Proprio mentre ci godiamo il grande appoggio dei tifosi camagüeyani al Gioco delle Stelle e in attesa della seconda fase della 59ª Serie Nazionale di Baseball, vale la pena ricordare che il blocco degli Stati Uniti pesa da molto tempo sullo sport cubano.
Dopo aver impedito il possibile accordo tra la Federazione cubana di baseball e la Mayor League Baseball (MLB), è proprio questa disciplina una di quelle che l’amministrazione Trump ha cercato di danneggiare di più per gli acquisti degli accessori, dato che il 70% di quelli migliori li fabbricano firme statunitensi.
Questo problema ha fatto sì che per la 59ª Serie le imbracature dei riceventi, i guanti per lanciare, le mazze e altro giungeranno nell’Isola al grido di “A Giocare!”, grazie a entità amiche che assumono il rischio di contribuire allo sviluppo dello sport nel nostro paese.
La proibizione di comprare da imprese come la Lousville, Wilson, XBat, Easton e Rawlings obbliga a cercare i detti implementi in terzi paesi con un incremento di più del 30% e del 40% del loro prezzo.
LA STORIA DEI TRAMPOLINI
Dopo la riparazione generale che doveva rendere il suo splendore al Complesso Piscine di Baraguá, è sorta la difficoltà degli acquisti degli otto trampolini per i tuffi.
Manuel Trobajo, capo dei rifornimenti dell’Inder, ha detto che la gestione con i venditori degli USA non ha avuto successo, ma i loro trampolini sono quelli omologati dalla Federazione Internazionale degli Sports Acquatici.
Per mantenere l’impegno contratto da Cuba di organizzare il Campionato Centroamericano e dei Caraibi di Tuffi e per la preparazione dei suoi Atleti per i Panamericani di Lima 2019, è stata obbligatoria una spesa ulteriore per comprarli in un terzo paese.
Superato lo scoglio la competizione si è svolta con successo.
Anche le altre squadre che hanno gareggiato a Lima hanno affrontato difficoltà.
Le tute per la ginnastica ritmica e le calzature, data l’impossibilità di acquistarli negli Stati Uniti, sono giunti nella capitale peruviana poco prima dell’inizio dell’evento.
Le scarpette degli schermidori sono giunte così, ugualmente, mentre le imbarcazioni a vela le abbiamo noleggiate a Lima quasi all’inizio delle gare.
A tutto questo si aggiunge la proibizione di vendere a Cuba gli strumenti per il tiro con l’arco, famosi come i migliori del mondo per la qualità, come altri strumenti usati per l’atletica, ha segnalato ancora Trobajo.