Maduro denuncia possibile invasione da parte della Colombia

Il presidente venezuelano Nicolas Maduro ha denunciato ieri in una conferenza stampa che la Colombia starebbe preparando un’invasione del Venezuela.

Secondo quanto affermato dal capo di stato venezuelano il presidente della Colombia Ivan Duque sta militarizzando il confine tra i due paesi. Ivan Duque ha dichiarato che sul suolo venezuelano sarebbero presenti accampamenti in che ospitano guerriglieri delle Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia (FARC e dell’Esercito di Liberazione Nazionale (ELN). Per stanare e catturare questi guerriglieri il presidente colombiano ha creato un gruppo militare di elite che inizierà le sue azioni dal prossimo 26 febbraio.

Oltre alla ricerca dei guerriglieri il gruppo militare d’elite colombiano avrà anche il compito di contrastare il traffico di droga, ha affermato il Ministro della Difesa venezuelano Vladimir Padrino Lopez. In risposta alle accuse di connivenza del Venezuela nel traffico di droga Nicolas Maduro ha dichiarato che nel suo paese dal 2005 al 2020 sono state sequestrate e distrutte 817 tonnellate di cocaina per un valore superiore ai 30 miliardi di dollari e che nella zona di maggior produzione della droga sono presenti ben nove basi militari costruite con la scusa proprio di combattere il traffico di droga.

In Colombia viene prodotta il 70 per cento della cocaina mondiale che viene esportata per il

75 per cento attraverso l’Oceano Pacifico. Al fine prevenire le infiltrazioni dei militari in suolo venezuelano Maduro ha messo in allerta le forze armate.

Intanto in Colombia, paese tenuto al guinzaglio dagli Stati Uniti come un fedele cagnolino dove giornalmente e nella più totale indifferenza della comunità internazionale si compiono assassini mirati dalle bande paramilitari, la Commissione per la Giustizia e la Pace in un rapporto ha denunciato che tra gli anni che vanno dal 2002 al 2008, periodo in cui era alla presidenza Alvaro Uribe, sono stati compiuti ben 6402 omicidi mirati ai danni degli oppositori del governo.

Durante la presidenza di Uribe erano stati contati 2200 omicidi contro gli oppositori del governo ma il rapporto della Commissione per la Giustizia e la Pace smentisce questi dati triplicando il numero dei morti palesando questa azione come una politica di stato. Infatti con la scusa di combattere i guerriglieri delle  FARC e dell’ELN negli anni della presidenza Urive venivano uccisi indiscriminatamente civili e guerriglieri che avevano la sola colpa di essere oppositori al governo in carica.

In un paese dove ogni giorno muoiono ammazzati leader sociali ed ex appartenenti alle FARC che hanno firmato l’accordo di pace con lo stato il presidente Ivan Duque non ha niente di meglio da fare che creare un gruppo militare d’elite per andare alla ricerca di fantomatici guerriglieri che godrebbero della protezione, come lui afferma candidamente, dello stato venezuelano. Chiaramente questa è una volgare scusa per invadere il territorio venezuelano. Ma di fronte a queste ingerenze nella affari di un paese sovrano il nuovo presidente degli Stati Uniti, Joe Biden tanto applaudito internazionalmente per aver tolto di mano lo scettro del paese a stelle e strisce a Donald Trump, cosa dice?

Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info

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