Díaz-Canel: complicità Governo USA nell’attacco all’Ambasciata

Il Presidente di Cuba, Miguel Díaz-Canel, ha denunciato che il silenzio del Governo degli Stati Uniti sull’aggressione all’Ambasciata dell’Isola a Washington mette in evidenza la sua complicità nei fatti avvenuti.

Nel suo account di Twitter, il mandatario ha ricordato che a quasi un mese dall’attacco terrorista, il silenzio dell’amministrazione imperiale equivale a complicità.

«Dietro  Alazo Baró ci sono gruppi e finanziamenti al terrorismo non processati, nonostante la denuncia di Cuba», ha aggiunto il capo di Stato.

Il 30 aprile la sede diplomatica cubana nella capitale statunitense è stata colpita  da 32 proiettili sparati da un fucile d’assalto, usato da un individuo arrestato nel luogo dei fatti, che ha dichiarato la sua intenzione d’uccidere.

L’ investigazione delle autorità nordamericane ha concluso che Alexander Alazo Baró, l’attaccante, è una persona mentalmente instabile, Ma, in accordo con le dichiarazioni rilasciate alla stampa dal cancelliere cubano, non sono stati approfonditi i suoi contatti nè le sue motivazioni.

Il ministro delle Relazioni Estere dell’Isola grande delle Antille, Bruno Rodríguez, ha commentato, parlando a diversi media della stampa, le relazioni di  Alazo Baró con gruppi e persone ch promuovono azioni violente contro il suo paese ed ha esortato ad indagare al rispetto.

Inoltre ha incitato il Dipartimento di Stato e il Governo statunitense, a spiegare quali sono le motivazioni per non aver rilasciato nessuna dichiarazione sull’aggressione alla rappresentazione dell’Isola a Washington.

Rodríguez ha detto anche che questi avvenimenti sono il risultato di una politica ufficiale d’istigazione all’odio e alla violenza contro il suo paese e ha domandato un’investigazione completa e che si chiariscano le informazioni ottenute.

Nonostante tutto, quasi un mese dopo l’attentato non ci sono state ancora dichiarazioni del Governo degli Stati Uniti, né sono state espresse pubbliche  condanne su quanto è avvenuto.

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