A L’Avana nel suo nuovo compleanno

Jacques de Sores incendiò L’Avana; Pepe Antonio la difese dagli inglesi con il valore de suoi miliziani, cubani autentici; don Francisco de Arango y Parreño la sognò prospera e paradisiaca; Félix Varela e José de la Luz la trasformarono in un santuario di patrioti, disposti a morire per salvarla dal perpetuo colonialismo; Martí la pianse dalla nave che lo deportava in Spagna; Guillén la rivendicò nei suoi son mulatti e nei balli da solar; Dulce María ce la regalò trasformata in lirismo di amori desiderati; don Fernando la riscoperse con tutto il suo ventaglio di culture sincretizzate; Carpentier la disegnò barocca, più bella nel ritmo dei suoi passi sulla durezza usurata dei suoi sanpietrini e delle sue stradine; Lezama la riempì di luce e odori tropicali in un climax d’erotismo sensuale e magico.

Il Santo Padre la benedisse con una preghiera d’amore e di pace.

Ma Eusebio ha recuperato la città per restituirla voluttuosa e trascendente, ingioiellata con l’orafo delicato dei versi di Eliseo, Fina, Cintio e Retamar, verniciata con il suo verbo affascinante dove convergono tutti i cammini che conducono alla totale umanità.

Grazie Maestro della parola e della memoria distintiva per aver fatto realtà il sogno di sentire San Cristóbal de L’Avana come la capitale di tutti i cubani, in questa sintesi, maga del matrimonio felice dell’uomo con la sua città.


EUSEBIO NELLA TASCA DEL CUORE

di Pedro Martínez Pírez

Lunedì 16 novembre 2020, l’Avana ha festeggiato il suo 501° anniversario ricordando un grande assente: lo storico della città Eusebio Leal Spengler, morto lo scorso 31 luglio, in tempi di dura pandemia che ha costretto a rimandare il grande tributo che meritava.

Lo ricordo a Radio Habana Cuba negli anni Settanta quando andò alla stazione a registrare con il collega Orlando Castellanos il suo spazio “Andar La Habana”, che fu portato anni dopo alla televisione cubana.

Anche negli incontri La Nazione e la sua Emigrazione, che si tengono all’Avana dagli anni Novanta, circondati dal rispetto e dall’ammirazione di molti cubani che vivono negli Stati Uniti e in altre nazioni del mondo.

Ho potuto vederlo molto felice l’8 gennaio 1993, nel momento della fondazione della Casa Museo Oswaldo Guayasamín all’Avana, in una bellissima cerimonia alla quale erano presenti il comandante Fidel Castro e il pittore ecuadoriano.

Due anni dopo, nel novembre 1995, ho incontrato Eusebio Leal in una casa protocollare a Cubanacán, quando Guayasamín dipinse il quarto e ultimo ritratto di Fidel, che il pittore regalò l’anno successivo al Comandante cubano in occasione del settantesimo compleanno del leader storico della Rivoluzione cubana. Ricordo che Guayasamín chiese a Fidel la sua opinione su quel ritratto, e il Comandante volle conoscere l’opinione di Eusebio Leal su quel già famoso “Fidel con le mani”.

Nel 2001 ho compiuto la missione affidatami dal direttore della rivista Temas, Rafael Hernández, e ho intervistato Eusebio Leal sul significato storico della Repubblica, nata il 20 maggio 1902 ed esistita a Cuba fino al rovesciamento della dittatura di Fulgencio Batista. In quel periodo si verificarono eventi di tale importanza che non si poteva capire la Rivoluzione senza la Repubblica, ha sottolineato lo storico Leal.

E Eusebio Leal è stato in diverse occasioni negli atti che ogni anno Radio Habana Cuba fa per presentare il suo calendario tascabile, negli ultimi anni sempre illustrato con opere del maestro Guayasamín. Lo ricordo soprattutto alla presentazione dei calendari con le immagini di José Martí, Fidel Castro e Simón Bolívar, e ripeteva sempre che i calendari piccoli vanno tenuti nella tasca sinistra, che è quella del cuore.

E proprio lui, e che è nei nostri cuori, sarà Eusebio Leal Spengler nel prossimo calendario tascabile di Radio Habana Cuba, che come ogni anno sarà pubblicato a Madrid e regalato agli ascoltatori e agli amici dell’emittente e della Fondazione Guayasamín, dall’Associazione Spagnola per la Cultura e la Cooperazione Internazionale. È il ritratto che il grande pittore latinoamericano Oswaldo Guayasamín fece a Eusebio Leal, proclamato tale dal IX Vertice latinoamericano tenutosi all’Avana il 16 novembre 1999.

Fonte: RadioHabanaCuba


L’ Avana leale a Leal

 

18.11 – Il Presidente della Repubblica, Miguel Díaz-Canel, ha assistito alla gala per il 501º anniversario della “Villa de San Cristóbal de La Habana”, realizzata nel Teatro Martí, dove il Governo della capitale e l’Ufficio dello Storiografo hanno reso un sentito omaggio a Eusebio Leal.

L’account Twitter della Presidenza, ha pubblicato che le creazioni del fecondo pianista e compositore José María Vitier, accompagnato dall’eccellenza interpretativa della maestra Niurka González al flauto, dal violinista Javier Cantillo e dal soprano Bárbara Llanes, hanno arricchito la serata nel cui epilogo è stato presentato il documentario diretto da Omelio Borroto, /Leal insuperablemente fiel/, che presenta le testimonianze dei collaboratori più vicini e dello stesso Eusebio, con passaggi rivelatori di questo insigne cubano.

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