Il presidente cubano, Miguel Díaz-Canel, ha condannato le azioni vandaliche contro vari busti dell’Eroe Nazionale José Martí lo scorso 1 gennaio i cui autori hanno confessato e sono stati mostrati all’opinione pubblica.
Il mandatario ha scritto nel suo account di Twitter un articolo sugli autori rei confessi dei fatti, pubblicato nel quotidiano nazionale Juventud Rebelde.
L’informazione indica quanto descritto dalla televisione nazionale con le confessioni degli implicati, le loro intenzioni, i complici e la descrizione della poliziotta che ha permesso d’identificarli e catturarli.
Immagini di telecamere di sicurezza hanno captato i cittadini Panter Rodríguez e Yoel Prieto mentre commettevano le azioni all’alba del 1 gennaio scorso, approfittando i festeggiamenti per il 61º anniversario della Rivoluzione e l’inizio del nuovo anno.
Sono stati profanati in totale 11 busti di Martí e vari pannelli stradali con messaggi di contenuto politico in scuole, istituzioni e luoghi pubblici di diversi municipi della capitale.
In accordo con la confessione degli autori, l’intenzione di filmare e fotografare i fatti è stata incitata dalla cittadina Ana Olema Hernández, che ha pagato 600 dollari agli implicati.
Questa persona è segnalata dalle autorità come una contro rivoluzionaria al servizio del Governo degli Stati Uniti e della mafia anti cubana radicata nella Florida.
Inoltre è stato reso noto che un cubano residente a Miami, Leonel Fernando, svolge il ruolo di viso pubblico all’estero ed ha pubblicato le azioni della presunta cellula clandestina, ha denunciato il comunicato.
La manovra mediatica ha tentato di mostrare un ambiente convulso, insicuro e violento in Cuba ed è stata smascherata opportunamente non come un fatto casuale, ma come un’azione pagata da un governo che non comprende cosa sono l’indipendenza e la sovranità, ha scritto la fonte