Come si sceglie il Nobel per la Pace

che si propone consegnare ai medici cubani della Henry Reeve?

Il segreto che circonda le candidature è totale, almeno da parte del Comitato Norvegese per il Nobel, che è incaricato di scegliere il premiato, anche se coloro che presentano le proposte di solito, in alcuni casi, le rendono pubbliche.

Da quando, nel 1901, fu assegnato il primo Nobel per la Pace, il premio è quello che genera più dibattito a livello politico, poiché non sempre la persona scelta è di gradimento di tutti, come accadde, nel 2009, quando il vincitore è stato il presidente USA, Barack Obama, che era alla Casa Bianca da meno di un anno.

La designazione del premiato si realizza dopo un lungo processo che inizia un anno prima dell’annuncio ufficiale. La segretezza che circonda le candidature è totale, almeno da parte del Comitato norvegese per il Nobel, che è l’incaricato di scegliere il premiato, anche se chi presenta le proposte solitamente, in alcuni casi, le rende pubbliche.

Tuttavia, dopo 50 anni, di possono conoscere i candidati ufficiali.

PASSI AFFINCHE’ UNA CANDIDATURA SIA VALIDA

Perché una candidatura sia valida deve essere presentata da membri delle assemblee nazionali e dei governi; membri di tribunali internazionali; rettori universitari, professori di scienze sociali, storia, filosofia, diritto e teologia o direttori di istituti di ricerca sulla pace ed istituti di politica estera.

Possono presentare la proposta anche le persone od organizzazioni che hanno già ricevuto il premio, nonché i membri attuali o precedenti del Comitato norvegese per il Nobel o ex consiglieri dello stesso. Pertanto, in nessun caso la proposta di un candidato può essere avanzata da un comune cittadino.

Non esiste un modulo specifico per presentare una candidatura, anche se queste devono includere almeno il nome del candidato, una spiegazione del motivo per cui quella persona od organizzazione si considera degna di ricevere il premio ed il nome, titolo ed affiliazione accademica o professionale di chi presenta la candidatura. Questa informazione può essere inviata in due modi, tramite posta ordinaria o posta elettronica.

COME FUNZIONA IL COMITATO NOBEL NORVEGESE?

Gli incaricati di ricevere e sceglire i candidati sono i cinque membri del Comitato Norvegese per il Nobel. Questi sono scelti dal Parlamento norvegese e di solito riflettono la distribuzione delle forze politiche al suo interno.

Il termine per la ricezione delle candidature si apre a settembre e si chiude il 1 febbraio, anche se si accettano le candidature che giungano dopo, ma siano state inviate prima di tale data. Tra febbraio e marzo il Comitato esamina le candidature pervenute ed effettua una primo vaglio, riducendo i nominativi a circa 20 o 30.

Tra marzo e agosto i consulenti del Comitato -docenti universitari con una vasta esperienza in materia- analizzano, in dettaglio, le restanti candidature e predispongono una relazione. A volte vengono richieste informazioni anche ad organismi stranieri.

All’inizio di ottobre, dopo aver analizzato in modo esaustivo le candidature e chiesto anche ulteriori informazioni, il Comitato Norvegese per il Nobel si riunisce per scegliere il vincitore. In generale, l’elezione avviene all’unanimità, ma se ciò non sia possibile si ricorre alla maggioranza semplice, dopodiché si procede all’annuncio.

ALCUNE CURIOSITÀ

Il Nobel per la Pace è l’unico dei premi che vengono assegnati dal testamento lasciato da Alfred Nobel che non viene consegnato a Stoccolma, ma ad Oslo.

Dal 1901, anno in cui fu assegnato per la prima volta, non è stato assegnato in 19 occasioni: durante la I Guerra Mmondiale (1914-1916 e 1918), nel 1923, 1924, 1928 e 1932; durante la II Guerra Mondiale (1939-1943), nel 1948, 1955-1956, 1966-1967 e nel 1972.

Ad oggi, sono stati assegnati 99 premi per un totale di 133 premiati. I premiati nel 2018 sono stati il ​​medico congolese Denis Mukwege e l’attivista yazida Nadia Murad. Il primo ministro etiope, Abiy Ahmed Ali, è stato il vincitore del Premio Nobel per la Pace 2019 per i suoi sforzi per porre fine alla ventennale guerra tra il suo paese e l’Eritrea.

In 30 occasioni il premio è stato condiviso da due vincitori.

Solo in due occasioni il premio è stato assegnato contemporaneamente a tre persone. La prima volta fu nel 1994, quando i premiati furono il leader palestinese, Yasir Arafat; il ministro degli Esteri israeliano, Shimon Peres; ed il primo ministro israeliano, Isaac Rabin. L’ultima occasione è stata nel 2011 e i premiati sono stati la ​​presidentessa della Liberia, Ellen Johnson Sirleaf; l’attivista e difensore dei diritti delle donne liberiana Leymah Gbowee e l’attivista e pacifista yemenita Tawakkol Karman.

Il premio è andato 27 volte durante la sua storia ad organizzazioni. Tra queste figurano il Comitato Internazionale della Croce Rossa (CICR), che lo ha ricevuto in tre occasioni (1917, 1944 e 1963) e l’Alto Commissariato ONU per i Rifugiati (UNHCR), che lo ha ricevuto due volte (1954 e 1981).

Ad oggi, l’hanno ricevuto un totale di 17 donne, l’ultima delle quali l’attivista Murad nel 2018.

L’età media dei premiati è di 62 anni. Nel 2014 l’attivista pakistana Malala Yousafzai è diventata la più giovane a ricevere un Nobel nella storia del premio in tutte le sue categorie, ricevendolo a soli 17 anni. Da parte sua, il premiato più anziano è il pacifista britannico Joseph Rotblat, che aveva 87 anni quando lo ricevette nel 1995.

Nei suoi 118 anni di storia, solo uno dei premiati ha rifiutato il premio. Il nord vietnamita Le Duc Tho è stato premiato nel 1973 insieme al Segretario di Stato USA, Henry Kissinger, per aver negoziato l’accordo di pace. Il capo negoziatore del Governo del Vietnam del Nord ha respinto il premio perché riteneva che la sua controparte USA non avesse rispettato la tregua che entrambi avevano concordato.

Tre dei premiati erano incarcerati quando sono stati premiati.

Solo uno dei premiati lo è stato a titolo postumo. Si tratta del segretario generale dell’ONU, Dag Hammarskjöld, deceduto un mese prima che fosse annunciato il premio, in un incidente aereo nel nord della Rodesia. A partire dal 1974, gli statuti della Fondazione Nobel stabiliscono che non possono essere assegnati premi postumi.

Tra i nomi dei candidati ma che non hanno mai ricevuto il premio ce ne sono quattro che destano particolare sorpresa. Nel caso di uno di loro perché, senza dubbio, è uno dei simboli della lotta pacifista a livello mondiale, l’indiano Mahatma Gandhi, il cui nome è apparso in più occasioni.

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¿Cómo se elige el Nobel de la Paz que proponen entregar a los médicos cubanos de la Henry Reeve?

El secreto que envuelve las candidaturas es total, al menos por parte del Comité Nobel Noruego, que es el encargado de elegir al premiado, si bien aquellos que presentan las propuestas suelen hacerlas públicas en algunos casos

Desde que se concediera el primer Nobel de la Paz en 1901, el galardón es el que más debate genera a nivel político, ya que no siempre la persona elegida es del agrado de todos, como ocurrió en el año 2009 cuando el galardonado fue el presidente estadounidense, Barack Obama, quien no llevaba ni un año en la Casa Blanca.

La designación del galardonado se realiza tras un largo proceso que comienza un año antes del anuncio oficial. El secreto que envuelve las candidaturas es total, al menos por parte del Comité Nobel Noruego, que es el encargado de elegir al premiado, si bien aquellos que presentan las propuestas suelen hacerlas públicas en algunos casos.

No obstante, pasados 50 años se pueden conocer los candidatos oficiales.

PASOS PARA QUE UNA CANDIDATURA SEA VÁLIDA

Para que una candidatura sea válida tiene que ser presentada por miembros de asambleas nacionales y gobiernos; miembros de tribunales internacionales; rectores de universidad, profesores de ciencias sociales, historia, filosofía, derecho y teología o directores de institutos de investigación sobre la paz e institutos de política exterior.

También pueden hacer la propuesta personas u organizaciones que ya han recibido el galardón, así como miembros actuales o antiguos del Comité Nobel Noruego o antiguos asesores del mismo. Así pues, en ningún caso la propuesta de un candidato la puede hacer un ciudadano común.

No existe un formulario concreto para presentar una candidatura, aunque estas deben incluir al menos el nombre del candidato, una explicación de por qué se considera que esa persona u organización es merecedora de recibir el premio y el nombre, título y afiliación académica o profesional de quien presenta la candidatura. Esta información puede remitirse por dos vías, por correo postal ordinario o por correo electrónico.

¿CÓMO FUNCIONA EL COMITÉ NOBEL NORUEGO?

Los encargados de recibir y elegir a los candidatos son los cinco integrantes del Comité Nobel Noruego. Estos son elegidos por el Parlamento noruego y suelen reflejar el reparto de fuerzas políticas en el mismo.

El plazo para la recepción de candidaturas se abre en septiembre y se cierra el 1 de febrero, si bien se aceptan las candidaturas que lleguen después, pero hayan sido remitidas antes de dicha fecha. Entre febrero y marzo, el Comité revisa las candidaturas recibidas y realiza una primera criba, reduciendo los nombres a unos 20 o 30.

Entre marzo y agosto, los asesores del Comité –profesores universitarios con amplia experiencia en la materia– analizan pormenorizadamente las candidaturas restantes y elaboran un informe. En ocasiones, también se pide información a organismos extranjeros.

A principios de octubre, tras haber analizado las candidaturas exhaustivamente e incluso pedir información adicional, el Comité Nobel Noruego se reúne para elegir al galardonado. En general, la elección se hace por unanimidad, pero de no ser posible se recurre a la mayoría simple, tras lo cual se procede al anuncio.

ALGUNAS CURIOSIDADES

El Nobel de la Paz es el único de los galardones que se conceden por el testamento dejado por Alfred Nobel que no se entrega en Estocolmo, sino que se entrega en Oslo.

Desde 1901, en que se concedió por primera vez, no se ha entregado en 19 ocasiones: durante la Primera Guerra Mundial (1914-1916 y 1918), en 1923, 1924, 1928 y 1932; durante la Segunda Guerra Mundial (1939-1943), en 1948, 1955-1956, 1966-1967 y en 1972.

Hasta la fecha, se han concedido 99 premios a un total de 133 galardonados. Los premiados en 2018 fueron el médico congoleño Denis Mukwege y la activista yazidí Nadia Murad. El primer ministro de Etiopía, Abiy Ahmed Ali, fue el ganador del Premio Nobel de la Paz 2019 por sus esfuerzos para poner fin a la guerra de 20 años entre su país y Eritrea.

En 30 de las ocasiones el premio fue compartido por dos galardonados.

Solo en dos ocasiones el premio ha sido concedido simultáneamente a tres personas. La primera vez fue en 1994 cuando los premiados fueron el líder palestino, Yasir Arafat; el ministro de Exteriores israelí, Shimon Peres; y el primer ministro israelí, Isaac Rabin. La última ocasión fue en 2011 y las galardonadas fueron la presidenta de Liberia, Ellen Johnson Sirleaf; la activista y defensora de los derechos de las mujeres liberiana Leymah Gbowee, y la activista y pacifista yemení Tawakkol Karman.

El galardón ha recaído 27 veces durante su historia en organizaciones. Entre ellas figuran el Comité Internacional de la Cruz Roja (CICR), que lo ha recibido en tres ocasiones (1917, 1944 y 1963) y el Alto Comisionado de la ONU para los Refugiados (ACNUR), que lo ha recibido en dos (1954 y 1981).

Hasta la fecha lo han recibido un total de 17 mujeres, la última de ellas la activista Murad en 2018.

La media de edad de los galardonados es de 62 años. En 2014 la activista paquistaní Malala Yousafzai se convirtió en la más joven en recibir un Nobel en la historia del premio en todas sus categorías, al recibirlo con tan solo 17 años. Por su parte, el galardonado de mayor edad es el pacifista británico Joseph Rotblat, que tenía 87 años cuando lo recibió en 1995.

En los 118 años de historia, solo uno de los premiados ha declinado el galardón. El norvietnamita Le Duc Tho fue premiado en 1973 junto con el secretario de Estado norteamericano, Henry Kissinger, por negociar el acuerdo de paz. El jefe negociador del Gobierno de Vietnam del Norte rechazó el premio porque consideró que su contraparte estadounidense no había respetado la tregua que ambos habían pactado.

Tres de los premiados estaban encarcelados cuando fueron galardonados.

Solo uno de los premiados lo fue a título póstumo. Se trata del secretario general de la ONU Dag Hammarskjöld, quien falleció un mes antes de que se anunciara el premio en un accidente aéreo en Rodhesia del Norte. A partir de 1974, los estatutos de la Fundación Nobel estipulan que no se pueden dar galardones a título póstumo.

Entre los nombres de los nominados pero que nunca recibieron el premio figuran cuatro que causan especial sorpresa. En el caso de uno de ellos porque sin duda es uno de los símbolos de la lucha pacifista a nivel mundial, el indio Mahatma Gandhi, cuyo nombre figuró en varias ocasiones.

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