Il Frente Amplio disapprova l’esclusione di Cuba alla nomina ufficiale presidenziale

La villania di non invitare i rappresentanti dei governi di Venezuela, Cuba e Nicaragua alla nomina ufficiale del presidente eletto dell’Uruguay, Luis Lacalle Pou, e di invitar invece la detta presidente di fatto della Bolivia, Jeannine Áñez, mostra una posizione di scontro verso i processi progressisti nella regione e di allineamento ai mandati dell’imperialismo statunitense.

Prensa Latina ha informato che il Frente Amplio dell’Uruguay ha biasimato con un comunicato queste assenze nella cerimonia di trasmissione del potere presidenziale a Montevideo, il 1 marzo prossimo, ed ha segnalato che questo contraddice la non ideologizzazione delle relazioni diplomatiche tra gli Stati.

Inoltre rappresenta un pernicioso precedente in quello che si riferisce al rispetto della sovranità delle nazioni ed espone il paese sudamericano a eventuali conseguenze nelle distinte dimensioni delle relazioni con le altre nazioni.

Come conclusione Prensa Latina sostiene che questa forza politica uruguaiana reitera i suoi sentimenti d’amicizia e solidarietà con i popoli di Cuba, Nicaragua e Venezuela, e di rispetto della sovranità di questi Stati.

Il Frente Amplio ha ottenuto la maggior quantità di voti nel Parlamento e dovrà realizzare una forte opposizione per salvaguardare le conquiste sociali delle fasce popolari di fronte alla tendenza della destra, installata nella presidenza.

Questo gruppo si è mantenuto al governo per 15 anni difendendo misure di portata popolare a beneficio dell’uguaglianza tra i cittadini.

Nell’arena internazionale ha sostenuto posizioni alternative alle politiche imperiali dettate dalla Casa Bianca. Oggi è rappresentato nel Parlamento dell’Uruguay da 42 deputati e 13 senatori per il periodo 2020-2025.

In contrapposizione, il nuovo capo del governo ha proposto durante la sua campagna elettorale un pacchetto di 450 misure a detrimento della popolazione.

Oggi le forze popolari annunciano manifestazioni per contrastare la possibile applicazione di un’agenda neoliberale in Uruguay e sono coscienti che saranno testimoni di pacchetti d’aggiustamenti economici per dare maggiori guadagni alla borghesia nazionale e al capitale straniero,

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