Cuba continuerà fedele alla solidarietà che la distingue

Il titolare di Salute Pubblica di Cuba ha risaltato nella riunione dei Ministri di Salute del Gruppo di Contatto del Movimento dei Paesi Non Allineati (MNOAL) che in risposta alla COVID-19, 26 brigate di professionisti della salute dell’Isola grande delle Antille si sono uniti agli sforzi di 24 paesi per combattere la pandemia

Enrique Moreno Gimeranez 

«Niente impedirà che il mio paese continui a praticare la solidarietà che da 60 anni distingue la nostra Rivoluzione. Non lo farà l’indurimento del genocida blocco economico, commerciale e finanziario che c’impone il Governo degli Stati Uniti e tanto meno i suoi attacchi alla cooperazione internazionale che Cuba offre», ha affermato mercoledì 19 il ministro di Salute Pubblica, dottor José Ángel Portal Miranda, intervenendo nella riunione dei Ministri di Salute del Gruppo di Contatto del Movimento dei Paesi Non Allineati, MNOAL, come risposta alla COVID–19.

Nell’incontro realizzato con una video-conferenza e moderato dal Ministro di Salute della Repubblica dell’Azerbaigian nella sua condizione di Stato che presiede il MNOAL, Portal Miranda ha segnalato che 26 brigate di professionisti della Salute dell’Isola grande delle Antille si sono unite agli sforzi di 24 paesi per combattere la pandemia.

Poi ha segnalato che questi collaboratori si sommano ai circa 28000 che già prestavano servizio in 59 nazioni delle quali 56 sono Stati membri del Movimento dei Paesi Non Allineati.

«Salvare vite dev’essere la priorità di tutti in questi momento. Dobbiamo unirci, condividere quello che abbiamo, appoggiarci reciprocamente e apprendere dalle esperienze positive per affrontare questo enorme impegno», ha segnalato il ministro cubano che ha sottolineato gli sforzi globali di fronte al nuovo coronavirus nel ruolo primordiale del MNOAL

Poi ha denunciato le misure coercitive unilaterali imposte contro i paesi del Movimento che ostacolano la battaglia alla COVD- 19 e ad altre malattie.

Tra queste misure il blocco imposto dal Governo degli Stati Uniti contro Cuba, che limita e rende impossibile «l’accesso a strumenti, medicinali, dispositivi medici e tecnologie relazionate con la diagnosi e il trattamento di questa malattia.

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