La Rivoluzione Cubana non porgerà l’altra guancia

 a coloro che l’attaccano, ha pubblicato il Presidente

 

Questi sono stati i primi messaggi del Capo di Stato in Twitter da quando sono cominciati i primi disturbi domenica 11.

Di fronte alle provocazioni dell’impero e delle sue marionette in Cuba che pretendono di eliminare la sovranità e l’indipendenza conquistate al prezzo di tanto sangue sparso, non c’è altra riposta che lo scontro risoluto ai loro malsani propositi.

Questa idea è stata reiterata dal Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito e Presidente della Repubblica di Cuba, Miguel Díaz-Canel Bermúdez, che ha scritto in un tuit nel suo account ufficiale: «La #Rivoluzione Cubana non porgerà l’altra guancia a chi l’attacca in spazi virtuali e reali.

Eviteremo la violenza rivoluzionaria, ma reprimeremo la violenza contro rivoluzionaria. Chi attacca gli agenti dell’ordine attacca il paese.  #SomosCuba».

Ugualmente, riferendosi alle campagne malintenzionate che hanno cercato di tergiversare il contenuto del loro richiamo al popolo domenica 11 luglio, quando ha convocato tutti i rivoluzionari del nostro paese e tutti i comunisti a uscire a difendere la Rivoluzione, ha reiterato in un altro tuit: «Noi chiamiamo il popolo a difendere la RIVOLUZIONE, a difendere i suoi diritti e il popolo ha appoggiato#Cuba@DiazCanelB.


Gruppi organizzati da elementi antisociali e delinquenti hanno infranto l’ordine nel consiglio popolare di Güinera

 

Nel pomeriggio del 12 luglio, gruppi organizzati di elementi antisociali e di delinquenti, nel Consiglio Popolare di Güinera, municipio di Arroyo Naranjo, hanno alterato l’ordine e tentato di dirigersi verso il commissariato della Polizia Nazionale Rivoluzionaria del territorio, con l’ obiettivo d’aggredire gli agenti e danneggiare l’installazione.

Questi  manifestanti al loro passaggio sono stati intercettati dalle forze del Ministero degli Interni e dalla popolazione e nel loro tentativo di fuggire, hanno danneggiato le case, incendiato cassonetti e danneggiato cavi dell’elettricità, e inoltre hanno aggredito con armi bianche, pietre e oggetti pesanti gli agenti e i civili.

Nello scontro vari cittadini sono stati detenuti e altri lesionati includendo gli agenti della sicurezza.

Tra i partecipanti ai disturbi è morto il cittadino Diubis Laurencio Tejeda, di 36 anni, residente nello stesso municipio e con precedenti per oltraggio e vilipendio, furto e alterazione dell’ordine, per i quali era stato recluso.

I lesionati sono stati portati in centri ospedalieri per assisterli e si stanno investigando i fatti.

Il Ministero degli Interni lamenta la morte di questa persona nelle circostanze descritte, nel mezzo di uno scenario complesso nel quale si preservano la tranquillità cittadina e l’ordine interno.

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