Cuba-USA: La luce alla fine del tunnel

Néstor García Iturbe http://lapupilainsomne.wordpress.com

cuba_usa_67Quando si può vedere una luce alla fine del tunnel, c’è sempre la speranza che, ad un certo punto, si uscirà da quell’oscuro orefizio e tutto il nostro intorno sarà illuminato. Prima la luce si proietta come un piccolo punto luminoso, e nella misura in cui avanziamo nella sua direzione vediamo come, lo stesso, vada crescendo, ciò deve dar l’animo sufficiente per avanzare oltre.

Se ciò che abbiamo detto lo applichiamo alla situazione tra Cuba e gli Stati Uniti dobbiamo riconoscere che una piccola luce sta brillando alla fine del tunnel. Ora la volontà politica e la comprensione tra i due paesi possono far sì che la luce, almeno, cresca un pò di più.images47PM71P8

È importante riconoscere che il compito non è facile. E’ influenzato da più di 50 anni di ostilità in cui diversi presidenti degli Stati Uniti, compreso l’attuale, hanno aumentato la pressione su Cuba, principalmente con l’applicazione del blocco economico, il rafforzamento delle attività sovversive contro la Rivoluzione cubana, tentativi d’assassinio dei leader della Rivoluzione, azioni terroristiche e paramilitari, guerra mediatica e altro che credo non sia necessario citare perché ben conosciuti, il cui obiettivo è stato ed è tuttora, quello di distruggere la Rivoluzione cubana.

Il risultato di tutte queste misure è che hanno dedicato miliardi di dollari dei contribuenti USA ad un’impresa totalmente improduttiva, poiché la nostra Rivoluzione, con difficoltà ed ottenendo successi, si mantiene in vigore.

Negli stessi Stati Uniti, potremmo classificare almeno in tre gruppi l’approccio della popolazione in relazione alla Rivoluzione cubana.

Un gruppo totalmente contro di essa e che concepisce solo l’azione per distruggerla, un secondo gruppo interessato a che si normalizzi la situazione tra i due paesi e un terzo gruppo che è totalmente estraneo a ciò che accade tra gli stessi.

Dobbiamo aver chiaro che tra le priorità in materia di politica estera degli Stati Uniti non si trova Cuba e questo si riflette nell’approccio della popolazione, che abbiamo menzionato nel paragrafo precedente.

Un gruppo sostiene l’incremento dell’ostilità e sovversione politica-ideologica, il più grande danno possibile all’economia dell’isola, il continuare le campagne trattando di screditare l’immagine di Cuba e cercate di dividere la famiglia cubana.

Questo gruppo è noto come la mafia cubano-americana. Di solito è composto da persone di origine cubana che hanno adottato la cittadinanza degli Stati Uniti, ma che pretendono continuare ad avere diritti in un paese a cui hanno rinunziato. Un piccolo numero di persone in questo gruppo mantiene ancora la cittadinanza cubana.

Il secondo gruppo è costituito da cubani nazionalizzati negli Stati Uniti, cubani che ancora mantengono la loro cittadinanza e statunitense per nascita. Gli interessi di questo gruppo sono un po’ più eterogenei, ma concordano sul fatto che il miglioramento del clima tra i due paesi sarebbe di beneficio per entrambi.

Questo gruppo sostiene la fine dell’ “embargo” commerciale e finanziario contro Cuba, o almeno, iniziare con misure che consentano l’aumento degli scambi, sia in quantità che in varietà, adottare misure perché le transazioni finanziarie tra i due paesi siano all’interno di ciò che si considera normale. Consentire che un maggior numero di residenti negli Stati Uniti possano visitare l’isola e che i contatti tra le istituzioni dei due Paesi aumentino e si regolarizzino.

In questo gruppo vi sono uomini d’affari che vogliono sfruttare le opportunità che rappresenta il commercio con Cuba, un paese che può comprare molti dei loro prodotti e, a sua volta, vendere loro articoli e materie prime che risultano di gradimento nel mercato statunitense. Non sono esenti da questi interessi le società impegnate nel settore del turismo e del trasporto di passeggeri. Possiamo dire che in questo gruppo ci sono quelli che non vogliono giungere in ritardo sul mercato cubano e che conoscono altri paesi che sono già in esso.

Se consideriamo la storia della situazione tra i due paesi, ed i momenti in cui si sono presi alcuni provvedimenti per migliorare tale situazione, troviamo che in varie occasioni si sono realizzate conversazioni segrete ed ora queste si sono sviluppate pubblicamente, cosa che è un progresso evidente per questo tipo di contatto diplomatico.

Parlare è importante, per conoscere i criteri dell’altra parte e che questa conosca i nostri. Non dobbiamo necessariamente essere d’accordo su tutto ciò di cui parliamo, ma parlare di un argomento, in cui possiamo avere valutazioni diverse, implica che ci può essere una possibilità che dalla differenza esca la coincidenza, diciamo ad esempio, la situazione di Alan Gross e dei tre Eroi che rimangono in carcere.

Mentre i più importanti problemi sono in attesa di una soluzione favorevole per entrambi i paesi, possono essere date, e credo si stiano prendendo, misure per stabilire accordi, tra i due governi, che si riferiscono a situazioni particolari di diversi organismi; il tutto aiuta a creare l’ambiente politico, di conoscenza e rispetto della sovranità di entrambe le nazioni, richiesto per, successivamente, impegnarsi in più grandi compiti.

I nemici della Rivoluzione vogliono spegnere questa piccola luce che si vede in lontananza, alla fine del tunnel. Dobbiamo marciare con fermezza e senza fretta verso dove si trova la luce.

Cuba-EE.UU.: La luz al final del túnel

Néstor García Iturbe

Cuando se puede observar una luz al final del túnel, siempre existe la esperanza de que en algún momento se saldrá de ese oscuro orificio y todo nuestro alrededor estará iluminado. Primero la luz se proyecta como un pequeño punto luminoso, y en la medida que avanzamos en su dirección vemos como el mismo va creciendo, eso debe dar el ánimo suficiente para avanzar más.

Si esto que hemos planteado lo aplicamos a la situación existente entre Cuba y Estados Unidos, debemos reconocer que una pequeña luz está brillando al final del túnel. Ahora la voluntad política y la comprensión entre ambos países pudiera hacer que la luz, al menos, crezca un poco más.

Es importante reconocer que la tarea no es fácil. Está influida por más de cincuenta años de hostilidad en que distintos presidentes de Estados Unidos, incluyendo el actual, han venido incrementando la presión sobre Cuba, principalmente con la aplicación del bloqueo económico, el fortalecimiento de las actividades subversivas contra la Revolución Cubana, intentos de asesinato a los líderes de la revolución, acciones terroristas y paramilitares, guerra mediática y otras que considero no es necesario citar por ser bien conocidas, cuyo objetivo ha sido y aún lo es, destruir la Revolución Cubana.

El resultado de todas estas medidas ha sido que se han dedicado miles de millones de dólares del contribuyente estadounidense a una empresa totalmente improductiva, pues nuestra Revolución, con dificultades y logrando éxitos, se mantiene vigente.

Dentro de los propios Estados Unidos, pudiéramos clasificar como mínimo en tres grupos el enfoque de la población en relación con la Revolución cubana. Un grupo totalmente en contra de la misma y que solamente concibe acciones para destruirla, un segundo grupo interesado en que se normalice la situación entre los dos países y un tercer grupo que está totalmente ajeno a lo que sucede entre los mismos.

Debemos tener bien claro que dentro de las prioridades relacionadas con la política exterior de Estados Unidos no se encuentra Cuba y eso se refleja en el enfoque de la población al que hicimos mención en el párrafo anterior.

Uno de los grupos aboga por el incremento de la hostilidad y la subversión político ideológica, la mayor afectación posible a la economía de la isla, que continúen las campañas tratando de desacreditar la imagen de Cuba y tratar de dividir la familia cubana.

Este grupo es conocido como la mafia cubano-americana. Por lo regular está formado por personas de origen cubano que han adoptado la ciudadanía estadounidense, pero que pretenden continuar teniendo derechos en un país al cual renunciaron. Un pequeño número de personas en este grupo aún mantienen la ciudadanía cubana.

El segundo grupo está formado por cubanos nacionalizados en Estados Unidos, cubanos que aún mantienen su ciudadanía y estadounidenses por nacimiento. Los intereses de este grupo son un poco más heterogéneos, pero coinciden en que el mejoramiento del clima entre los dos países resultaría de beneficio para ambos.

Este grupo aboga por el fin del “embargo” comercial y financiero contra Cuba, o al menos, comenzar con pasos que permitan el incremento comercial, tanto en cantidad como en variedad, dar los pasos necesarios para que las operaciones financieras entre ambos países estén dentro de lo que se considera normal para las mismas. Permitir que un número mayor de residentes en Estados Unidos puedan viajar a la isla y que los contactos entre instituciones de los dos países se incrementen y regularicen.

En este grupo se encuentran hombres de negocio que desean aprovechar las oportunidades que representa el comercio con Cuba, país que puede adquirir muchos de sus productos y a la vez venderles artículos y materias primas que resultan de aceptación en el mercado estadounidense. No están exentas de este interés las empresas que se dedican al turismo y la trasportación de pasajeros. Podemos decir que en este grupo están los que no quieren llegar tarde al mercado cubano y que conocen otros países ya se encuentran en el mismo.

Si tomamos en cuenta la historia de la situación entre los dos países, y los momentos en que se han dado algunos pasos en función de mejorar esta, encontraremos que en distintas oportunidades se han realizado conversaciones secretas y ahora las mismas se han desarrollado públicamente, lo cual es un avance evidente para este tipo de contacto diplomático.

Hablar es algo importante, para conocer los criterios de la otra parte y que esta conozca los nuestros. No tenemos necesariamente que estar de acuerdo en todo lo que hablemos, pero el hablar de un asunto, en el que podemos tener criterios distintos, implica que puede existir una posibilidad en que de la diferencia salga la coincidencia, digamos como ejemplo, la situación de Alan Gross y de los Tres Héroes que permanecen en prisión.

Mientras los problemas más importantes esperan por una solución favorable para ambos países, se pueden dar, y considero se están dando, pasos para ir estableciendo arreglos entre ambos gobiernos que se refieren a situaciones particulares de distintos organismos, todo lo cual ayuda a crear el ambiente político, de conocimiento y de respeto a la soberanía de ambas naciones, requerido para posteriormente involucrarse en mayores tareas.

Los enemigos de la Revolución quieren apagar esa pequeña luz que se percibe en la distancia, al final del túnel. Debemos marchar con firmeza y sin apuro hacia donde la luz se encuentra.

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