Venezuela: privatizzazione della guerra

PARAMILITARISMO, MERCENARI E CONTRATTISTI DELLA SICUREZZA IN AGGUATO

LA CARTA DELLA PRIVATIZZAZIONE DELLA GUERRA CONTRO IL VENEZUELA MOSTRA IL VOLTO

http://misionverdad.com

Tre fatti, apparentemente senza molta connessione, mostrano come stia tenendo effetto la propaganda bellica in Venezuela dall’escalation USA, con le lobby militari che esercitano pressioni sulla Casa Bianca.

APRONO CHIAMATA PER RECLUTARE MERCENARI IN FLORIDA

 

Dalla città di Doral, nello stato della Florida, un gruppo di ex militari ed ex poliziotti venezuelani, radicati negli USA, stanno formando un movimento armato con il sostegno dell’organizzazione dei Venezuelani Perseguitati Politici in Esilio (VEPPEX).

José Antonio Colina, protetto dal Dipartimento di Stato, è a capo di questa operazione. Secondo il New Herald, l’obiettivo di questa rete di volontari è reinserire “gli ufficiali come personale attivo all’interno delle forze armate al servizio della democrazia”.

Va ricordato che all’inizio dell’anno, nel contesto dell’ “aiuto umanitario” del 23 febbraio, c’è stata un’intensa campagna di Juan Guaidó, del governo Duque e dell’amministrazione Trump per attirare militari della Forza Armata Nazionale Bolivariana (FANB) al fine di formare un esercito irregolare capace di invadere il territorio venezuelano.

La modalità di guerra contro il Venezuela, che si preparava in quel momento, richiedeva il fattore mercenario. La propaganda contro la FANB ha cercato di indebolire la struttura di difesa e sicurezza venezuelana al fine di alimentare, chiaramente, un esercito privato.

Nei media sono state gonfiate le cifre con l’intenzione di creare aspettative ed incidere su un maggior volume di diserzioni nei ranghi FANB. Il senatore Marco Rubio, così come gli operatori locali dell’antichavismo, si è aggiunto a questo compito.

Centinaia di militari hanno attraversato il confine con la Colombia con la promessa che sarebbero stati protetti e assunti dal falso governo.

A causa del basso numero di disertori che ci sono stati, a quel tempo, la campagna è fallita e gli ex militare si sono convertiti in un onere finanziario per il governo colombiano e l’UNHCR, che presto hanno abbandonato la logistica che li manteneva a Cúcuta, sfrattandoli.

Il trattamento informativo della nota del quotidiano di Miami indica una nuova operazione di propaganda. Diffondono numeri non ufficiali dei presunti soldati che sarebbero disposti a partecipare a questa rete, il che suggerisce che siano solo proiezioni al fine di intimidire.

Può anche essere considerato come un modo per far conoscere il movimento, quale strategia pubblicitaria, per reclutare persone addestrate in campo militare che abbiano interesse ad essere coinvolte in un piano insurrezionale contro il Venezuela.

DALL’UCRAINA AL VENEZUELA: GLI EX MILITARI USA VOLEVANO INCASSARE PER FAR CADERE MADURO

 

L’arresto di due mercenari USA, che pensavano di recarsi in Venezuela per “partecipare ad un conflitto armato”, è un altro esempio del fatto che il paese è tra le aree dove la privatizzazione della guerra vede potenziali clienti.

Il piano di Craig Lang e Alex Zweilferholfer è diventato notizia al pubblicarsi le indagini sull’omicidio di una coppia, in Florida, che compravano armi nella contea di Lee. Il duo ha commesso il crimine per togliere 3000 $ in contanti per una vendita ingannevole di armi con cui avrebbero finanziato la loro incursione sul suolo venezuelano.

Non si tratta di inesperti. Entrambi ex militari erano presenti in Ucraina collaborando con il Battaglione Azov, di tendenza neonazista, che accettava stranieri nei propri ranghi.

Questa unità delle forze armate ucraine ha diverse denunce all’ONU e Human Rights Watch per crimini di guerra contro i militanti che difendono il Donbas ucraino, inclusi attacchi a case di civili, stupri e torture.

La coppia è servita anche come manodopera militare nel conflitto armato nel Sud Sudan. Secondo il Washington Post, si sono conosciuti nei combattimenti in Ucraina ed hanno deciso di cambiare rotta verso l’Africa orientale. Laig ha anche prestato servizio con l’esercito USA in Iraq ed Afghanistan.

Dai pubblici ministeri che hanno seguito il caso, si sa che gli ex soldati hanno indagato, su Internet, “modi per introdursi di contrabbando in Sud America”. Entrambi avevano di mira il Venezuela sebbene Zweilferholfer si sia allontanato dal piano, mentre Laig è riuscito a viaggiare in Colombia ma è finito per andarsene in Ucraina.

I rapporti raccolti sulle avventure mercenarie di questi due coincidono perfettamente con i comportamenti depravati dei soldati che sono assunti dalle corporazioni militari. Uno di loro aveva tentato di uccidere la moglie incinta, e persino è stata trovata pornografia infantile sul suo cellulare.

PROPAGANDA: UNITA’ DI AUTODIFESA DELLA COLOMBIA CREANO “BLOCCO VENEZUELA”

 

In un “comunicato all’opinione pubblica”, il comando centrale delle Unità di Autodifesa della Colombia (AUC), noto esercito paramilitare colombiano presumibilmente smobilitato diversi anni fa, ha annunciato che si creerà il “blocco Venezuela” per “cacciare i narcoterroristi delle FARC”, “così come i loro protettori”, in riferimento al governo di Nicolás Maduro.

La FANB sta già svolgendo esercitazioni militari per proteggere la sovranità delle frontiere, a causa delle minacce belliche di Bogotá contro la Repubblica Bolivariana. Le relazioni confermano la neutralizzazione delle infrastrutture e della logistica del gruppo narco-paramilitare de Los Rastrojos negli stati di Táchira e Zulia, in particolare.

Secondo il Centro Nazionale della Memoria Storica della Colombia, le AUC sono il gruppo irregolare che più vittime ha lasciato in Colombia, con oltre 94 mila omicidi attribuiti fino alla loro “smobilitazione” (che ora vediamo non essere tale), persino più del doppio di quelli attribuiti, degli assassinati commessi dai guerriglieri colombiani (35683).

Ora, annuncia di dar “la battaglia” contro le FARC e l’ELN in territorio venezuelano, presumibilmente protetti dal governo di Nicolás Maduro. Finora non ci sono state prove reali che questo sia così, oltre l’imbarazzo e l’ostentazione di Duque all’ONU.

Le connessioni ideologiche e persino governative tra paramilitarismo, crimine organizzato rappresentato da Los Rastrojos ed il protettorato politico sostenuto da Washington (Duque e Guaidó) in Colombia e Venezuela spiegano una struttura formata da attori irregolari per violare la sovranità venezuelana.

Tuttavia, il comunicato delle AUC ha visioni di propaganda con l’obiettivo di generare terrore e panico, ed allo stesso tempo è utile per distogliere l’attenzione da Iván Duque dopo l’imbarazzo di cui è stato protagonista all’ONU. Un’operazione di questo tipo non si annuncia attraverso un comunicato, e tanto meno prima di dare un colpo ad effetto. È propaganda a basso costo.

LA PRIVATIZZAZIONE DELLA GUERRA

 

L’affare della guerra è estremamente lucrativo ed è in espansione.

Solo per l’occupazione dell’Iraq, le corporazioni mercenarie britanniche aumentarono le loro entrate da 320 milioni a 1,8 miliardi di $. Prima dell’invasione dell’Afghanistan, l’organigramma di Global Risk Strategies aveva due dipendenti: attualmente lavorano più di mille persone per l’azienda, fornendo servizi di sicurezza personale e protezione d’infrastrutture.

Aziende come Academi (antica Blackwater), Aegis Defense Services e Triple Canopy offrono succosi contratti che competono con gli stipendi degli stati-nazione: uno stipendio può raggiungere i 7000 $ al mese. Non si limitano alla loro area nazionale, assumono personale addestrato nell’area militare di qualsiasi parte del mondo, quindi è comune sentire che la Colombia esporta mercenari con formazione speciale verso siti del Medio Oriente.

I paesi occidentali coinvolti nelle guerre contemporanee preferiscono delegare i compiti militari ad eserciti privati. Soprattutto il governo USA, che ha diversi teatri di operazioni nel mondo che si sviluppano in parallelo, contratta servizi di trasporto, approvvigionamento, raccolta di informazioni ed addestramento delle truppe ad agenti esterni.

L’uso di mercenari non è un’attività illegale nell’ambito dell’ordine internazionale, in realtà ha le sue proprie regole. In teoria ci sono alcuni limiti alle operazioni di queste imprese private che includerebbero la punizione per crimini di guerra.

In pratica non si adempiono e molto raramente ci sono ripercussioni legali per l’industria militare. È noto al pubblico che le missioni di mantenimento della pace dell’ONU hanno denunce di violazione dei diritti umani nei paesi dell’Africa e dell’America Latina.

Se non possono controllare i loro propri organismi, difficilmente possono rivendicare una multinazionale militare.

UNA SPINTA MEDIATICA DA HOLLYWOOD

 

Se il regolamento a livello internazionale è abbastanza flessibile, nell’industria culturale danno libero sfogo a storie che, chiaramente, celebrano le guerre mercenarie e pongono come eroi gli assassini a pagamento.

Così, Hollywood produce storie che sono viste in tutti i formati: cinema, televisione ed ora attraverso piattaforme digitali. Il Medio Oriente è lo scenario preferito per sviluppare le trame dei film, in cui la lotta contro il “terrorismo” giustifica vessazioni e nazionalicidi nei paesi attaccati.

Ma da alcuni anni, l’intrattenimento non solo sta lavando la faccia al saccheggio del petrolio nei paesi arabi, ma sta anche costruendo storie che rendono attraente il Venezuela, anch’essa una zona produttrice di petrolio ed altre risorse naturali.

Il famoso Jack Ryan che prende un aereo per andare sino in Venezuela, combattere il narcotraffico e liberare la popolazione che soffre gli eccessi di una dittatura repressiva (con un buon pacchetto di effetti speciali), può essere molto più efficace di un comunicato del Comando Sud o di un tweet di Mike Pompeo al momento di patrocinare la viabilità di un intervento militare nella regione a spettatori ed eserciti privati.

PERCHÉ UN ESERCITO PRIVATO IN VENEZUELA?

 

Ad aprile, Reuters ha diffuso la voce che Academi/Blackwater stava assumendo 5000 mercenari per rovesciare il governo di Nicolás Maduro. Il contraente ha privatizzato le guerre in Afghanistan ed Iraq, ma quali aspettative potrebbe causare in Venezuela?

Abbastanza affinché i seguaci di Juan Guaidó all’estero si avventurino a creare iniziative che attirino lo sguardo degli investitori privati.

Indubbiamente, esistono interessi economici coinvolti nei bilanci che ex-soldati nazionali o stranieri stanno raccogliendo per irrompere in Venezuela, che per nulla si classificano come spontanei.

L’amministrazione Trump ha affermato, fino alla nausea, che “l’opzione militare non è esclusa”, essendo gli USA un abituale appaltatore di compagnie private di sicurezza, con l’obiettivo di impadronirsi dei territori e delle risorse che possiedono senza la necessità di assumere una carta di responsabilità.


PARAMILITARISMO, MERCENARIOS Y CONTRATISTAS DE SEGURIDAD AL ACECHO

LA CARTA DE LA PRIVATIZACIÓN DE LA GUERRA CONTRA VENEZUELA MUESTRA EL ROSTRO

Tres hechos, en apariencia sin mucha vinculación, dan cuenta de cómo está teniendo efecto la propaganda bélica en Venezuela desde la escalada de Estados Unidos, con los lobbies militares haciendo presión en la Casa Blanca.

ABREN CONVOCATORIA PARA RECLUTAR MERCENARIOS EN FLORIDA

Desde la ciudad del Doral, en estado Florida, un grupo de exmilitares y expolicías venezolanos radicados en Estados Unidos están formando un movimiento armado con apoyo de la organización de Venezolanos Perseguidos Políticos en el Exilio (VEPPEX).

José Antonio Colina, protegido por el Departamento de Estado, se encuentra la cabeza de esta operación. Según el Nuevo Herald, el objetivo de esta red de voluntarios es reinsertar a “los oficiales como personal activo dentro de las fuerzas armadas al servicio de la democracia”.

Hay que recordar que a principios de año, en el contexto de la “ayuda humanitaria” del 23 de febrero, hubo una intensa campaña de Juan Guaidó, el gobierno de Duque y la Administración Trump para atraer militares de la Fuerza Armada Nacional Bolivariana (FANB) con el fin de formar un ejército irregular capaz de invadir el territorio venezolano.

La modalidad de guerra contra Venezuela que se preparaba en ese momento requería del factor mercenario. La propaganda contra la FANB buscó debilitar la estructura de defensa y seguridad venezolana con el fin de nutrir un ejército privado a todas luces.

En los medios de comunicación abultaron las cifras con la intención de crear expectativas e incidir en un mayor volumen de deserciones en las filas de la FANB. A esta tarea se sumó el senador Marco Rubio, al igual que operadores locales del antichavismo.

Cientos de efectivos militares cruzaron la frontera con Colombia bajo la promesa de que iban a ser protegidos y contratados por el gobierno fake.

Por la baja cantidad de desertores que hubo en ese momento, la campaña falló y los exmilitares se convirtieron en una carga financiera para el gobierno de Colombia y la ACNUR, que pronto abandonaron la logística que los mantenía en Cúcuta, desahuciándolos.

El tratamiento informativo de la nota del periódico de Miami apunta a una nueva operación de propaganda. Difunden números no oficiales de los supuestos soldados que estarían dispuestos a participar en esta red, lo que da a sospechar que son solamente proyecciones para intimidar.

También puede plantearse como una forma de dar a conocer el movimiento, cual estrategia de publicidad, para reclutar a personas capacitadas en el campo militar que tengan interés de involucrarse en un plan insurreccional contra Venezuela.

DE UCRANIA A VENEZUELA: EXMILITARES ESTADOUNIDENSES QUERÍAN COBRAR POR TUMBAR A MADURO

El arresto de dos mercenarios estadounidenses que pensaban viajar a Venezuela para “participar en un conflicto armado” es otra miestra de que el país está entre las zonas donde la privatización de la guerra ve potenciales clientes.

El plan de Craig Lang y Alex Zweilferholfer se hizo noticia al publicarse las investigaciones sobre el asesinato a una pareja en Florida que compraban armas en el condado de Lee. El dúo cometió el crimen para quitarle 3 mil dólares en efectivo en una venta engañosa de armamento con los que iban a financiar su incursión en suelo venezolano.

No se trata de inexpertos. Ambos exmilitares estuvieron presente en Ucrania colaborando con el Batallón Azov, de tendencia neonazi, que aceptaba a extranjeros en sus filas.

Esta unidad de las fuerzas armadas ucranianas tiene varias denuncias en la ONU y Human Rights Watch por crímenes de guerra contra los militantes que defienden el Donbás ucraniano, entre ellos, ataques a hogares de civiles, violaciones y torturas.

La pareja también sirvió como mano de obra militar en el conflicto armado de Sudán del Sur. Según el Washington Post, se conocieron en los combates de Ucrania y decidieron cambiar el rumbo hacia África Oriental. Laig además prestó servicios con el ejército estadounidense en Irak y Afganistán.

Por los fiscales que siguieron el caso, se sabe que los exsoldados investigaron en Internet “formas de introducirse de contrabando en América del Sur”. Ambos tenían en la mira a Venezuela aunque Zweilferholfer se alejó del plan, mientras que Laig logró viajar hasta Colombia pero terminó yéndose hacia Ucrania.

Los informes recogidos sobre las aventuras mercenarias de estos dos coinciden perfectamente con las conductas depravadas de los soldados que contratan las corporaciones militares. Uno de ellos había intentado asesinar a su esposa embarazada, e incluso se le encontró pornografía infantil en su celular.

PROPAGANDA: AUTODEFENSAS UNIDAS DE COLOMBIA CREAN “BLOQUE VENEZUELA”

n un “comunicado a la opinión pública”, el comando central de las Autodefensas Unidas de Colombia (AUC), reconocido ejército paramilitar colombiano supuestamente desmovilizado hace varios años, anunció que se creará el “bloque Venezuela” para “cazar a los narcoterroristas de las FARC”, “así como a sus protectores”, en referencia al gobierno de Nicolás Maduro.

La FANB ya viene haciendo ejercicios militares en resguardo de la soberanía fronteriza, debido a las amenazas bélicas de Bogotá contra la República Bolivariana. Los reportes confirman la neutralización de infraestructuras y logística del grupo narcoparamilitar Los Rastrojos en los estados Táchira y Zulia, sobre todo.

De acuerdo al Centro Nacional de Memoria Histórica de Colombia, las AUC son el grupo irregular que más víctimas ha dejado en Colombia, con más de 94 mil asesinatos atribuidos hasta su “desmovilización” (que ya vemos no fue tal), incluso más del doble a los atribuidos de los asesinatos cometidos por las guerrillas colombianas (35 mil 683).

Ahora, anuncia con dar “la batalla” contra las FARC y el ELN en territorio venezolano, supuestamente protegidos por el gobierno de Nicolás Maduro. Hasta ahora no ha habido pruebas reales de que esto sea así, más allá del bochorno y la parafernalia de Duque ante la ONU.

Las conexiones ideológicas y hasta gubernamentales entre el paramilitarismo, el crimen organizado representado en Los Rastrojos y el protectorado político apoyado por Washington (Duque y Guaidó) en Colombia y Venezuela dan cuenta de una estructura conformada por actores irregulares para violar la soberanía venezolana.

Sin embargo, el comunicado de las AUC tiene visos de propaganda con el objetivo de generar terror y pánico, al mismo tiempo que es útil para desviar la atención alrededor de Iván Duque luego del bochorno protagonizado en la ONU. Una operación de tal calado no se anuncia por un comunicado, y mucho menos antes de dar algún golpe de efecto. Es propaganda de bajo presupuesto.

LA PRIVATIZACIÓN DE LA GUERRA

El negocio de la guerra es sumamente lucrativo y está en expansión.

Solo por la ocupación de Irak, corporaciones británicas de mercenarios subieron sus ingresos de 320 millones a 1 mil 800 millones de dólares. Antes de la invasión a Afganistán la plantilla de Global Risk Strategies era de dos empleados, actualmente trabajan para la empresa más de mil personas brindando servicios de seguridad personal y resguardo a infraestructuras.

Compañías como Academi (antigua Blackwater), Aegis Defense Services y Triple Canopy ofrecen jugosos contratos que compiten con las remuneraciones de los Estados-nación: un salario puede llegar a los 7 mil dólares mensuales. No se limitan a su área nacional, contratan personal capacitado en el área militar de cualquier parte del mundo, de ahí que sea frecuente escuchar que Colombia exporta mercenarios con formación especial a sitios del Oriente Medio.

Países occidentales involucrados en las guerras contemporáneas prefieren delegar las tareas militares a ejércitos privados. El gobierno de Estados Unidos sobre todo, que tiene varios teatros de operaciones en el mundo desarrollándose en paralelo, contrata servicios de transporte, abastecimiento, recolección de inteligencia y entrenamiento de tropas a agentes externos.

El empleo de mercenarios no es una actividad ilegal dentro del marco del orden internacional, de hecho tiene sus propias regulaciones. En teoría hay ciertos límites para las operaciones de estas empresas privadas que incluiría el castigo por los crímenes de guerra.

En la práctica no se cumplen y muy pocas veces hay repercusiones legales para la industria militar. Es de conocimiento público que las misiones de mantenimiento de paz de las Naciones Unidas tienen denuncias de violación de los Derechos Humanos en países de África y América Latina.

Si no pueden controlar a sus propios organismos, difícilmente pueden reclamar a una multinacional militar.

UN EMPUJÓN MEDIÁTICO DESDE HOLLYWOOD

Si la regulación a nivel internacional es bastante flexible, en la industria cultural dan rienda suelta a relatos que claramente celebran las guerras mercenarias y ponen de héroes a los asesinos a sueldo.

Así, Hollywood produce historias que son vistas en todos los formatos: cine, televisión y ahora a través de las plataformas digitales. Medio Oriente es el escenario preferido para desarrollar las tramas de las películas, donde la lucha contra el “terrorismo” justifica vejaciones y nacionalicidios en los países atacados.

Pero desde hace unos años, el entretenimiento no solo le está lavando la cara al saqueo de petróleo en los países árabes sino que está construyendo relatos que hacen atractiva a Venezuela, también una zona productora de petróleo y otros recursos naturales.

El famoso Jack Ryan tomando un avión para ir hasta Venezuela, combatir el narcotráfico y liberar a la población que sufre los desmanes de una dictadura represiva (con un buen paquete de efectos especiales), puede ser mucho más efectivo que un comunicado del Comando del Sur o un tuit de Mike Pompeo a la hora de patrocinar la viabilidad de una intervención militar en la región a espectadores y ejércitos privados.

¿POR QUÉ UN EJÉRCITO PRIVADO EN VENEZUELA?

En abril, Reuters corrió el rumor de que Academi/Blackwater estaba contratando 5 mil mercenarios para derrocar al gobierno de Nicolás Maduro. La contratista privatizó las guerras de Afganistán e Irak, pero ¿cuáles expectativas podría causar en Venezuela?

Las suficientes para que los seguidores de Juan Guaidó en el extranjero se aventuren a crear iniciativas que atraigan la mirada de inversionistas privados.

Sin duda, existen intereses económicos de por medio en los presupuestos que exsoldados nacionales o extranjeros están levantando para irrumpir en Venezuela, que para nada se catalogan como espontáneos.

La Administración Trump ha dicho hasta el cansancio que la “opción militar no está descartada”, siendo Estados Unidos un contratista usual de empresas privadas de seguridad, con el objetivo de apoderarse de territorios y los recursos que poseen sin la necesidad de asumir una carta de responsabilidad.

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