Venezuela: guerra elettrica

Il Governo Bolivariano del Venezuela ha diffuso un comunicato per informare sui lavori che si realizzano nello ristabilimento dell’equilibrio nel’offerta dei servizi elettrici, per il quale si conta con l’attuale disposizione dei lavoratori di questo settore reiteratamente colpito da attentati di terrorismo.

Mentre si sferra la guerra elettrica, nel mondo digitale i leaders della Rivoluzione Bolivariana realizzano una battaglia disuguale contro la sfiducia e la disinformazione.

Il presidente Nicolás Maduro, dal suo account nella rete sociale di Twitter, affronta le raffiche che la destra fa correre per parzializzare il tema Venezuela.

Nel comunicato in cui il Presidente ha fatto conoscere dettagli dell’ultimo momento sullo stato dell’infrastruttura elettrica del paese, ha detto:

«Nei prossimi 30 giorni si realizzerà un regime speciale d’amministrazione degli incarichi che permetterà d’equilibrare il Servizio Elettrico Nazionale.

Questo piano avrà una speciale enfasi per non danneggiare l’energia necessaria per garantire la somministrazione dell’acqua potabile». Il presidente ha fatto conoscere così una delle tante misure guidate per garantire al popolo i servizi vitali.

«La guerra elettrica, ha sostenuto Maduro, vuole far impazzire la popolazione.

Si tratta di una forma di lotta psicologica già stabilita in altri scenari bellici dove opera la mano dell’Agenzia Centrale d’Intelligenza.

In vari tuits, differenti leader dell’opposizione venezuelana e del governo statunitense hanno fatto intravedere che la mancanza del servizio elettrico terminerà solo con l’abbandono di Maduro.

Lo staff della stampa della Forza Armata Nazionale Bolivariana, dal suo account in Twitter, ha attualizzato il mondo sull’operato dei militari assieme al popolo, attorno al recupero con immagini degli stessi che portano acqua alla popolazione, guidati dal Ministro alla Difesa, il Generale in Capo Vladimir Padrino López.

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