Il 28 ottobre, proprio quando rendiamo omaggio a Camilo Cienfuegos, giunge da Veracruz, –lo stesso Stato che accoglie il porto di Tampico dove quello dal grande sorriso s’imbarcò nello yacht emancipatore comandato da Fidel- la brigata medica del contingente Henry Reeve.
Loro tornano nella Patria con l’orgoglio di liberare anche dalla morte altri popoli del mondo.
Il Presidente cubano Miguel Díaz-Canel Bermúdez ha inviato un messaggio di benvenuto ai 28 membri di questo gruppo che ha apportato le sue conoscenze per cinque mesi, nei quali è risaltato l’orgoglio del nostro popolo, sapendo che hanno aiutato 58 289 messicani, dei quali, 53777 con COVID-19, e hanno salvato dalla gravità 2 272 pazienti.
Per la giovane dottoressa Yamila Barceló Pérez, del municipio di Playa, a L’Avana, questa è stata la sua prima esperienza internazionale che ha detto, è stata un grande apprendistato per lo scambio tra professionisti cubani e messicani.
Hanno coinciso con lei il diplomato in infermeria di Santa Clara,Felipe Águila Reyes, e suo figlio il dottor Genny Rafael Águila Rodríguez, che sono stati nella zona rossa delle sale dei pazienti con SARS-COV-2.
Loro hanno dichiarato d’essere pronti per continuare a farlo con i loro compatrioti.
Il medico santiaghero Oscar Luis Batista, con missioni precedenti ha partecipato anche a questa ed ha e ha apprezzato la gratitudine delle autorità e del popolo. I 174 medici, cinque epidemiologi, sei specialisti in Terapia Intensiva, tre pediatri e un dermatologo, hanno realizzato diverse giornate scientifiche insieme a professionisti messicani in ogni ospedale e nei Centri di Attenzione Medica nei quali hanno prestato servizio e dove hanno mostrato la loro esperienza nel controllo e nel maneggio della COVID-19, con l’ esposizione di 65 lavori.