ONU: 17 nazioni contro le sanzioni USA

Un gruppo di 17 paesi, tra cui Cina, Russia, Cuba e Venezuela, sta ampliando il sostegno per una coalizione per difendere la Carta delle Nazioni Unite e combattere la politica delle sanzioni unilaterali USA.

Il quotidiano britannico Reuters ha riferito ieri che questa alleanza si chiama “Gruppo di amici in difesa della Carta delle Nazioni Unite” e i membri fondatori del gruppo sono Cina, Russia, Corea del Nord, Iran, Algeria, Angola, Bielorussia, Bolivia, Cambogia , Cuba, Eritrea, Laos, Nicaragua, Palestina, Saint Vincent e Grenadine, Siria e Venezuela.

In una nota di questo gruppo, secondo Reuters, si denuncia che il multilateralismo “è attualmente sotto attacco senza precedenti, e ciò, a sua volta, minaccia la pace e la sicurezza nel mondo”.

“Il mondo sta assistendo a una crescente attenzione all’unilateralismo, segnato da azioni isolazioniste e arbitrarie, tra cui l’imposizione di misure coercitive unilaterali o il ritiro da accordi e da istituzioni multilaterali storiche, nonché tentativi di minare importanti sforzi per affrontare sfide comuni e globali” , si legge nel testo.

Negli ultimi anni, il governo USA ha fatto ricorso a una serie di misure coercitive, comprese sanzioni unilaterali, per esercitare pressioni sui paesi che non sono non allineati con le loro politiche. Anche nel bel mezzo dello scoppio della pandemia del nuovo coronavirus COVID-19, diversi paesi subiscono sanzioni unilaterali da Washington, le quali complicano la lotta al virus ed ai problemi economici derivanti.

Nel discorso di adesione al Gruppo, l’ambasciatore venezuelano all’ONU, Samuel Moncada ha dichiarato: “Oggi vediamo che la rinascita delle ideologie suprematiste, le quali negano l’uguaglianza e la diversità dell’umanità, portano il mondo sull’orlo di un conflitto bellico dalle conseguenze imprevedibili. Un conflitto che minaccia l’intera civiltà per colpa di uno Stato che crede di essere al di sopra della legalità internazionale. Uno Stato che proclama il suo potere militare e la sua ideologia “eccezionalista” per imporre la sua sovranità nazionale sulla sovranità di tutti i popoli del mondo”.

Questa coalizione di 17 paesi ha iniziato a formarsi mentre la precedente amministrazione statunitense, presieduta da Donald Trump, aveva rimosso il suo paese dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), dall’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura (Unesco), nonché dall’accordo di Parigi contro il cambiamento climatico e dall’accordo nucleare Iran-G5 + 1.

Il nuovo presidente USA, Joe Biden, è tornato a far aderire il suo Paese all’accordo sul clima di Parigi, ma gli attivisti dicono che le parole del presidente USA devono avverarsi e gli chiedono di prendere sul serio la crisi climatica.

Negli altri aspetti invece, Biden continua per ora a seguire le orme del suo predecessore avendo affermato che proseguirà con le sanzioni ed embargo contro Cuba e Venezuela, ha imposto questa settimana le sue prime sanzioni contro l’Iran e gli aerei USA hanno eseguito un bombardamento sul territorio siriano.

www.reuters.com

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