L’ordine esecutivo 3447 che ha reso ufficiale il blocco contro Cuba

All’inizio del 1962, gli avvocati della Casa Bianca dovettero rispolverare vecchie documenti per dare un aspetto legale a uno degli atti più criminali della storia di quel paese, iniziato ufficialmente il 3 febbraio con la firma da parte del presidente USA, John F. Kennedy, dell’ordine esecutivo 3447.

In questo modo, impose il blocco economico, commerciale e finanziario contro Cuba basato sulla Legge del Commercio con il nemico del 1917, emanato contro l’ex impero tedesco e i suoi alleati prima dell’ingresso USA  nella prima guerra mondiale.

Questa misura era stata suggerita alcuni anni prima da Lester D. Mallory, allora vicesegretario di Stato durante l’amministrazione Eisenhower, che il 6 aprile 1960 scrisse un memorandum segreto, consigliando di privare Cuba “del denaro e delle forniture, di ridurre le sue risorse finanziarie e i salari reali, di provocare la fame, la disperazione e il rovesciamento del governo”, principi che rimangono immutati fino ad oggi.

In seguito, il 31 maggio 1964, il governo degli Stati Uniti estese il blocco al divieto totale di esportazione di medicinali e generi alimentari, un’eredità disastrosa con la quale Washington ha dimostrato di non avere limiti nella sua politica genocida contro l’isola.

Per allora, una campagna mediatica ha fatto sì che la stampa occidentale, alleata degli Stati Uniti, si affollasse a giustificare che quelle misure fossero azioni legali per difendere gli interessi della nazione nordamericana contro la minaccia “castrocomunista” del paese vicino, qualcosa di molto lontano dalla verità.

In realtà, l’approvazione da parte del presidente Kennedy di iniziare l’azione genocida contro le Grandi Antille faceva parte di una complessa rete di azioni di guerra economica da parte della CIA conosciuta come Operazione Mangusta, che cercava la vendetta per la sconfitta di Playa Giron e che, nella sua fase culminante nell’ottobre 1962, intendeva che insieme a una rivolta controrivoluzionaria generale, avrebbe avuto luogo l’invasione delle truppe USA.

Per più di 60 anni e di fronte alla disperazione di più di 10 amministrazioni statunitensi che l’hanno aumentata nella sfera economica, commerciale e finanziaria fino a livelli sbalorditivi esemplificati nelle leggi Torricelli e Helms Burton Acts che sanzionano paesi terzi e aziende che commerciano con l’isola.

La precedente amministrazione del presidente Donald Trump ha inoltre perfezionato la guerra economica contro l’isola con estrema perfidia, utilizzando la pandemia Covid-19 per intensificare le misure in materia di salute, ad esempio, ostacolando l’arrivo nel paese di mezzi di protezione, forniture mediche e test diagnostici dalla Cina, e impedendo l’acquisizione di ventilatori polmonari che sono fondamentali nella cura delle persone gravi e critiche con il virus.

Inoltre, in questo difficile frangente per la salute mondiale, la Casa Bianca non ha minimamente allentato le sue azioni nonostante l’appello dell’ONU e della comunità internazionale, che da più di un quarto di secolo nell’Assemblea Generale di quella istituzione, appoggia annualmente la mozione cubana per porre fine al blocco economico, commerciale e finanziario degli Stati Uniti contro Cuba.

Questa è la lugubre eredità che sta raccogliendo la nuova amministrazione democratica del presidente Joe Biden, che ha l’opportunità di porre fine al blocco più lungo e ripudiato della storia che la potenza più potente del mondo sta portando avanti per schiacciare il popolo di una piccola isola dalla fame e dalle malattie.

Fonte: acn

Traduzione: italiacuba.it

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