Il Venezuela resiste

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) nel suo rapporto sulla gestione della pandemia di Covid-19 nel mondo, citato dal sito l’Antidiplomatico, esalta l’esempio del Venezuela che è riuscito a mantenere una curva dei contagi appiattita, grazie allo sviluppo della quarantena sociale e volontaria e la procedura di screening personalizzata utilizzando i dati epidemiologici del sistema nazionale. In riferimento alla quarantena, l’OMS ha affermato che è stata efficace nel paese in quanto è stata implementata al momento necessario, molto prima che iniziasse la crescita esponenziale. 

Grazie a questo fatto il numero di casi in Venezuela non si riferisce a una curva di crescita esponenziale, ma al contrario è stato raggiunto l’obiettivo di contenere la crescita dei pazienti in modo che possa essere seguita dal sistema sanitario del paese.

Anche Cuba ha mostrato una straordinaria capacità di risposta riuscendo a contenere il contagio, grazie al tracciamento dei positivi da parte di 28 mila neolaureati in medicina, a 282 pazienti contagiati dal Covid-19 e sei morti. L’uso dell’interferone ha dunque abbassato moltissimo gli indici di mortalità. E da Cuba sono partiti medici e farmacisti in soccorso del Nord Italia e di altri paesi. Mentre, ha denunciato il presidente cubano Miguel Díaz-Canel, il “blocco criminale” da parte degli Stati Uniti contro l’Avana, ha ostacolato la consegna di forniture mediche donate dal magnate cinese Jack Ma al paese latinoamericano per affrontare la pandemia di coronavirus. “Il blocco criminale del governo imperiale viola i diritti umani del popolo cubano”, ha scritto Díaz-Canel su Twitter.

S.I.

Tracciare un confine netto tra nazioni e popoli ovvero dividere tra buoni e cattivi affonda le radici nella notte dei tempi. Allora come adesso la divisione tra buoni e cattivi non cessa.

La divisione serve in primo luogo per combattere coloro che si definiscono nemici, se nel secolo scorso la divisione tra buoni e cattivi si identificava nell’appartenenza o meno al blocco comunista oggi tale divisione si attua nell’appartenenza o meno al gruppo di nazioni che sostengono le politiche degli Stati Uniti. Sono quindi nemici o cattivi o, come più volte affermato dall’amministrazione statunitense appartenenti all’asse del male, tutte quelle nazioni che cercano di costruire un proprio spazio politico nello scacchiere mondiale.

I paesi che appartengono all’asse del male secondo Donald Trump, in rigoroso ordine alfabetico, sono Cuba, Nicaragua e Venezuela.

Omette volutamente per ovvi motivi di potenza economica e militare la Cina e la Russia, ma questi ultimi due paesi sono in cima alla lista dei nemici giurati degli Stati Uniti perché con la loro potenza di giorno in giorno stanno scalzando gli Stati Uniti dal ruolo di potenza egemone nel mondo.

L’arrivo del Covid 19 ha scozzato le carte della percezione di paese che fa del bene e di paese che fa del male. Sembra proprio che i paesi del male si stanno comportando di fronte alla pandemia molto meglio di quelli che per molti rappresentano il bene ed il rispetto assoluto dei diritti Umani.

Sembra proprio che morire per strada come accade in Ecuador oppure non ricevere assistenza sanitaria perché privi di un’assicurazione sanitaria come avviene negli Stati Uniti non faccia parte del rispetto dei diritti umani.

Invece i paesi che violerebbero sistematicamente i diritti umani si stanno preoccupando prima di tutto dei propri cittadini invece che dell’economia. Si scopre che un paese canaglia come il Venezuela ha eseguito 1270 test per la rilevazione del virus ogni milione di abitanti, mentre nel Brasile del socio di Trump sono state solo 86 ogni milione di abitanti. Inoltre l’Organizzazione Mondiale per la Sanità ha fatto un plauso al governo di Nicolas Maduro per la gestione dell’epidemia: al momento sono solo 155 i contagiati. Aspetto adesso il plauso dell’OMS per la gestione dell’emergenza nei paesi dell’asse del bene, Italia in testa.

Altro paese dell’asse del male è Cuba. I medici delle missioni sanitarie cubane sono presenti in oltre trenta paesi nonostante che l’isola sia sotto blocco economico dal 1962. Le missioni sono presenti come è noto in Italia, Andorra e probabilmente a breve anche in Francia. La solidarietà dell’isola caraibica non ha limiti. Ma anche il Venezuela anche lui sotto sanzioni economiche da parte degli Stati Uniti e soci ha deciso di donare due macchinari per il test del corona virus alla Vicina Colombia nonostante che il suo presidente Ivan Duque per passare il tempo si dedichi a organizzare gruppi mercenari per attaccare il vicino venezuelano.

Gli Stati Uniti poi sono stati costretti ad accettare gli aiuti dalla Cina e dalla Russia per non apparire ingrati, come detto da Trump. Insomma Trump avrebbe accettato gli aiuti dai suoi nemici per non irritarli e per non apparire ingrato, facile da credere.

Nei paesi dell’asse del male la salute è un diritto universale della popolazione e non un diritto riservato solo a chi se la può pagare ed inoltre il servizio sanitario nazionale è pubblico ovvero gestito dallo stato che ne garantisce l’accesso a tutti. La salute dei cittadini non è mercanteggiata e sta al primo posto poi viene l’economia, proprio il contrario di ciò che avviene nei paesi capitalisti. Il male sta in questo: aver continuato ostinatamente a pensare che lo stato debba avere il ruolo predominante nella vita dei cittadini.

Andrea Puccio www.farodiroma.it


Rapporto dell’OMS esalta l’esempio del Venezuela nella lotta al Covid-19

www.lantidiplomatico.it

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) nel suo rapporto più recente sulla gestione della pandemia di Covid-19 nel mondo, esalta l’esempio del Venezuela riuscito a mantenere una curva dei contagi molto appiattita, grazie al successo dello sviluppo della quarantena sociale e volontaria e la procedura di screening personalizzata utilizzando i dati epidemiologici del sistema nazionale.

Lo ha affermato il dottor Jorge Rodríguez, vicepresidente del settore Comunicazione, Cultura e Turismo, durante l’incontro con il Presidente Nicolás Maduro a Miraflores, dove il Capo dello Stato ha illustrato il resoconto quotidiano del Consiglio Presidenziale per la lotta e il controllo del Coronavirus.

In riferimento alla quarantena, l’OMS ha affermato che è stata efficace nel paese da quando è stata implementata al momento necessario, molto prima che iniziasse la crescita esponenziale.

Si evidenzia che il numero di casi in Venezuela non si riferisce a una curva di crescita esponenziale, anzi al contrario è stato raggiunto l’obiettivo di appiattire la curva e la crescita giornaliera dei pazienti può essere seguita dal sistema sanitario del paese, ha detto Rodríguez dal palazzo Miraflores, a Caracas.

“L’OMS sottolinea inoltre che le infrastrutture ospedaliere, i letti di terapia intensiva e l’isolamento sono sufficienti al momento”.

“L’OMS ha dichiarato che il Venezuela è stato uno dei pochi paesi che ha iniziato la quarantena quando avrebbe dovuto essere fatto, in contrasto con paesi come gli Stati Uniti che hanno impiegato 44 giorni”, ha aggiunto Rodríguez.

Il Venezuela ha confermato sette nuovi casi di coronavirus nella giornata di venerdì, il numero ha così raggiunto quota 153 infetti. Allo stesso modo, sono state registrate due nuove morti. Sono quindi 7 i decessi causati dall’epidemia in Venezuela.

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