Nell’indifferenza generale continua la mattanza in Colombia

Un candidato politico, un leader sociale e tre ex combattenti delle Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia (FARC) sono stati assassinati nelle regioni di Toledo, Cucuta e Choco nelle ultime 24 ore, secondo fonti locali.

Il candidato alla carica di sindaco di Toledo, comune situato ad Antioquia, nel nord-ovest della Colombia, Orley Garcia, è stato ucciso sabato dopo essere stato colpito più di 10 volte. La settima divisione colombiana dell’esercito e della polizia hanno riferito di essere in procinto di identificare i responsabili.

È stato ricoverato con urgenza nell’ospedale locale, ma a causa delle sue condizioni critiche trasferito in elicottero a Medellin, dove è spirato a causa delle ferite.

Sabato scorso, le autorità nella regione nord-orientale di Cucuta hanno riferito dell’omicidio di tre ex combattenti delle FARC, che facevano parte dell’Agenzia per l’addestramento territoriale e la reincorporazione (ETCR) a Caño Indio, un luogo creato per facilitare l’adattamento degli ex membri alla vita civile.

Gli ex ribelli sono stati uccisi da un sicario in un hotel della città, Milton Urrutia Mora e Jose Milton Peña Pineda, e un terzo che è risultato ferito che sono stati trasportati in un centro sanitario.

Secondo il rapporto della polizia di Cucuta, nessuno degli uomini aveva un piano di sicurezza o scorta per proteggere la propria vita.

Oltre a queste morti, anche il leader sociale Jose Cortes, presidente del Llorente Community Action Board è stato ucciso a Nariño, nel sud-ovest della Colombia, e l’ex combattente nel processo di reintegrazione Jakson Mena nel Dipartimento di Choco, nel nord-ovest della Colombia.

Poco più di un anno dopo l’ascesa di Ivan Duque alla presidenza colombiana, uno dei maggiori problemi che incidono sul suo mandato è stato il ripetuto assassinio di leader sociali nel paese, a cui il suo governo non ha reagito.

Secondo il direttore dell’Istituto di studi per lo sviluppo e la pace, Camilo Gonzalez, 229 difensori dei diritti umani sono stati uccisi da quando il presidente di destra è subentrato nell’agosto 2018.

“229 persone, leader sociali dal 7 agosto sono stati uccisi a causa della loro difesa del territorio e delle loro comunità”, ha spiegato Gonzalez.

Mentre gli omicidi di ex combattenti delle FARC nel paese, da novembre 2016 a giugno 2019, si sommano a 139.

Intanto un gruppo di comandanti, capeggiati da Ivan Marquez, dell’organizzazione ha deciso di tornare alla lotta armata accusando il governo di non rispettare l’accordo di pace raggiunto a L’Avana dopo una lunga negoziazione.

Guidata per le FARC proprio da Ivan Marquez che adesso guida il gruppo che ha deciso di riprendere la strada della lotta armata.

Sulla mattanza di leader sociali ed ex combattenti che avviene in Colombia vige il silenzio più totale dei media mainstream. Evidentemente sono troppo occupati a dipingere il Venezuela come inferno sulla Terra per informare i propri lettori di quanto avviene nella ‘democratica’ Colombia.

www.lantidiplomatico.it

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