Le imprese straniere hanno garanzie assicurate

Durante il suo intervento nel Forum delle Imprese Cuba-Regno Unito che si è svolto a L’Avana, il professore e avvocato Rodolfo Dávalos ha reiterato agli imprenditori stranieri l’appoggio del Governo cubano al processo degli investimenti nell’Isola ed ha riferito le garanzie che il paese offre in accordo con la Legge 8°, la Legge 118 e la Costituzione della Repubblica

«Ancora una volta il Governo degli Stati Uniti si sbaglia con Cuba. Non la conosce nonostante i 60 anni di ingiusto e illegale blocco», ha assicurato il professore e avvocato Rodolfo Dávalos nel Forum delle Imprese Cuba-Regno Unito che si è svolto a L’Avana.

Durante il suo intervento nel Forum delle Imprese Cuba-Regno Unito che si è svolto a L’Avana, il professore e avvocato Rodolfo Dávalos ha reiterato agli imprenditori stranieri l’appoggio del Governo cubano al processo degli investimenti nell’Isola ed ha riferito le garanzie che il paese offre in accordo con la Legge 8°, la Legge 118 e la Costituzione della Repubblica.

«La Legge 80 dichiara la Legge Helms-Burton illegale e senza effetto alcuno. Non è possibile pretenderò d’eseguire una sentenza straniera dettata a suo tenore. E non esiste nemmeno la possibilità di bloccare i beni cubani all’estero.»

Poi ha spiegato che i giudici degli USA affrontano un dilemma.

Da un lato una creazione giuridica di dubbiosa legalità, contraria al Diritto Internazionale con vizi d’incostituzionalità, che viola varie istituzioni del suo stesso sistema giuridico e d’altra parte la sua mancanza di giurisdizione per riconoscere reclami di beni immobili al di fuori del suo territorio.

Le domande recenti nelle corti statunitensi cercano solo di creare un clima di pericolo per coloro che vogliono investire in Cuba, di fronte alla possibilità di essere denunciati e dover pagare indennizzi milionari.

Si tratta di affogare l’investimento straniero nel momento in cui è concepito, non solo come un complemento ma come una necessità per lo sviluppo dell’economia del paese.

Ugualmente, danneggia seriamente gli imprenditori privati, un settore attivo dell’economia nazionale.

«L’illegalità del blocco va al di là delle violazioni della Carta delle Nazioni Unite e delle norme più elementari dei Diritto Internazionale. Giunge a trasgredire anche le norme del commercio, quelle del diritto del mare, dell’applicazione della legge nello spazio e la facoltà legislativa degli Stati», ha dichiarato l’avvocato cubano.

UN ASSEDIO ALLE REALTÀ E ALLE PROSPETTIVE DELL’ECONOMIA CUBANA

 

Il tema dell’economia cubana è stato al centro del Forum delle imprese Cuba-Regno Unito che è terminato martedì 18 a L’Avana con uno sguardo verso la crescita delle relazioni economico-commerciali e di cooperazione tra i due paesi.

Un’informazione attuale delle molle che muovono questi temi con il proposito d’incentivare la partecipazione degli imprenditori britannici nei piani di sviluppo e investimento del nostro paese, è stata data durante la giornata nella quale è stato assicurato che il Governo cubano protegge i suoi soci stranieri dalle leggi extra territoriali imposte dagli Stati Uniti.

Nella dissertazione di Alfredo García Jiménez, direttore generale dell’ Istituto Nazionale delle Investigazioni dell’Economia, è stata realizzata una caratterizzazione generale del contesto economico nazionale e delle prospettive presenti e future.

La sua spiegazione ha riconosciuto i limiti, le tensioni, i passi avanti e le soluzioni maneggiate dal Governo dell’Isola Grande delle Antille per affrontare la complessa situazione che impongono il blocco, la congiuntura internazionale e i colpi della natura, tra le varie condizioni.

Ugualmente ha segnalato vari ostacoli da vincere, come il sotto sviluppo, il ritardo tecnologico, l’elevata dipendenza delle importazioni, la necessità di trasformare il bilancio commerciale con maggiori esportazioni di prodotti, beni e servizi, ed anche introdurci nelle catene globali di valore, e questo vuole dire penetrare in determinati mercati con produzioni specifiche che possono risultare catene esterne di produzione.

Per tali ragioni l’esperto ha assicurato che sta trascorrendo un processo graduale della trasformazione del modello economico e sociale pianificato a tappe e con un seguito permanente che apre nuove opportunità per lo stabilimento degli investimenti in differenti settori.

Sonia Fernández Ramírez, direttrice Giuridica dell’Ufficio Nazionale d’Amministración Tributaria, ha fatto allusione nel suo intervento ai sistemi di imposte in Cuba e al loro impatto negli investimenti stranieri.

La sostenuto che per il paese il contributo tributario è la base per mantenere e sviluppare le opere sociali che godono tutti i cubani, che hanno nella salute (il 27 % del bilancio dello Stato), l’educazione ( il 23,7 %) e la previdenza sociale e sono i principali beneficiari.

Poi ha spiegato che il sistema tributario è basato nei principi di generalità e di equità anche nel rispetto stretto della distribuzione del carico tributario per ottenere la progressività.

Fernández Ramírez ha commentato i cambi che ha sperimentato la legge tributaria verso la versione attuale e ha fatto conoscere alla delegazione britannica quali sono i tassi dei tributi, le esenzioni, le bonificazioni, gli esoneri e altri elementi che apportano benefici agli investitori stranieri.

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