlamentare, da violazioni di legge, nonché dall’usurpazione di funzioni pubbliche e per aver commesso azioni in combutta con governi stranieri contro l’ordine costituzionale del Venezuela.

Pertanto, l’articolo 187 della Costituzione del Venezuela indica che i deputati sono tenuti ad esercitare in esclusiva solo il lavoro a beneficio del popolo del Venezuela e non possono ricevere reddito supplementare, o esercitare altre funzioni oltre a quelle parlamentari.

Come riportato da l’ufficio immigrazione del Venezuela, dal momento in cui Guaidó è diventato deputato ha realizzato oltre 91 viaggi all’estero per un costo di oltre 310 milioni di bolivares che non sono stati dichiarati nella sua dichiarazione dei redditi.

Inoltre, Amoroso ha informato che l’ex deputato, ha trascorso più di otto mesi fuori dal paese con spese di alloggio che superano i 260,4 milioni di bolivares, anch’essi non dichiarati.

Senza che sia neppure indicata la provenienza di questi fondi.

 

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