Cuba e l’Europa cercano benefici reciproci

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cubaUEÈ evidente l’interesse europeo per ricomporre le relazioni con Cuba. Diversi alti funzionari dell’Unione Europea hanno visitato L’Avana da un anno a questa parte, da quando è iniziato un processo di dialogo per rendere normali questi vincoli.


La rottura era stata provocata dalla detta Posizione Comune, un documento adottato dai 28 paesi, che aveva posto onerose condizioni alle relazioni con Cuba su richiesta del governo di destra dello spagnolo José María Aznar.

Durante tutti questi anni Cuba ha mantenuto un fermo rifiuto contro le pretese del blocco comunitario, considerandole un’ingerenza nei temi interni della nazione.

L’Avana comunque non ha amai chiuso le porte a un dialogo rispettoso e con uguaglianza di condizioni, per discutere qualsiasi tema con chi lo desidera, una posizione che è stata sempre un principio per la diplomazia cubana.

Verso un accordo bilaterale

Cuba è l’unico paese latinoamericano con cui l’Unione Europea non ha firmato un accordo bilaterale, anche se buona parte dei 28 stati membri del blocco hanno firmato con l’Isola patti di cooperazione e memorandum d’intesa per scambi politici.

Risanare questa assurda carenza è il proposito del negoziato che le due parti vogliono realizzare e in cui è stata iscritta la visita recentissima a L’Avana di Federica Mogherini, a capo della diplomazia europea.

Sono già venuti a L’Avana i ministri degli esteri d’Italia, Spagna, Francia e Olanda ed è stato annunciato per il mese di maggio l’arrivo del presidente francese, Francois Hollande. Queste sono visite che augurano l’arrivo a buon termine di un processo non esente da complicazioni, ma che di sicuro sarà benefico sia per l’Unione Europea che per Cuba.

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