Allende

Il colpo di stato ci ricorda che laddove il socialismo ha mostrato le migliori possibilità di rendere possibile la vita per i nostri popoli, il capitalismo lo ha combattuto con soffocamento e morte.

Karima Oliva Bello  www.granma.cu

Il colpo di stato in Cile ci ricorda che i criminali non furono solo quel gruppo di militari senza scrupoli né umanità. Il crimine fu economico, ebbe il suo fondamento nell’opera del Premio Nobel per l’Economia Milton Friedman: solo uccidendo il popolo cileno e annegando nel sangue la sua resistenza gli si è potuto imporre loro la nuova fase del capitalismo.

Il colpo di stato ci ricorda che laddove il socialismo ha mostrato le migliori possibilità di rendere possibile la vita per i nostri popoli, il capitalismo lo ha combattuto con soffocamento e morte.

Il colpo di stato ci ricorda che il premio Nobel all’autore intellettuale del neoliberalismo è una prova schiacciante che i valori della cultura egemonica sono un’offesa e dobbiamo decostruirli.

Il colpo di stato ci ricorda che a coloro che vengono a parlarci in astratto dell’accettazione della diversità politica, della pluralità, della destra, del centro, dell’unità e di tutti quei concetti tinti di opportunismo, diciamo loro che non possiamo accettare chi vuole imporci un destino di dominazione. Una diversità prostituita nel nord non ci serve.

Il colpo di stato ci ricorda che le morti iniziate quel giorno continuano a verificarsi nel nostro continente: nei corpi delle donne e bambine infilzate nella tratta, nelle vene perforate dei nostri giovani, nei suoli e nelle acque contaminate da pesticidi, nei popoli nativi sfrattati dalle multinazionali, nella terra distrutta dal fracking, nel cibo contaminato, nella fame e nel cibo spazzatura, nei sistemi sanitari impoveriti e nei dirigenti sociali assassinati, nell’inattività delle istituzioni, nella corruzione ed impunità, nelle migliaia e migliaia di scomparsi.

Il colpo di stato ci ricorda che, se quella realtà ci risulta lontana ed estranea a Cuba, è stata contro corrente, è stato perché ci siamo organizzati, è stato perché abbiamo difeso tenacemente la vita contro la morte e ci è costato. Affinare lo sguardo, alzare la voce, perdere la paura di essere diversi, trovare i modi per riconoscerci. Comprendi la storia, quella storia, la nostra storia.

Vogliono tacere la storia, riscrivere la storia, cancellarci la storia, ma Allende, ti ricordiamo!

“Sappiate che, molto prima che dopo, si apriranno i grandi viali attraverso i quali passa l’uomo libero per costruire una società migliore”.


Allende

El golpe de Estado nos recuerda que dondequiera que el socialismo ha mostrado las mejores posibilidades de hacer viable la vida para nuestros pueblos, el capitalismo lo ha combatido con asfixia y muerte

Autor: Karima Oliva Bello

El golpe de Estado en Chile nos recuerda que los criminales no fueron solo ese bando de militares sin escrúpulos ni humanidad. El crimen fue económico, tuvo su fundamento en la obra del premio Nobel de Economía Milton Friedman: solo matando al pueblo chileno y ahogando en sangre su resistencia se le pudo imponer la nueva fase del capitalismo.

El golpe de Estado nos recuerda que dondequiera que el socialismo ha mostrado las mejores posibilidades de hacer viable la vida para nuestros pueblos, el capitalismo lo ha combatido con asfixia y muerte.

El golpe de Estado nos recuerda que el Premio Nobel al autor intelectual del neoliberalismo es una prueba contundente de que los valores de la cultura hegemónica son una ofensa y debemos deconstruirlos.

El golpe de Estado nos recuerda que a quienes vienen a hablarnos en abstracto de aceptación de la diversidad política, la pluralidad, la derecha, el centro, la unidad y todos esos conceptos teñidos de oportunismo, les decimos que no podemos aceptar a quien quiere imponernos un destino de dominación. Una diversidad prostituida en el norte no nos sirve.

El golpe de Estado viene a recordarnos que las muertes que comenzaron aquel día se siguen sucediendo en nuestro continente: en los cuerpos de las mujeres y niñas ensartados en la trata, en las venas agujereadas de nuestros jóvenes, en los suelos y aguas contaminados por agrotóxicos, en los pueblos originarios desalojados por las transnacionales, en la tierra reventada por el fracking, en los alimentos contaminados, el hambre y la comida chatarra, en los sistemas de Salud pauperizados y los líderes sociales asesinados, en la inoperancia de las instituciones, la corrupción y la impunidad, en los miles y miles de desaparecidos.

El golpe de Estado viene a recordarnos que, si esa realidad nos resulta distante y extraña en Cuba, ha sido a contracorriente, ha sido porque nos hemos organizado, ha sido porque hemos defendido la vida a contrapelo de la muerte y nos ha costado. Afilar la mirada, alzar la voz, perder el miedo a ser diferentes, encontrar los modos de reconocernos. Comprender la historia, esa historia, nuestra historia.

Quieren callar la historia, reescribir la historia, borrarnos la historia, pero Allende, ¡te recordamos!

«Sigan ustedes sabiendo que, mucho más temprano que tarde, se abrirán las grandes alamedas por donde pase el hombre libre para construir una sociedad mejor».

Share Button

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.