L’asfissiante assedio attorno a Cuba è una forma d’intervento

Edoardo Galeano

Il blocco contro Cuba si è moltiplicato con gli anni. Un tema bilaterale?

Dicono così; ma nessuno ignora che il blocco nordamericano implica, oggi come oggi, il blocco universale. A Cuba si negano il pane, il sale e tutto il resto. E implica, anche se molti lo ignorano, la negazione del diritto all’autodeterminazione.

L’asfissiante assedio teso attorno a Cuba è un forma d’intervento, la più feroce, la più efficace nei suoi temi interni.

Ci sono privilegi a Cuba? Privilegi del turismo? Senza dubbio. Ma il fatto è che non esiste società più ugualitaria in America.

Si riparte la povertà,  ma il latte non manca ai bambini e agli anziani. Il cibo è poco. Ma in piena crisi ci sono sempre le scuole e gli ospedali per tutti e non facile da immaginare in un continente dove tantissima gente non ha altro maestro che la strada e altro medico che la morte.

La povertà si riparte e si riparte. Cuba continua ad essere il paese più solidale del mondo. Cuba è stata l’unico paese che ha aperto le porte agli haitiani che fuggivano dalla fame e dalla dittatura militare e che in cambio furono espulsi dagli Stati Uniti.

Si giudica Cuba come se non stesse soffrendo da più di trent’anni una continua situazione d’emergenza.  Astuto senza dubbio il nemico che condanna le conseguenze delle proprie azioni.

A  Cuba dettano corsi di diritti umani quelli che fischiano e guardano dall’altra parte quando la pena di morte si applica in altri dell’America e si applica a volte, ma in maniera sistematica: carbonizzando negri sulla sedia elettrica degli Stati Uniti, massacrando indiani nelle Sierre del Guatemala e sparando ai bambini per le strade del Brasile.

Smette d’essere ammirabile il testardo valore di quest’Isola minuscola condannata alla solitudine in un mondo dove il servilismo è alta virtù o prova di talento? Un mondo che non si vende, si affitta?

Fidel Castro è un simbolo di dignità nazionale.

Per i latinoamericani, che stiamo già compiendo cinque secoli di umiliazioni, un simbolo profondo.

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