Cuba: cosa perseguono gli USA veramente?

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Principali indirizzi della guerra ideologica anti cubana nel quadro del processo di riavvicinamento tra USA e Cuba

obama-baroL’attuale processo di riavvicinamento tra le due nazioni genera un contesto particolare in cui si andranno profilando nuove forme di attacco mediatico a Cuba, nella misura in cui gli eventi si manifestino in pieno svolgimento.

È per questo che un esame del modo in cui si andranno manifestando le direzioni dell’attacco mediatico e le attività sovversive deve essere effettuato in tre diversi scenari.

1) a breve termine:

● La mobilitazione attraverso campagne mediatiche di diverse correnti di opinione volte a minare e mettere in discussione qualsiasi manifestazione di comprensione,  dialogo o misura diretta allo sviluppo delle relazioni bilaterali tra Cuba e USA.

Queste campagne sono indirizzate ad impostare il discorso politico dell’ estrema destra anticubana nel Congresso, i gruppi mafiosi-reazionario che vivono all’estero ed i vari leader dei gruppuscoli controrivoluzionari interni, generando correnti di opinione sulla base dell’agire provocatorio degli stessi, sostenendo i seguenti indirizzi:

– Tutto il processo di riavvicinamento sul piano politico ed economico rafforza il governo cubano.

– La cosiddetta “società civile” – intendendosi la controrivoluzione interna ed i gruppi reazionari all’estero – devono essere incorporati nei colloqui bilaterali tra le due nazioni. Come dovrebbero essere incorporati i cosiddetti gruppi dell’ “esilio”.

– Utilizzare la controrivoluzione interna, soprattutto i mercenari viaggiatori per mantenere il processo di distorsione della realtà cubana in diversi scenari internazionali come un modo per fare pressione sull’amministrazione USA e rafforzare le posizioni anti-cubane nel Congresso. In questo senso, non si scarta l’uso di questi mercenari in forum paralleli alla realizzazione del Vertice della CELAC in Costarica e del Vertice delle Americhe a Panama.

● Generare e fabbricare eventi provocatori all’interno di  Cuba da parte dei gruppi controrivoluzionari, al fine di creare un’immagine di falsa vittimizzazione di fronte alla risposta delle autorità cubane.

– Alcuni di questi show mediatici vedranno protagonisti cubani che vivono all’estero attraverso l’attuazione di progetti che servono a mettere in discussione le azioni del governo cubano per quanto riguarda le cosiddette libertà di espressione e diritti umani, come il recente caso che ha visto protagonista Tania Bruguera.

– Cercare la detenzione dei recentemente rilasciati “prigionieri politici” per porre in dubbio l’intenzionalità e la responsabilità della parte cubana nei suoi impegni con la parte USA.

– Di fronte a lacune del nostro attuale Codice Penale, cercare di mettere in discussione le misure giudiziarie adottate dalle autorità cubane per affrontare le provocazioni montate dalla controrivoluzione interna.

– Intensificare l’attacco mediatico sui social network e nella blog sfera controrivoluzionaria, soprattutto su questioni come la repressione e la libertà di espressione.

– Diffondere voci circa la trasparenza dell’agire del governo cubano nel processo di ripristino delle relazioni diplomatiche tra i due Paesi, confondendo e generando false aspettative tra la popolazione.

– Vulnerare l’unità ideologica del nostro popolo presentando il riavvicinamento come un segno di debolezza del governo cubano e suggerendo un abbandono delle posizioni mantenute dalla Rivoluzione.

● Cercare di fare pressione sul governo USA perché questi, a sua volta, faccia pressione sulla parte cubana per consentire la legalizzazione di quei media che come Radio/TV Martí, sono stati tradizionale portavoce del discorso nemico. Così, con il preteso libero accesso a Internet, permettere la diffusione del discorso anti-cubano tra la nostra popolazione.

2) A medio termine:

L’istituzione di una sede diplomatica USA a Cuba, probabilmente una delle più grandi in America Latina, superiore anche alle missioni diplomatiche in paesi come Messico, Venezuela, Brasile ed Ecuador, tra l’altro, creerebbe un ambiente propizio per:

– Validare la presenza di un folto gruppo di agenti di agenzie federali USA dedite allo spionaggio e alla creazione ed il rafforzamento di gruppi sovversivi.

– Realizzare processi di elaborazione tra i membri della società cubana di oggi – artisti, intellettuali, ex militari ed altre figure – in vista del loro successivo reclutamento come potenziali agenti di cambiamento all’interno di essa.

– Cercare di creare le condizioni per la formazione di sindacati “indipendenti”, fondamentalmente con quei settori beneficiati dalle misure di privilegio finanziario che l’apertura fatta da Obama potrebbe generare nella piccola iniziativa privata ed in altri settori della popolazione.

– Realizzare una ricerca sul terreno di leader estranei alla discussa controrivoluzione interna, al fine di essere utilizzati come leganti di settori di popolazione per creare organizzazioni che, a lungo termine, potrebbero diventare partiti politici di protesta.

–  Approfittare del gap generazionale esistente oggi per promuovere figure ribelli dentro l’intellettualità cubana così come in settori artistici ed in settori specifici della nostra gioventù, associandoli a nuovi progetti sovversivi.

– Promuovere corsi e interscambi scientifici e culturali in cui s’incorporino personalità giovani con cui si lavorerà per essere usate come promotori di una nuova diversità ideologica.

● A lungo termine:

– Creare, nell’attuale società cubana, sotto l’influsso dell’ideologia borghese, lo stato di necessità di cambiamento, che rappresenterebbe assumere posizioni di rifiuto del socialismo e la ricerca di un cambiamento politico.

– Presentare piattaforme sindacali e politiche alternative.

– Cercare di promuovere una rottura in favore di un sistema multipartitico, del “libero sindacalismo” e per lo sviluppo della proprietà privata.

Questi sono, in generale, le presunte opzioni su cui puntano sia l’attuale amministrazione statunitense, come quei settori che promuovono il processo di riavvicinamento con Cuba.

Cuba: ¿Que persigue EE UU en realidad?

Principales direcciones de la guerra ideológica anticubana en el marco del proceso de acercamiento entre Estados Unidos y Cuba.
 
 El actual proceso de acercamiento entre las dos naciones genera un contexto peculiar en el que se irán perfilando nuevas formas en el ataque mediático contra Cuba, en la medida que los acontecimientos se manifiesten en pleno desarrollo.
 
 Es por ello que un examen de la manera en que se irán manifestando las direcciones del ataque mediático y las actividades subversivas debe realizarse en tres escenarios diferentes.
 
 1) En corto plazo:
 
 ● La movilización mediante campañas mediáticas de diversas matrices de opinión encaminadas a vulnerar y cuestionar cualquier manifestación de entendimiento, diálogo o medidas dirigidas al desarrollo de las relaciones bilaterales entre Cuba y Estados Unidos.
 
 Estas campañas están encaminadas a impostar el discurso político de la ultraderecha anticubana en el Congreso, los grupos mafioso-reaccionarios radicados en el exterior y los diversos líderes de los grupúsculos contrarrevolucionarios internos, generando matrices de opinión sobre la base del actuar provocador de los mismos, sosteniendo las siguientes direcciones:
 
 – Todo proceso de acercamiento en el plano político y económico fortalece solo al gobierno cubano.
 
 – La llamada “sociedad civil” –entiéndase la contrarrevolución interna y los grupos reaccionarios en el exterior-, deben de ser incorporados en las conversaciones bilaterales entre ambas naciones. Al igual, deben incorporarse a los llamados grupos del “exilio”.
 
 – Usar a la contrarrevolución interna, principalmente a los mercenarios viajeros, para mantener el proceso de distorsión de la realidad cubana en diversos escenarios internacionales, como forma de presionar a la administración norteamericana y fortalecer las posturas anticubanas dentro del Congreso. En este sentido, no se descarta el empleo de estos mercenarios en foros paralelos a la realización de la Cumbre de la Celac en Costa Rica y la Cumbre de las Américas en Panamá.
 
 ● Generar fabricados eventos provocativos dentro de Cuba por parte de grupos contrarrevolucionarios con la finalidad de crear una imagen de falsa victimización ante la respuesta de las autoridades cubanas.
 
 – Algunos de estos shows mediáticos serán protagonizados por cubanos residentes en el exterior mediante la implementación de proyectos que sirvan para cuestionar el actuar del gobierno cubano en relación con las llamadas libertades de expresión y derechos humanos, como el reciente caso en que se vinculó Tania Bruguera.
 
 – Buscar las detenciones de los recientemente liberados “presos políticos” para poner en duda la intencionalidad y responsabilidad de la parte cubana en sus compromisos con la parte norteamericana.
 
 – Ante brechas existentes en nuestro Código Penal actual, buscar el cuestionamiento de las medidas judiciales adoptadas por las autoridades cubanas para enfrentar a las provocaciones montadas por la contrarrevolución interna.
 
 – Arreciar el ataque mediático en las redes sociales y en la blogosfera contrarrevolucionaria, sobre todo en temas como represión y libertad de expresión.
 
 – Difundir rumores sobre la transparencia del actuar del gobierno cubano en el proceso de restablecimiento de relaciones diplomáticas entre ambas naciones, confundiendo y generando falsas expectativas dentro de la población.
 
 – Vulnerar la unidad ideológica de nuestro pueblo presentando el proceso de acercamiento como muestra de una debilidad del gobierno cubano y sugiriendo un abandono de las posiciones mantenidas por la Revolución.
 
 ● Tratar de presionar al gobierno norteamericano para que éste, a su vez, ejerza presión sobre la parte cubana para permitir la legalización de aquellos medios que, como Radio/TV Martí, han sido voceros tradicionales del discurso enemigo. De esta manera, con el pretendido libre acceso a Internet, permitir la diseminación del discurso anticubano entre nuestra población.
 
 2) A mediano plazo.
 
 El establecimiento de una sede diplomática norteamericana en Cuba, probablemente una de las mayores en Latinoamérica, superior incluso a las misiones diplomáticas en países como México, Venezuela, Brasil y Ecuador, entre otros, crearía un ambiente propicio para:
 
 – Validar la presencia de un numeroso grupo de agentes de órganos federales norteamericanos dedicados al espionaje y a la creación de y fortalecimiento de grupos subversivos.
 
 – Realizar procesos de elaboración de perfiles entre los miembros de la sociedad cubana actual –artistas, intelectuales, ex militares y otras figuras-, con vistas a su posterior reclutamiento como posibles agentes de cambio dentro de la misma.
 
 – Tratar de crear las condiciones para la conformación de sindicatos “independientes”, fundamentalmente con aquellos sectores beneficiados por las medidas de favorecimiento financiero que la apertura hecha por Obama pudiera generar en la pequeña iniciativa privada y en otros sectores de la población.
 
 – Realizar una búsqueda sobre el terreno de líderes ajenos a la cuestionada contrarrevolución interna con vistas a ser usados como aglutinadores de sectores poblacionales con vistas a crear organizaciones que a largo plazo pudieran devenir en partidos políticos contestatarios.
 
 – Aprovechar la brecha generacional existente en la actualidad para promover figuras contestatarias dentro de la intelectualidad cubana, así como en sectores artísticos y en sectores específicos de nuestra juventud, asociándolos a nuevos proyectos subversivos.
 
 – Promover cursos e intercambios científicos y culturales en los que se incorporen personalidades jóvenes con los que se trabajará para ser usados como promotores de una nueva diversidad ideológica.
 
 ● A largo plazo:
 
 – Crear dentro de la actual sociedad cubana, bajo el influjo de la ideología burguesa, el estado de necesidad de cambio, lo que representaría que asumieran posiciones de rechazo al socialismo y la búsqueda de un cambio político.
 
 – Presentar plataformas sindicales y políticas alternativas.
 
 – Intentar promover una ruptura a favor del pluripartidismo, del “libre sindicalismo” y a favor del desarrollo de la propiedad privada.
 
 Esto son, a grandes rasgos, las pretendidas opciones por la que apuestan tanto la actual administración norteamericana como aquellos sectores que promueven el proceso de acercamiento hacia Cuba.

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