Miele ed acciaio

Teresa Melo  www.cubadebate.cu

L’8 settembre non è ancora finito, giorno di venerazione della Patrona di Cuba, nostra Mambisa Virgen del Cobre. I devoti sono accorsi al suo Santuario e pubblicato foto dei loro particolari tributi. Hanno portato i loro girasoli e voti silenziosi e richieste per le famiglie e per l’Isola e per i cubani che, sotto cieli diversi, vivono le loro realtà e soffrono o festeggiano. Realtà Diverse dove è amata con fervore, ed in non pochi casi con nostalgia. Realtà in cui figli di altri paesi accompagnano la Vergine e le battaglie di Cuba, per la salute e per i giorni presenti e futuri.

Oggi ho percorso una piccola parte della mia città ed ho visto persone nella loro quotidianità di una normale giornata di lavoro e di lezione. Come è consuetudine, in questo giorno, un gran numero in abiti di color giallo. Non somigliava molto alla città ed al paese che si percorre su Internet, in quei siti dove la morbosità, la vessazione e la menzogna ​​vendono più della solidarietà e del rispetto dei simboli. È la mia esperienza. Il mio giudizio. Per difenderlo non etichetta nessuno, nemmeno coloro che la pensano come me. Soprattutto per coloro che controllano persino a quali idee (e di chi) reagisco.

Ma la mia empatia di poetessa con gli esseri umani non mi rende così ingenua da non capire questa “rivoluzione di colore grigio” che pretendono (unico colore a cui possono aspirare), e chi/coloro che le finanziano (quella “innocente” NED che ci mette i milioni, ad esempio) e chi e coloro che li incassano. Sono lì. Visibili e acquisibili.

Personaggi che mai apparterranno al mio ambito né al mio concetto di patria non hanno tardato a condividere il mio precedente post con girasoli dedicato alla Virgen del Cobre. Forse il mercenarismo più mediocre ha pensato, addirittura, che potevano usarlo per aumentare il suo appello fallace. In vari di questi siti, ad esempio, ho visto oggi la stessa foto mostrata come “repressiva” che circola da settimane (dove alcuni poliziotti sorvegliano una coda qualsiasi); immagine ripetuta con diversi titoli di luoghi, per cui non è più neppure possibile dire a quale quartiere cubano appartiene. Di giorni addietro: una bocca cucita senza cicatrici? Un profanatore a piede libero per le strade? Una presunta attrice che si affitta per parlare contro Cuba? Non invento: le parole e le immagini sono lì…

Come in qualsiasi paese, qui, dobbiamo obbedire alle leggi, specialmente nei momenti in cui ancora le misure sanitarie segnano le nostre vite. Chiunque, oggi, le abbia violate per creare un po’ di disordine nelle nostre strade, le strade percorse, in tempi normali, dalle nostre famiglie, bambini, gente, amici e anche quegli stessi che conosciamo, ovviamente risponderanno, non come combattenti per qualsiasi idea, ma per no rispettare le misure che riguardano l’assistenza sanitaria. È difficile per me trovare differenze tra questi esseri e altri che, a buon diritto, mettono la loro intelligenza (che riconosco) al servizio di ciò che scelgono, pagati o meno. Crederei in qualcuno se ci fosse almeno un commento contrario all’uso della Virgen del Cobre per creare il caos. Crederei. Ma non è stato così.

Oggi hanno contaminato diverse mie pubblicazioni con link impossibili da verificare; denunce senza nome, nomi che non compaiono nelle reti, insulti di fondamentalisti religiosi che non rispettano le convinzioni altrui (quell’altra piaga). Oggi hanno molestato molti dei miei amici, come Mariela Castro Espín, per quello che fa e rappresenta. Oggi alcuni hanno dimostrato chi sono veramente.

Non li ammetto nella mia vita né sul mio muro. Chi s’infastidisce per le mie scelte patriottiche e le mie amicizie: arrivederci. La Vergine Mambisa è e dona il MIELE della vita, ma come in quest’opera di Denys San Jorge Rodriguez, è ACCIAIO contro cui si piegano i pugnali dell’odio.

Questa è la mia particolare opinione per coloro che, una chiunque come me, la chiamano filo governativa. Un grande onore. E viva Cuba, sempre viva!

(Tratto dal profilo Facebook dell’autrice)


Miel y acero

Por: Teresa Melo

Aún no termina el 8 de septiembre, día de reverencia a la Patrona de Cuba, nuestra Mambisa Virgen del Cobre. Los devotos han acudido a su Santuario y publicado fotos de sus particulares homenajes. Han llevado sus girasoles y votos silenciosos y pedido por las familias y por la Isla y por los cubanos y cubanas que bajo cielos diversos viven sus realidades y sufren o festejan. Realidades diversas donde es amada con fervor, y en no pocos casos con nostalgia. Realidades donde hijos de otros países acompañan a la Virgen y a las batallas de Cuba, por la salud y por los días presentes y futuros.

Hoy caminé una parte pequeña de mi ciudad y vi las personas en su cotidianidad de un día normal de trabajo y clases. Como es habitual en este día, una gran cantidad con ropas de color amarillo. No se parecía mucho a la ciudad y al país que transcurre en Internet, en esos sitios donde el morbo, el acoso y la mentira venden más que la solidaridad y el respeto a los símbolos. Es mi experiencia. Mi criterio. Por defenderlo no etiqueto a nadie, ni siquiera a los que piensan como yo. Sobre todo para los que vigilan incluso a qué ideas (y de quién) reacciono.

Pero mi empatía de poeta con los seres humanos no me hace tan ingenua como para no entender esta “revolución de color gris” que pretenden (único color al que pueden aspirar), y quién/quiénes las financian (esa “inocente” NED que pone los millones, por ejemplo) y quién y quiénes los cobran. Están ahí. Visibles y comprables.

Personajes que nunca pertenecerán a mi ámbito ni a mi concepto de patria no tardaron en compartir mi post anterior con girasoles dedicado a la Virgen del Cobre. Tal vez el mercenarismo más mediocre incluso pensó que podían usarlo para engrosar su llamado falaz. En varios de esos sitios, por ejemplo, he visto hoy la misma foto mostrada como “represiva” que circula desde hace semanas (donde unos policías cuidan una cola cualquiera); imagen repetida con diferentes titulares de lugares, por lo que ya ni siquiera es posible decir a qué barrio cubano pertenece. De días anteriores: Una boca cosida sin cicatrices? Un profanador suelto en las calles? Una supuesta actriz que se alquila para hablar contra Cuba? No invento: las palabras e imágenes están ahí…

Como en cualquier país aquí hay que acatar las leyes, máxime en momentos en los que aún las medidas sanitarias signan nuestras vidas. Quien hoy las haya violado para crear algún desorden en nuestras calles, las calles que caminan en tiempos normales nuestras familias, hijos, gente, amigos e incluso esos mismos que sabemos, por supuesto que responderán, no como luchadores por ninguna idea, sino por no respetar las medidas que atañen al cuidado de la salud. Me cuesta encontrar diferencias entre estos seres y otros que con todo derecho ponen su inteligencia (que la reconozco) al servicio de lo que eligen, pagados o no. Creería en alguno si hubiera al menos un comentario contrario al uso de la Virgen del Cobre para crear caos. Creería. Pero no ha sido.

Hoy han contaminado varias de mis publicaciones con enlaces imposibles de comprobar; denuncias sin nombres, nombres que no aparecen en las redes, insultos de fundamentalistas religiosos que no respetan las creencias de otros (esa otra plaga). Hoy han acosado a muchas de mis amistades, como a Mariela Castro Espín, por lo que hace y representa. Hoy han demostrado algunos quiénes son en verdad.

No los admito en mi vida ni en mi muro. Quien se moleste por mis elecciones patriotas y mis amistades: adiós. La Virgen Mambisa es y entrega MIEL de vida, pero como en esta obra de Denys San Jorge Rodriguez, es ACERO contra el que se doblan las navajas del odio.

Esta es mi particular opinión para los que a cualquiera como yo llaman oficialista. A mucha honra. Y que viva Cuba siempreviva!

(Tomado del perfil de Facebook de la autora)

Share Button

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.