L’Antidiplomatico: intervista Pino Arlacchi

Intervista all’ex Vice Segretario ONU in questi giorni a New York per partecipare ai lavori della 74 ° Assemblea generale delle Nazioni Unite

Pino Arlacchi, ex Vice Segretario delle Nazioni Unite, si trova in questi giorni a New York per partecipare ai lavori della 74° Assemblea. Iran e Venezuela sono i due dossier più caldi che sta seguendo. Come AntiDiplomatico abbiamo avuto la possibilità di rivolgergli alcune domande.L’intervista

Professore che cosa sono le Nazioni Unite oggi?

Le Nazioni Unite sono il prodotto degradato di un progetto di governo mondiale. Cionostante, non si sono ridotte ad essere una semplice associazione di Stati. In certi momenti e in alcune sue istanze, l’ONU riesce ad esprimere la coscienza universale.
La maggioranza dei paesi membri, per esempio, ha capito la differenza che si sta creando tra l’attacco USA all’Iran e quello al Venezuela.

Ci può spiegare meglio. Qual è la differenza?

Mentre l’Iran non vive di petrolio perché il 70% della sua economia non dipende da esso, e può quindi resistere indefinitamente alle sanzioni, con il Venezuela si può tentare il colpo grosso, perché la sua economia dipende quasi totalmente dalle esportazioni di petrolio.
Strozzando le vendite, e anche la produzione, del petrolio venezuelano si porterà al collasso la base di sopravvivenza della popolazione. E se contemporaneamente si attuerà un blocco finanziario totale, impedendo le importazioni di cibo, medicine e strumenti essenziali per la produzione di energia e per il funzionamento dei trasporti, il paese crollerà per fame, sete, malattie e disorganizzazione sociale. Portandosi dietro il governo Maduro come effetto collaterale, e subendo il saccheggio e il passaggio di mano delle risorse nazionali.

C’è questa consapevolezza alle Nazioni Unite?

L’Assemblea Generale ha capito che il progetto americano non è di colpire il governo Maduro per salvare il popolo del Venezuela ma di colpire a morte il popolo del Venezuela per appropriarsi delle sue risorse con la scusa di colpire Maduro.
Agli occhi dei paesi extraeuropei la sopraffazione del Venezuela ricalca la predazione genocidiale inflitta loro per secoli dall’Occidente, e il loro allarme è scattato d’istinto.
Prima della risoluzione del Consiglio dei diritti umani, ben 120 stati membri del NAM, il movimento dei paesi non allineati, quasi due terzi dei membri ONU, si sono espressi in modo durissimo contro le sanzioni USA ed a favore del governo attuale del Venezuela.

La battaglia in corso in Venezuela è il vero spartiacque per l’affermazione di un mondo multipolare?

Il progetto di predazione degli Stati Uniti contro il Venezuela, ancora 30-40 anni fa, avrebbe avuto buone probabilità di successo. Ma in un mondo multipolare e post-americano, dove sono in campo progetti e poteri tra loro differenti e alternativi, è diventato difficile estinguere un paese per depredarlo delle sue ricchezze. Salvo ulteriori svolte negative, quali l’invasione militare, il Venezuela troverá acquirenti del suo petrolio disposti a sfidare il veto americano, troverá il modo di rompere il blocco finanziario ed economico che lo soffoca, e confermerà con nuove elezioni il governo che ha democraticamente eletto.

La Redazione


ONU: approvata risoluzione a favore dei diritti umani in Venezuela. Condannate le sanzioni USA

 

In occasione di una sessione ordinaria del Consiglio per i Diritti Umani dell’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU), che si è tenuta questo giovedì a Ginevra, si è convenuto di approvare una risoluzione a favore dei diritti umani del Venezuela.

Il rappresentante permanente del Venezuela davanti al Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite, Jorge Valero, ha affermato che il consiglio ha approvato un progetto di risoluzione intitolato “Rafforzare la cooperazione e l’assistenza tecnica nel settore dei diritti umani nella Repubblica Bolivariana del Venezuela”.

Il diplomatico ha indicato che la risoluzione approvata ribadisce che la soluzione pacifica, democratica e costituzionale alla situazione in Venezuela deve essere raggiunta dai venezuelani, senza alcuna interferenza straniera.

Valero ha sottolineato che l’impatto negativo generato dalle misure unilaterali coercitive, imposte dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump, impedisce il pieno godimento dei diritti umani nella popolazione venezuelana.

A tal proposito, l’ambasciatore ha apprezzato il fatto che il Consiglio per i Diritti Umani abbia fatto riferimento alle conseguenze negative delle sanzioni statunitensi contro il Venezuela.

Il progetto di risoluzione è stato presentato da Iran, Turchia, Russia, Repubblica Democratica Popolare di Corea, Nicaragua, Algeria, Siria, Palestina e sostenuto dal governo del presidente Nicolás Maduro.

Share Button

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.