Venezuela: comunicato

Il Governo della Repubblica Bolivariana respinge, e reputa assurde e prive di rigore, le dichiarazioni fatte da alcuni governi che hanno messo in dubbio la legittima decisione presa ieri dalla sovrana Assemblea Nazionale Costituente del Venezuela, in relazione al caso di Juan Guaidó Márquez, deputato del Parlamento venezuelano.

Si tratta di una decisione presa in conformità con la legge e scaturita da un processo avviato lo scorso 29 gennaio, quando il Tribunale Supremo di Giustizia ha aperto un’inchiesta sul suddetto cittadino con l’accusa di aver commesso vari crimini correlati con gli atti violenti che si sono verificati a partire dal 22 gennaio.
Le misure applicate al cittadino Guaidó sono state violate sistematicamente, in aperto disprezzo e provocazione al Potere Giudiziario, motivo per cui la più alta corte del paese, in una sentenza del 1° aprile, ha confermato le misure cautelari e ha deciso di chiedere la continuazione del processo attraverso la revoca dell’immunità parlamentare.
In tal senso, l’Assemblea Nazionale Costituente ha risposto favorevolmente alla richiesta della più alta corte della Repubblica di continuare il processo di indagine contro il suddetto cittadino.
È assolutamente riprovevole che alti funzionari e rappresentanti di vari governi e organizzazioni internazionali continuino a praticare un interventismo vergognoso negli affari interni del Venezuela, in questo caso riguardo l’applicazione della legislazione interna del Venezuela, violando apertamente il Diritto Internazionale Pubblico, mancando di rispetto alle istituzioni democratiche del Venezuela e del popolo venezuelano.
Il Governo Bolivariano del Venezuela chiede con fermezza a coloro che continuano a praticare questa ingerenza inutile, obsoleta e inefficace negli affari del Venezuela a porre fine a questo atteggiamento ostile e a unirsi alla maggioranza delle nazioni del mondo che rispettano le istituzioni democratiche del Venezuela per promuovere una soluzione politica basata sul dialogo tra i venezuelani.
Caracas, 03 aprile 2019
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