Il 20 giugno del 2019, il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha incluso Cuba nella peggiore categoria del suo rapporto sulla Tratta delle Persone 2019.
Nel documento si legge che Cuba “non realizza gli standard minimi per l’eliminazione della tratta delle persone e non fa sforzi significativi con questo fine”.
Com’è logico pensare, questo giudizio non ha relazioni con il vero impegno di Cuba nell’attivo scontro alla tratta delle persone e il Ministero delle Relazioni Estere lo condanna perché è una calunnia nei termini più assoluti.
Il governo degli Stati Uniti non ha autorità politica o morale per giudicare gli Stati sovrani, né per emettere giudizi di condotta. Si sa che questo rapporto che il Dipartimento di Stato pubblica ogni anno, unilaterale, senza legittimità né riconoscimento internazionale alcuno, compie un obiettivo nettamente politico e manipolatore, un’arma di pressione contro altri Stati e senza rispetto, considerazione o avvicinamento agli sforzi internazionali per combattere la tratta delle persone.
Ignora deliberatamente il lavoro esemplare e integrale di Cuba nella prevenzione, lo scontro e la risposta a questo flagello; ignora la politica di tolleranza zero dell’Isola di fronte alla tratta e nasconde il risultato degli scambi che per 5 anni consecutivi sono felicemente avvenuti tra i due paesi per condividere informazioni e cooperare in questi temi.
Il Governo degli USA preferisce omettere che la bassa incidenza della tratta delle persone a Cuba è associata alle conquiste sociali e alla sicurezza cittadina, all’uguaglianza di opportunità e alle politiche e programmi destinati alla presa di potere della donna, come ignora il fatto che l’accesso gratuito ai servizi di salute, all’educazione, la cultura e lo sport, riduce la vulnerabilità del paese e rinforza la sua capacità per incrementare la cooperazione internazionale in questa sfera.
Cuba ha conquistato un noto prestigio internazionale nell’esecuzione del Piano d’Azione Nazionale per la Prevenzione e la Lotta alla Tratta delle Persone e alla Protezione delle Vittime (2017-2020), qualcosa che gli Stati Uniti non ottengono in questa materia.
Come si sta dimostrando, l’uso delle calunnie e le campagne di diffamazione contro Cuba, che si sovrappongono senza controllo le une alle altre, compie il proposito di giustificare l’evidente ostilità del Governo degli Stati Uniti contro Cuba e le crescenti misure unilaterali del blocco e la coercizione economica indirizzata a deteriorare il livello di vita della popolazione, limitare i flussi finanziari al paese, intorpidire le somministrazioni, danneggiare i processi di produzione e pregiudicare i servizi sociali. È parte della guerra economica senza fine degli ultimi sessant’anni.
Gli Stati Uniti sono uno dei paesi con i maggiori problemi di tratta di bambine, bambini e donne nel mondo. Fonti specializzate statunitensi come il Centro Nazionale delle Investigazioni sulla Tratta delle Persone con sede a Washington D.C., stimano in centinaia di migliaia le persone che trafficano in questo paese, con una grave situazione di sfruttamento lavorativo associato.
Le sue autorità hanno riconosciuto che non possono determinare nemmeno una statistica reale di questo flagello, ossia non dispongono dei mezzi, delle capacità o della volontà per valutare il problema e tanto meno per risolverlo.
È noto che l’85% dei processi legali che in realizzano per questo motivo negli Stati Uniti corrispondono a casi di sfruttamento sessuale, che del milione di bambini che abbandonano le loro case, più di trecentomila sono soggetti ad alcuna forma di sfruttamento, sostiene lo stesso Centro Nazionale delle Investigazioni sulla Tratta delle Persone.
Il rapporto del Dipartimento di Stato attacca anche la cooperazione medica internazionale di Cuba. Pretende di diffamare la cooperazione Sud-Sud che praticano i paesi in via di sviluppo, dei quali Cuba forma parte e della quale è orgogliosa. Questo sforzo al quale, seguendo principi di volontarietà, hanno partecipato centinaia di migliaia di professionisti cubani per sei decenni, ha avuto il merito di salvare o contribuito a salvare la vita di milioni di persone e alleviare quella di altri milioni in 160 nazioni che, senza questo contributo, avrebbero dovuto affrontare serie difficoltà per accedere ai servizi di salute.
Cuba manterrà la sua politica di “Tolleranza Cero” di fronte a qualsiasi modalità di tratta delle persone, come dimostrano 21 casi giudicati come delitti di “Corruzione di Minori”, “Vendita e Traffico di Minori” e “Prossenetismo e Tratta delle Persone”, con evidenze tipiche della tratta delle persone nel periodo compreso tra maggio del 2017 e maggio del 2018.
Il Ministero delle Relazioni Estere ricorda al governo degli Stati Uniti che il trasferimento a terzi paesi delle documentazioni per ottenere il visto statunitense da parte di cittadini cubani, senza garanzie della consegna, oltre che rincararlo considerevolmente, così come i viaggi, colloca molti cittadini in situazioni di vulnerabilità di fronte alle bande criminali che si dedicano alla tratta delle persone in altre parti del mondo.
Il flagello internazionale della tratta delle persone è, prima di tutto il risultato fondamentale delle regole di gioco del capitalismo, che concepiscono l’essere umano come una merce che si può scambiare, come i beni, il denaro o il capitale.
L’Avana, 21 giugno del 2019.
Declaracion MINREX
El 20 de junio de 2019, el Departamento de Estado de los Estados Unidos incluyó a Cuba en la peor de las categorías de su Informe sobre la Trata de Personas 2019. El informe alega que Cuba “no cumple completamente con los estándares mínimos para la eliminación de la trata de personas y no hace esfuerzos significativos con ese fin”.
Como es lógico suponer, esta calificación no tiene relación con el verdadero desempeño de Cuba en el activo enfrentamiento a la trata de personas y el Ministerio de Relaciones Exteriores la rechaza, por calumniosa, en los términos más absolutos.
El gobierno de los Estados Unidos no tiene autoridad política ni moral alguna para juzgar a Estados soberanos ni emitir certificaciones de conducta. Se conoce que este informe unilateral, sin legitimidad ni reconocimiento internacional alguno, que cada año publica el Departamento de Estado, cumple un objetivo netamente político y manipulador, como arma de presión contra otros Estados y sin respeto, consideración o apego en lo absoluto a los esfuerzos internacionales por combatir la trata de personas.
Desconoce deliberadamente el trabajo ejemplar e integral de Cuba en la prevención, enfrentamiento y respuesta a este flagelo; pasa por alto la política de tolerancia cero de nuestro país frente a la trata, y oculta el resultado de los intercambios que durante 5 años consecutivos se celebraron entre ambos países para compartir información y cooperar en estos temas.
Prefiere omitir que la baja incidencia de la trata de personas en Cuba está asociada a los logros sociales y de seguridad ciudadana, a la igualdad de oportunidades, y a las políticas y programas destinados al empoderamiento de la mujer; como ignora el hecho de que el acceso gratuito a los servicios de salud, a la educación, la cultura y el deporte, reduce la vulnerabilidad del país y fortalece su capacidad para incrementar la cooperación internacional en esta esfera.
Cuba ha alcanzado un reconocido prestigio internacional en la ejecución del Plan de Acción Nacional para la Prevención y Enfrentamiento a la Trata de Personas y la Protección a las Víctimas (2017-2020), algo que la ejecutoria de los Estados Unidos en la materia no alcanza.
Como se viene demostrando, el uso de las calumnias y las campañas difamatorias contra Cuba, que se superponen sin control unas a otras, cumple el propósito de justificar la pronunciada hostilidad del gobierno de los Estados Unidos contra Cuba y las crecientes medidas unilaterales de bloqueo y coerción económica dirigidas a deteriorar el nivel de vida de la población, limitar los flujos financieros al país, entorpecer los suministros, dañar los procesos productivos y perjudicar los servicios sociales. Es parte de la incesante guerra económica de los últimos sesenta años.
Los Estados Unidos son uno de los países con mayores problemas de trata de niños, niñas y mujeres en el mundo. A pesar de que fuentes especializadas estadounidenses, como el Centro Nacional de Investigaciones sobre Trata de Personas, con sede en Washington D.C., estiman en cientos de miles las personas traficadas en ese país, con una grave situación de explotación laboral asociada, sus autoridades han reconocido que no pueden determinar siquiera la estadística real de este flagelo; o sea, no poseen los medios, la capacidad o la voluntad para apreciar el problema y, mucho menos, para resolverlo.
Es conocido que el 85 por ciento de los procesos legales que se entablan por ese motivo en los Estados Unidos se corresponden a casos de explotación sexual, y que del millón de niños que abandonan sus hogares, más de 300 mil están sujetos a alguna forma de explotación, según el propio Centro Nacional de Investigaciones sobre Trata de Personas.
El informe del Departamento de Estado arremete también contra la cooperación médica internacional de Cuba. Pretende difamar contra la legítima cooperación Sur-Sur que practican los países en desarrollo, de la cual Cuba forma parte y de la que se enorgullece.
Ese esfuerzo, en el que, bajo principios de voluntariedad, han participado cientos de miles de profesionales cubanos durante casi seis décadas, ha tenido el mérito de salvar o contribuir a salvar la vida de millones de personas y de aliviar la de otros millones en más de 160 naciones que, sin esa contribución, habrían afrontado serias dificultades para acceder a los servicios de salud.
Cuba mantendrá su política de “Tolerancia Cero” ante cualquier modalidad de trata de personas como lo demuestran los 21 casos juzgados por delitos de “Corrupción de Menores”, “Venta y Tráfico de Menores” y “Proxenetismo y Trata de Personas”, con rasgos típicos de trata de personas, en el período comprendido entre mayo de 2017 hasta mayo de 2018.
El Ministerio de Relaciones Exteriores recuerda al gobierno de los Estados Unidos que el traslado a terceros países de los trámites para obtener la visa estadounidense por parte de ciudadanos cubanos, sin garantías de otorgamiento, además de encarecerlos considerablemente, así como los viajes, coloca a muchos ciudadanos en situación de vulnerabilidad frente a las bandas criminales que se dedican a la trata de personas en otras partes del mundo.
El flagelo internacional de la trata de personas es, ante todo, resultado fundamentalmente de las reglas de juego del capitalismo, que conciben al ser humano como una mercancía, intercambiable como los bienes, el dinero o el capital.
La Habana, 21 de junio de 2019.