I medici sequestrati in Kenya: Cuba non dimentica i suoi figli

Il 12 aprile del 2019, con un comunicato, il Ministero di Salute Pubblica di Cuba aveva reso noto che erano stati stabiliti tutti i canali con le autorità del Kenia per giungere alla soluzione del sequestro di due medici internazionalisti nell’esercizio della loro professione in questo paese.

Elson Concepción Pérez

Immersi nell’enorme impegno di affrontare il Covid – 19, Cuba, il suo governo e il suo presidente, Miguel Díaz- Canel, non hanno dimenticato nemmeno un attimo i due medici, Assel Herrera e Landy Rodríguez, sequestrati in Kenia un anno fa mentre partecipavano alla nobile missione solidale di curare i malati e salvare vite tra i popoli dell’Africa.

Díaz Canel, nel suo account di Twitter, ha informato d’aver parlato con i familiari dei due medici e d’aver assicurato che «nonostante la situazione mondiale del COVID – 19, continuiamo le gestioni per il loro ritorno sicuro a Cuba».

Due professionisti della salute cubana sono stati sequestrati in Kenia dal gruppo Al Shabab, e portati nella vicina Somalia.

Cuba ha mantenuto per tutto questo tempo, sistematiche conversazioni con i governi dei due paesi e i loro più alti dirigenti hanno assicurato alle autorità dell’Isola che i collaboratori della medicina sono vivi e che si stanno realizzando tutte le gestioni per la loro liberazione.

Coincidendo con questo primo anno di sequestro, il portavoce dell’Esecutivo keniano,  Cyril Oguna,  ha assicurato l’agenzia EFE che «lavoriamo ogni giorno per garantire che tornino a casa vivi».

Oguna, alla domanda: “Il Governo del Kenia ha ricevuto prove di vita recenti dei due medici?”,  ha risposto «Sì, stiamo lavorando con i nostri soci nell’area delle informazioni d’intelligenza e abbiamo le prove che sono vivi».

Il 12 aprile del 2019, con un comunicato, il Ministero di Salute Pubblica di Cuba aveva reso noto che erano stati stabiliti tutti i canali con le autorità del Kenia per giungere alla soluzione del sequestro di due medici internazionalisti nell’esercizio della loro professione in questo paese.

Il 14 aprile del 2019, Miguel Díaz-Canel, aveva dichiarato nel suo account di Twitter che «Cuba si sforza senza riposo per il ritorno in salvo di Assel (Herrera) e Landy (Rodríguez), i nostri medici sequestrati in Kenia.

Con loro e con i loro cari condividiamo la certezza che la loro missione umanitaria sarà rispettata e riconosciuta. Crediamo nel potere della solidarietà».

Il 22 giugno dello stesso anno, in un altro  Twitter il mandatario aveva informato che:« Ho conversato telefonicamente  con i Presidenti del Kenya e della Somalia, i Signori  Uhru Kenyatta e Abdullahi Mohamed come parte del controllo permanente che facciamo delle azioni per ottenere il ritorno dei nostri medici sequestrati Landy Rodríguez e Assel Herrera».

Il 16 dicembre dell’anno scorso Cuba  aveva trasmesso la sua gratitudine al governo del Kenya per le gestioni che realizza questo paese per ottenere il ritorno sicuro nell’Isola dei medici Landy Rodríguez e Assel Herrera Correa.

«Le autorità keniane  hanno ratificato che i due  medici stanno bene e continueranno gli sforzi per il loro ritorno sicuro», ha sostenuto Inés María Chapman, vicepresidente del Consiglio dei Ministri di Cuba in una conferenza stampa.

Il 30 dicembre del 2019, Díaz Canel ha informato che: «Ho svolto conversazioni con i Presidenti di Kenia e Somalia. Abbiamo parlato dello stato attuale delle relazioni bilaterali e sulle gestioni per il ritorno sicuro nella Patria dei medici Assel Herrera e Landy Rodríguez. Il nostro appoggio alle loro famiglie»

Durante un incontro del 17 gennaio del 2020, con i familiari del medico Assel Herrera nella provincia orientale Las Tunas –dove risiedono- il presidente cubano ha reiterato il «totale appoggio» del  Governo nel mezzo del processo «disgraziatamente lungo e complesso» per ottenere il loro ritorno nel paese dei Caraibi.

Poi , l’8 febbraio 2020, Miguel Díaz-Canel, ha visitato a Santa Clara, i familiari del medico cubano Landy Rodríguez Hernández.

I media della presidenza riportano che nel dialogo il mandatario si è interessato alla salute dei familiari e ha riaffermato che Cuba continua a lavorare in forma costante per garantire un ritorno sicuro dei suoi compatrioti

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