L’Agente dei Servizi Operativi della Sicurezza dello Stato di Cuba, Nicolas Alberto Sirgado Ros, che stette, sotto lo pseudonimo di NERÓN per quell’organismo, per più di 10 anni si infiltrò e burlò la Central Intelligence Agency USA nelle sue azioni di sovversione contro Cuba, che lo considerava un uomo dia sua più completa ed assoluta fiducia.
A tal punto fu così che, nell’anno 1976, l’eminenza grigia di diversi governi USA, Henry Kissinger, svolgendo il ruolo, nell’amministrazione di Gerald Ford, di suo Segretario di Stato, lo ossequiò, (in un paese terzo, dove sempre era accudito per salvaguardarlo), in riconoscimento dei servizi prestati e della presunta lealtà mantenuta all’impero, di un orologio da polso autografato sul retro che attualmente è conservato nella Sala della Gloria Combattiva del Dipartimento di Sicurezza dello Stato a Villa Marista.
Nicolás Sirgado nacque a L’Avana, il 10 settembre 1935. Iniziò i compiti rivoluzionari occupando diversi incarichi di responsabilità nel Ministero dei Lavori Pubblici (successivamente Ministero delle Costruzioni), Ministero dell’Industria Leggera e Cubatabaco svolgendo incarichi, rispettivamente, di Direttore e Delegato provinciale. Lavorò anche con il vice-ministero dell’Insegnamento Tecnologico. Gli organi del DSE approfittarono di una sanzione che gli fu inflitta nel MICONS, di Pinar del Rio, per creare un’adeguata facciata e linea di condotta tenendo conto che apparentemente era stato ingiustamente sanzionato in tale Ministero, così che fu orientato a presentarsi come un risentito, alcuni elementi della sua tradizione familiare anche contribuirono a questo.
NERÓN fu l’unico Agente dei Servizi Operativi il cui trascendentale lavoro segreto per la Sicurezza Cubana, il Comandante in Capo Fidel Castro decise rivelare, evidenziandola personalmente ed in modo pubblico, il 15 ottobre 1976, durante la cerimonia di lutto in omaggio alle vittime del sabotaggio, del volo, al largo delle coste delle Barbados, dell’aereo di Cubana de Aviación realizzato dai sicari del criminale Posada Carriles avvenuto alcuni giorni prima, il 6 di quello stesso mese.
Il Comandante conferiva regolarmente e personalmente con la direzione del Ministero degli Interni, in quel momento, ognuno dei diversi servizi operativi che si sviluppavano contro la CIA, direzionando la strategia da seguire, così decise di scegliere questo che denominavamo nel gergo professionale Caso “ZORRO”, il più importante del tempo e di quelli che sono stati rivelati (anche se ai nostri giorni, senza dubbio, ce ne saranno altri). Il caso, iniziato nel 1966, quando il DSE pianificò eseguire un servizio operativo con l’obiettivo di infiltrare la CIA. Attraverso di esso, l’agente Zafiro per la CIA e Noel (a quel tempo) per il DSE riuscì a penetrare anche il Dipartimento di Stato USA, conoscendo i piani che si proponevano per l’eliminazione fisica dei nostri dirigenti e gli interessi nell’informazione che avevano intorno all’aiuto internazionalista del nostro paese.
Per il significato e l’importanza del servizio operativo ZORRO con il nemico, in cui NERÓN era impegnato, era trattato e guidato direttamente da alti dirigenti della Sicurezza del tempo come il poi Generale Fabian Escalante (Roberto) e Eladio Sánchez o Colonnelli come Osmel Pablito (colonnello Pedro Luis Castillo), Manuel Martínez Guzmán (il grasso Jorge) tra altri. Per garantire la compartimentazione, non solo fu tale pseudonimo che gli si assegnò, ma che, in accordo all’ufficiale che lo assistette passò prima da quello di NOEL per la Sicurezza Cubana e l’agente ZAFIRO per la CIA.
Abbiamo previsto quindi l’intenzione di Fidel e veloci avviciniamo Nerón, allo scenario geografico in cui si sarebbe verificata la denuncia, con la finalità di mostrarlo al pubblico nel caso in cui il Comandante lo decidesse. Il luogo prescelto fu, dapprima, l’appartamento seminterrato dell’edificio dove risiedeva questo scribacchino, in Paseo numero 126 all’angolo di Calzada in Vedado. Tale fu la premura generata seguendo la trasmissione televisiva, che poco dopo andammo, rapidamente, verso la Plaza e, senza accorgercene, persino abbiamo lasciato aperta la porta del vecchio frigorifero che motivò la bruciatura della sua vecchia macchina e solo l’emozione vissuta in seguito, permise che la mia moglie, di allora, Doris, anche lei ufficiale della CI attenuasse le sue recriminazioni al riguardo.
Quella Plaza de la Revolución José Martí dell’Avana, in quel 15 ottobre, vibrava di emozione, odio verso il nemico e persino scorrevano lacrime, quando eretto e trascendente, come sempre, il capo della Rivoluzione espose:
“Il reclutamento di cittadini e l’impiego del territorio di altri paesi per realizzare atti di questa natura, sono metodi tipici della CIA.
Al principio avevamo dubbi se la CIA avesse organizzato direttamente il sabotaggio o accuratamente elaborato attraverso le sue organizzazioni di copertura composte da controrivoluzionari cubani; ora c’incliniamo decisamente per la prima tesi. La CIA ebbe una partecipazione diretta nella distruzione dell’aeroplano della Cubana nelle Barbados.
Abbiamo il sospetto che il Governo degli Stati Uniti non abbia rinunciato a tali pratiche. Il 9 ottobre, soli tre giorni dopo il criminale sabotaggio delle Barbados, fu intercettato un messaggio inviato dalla CIA ad un suo agente a L’Avana. Detto messaggio, trasmesso dal centro principale della CIA in Langley, Virginia, dice testualmente, tra altre cose: “Favorire informare, prima opportunità, qualunque dato riguardo presenza Fidel cerimonia primo anniversario indipendenza Angola giorno 11 novembre. Caso affermativo, tentare di verificare itinerario completo visita Fidel in altri paesi stesso viaggio”.
Un’altra istruzione con data anteriore dice così:
Quale è la reazione ufficiale e particolare su attacchi con bombe contro uffici cubani all’estero? Che cosa faranno per evitarli e prevenirli? Chi si sospetta come responsabili? Ci saranno rappresaglie?
Speriamo che il Governo degli Stati Uniti non osi negare la veridicità di queste istruzioni dell’ufficio centrale della CIA e molte altre che, in fragranti atti di spionaggio, ha fornito alla stessa persona. Possediamo la chiave, le cifre e tutte le prove dell’autenticità di queste comunicazioni.
In questo caso concreto, il supposto agente reclutato dalla CIA, dal primo istante e per 10 anni ha mantenuto dettagliatamente informato il Governo di Cuba di tutti i suoi contatti con la stessa, i mezzi e le istruzioni ricevute. La CIA supponeva che l’agente fosse riuscito a collocare un moderno microtrasmettitore elettronico, che gli fu consegnato per questo, niente meno che nell’ufficio del compagno Osmany Cienfuegos, Segretario del Comitato Esecutivo del Consiglio dei Ministri. Di lì la sicurezza con cui presumeva ricevere, col dovuto anticipo, l’informazione pertinente a qualunque viaggio del Primo Ministro di Cuba (allora era Fidel) all’estero.
Data l’importanza di questo fatto ed il suo valore chiarificatore sulla condotta e le attività della CIA, abbiamo considerato la convenienza di renderlo pubblico benché ciò implichi il sacrificio di una fonte preziosa di informazioni. “
Ciò costituiva un risarcimento, non solo per i famigliari scioccati dalla irreparabile perdita, ma per tutta l’immensa folla riunita nella Plaza che ruggì di emozione ed applausi di fronte alla vigorosa risposta al nemico imperialista con quella imperitura e preveggente frase di Fidel anch’essa in quel giorno: … «Quando un popolo energico e virile piange, … l’ingiustizia trema»
Ed in effetti, l’ingiustizia tremò e diventò realtà, l’imperialismo si scosso sino alle fondamenta, l’onnipotente CIA fu brutalmente derisa e vilipesa per la prima volta in maniera pubblica e tanto importante, benché senza trarne lezione, perché quasi dieci anni dopo, nel giugno 1989, ancora una volta, sarebbe rimasta mondialmente contestata con una nuova denuncia del nostro paese all’evidenziare il lavoro di penetrazione di 27 Agenti doppi cubani che anche la infiltrarono sino alle sue radici, beffandosi della sua presunta professionalità, efficienza ed ineffabilità, ciò che è rimasto registrato, per la storia, nella serie televisiva LA CIA CONTRO CUBA.
Il lavoro anonimo e segreto che uomini come NERÓN (successivamente promosso al grado di Tenente Colonnello, come mostrato nei titoli della serie televisiva di oggi ‘TRAS LA HUELLA‘) ed i 27, presagirono, che si è mantenuta una continuità storica, fino ad oggi, con le più recenti risultanti dello scontro contro gruppuscoli e gli altri alleati stipendiati del nemico, che sono stati rivelati e divulgati, che ci può condurre alla conclusione che molti altri si mantengono e manterranno a garanzia del processo rivoluzionario di Cuba e di altri paesi del mondo, in queste importanti ed incognite missioni.
Il 18 aprile 2013, all’età di 77 anni, l’Agente dei Servizi Operativi della Sicurezza di Stato di Cuba, Nicolás Alberto Sirgado Ros, cessò di esistere
Nota di Cubadebate: La traiettoria di Nicolás Sirgado come agente infiltrato è servita a nutrire il tema della serie ‘En silencio ha tenido que ser‘, trasmessa dalla televisione cubana negli anni ’80.