Non esattamente la CIA, ma sufficientemente vicino
Alan Macleod
Probabilmente tu non ne hai sentito parlare, ma Creative Associates International (CAI) è una delle organizzazioni non governative più grandi e potenti che operano in tutto il mondo. Un pilastro del soft power (potere blando) USA, il gruppo è stato un architetto nella privatizzazione del sistema educativo iracheno, ha progettato applicazioni di messaggistica volte a rovesciare il governo di Cuba, è servito da gruppo di facciata per la famigerata forza mercenaria Blackwater (ora ribattezzata Academi) ed è stata relazionata agli squadroni della morte della Contra in Nicaragua.
Come tale, ha funzionato “sia come strumento di politica estera sia come manifestazione di un più ampio progetto imperiale”, nelle parole del professor Kenneth Saltman dell’Università dell’Illinois, Chicago.
Un’organizzazione governativa che si fa passare per una ONG
Una persona normale che arrivi al sito web di Creative Associates (CA), adornato com’è di immagini di bambini africani sorridenti, bambini asiatici a cui viene insegnato a leggere e contadini latini felici che raccolgono nei loro campi, probabilmente concluderebbe che l’aspetto è una sorta di organizzazione benefica progressista che lavora instancabilmente per responsabilizzare le persone vulnerabili in tutto il mondo.
Tuttavia, sottoponendo l’organizzazione ad un esame un po’ più approfondito, immediatamente iniziano ad emergere alcuni segnali d’allarme. La prima è l’indecifrabile insalata di parole che usa quando descrive ciò che realmente è nella sua sezione “Noi a colpo d’occhio”.
“CAI offre eccellenti servizi di sviluppo sul campo e forgia associazioni per offrire soluzioni sostenibili alle sfide globali”, afferma, come se questa fosse una sorta di risposta alla domanda “Chi siete?” Continua vantando che “Creative è riconosciuta per la sua capacità di adattarsi rapidamente ed eccellere in ambienti di conflitto e post-conflitto” (enfasi aggiunta), una dichiarazione che suona in modo inquietante come quella usata dagli eserciti mercenari privati per pubblicizzare i loro servizi.
Nel mondo di oggi, il governo USA non usa solo metodi apertamente violenti (guerre, invasioni, colpi di stato, addestramento di squadroni della morte nazionali, ecc.) per ottenere un cambio di regime. Utilizza anche le cosiddette tecniche di “soft power” – formazione di dirigenti, istruzione, coercizione economica, ecc. – per mantenere un controllo egemonico sul mondo. E CAI è una parte cruciale di quel sistema.
L’azienda è stata fondata nel 1979 da M. Charito Kruvant, il rampollo di una ricca famiglia di proprietari terrieri boliviani che è fuggita dal paese dopo la rivoluzione progressista nel 1952. Oggi è diventata un enorme gigante a scopo di lucro che opera in almeno 85 paesi con un organico, a tempo pieno, di circa mille dipendenti (e innumerevoli appaltatori).
E sebbene tecnicamente sia un’istituzione privata, la stragrande maggioranza del suo finanziamento proviene direttamente da Washington. Negli ultimi 20 anni, il governo ha assegnato a CA $ 1.998.138.515 in contratti, secondo Tracey Eaton, un giornalista che ha studiato le attività della società a Cuba. Di questi, l’USAID ha fornito più di 1,8 miliardi.
Il consiglio consultivo globale dell’organizzazione sottolinea che questa non è esattamente un’organizzazione benefica di taglio progressista, come il nome e marchio spesso implicano. Dei sette membri del suo consiglio, sei sono alti funzionari USA. Questi includono il sottosegretario di stato di Barack per l’Asia centrale e meridionale, un generale a quattro stelle e l’ex Sottosegretario di Stato per la Sicurezza Civile, Democrazia e Diritti Umani.
“CA è tra i principali appaltatori del governo USA incaricati di cercare di aiutare a plasmare le transizioni politiche. La società fa parte di quella redditizia impresa soprannominata il “complesso industriale della democrazia”, ha detto Eaton a Mintpress.
In modo indiretto, l’ex direttore dell’USAID Andrew Natsios (un altro membro del consiglio del CAI) sembrava essere d’accordo con Eaton. Quando l’amministrazione Trump stava considerando di tagliare il budget per gli aiuti esteri, Natsios si è opposto con veemenza. “Quello che lei stai facendo, fondamentalmente, è far a brandelli lo strumento più importante dell’influenza USA nel mondo in via di sviluppo, che è il nostro programma di sviluppo”, ha detto. “Non credo che capiscano quale sia il ruolo dell’USAID, quali siano i direttori della missione dell’USAID. I direttori della missione dell’USAID sono tra gli stranieri più influenti del paese”, ha aggiunto, confermando apparentemente che l’obiettivo dell’organizzazione è meno aiutare gli altri e più promuovere gli interessi di Washington attraverso il potere sociale ed economico USA.
“Persino perdere guerre genera denaro”
L’Afghanistan è di gran lunga il paese in cui i progetti di CA hanno raccolto il maggior finanziamento. In combinazione con la sua attività in Iraq, l’azienda ha raccolto più di 500 milioni di dollari in contratti governativi.
“Persino perdere le guerre genera denaro. Se vai nella zona di DC, nei sobborghi di Virginia e Maryland, ci sono tutti questi tipi di aziende che esistono a causa della guerra. E l’industria dello sviluppo si è molto arricchita con questo”, ha affermato Matthew Hoh, ex capitano del Corpo dei Marines e funzionario del Dipartimento della Difesa e del Dipartimento di Stato.
“Tutto il pasticcio è stato semplicemente impressionante”, ha aggiunto. Nel 2009, Hoh si è dimesso dal suo incarico in Afghanistan con il Dipartimento di Stato per protestare contro l’escalation della guerra da parte USA.
CA ha ottenuto una serie di lucrativi contratti nella ricostruzione di entrambi i paesi, in particolare per quanto riguarda i loro sistemi educativi, tra cui l’edilizia scolastica, la redazione e stampa di libri di testo, la formazione degli insegnanti e l’amministrazione e gestione dei sistemi educativi.
Assumere una società USA per fare questo lavoro, piuttosto che dare ai governi locali il finanziamento e il potere di pianificare il proprio futuro, svolge una funzione molto importante, secondo Saltman, che ha osservato che ciò consente agli USA essenzialmente di detenere il controllo completo sulla società irachena ed afghana.
Etichettandolo come un classico esempio di “capitalismo del disastro”, Saltman descrive il rimodellamento della società irachena come “un esperimento radicale di libero mercato teso a demolire il settore pubblico e trasferire il controllo della società civile quasi interamente al settore privato” ed “un tentativo di consegnare, essenzialmente, una nazione alle corporazioni.”
I libri di testo della CA in Afghanistan hanno rimosso qualsiasi menzione degli ultimi decenni di storia afghana o dei talebani dai loro libri di testo. “Non si può comprare quel tipo di controllo del pensiero a meno che non si tengano qualche centinaio di milioni”, ha scritto un educatore USA.
Saltman ha anche segnalato che lavorare nelle zone di guerra richiede un alto grado di sicurezza e che società come CAI probabilmente stavano dando decine di milioni di dollari dei loro contratti direttamente a gruppi mercenari privati come Blackwater.
Hoh voleva sottolineare che molte persone che lavoravano ai livelli inferiori di programmi come questi avevano buone intenzioni, ma che man mano che uno ascendeva, l’impegno a beneficio degli altri diminuiva notevolmente. “Gruppi come CAI hanno fatto il lavoro vero, ma erano anche una facciata. È un modo con cui la CIA e altri servizi di sicurezza portano gente nei paesi”, ha affermato. Nel 2009, è stato riferito che la sede CAI a Peshawar, in Pakistan, veniva utilizzata come facciata per Blackwater per organizzare operazioni militari lungo la frontiera tra Afghanistan e Pakistan.
CA si è anche assicurata lucrosi contratti per lavorare in altre zone di guerra, come Libia e Yemen.
Cuba: rapper e cambio di regime
Per anni, CAI ha lavorato in stretta collaborazione con la CIA e altre agenzie governative, operando e supervisionando una serie complessa di progetti mirati a Cuba, tutti con un obiettivo specifico: il rovesciamento del Governo comunista (o “il cambio socio-politico che sta prendendo luogo a Cuba”, come preferisce descrivere la sua missione nei suoi stessi documenti).
Il progetto più infame di CA è stato, forse, la creazione di un’applicazione simile a Twitter chiamata Zunzuneo. Zunzuneo ha inizialmente funzionato come uno strumento di comunicazione molto utile ma lentamente i suoi creatori hanno iniettato messaggi di cambio di regime, con il piano di eventualmente dirigere tutti gli utenti affinché partecipassero alle manifestazioni e promuovessero una rivoluzione colorata caraibica.
La base di utenti dell’applicazione è cresciuta rapidamente, attirando 55000 persone nel 2012, un numero enorme per un paese povero con scarso accesso a Internet. Il governo USA ha cercato di occultare il proprio ruolo nella creazione dell’applicazione, cercando segretamente di convincere il CEO di Twitter, Jack Dorsey, di investire nella società come prestanome.
Non è chiaro quale sia stato l’esito di questi negoziati. Tuttavia, il progetto Zunzuneo è stato bruscamente abbandonato, lasciando i cubani a chiedersi perché il loro fornitore di servizi ha improvvisamente smesso di funzionare. Solo due anni dopo, attraverso un’indagine dell’Associated Press, la verità è venuta fuori.
Tuttavia, quello era ben lungi dall’essere l’ultimo nefasto progetto in cui CA era intimamente coinvolta. Tra il 2009 e il 2014 è stata incaricata di reclutare agenti del cambio di regime sull’isola. CA ha portato a Cuba giovani attivisti provenienti da tutta l’America Latina con il pretesto di una falsa campagna di sensibilizzazione sull’HIV/AIDS, che memorandum interni descrivono come la “scusa perfetta” per trasportare la sua gente dentro e fuori dal paese.
CA ha anche cercato di utilizzare la comunità cubana di hip hop come veicolo per promuovere un cambio di regime nella nazione caraibica. Nel 2009, ha inviato sull’isola il promotore musicale serbo ed esperto di rivoluzione colorate, Rajko Bozic, dove ha cercato di identificare e corrompere i rapper affinché si unissero al suo progetto.
Il rap era esploso come genere a Cuba nei decenni precedenti, in parte per il suo nuovo suono e in parte perché i rapper afro-cubani stavano usando il mezzo per attirare l’attenzione su temi tabù come il razzismo. Quelli di CA, imperialisti intersezionali per eccellenza, hanno annusato l’opportunità di usarlo come tema di polemica e divisione.
Bozic ha trovato un pugno di artisti disposti a partecipare al progetto e ha immediatamente iniziato a promuoverli in modo aggressivo e a far sì che la loro musica si sentisse nelle stazioni radio occidentali.
Ha anche corrotto grandi star della musica latina affinché consentissero che i rapper aprissero i loro concerti, il che ha dato loro più credibilità ed esposizione. Zunzuneo ha aiutato in questa impresa, inviando agli utenti collegamenti a questa nuova ed emozionante musica per cui, a quanto pareva, l’intera isola era entusiasta.
Sebbene sia stato esposto il ruolo di CA in questo, la tattica generale di usare i rapper per il cambio di regime continua ad essere chiaramente attiva. Le pubblicazioni sulle sovvenzioni dell’USAID e della sua organizzazione sorella, il National Endowment for Democracy (NED), mostrano che entrambi i gruppi utilizzano l’hip hop come veicolo per raggiungere i lori obiettivi. Ad esempio, un progetto delle ultime pubblicazioni della NED, intitolato “Empowering Cuban Hip-Hop Artists as Leaders in Society”, afferma che il suo obiettivo è “promuovere la partecipazione dei cittadini e il cambiamento sociale” e “creare coscienza sul ruolo che hanno gli artisti dell’hip-hop nel rafforzare la democrazia nella regione”. Certo, per gli USA, “democrazia” a Cuba è sinonimo di “cambio di regime”.
Nel luglio di quest’anno, i rapper cubani hanno guidato un’insurrezione fallita. Il volto del movimento era il cubano espatriato Yotuel, un artista che lavora apertamente con il governo USA e la cui canzone Patria y vida è stata promossa, immediatamente, dopo il suo lancio da politici USA e alti funzionari a Washington. Il tema è costantemente citato nei rapporti USA come una storia di successo tra le attività di “promozione della democrazia”.
Non è chiaro se CA sia stata direttamente coinvolta nelle proteste di luglio a Cuba. Sembrano essere relativamente imbarazzati dalla stampa che hanno ricevuto; infatti, sul sito web della società non è menzionata alcuna attività cubana, storica o attuale.
America Latina: imperialisti intersezionali
Gli USA hanno invaso il Nicaragua nel 1933, installando la dittatura di Somoza per proteggere i propri interessi. Con la Rivoluzione sandinista del 1979, gli USA hanno perso il controllo sul piccolo paese centroamericano. Nel tentativo di far retrocedere il tempo, Washington ha finanziato, armato, addestrato e supportato gli squadroni della morte della Contra di estrema destra, noti per la loro brutalità.
Il sostegno diretto alla Contra è terminato nel 1989. Ma esattamente allo stesso tempo, gli USA hanno iniziato ad impiegare CA per realizzare ogni tipo di operazione che coinvolgessero l’organizzazione paramilitare, sforzi che hanno aiutato la candidata sostenuta dagli USA, Violetta Chamorro, a vincere le elezioni del 1990.
Le leggi locali che vietano il finanziamento straniero dei partiti politici sono state eluse con la creazione di un’ampia gamma di ONG che si concentrano sulla registrazione degli elettori e sull’educazione politica, compresi programmi volti ad unire l’opposizione anti-sandinista (compresi i contra) a sostegno di Chamorro . Dopo che i sandinisti sono tornati al potere, la CA è tornata per vendicarsi. Come ha detto a MintPress il giornalista Ben Norton, residente in Nicaragua:
“CA è stata molto attiva nelle operazioni di destabilizzazione dirette contro il Governo sandinista. Con abbondanti finanziamenti dell’USAID, quel ritaglio della CIA ha cinicamente sfruttato temi delicati per aumentare le divisioni sociali, creando intenzionalmente una breccia tra i nicaraguensi ed il loro Governo sandinista con programmi rivolti alle minoranze razziali ed etniche, persone con disabilità, alla comunità LGBT e alla gioventù a rischio”.
Norton ha segnalato che sebbene CA affermi di lavorare esclusivamente per migliorare la società nicaraguense, collabora esclusivamente con gruppi allineati con l’opposizione sovvenzionando, così effettivamente, la destra del paese.
“Uno dei vari programmi USAID amministrati da CA in Nicaragua si è diretto a gruppi vulnerabili sulla costa caraibica del paese. La compagnia di facciata della CIA gioca con le differenze lì, nella comunità indigena Miskito e nella popolazione afro-nicaraguense”, ha aggiunto.
Allo stesso modo, in El Salvador, gli sforzi degli USA si qualificano come non partitici. Ma invece di aiutare il partito di sinistra FMLN, Washington inietta milioni nel paese attraverso una miriade di ONG che promuovono, soluzioni neoliberali e del settore privato, ai problemi.
“Dietro le commoventi fotografie, i progetti USAID in El Salvador stanno facendo avanzare, furtivamente, gli interessi della classe imprenditoriale salvadoregna”, ha scritto la rivista Jacobin.
CA è stata al centro di questo sforzo: dal 2001, l’organizzazione ha ricevuto 51 milioni di dollari per progetti in El Salvador. È stata anche in prima linea nel sostenere la dittatura appoggiata dagli USA in Honduras, aiutando il governo a militarizzare la sua risposta ai disordini e ad altri problemi sociali.
E sebbene l’organizzazione si descriva come una che si occupa di promuovere la democrazia, spesso è coinvolta nell’esatto contrario.
Saltman osserva che la società è stata coinvolta nel colpo di stato ad Haiti, del 1991, che ha rimosso dal potere il presidente democraticamente eletto Jean-Bertrand Aristide. Quando Aristide è ritornato al potere con una schiacciante vittoria elettorale, nel 2000, CA è tornata al lavoro, tentando di rimodellare il sistema dei media haitiani basato sul modello USA aziendale a fini di lucro.
Come c’era da aspettarsi, in Venezuela, CA anche appoggia il dirigente dell’opposizione sostenuto dagli USA, Juan Guaidó. Il suo consigliere principale, Jeff Fischer, ha invitato il “regime” di Nicolás Maduro ad accettare un’elezione organizzata dall’OSA, un gruppo con sede a Washington che ha svolto un ruolo chiave nel rovesciamento del presidente boliviano di sinistra Evo Morales nel 2019. Nelle sue raccomandazioni, Fischer ha suggerito che una forza “internazionale” dovrebbe essere inviata per via aerea per garantire la sicurezza in qualsiasi elezione e che il processo dovrebbe essere progettato da persone estranee e non soggetto alle leggi venezuelane.
Soluzioni creative
CAI agisce essenzialmente come un governo semi-privatizzato in molti paesi, supervisionando i sistemi educativi e sanitari, i servizi di sicurezza e la gestione locale. Fornisce inoltre una vasta gamma di servizi clandestini: spionaggio, intelligence e operazioni di cambio di regime. In precedenza solo dominio della CIA e di altre agenzie di tre lettere, questo tipo di lavoro è ora in gran parte svolto dal settore privato.
Come ha dichiarato al Washington Post, Allen Weinstein, il co-fondatore del National Endowment for Democracy “molto di ciò che facciamo oggi è stato fatto, di nascosto, 25 anni fa dalla CIA”. L’utilità di ciò è molteplice. Primo, esternalizzare i lavori di costruzione della nazione a terzi con sede negli USA consente a Washington di mantenere il controllo su un paese senza un’occupazione formale. In altre nazioni, addestra un’intera classe di persone affinché vedano il mondo in un modo che serva gli interessi corporativi e statali USA. Inoltre, ci sono molte opportunità per guadagnare enormi (e privati) profitti da questi progetti. L’esternalizzazione di attività sporche a società private consente inoltre al governo USA di prendere le distanze da qualsiasi scandalo. Forse la cosa più importante, tuttavia, è che non vi è alcun controllo pubblico sulle aziende private.
Come ha spiegato Hoh, “puoi nascondere le cose usando queste società private. Le società private non sono disciplinate dalle richieste del Freedom of Information Act. Se stai lavorando in Nicaragua con USAID, in teoria, tutto il tuo lavoro dovrebbe essere disponibile per i cittadini USA attraverso il Freedom of Information Act e altri meccanismi. Ma se sei un’impresa privata, non ce l’hai in alcun modo. Quindi c’è molto che si può fare con queste società private che il governo non può fare, in particolare per quanto riguarda la negazione plausibile”.
In definitiva, CAI è diventata una parte importante del complesso di militare-industriale think tank USA. Sebbene tecnicamente sia una società privata, il fatto che praticamente tutto il suo finanziamento provenga da Washington e che la sua direzione sia composta da alti funzionari USA dimostra che l’organizzazione è parte integrante della strategia globale di Washington.
Tuttavia, l’apparenza della privatizzazione l’aiuta ad evitare il controllo pubblico che riceverebbe un dipartimento del governo. Mentre gli eserciti mercenari come Blackwater almeno sono stati oggetto d’investigazione, ciò che ha reso il nome della società famigerato in tutto il mondo, CAI è passata praticamente inosservata, esattamente come la direzione dell’organizzazione vuole che sia.
(Tratto da MintPress News)
Creative Associates International (CAI): No exactamente la CIA, pero suficientemente cerca
Por: Alan Macleod
Probablemente no haya oído hablar de ellos, pero Creative Associates International (CAI) es una de las organizaciones no gubernamentales más grandes y poderosas que operan en cualquier parte del mundo. Un pilar del poder blando de Estados Unidos, el grupo ha sido un arquitecto en la privatización del sistema educativo iraquí, diseñó aplicaciones de mensajería destinadas a derrocar al Gobierno de Cuba, sirvió como un grupo de fachada para la infame fuerza mercenaria de Blackwater (ahora rebautizada como Academi) y se relacionó con los escuadrones de la muerte de la Contra en Nicaragua.
Como tal, ha funcionado “tanto como un instrumento de política exterior como una manifestación de un proyecto imperial más amplio”, en palabras del profesor Kenneth Saltman, de la Universidad de Illinois, Chicago.
Una organización gubernamental haciéndose pasar por un ONG
Una persona común que llega al sitio web de Creative Associates, adornado como está con imágenes de niños africanos sonrientes, niños asiáticos a los que se les enseña a leer y agricultores latinos felices que cosechan sus campos, probablemente concluiría que el atuendo es una especie de organización benéfica progresista que trabaja incansablemente para empoderar a las personas vulnerables en todo el mundo.
Sin embargo, al someter a la organización a un poco más de escrutinio, inmediatamente comienzan a surgir algunas señales de alerta. Primero está la indescifrable ensalada de palabras que usa cuando describe lo que realmente es en su sección “Nosotros de un vistazo”.
“Creative Associates International ofrece excelentes servicios de desarrollo en el terreno y forja asociaciones para ofrecer soluciones sostenibles a los desafíos globales”, dice, como si esta fuera una especie de respuesta a la pregunta “¿Quién es usted?”. Continúa presumiendo de que “Creative es reconocida por su capacidad para adaptarse rápidamente y sobresalir en entornos de conflicto y posconflicto” (énfasis agregado), una declaración que suena preocupantemente como una que usan los ejércitos mercenarios privados para anunciar sus servicios.
En el mundo actual, el Gobierno de Estados Unidos no solo usa métodos abiertamente violentos (guerras, invasiones, golpes de Estado, entrenamiento de escuadrones de la muerte nacionales, etc.) para lograr cambios de régimen. También utiliza las llamadas técnicas de “poder blando” −la formación de líderes, la educación, la coerción económica, etc.− para mantener un control hegemónico sobre el mundo. Y Creative Associates International es una parte crucial de ese sistema.
La empresa fue fundada en 1979 por M. Charito Kruvant, el vástago de una rica familia terrateniente boliviana que huyó del país después de la revolución progresista en 1952. Hoy en día, se ha convertido en un gigante masivo con fines de lucro que trabaja en al menos 85 países con una plantilla a tiempo completo de alrededor de mil empleados (e incontables contratistas).
Y aunque técnicamente es una institución privada, la gran mayoría de su financiación proviene directamente de Washington. En los últimos 20 años, el Gobierno ha otorgado a Creative Associates 1 998 138 515 dólares en contratos, según Tracey Eaton, una periodista que ha estudiado las actividades de la empresa en Cuba. De esto, la USAID ha proporcionado más de 1 800 millones.
El consejo asesor global de la organización subraya que esta no es exactamente una organización benéfica de artes progresistas, como su nombre y marca a menudo implican. De los siete miembros de su junta, seis son altos funcionarios estadounidenses. Estos incluyen al subsecretario de Estado de Barack Obama para Asia Central y del Sur, un general de cuatro estrellas y el exsubsecretario de Estado de Seguridad Civil, Democracia y Derechos Humanos.
“Creative Associates se encuentra entre los principales contratistas del Gobierno de EE.UU. encargados de tratar de ayudar a diseñar las transiciones políticas. La compañía es parte de esa lucrativa empresa apodada el ‘complejo industrial de la democracia’, dijo Eaton a Mintpress.
De una manera indirecta, el exdirector de USAID Andrew Natsios (otro miembro de la junta de CAI) parecía estar de acuerdo con Eaton. Cuando la Administración Trump estaba considerando recortar el presupuesto de ayuda exterior, Natsios se opuso con vehemencia. “Lo que usted está haciendo básicamente es destripar la herramienta más importante de influencia estadounidense en el mundo en desarrollo, que es nuestro programa de desarrollo”, dijo. “No creo que entiendan cuál es el papel de USAID, cuáles son los directores de misión de USAID. Los directores de misión de USAID se encuentran entre los extranjeros más influyentes del país”, agregó, aparentemente confirmando que el enfoque de la organización es menos ayudar a otros y más promover los intereses de Washington a través del poder social y económico estadounidense.
“Incluso perder guerras genera dinero”
Afganistán es, de lejos, el país donde los proyectos de Creative Associates han obtenido la mayor financiación. Combinado con su empresa en Irak, la compañía ha recaudado más de 500 millones de dólares en contratos gubernamentales.
“Incluso perder guerras genera dinero. Si vas a la zona de DC, en los suburbios de Virginia y Maryland, hay todo este tipo de empresas que existen debido a la guerra. Y la industria del desarrollo se enriqueció mucho con eso”, dijo Matthew Hoh, excapitán de la Infantería de Marina y funcionario del Departamento de Defensa y del Departamento de Estado.
“Todo el enredo fue simplemente impresionante”, agregó. En 2009, Hoh renunció a su puesto en Afganistán con el Departamento de Estado en protesta por la escalada de la guerra por parte de Estados Unidos.
Creative Associates ha obtenido una serie de contratos lucrativos en la reconstrucción de ambos países, particularmente en lo que respecta a sus sistemas educativos, incluida la construcción de escuelas, la redacción e impresión de libros de texto, la formación de profesores y la administración y gestión de los sistemas educativos.
Contratar a una empresa estadounidense para hacer este trabajo, en lugar de otorgar a los Gobiernos locales el financiamiento y el poder para planificar su propio futuro, cumple una función muy importante, según Saltman, quien señaló que esto permite a EE.UU. esencialmente retener el control completo sobre la sociedad iraquí y afgana.
Etiquetándolo como un ejemplo clásico de “capitalismo de desastre”, Saltman describe la remodelación de la sociedad iraquí como “un experimento radical de libre mercado empeñado en demoler el sector público y transferir el control de la sociedad civil casi por completo al sector privado” y “un intento de entregar esencialmente una nación a las corporaciones”.
Los libros de texto de Creative Associates en Afganistán han eliminado cualquier mención de las últimas décadas de la historia afgana o de los talibanes de sus libros de texto. “No se puede comprar ese tipo de control del pensamiento, a menos que se tengan algunos cientos de millones”, escribió un educador estadounidense.
Saltman también señaló que trabajar en zonas de guerra requiere un alto grado de seguridad, y que empresas como CAI probablemente estaban dando decenas de millones de dólares de sus contratos directamente a grupos mercenarios privados como Blackwater.
Hoh quería enfatizar que muchas personas que trabajaban en los niveles inferiores de programas como estos tenían buenas intenciones, pero que a medida que uno ascendía, el compromiso en beneficio de los demás disminuía significativamente. “Grupos como CAI hacían el trabajo genuino pero también eran una fachada. Es una forma de que la CIA y otros servicios de seguridad lleven gente a los países”, dijo. En 2009, se informó que la sede de Creative Associates en Peshawar, Pakistán, estaba siendo utilizado como un frente de Blackwater para organizar operaciones militares a lo largo de la frontera entre Afganistán y Pakistán.
Creative Associates también ha obtenido lucrativos contratos para trabajar en otras zonas de guerra, como Libia y Yemen.
Cuba: raperos y cambio de régimen
Durante años, Creative Associates International trabajó en estrecha colaboración con la CIA y otras agencias gubernamentales, operando y supervisando un complejo conjunto de proyectos dirigidos a Cuba, todos con un objetivo específico: el derrocamiento del Gobierno comunista (o “el cambio sociopolítico que está tomando lugar en Cuba”, como prefiere describir su misión en sus propios documentos).
El proyecto más infame de Creative Associates fue quizás la creación de una aplicación similar a Twitter llamada Zunzuneo. Zunzuneo primero operó como una herramienta de comunicación muy útil pero, lentamente, sus creadores le inyectaron mensajes de cambio de régimen, con el plan de eventualmente dirigir a todos los usuarios para que asistieran a manifestaciones y fomentaran una revolución de color caribeña.
La base de usuarios de la aplicación creció rápidamente, atrayendo a 55 000 personas en 2012, un número enorme para un país pobre con poco acceso a internet. El Gobierno de Estados Unidos intentó ocultar su propio papel en la creación de la aplicación, intentando en secreto convencer al director ejecutivo de Twitter, Jack Dorsey, de invertir en la empresa como testaferro.
No está claro cuál fue el resultado de estas negociaciones. Sin embargo, el proyecto Zunzuneo fue abandonado abruptamente, dejando a los cubanos preguntándose por qué su proveedor de servicios dejó de funcionar repentinamente. Solo dos años después, a través de una investigación de Associated Press, se supo la verdad.
Sin embargo, eso estuvo lejos de ser el último proyecto nefasto en el que Creative Associates estuvo íntimamente involucrado. Entre 2009 y 2014, se encargó de reclutar agentes de cambio de régimen en la Isla. Creative Associates trajo a Cuba a jóvenes activistas de toda América Latina bajo el disfraz de una campaña falsa de concientización sobre el VIH/sida, que memorandos internos describen como la “excusa perfecta” para transportar a su gente dentro y fuera del país.
Creative Associates también ha intentado utilizar la comunidad cubana de hip hop como vehículo para impulsar un cambio de régimen en la nación caribeña. En 2009, envió al promotor musical serbio y experto en revolución de colores Rajko Bozic a la Isla, donde intentó identificar y sobornar a los raperos para que se unieran a su proyecto.
El rap había explotado como género en Cuba en las décadas anteriores, en parte por su nuevo sonido y en parte porque los raperos afrocubanos estaban utilizando el medio para llamar la atención sobre temas tabú como el racismo. Los de Creative Associates, imperialistas interseccionales por excelencia, olieron la oportunidad de usarlo como tema de polémica y división.
Bozic encontró un puñado de artistas dispuestos a participar en el proyecto e inmediatamente comenzó a promocionarlos agresivamente y a hacer que su música se escuchara en las estaciones de radio occidentales.
También sobornó a grandes estrellas de la música latina para que permitieran que los raperos abrieran sus conciertos, lo que les dio más credibilidad y exposición. Zunzuneo ayudó en este esfuerzo, enviando a los usuarios enlaces a esta nueva y emocionante música por la que, al parecer, toda la isla estaba entusiasmada.
Si bien se expuso el papel de Creative Associates en esto, la táctica general de utilizar raperos para el cambio de régimen sigue estando claramente activa. Las publicaciones sobre subvenciones de USAID y su organización hermana, National Endowment for Democracy (NED), muestran que ambos grupos están utilizando el hip hop como vehículo para alcanzar sus objetivos. Por ejemplo, un proyecto de las últimas publicaciones de la NED, titulado “Empowering Cuban Hip-Hop Artists as Leaders in Society ”, afirma que su objetivo es “promover la participación ciudadana y el cambio social” y “crear conciencia sobre el papel que tienen los artistas de hip-hop en el fortalecimiento de la democracia en la región”. Por supuesto, para Estados Unidos, “democracia” en Cuba es sinónimo de “cambio de régimen”.
En julio de este año, los raperos cubanos lideraron una insurrección fallida. El rostro del movimiento era el cubano expatriado Yotuel, un artista que trabaja abiertamente con el Gobierno de Estados Unidos y cuya canción Patria y vida fue promocionada inmediatamente después de su lanzamiento por políticos estadounidenses y altos funcionarios en Washington. El tema es aludido constantemente en reportes en EE.UU. como una historia de éxito entre actividades de “promoción de la democracia”.
No está claro si Creative Associates estuvo directamente involucrada en las protestas de julio en Cuba. Parecen estar relativamente avergonzados por la prensa que han recibido; de hecho, no se menciona ninguna actividad cubana, histórica o actual, en el sitio web de la empresa.
América Latina: imperialistas interseccionales
Estados Unidos invadió Nicaragua en 1933, instalando la dictadura de Somoza para velar por sus intereses. Con la revolución sandinista de 1979, Estados Unidos perdió el control sobre el pequeño país centroamericano. En un esfuerzo por hacer retroceder el tiempo, Washington financió, armó, entrenó y apoyó a los escuadrones de la muerte de la Contra de extrema derecha, conocidos por su brutalidad.
El apoyo directo a la Contras terminó en 1989. Pero exactamente al mismo tiempo, Estados Unidos comenzó a emplear a Creative Associates para llevar a cabo todo tipo de operaciones que involucren a la organización paramilitar, esfuerzos que ayudaron a la candidata respaldada por Estados Unidos, Violetta Chamorro, a ganar las elecciones de 1990.
Las leyes locales que prohíben la financiación extranjera de partidos políticos fueron eludidas por el establecimiento de una amplia gama de organizaciones no gubernamentales que se centran en el registro de votantes y la educación política, incluidos programas destinados a unir a la oposición antisandinista (incluidos los contras) en apoyo a Chamorro. Luego de que los sandinistas regresaran al poder, Creative Associates regresó por venganza. Como dijo a MintPress el periodista Ben Norton, radicado en Nicaragua:
“Creative Associates ha estado muy activo en operaciones de desestabilización dirigidas contra el Gobierno sandinista. Con abundante financiamiento de USAID, ese recorte de la CIA ha explotado cínicamente temas delicados para aumentar las divisiones sociales, creando intencionalmente una brecha entre los nicaragüenses y su Gobierno sandinista con programas dirigidos a minorías raciales y étnicas, personas con discapacidades, la comunidad LGBT y la juventud en riesgo”.
Norton señaló que, si bien Creative Associates afirma estar trabajando puramente para mejorar la sociedad nicaragüense, colabora exclusivamente con grupos alineados con la oposició subsidiando así efectivamente a la derecha del país.
“Uno de varios programas de USAID administrados por Creative Associates en Nicaragua se ha dirigido a grupos vulnerables en la costa caribeña del país. La empresa tapadera de la CIA juega con las diferencias allí, en la comunidad indígena Miskito y la población afronicaragüense ”, agregó.
Del mismo modo, en El Salvador los esfuerzos de Estados Unidos se califican como no partidistas. Pero en lugar de ayudar al partido izquierdista FMLN, Washington inyecta millones en el país a través de una miríada de ONG que promueven soluciones neoliberales y del sector privado a los problemas.
“Detrás de las conmovedoras fotografías, los proyectos de USAID en El Salvador están avanzando sigilosamente los intereses de la clase empresarial salvadoreña”, escribió la revista Jacobin.
Creative Associates ha estado en el corazón de este esfuerzo: desde 2001, la organización ha recibido 51 millones de dólares para proyectos en El Salvador. También ha estado a la vanguardia en el apoyo a la dictadura respaldada por Estados Unidos en Honduras, ayudando al Gobierno a militarizar su respuesta a los disturbios y otros problemas sociales allí.
Y si bien la organización se describe a sí misma como una que está en el negocio de la promoción de la democracia, a menudo está involucrada en todo lo contrario.
Saltman señala que la empresa estuvo involucrada en el golpe de Estado de 1991 en Haití, que destituyó del poder al presidente elegido democráticamente Jean-Bertrand Aristide. Cuando Aristide regresó al poder con aplastante triunfo electoral en 2000, Creative Associates volvió a trabajar, intentando remodelar el sistema de medios haitiano basado en el modelo estadounidense corporativo con fines de lucro.
Como era de esperar, en Venezuela Creative Associates también apoya al líder de la oposición respaldado por Estados Unidos, Juan Guaidó. Su asesor principal, Jeff Fischer, pidió al “régimen” de Nicolás Maduro que acceda a una elección organizada por la OEA, un grupo con sede en Washington que jugó un papel clave en el derrocamiento del presidente izquierdista boliviano Evo Morales en 2019. En sus recomendaciones, Fischer sugirió que una fuerza “internacional” tendría que ser enviada por aire para brindar seguridad en cualquier elección, y que el proceso debe ser diseñado por personas ajenas y no sujetas a las leyes venezolanas.
Soluciones creativas
Creative Associates International actúa esencialmente como un Gobierno semiprivatizado en muchos países, supervisando los sistemas de educación y salud, los servicios de seguridad y la gestión local. También proporciona una amplia gama de servicios clandestinos: espionaje, inteligencia y operaciones de cambio de régimen. Antes solo dominio de la CIA y otras agencias de tres letras, este tipo de trabajo ahora lo realiza en gran parte el sector privado.
Como dijo el cofundador de National Endowment for Democracy, Allen Weinstein, a The Washington Post, “mucho de lo que hacemos hoy fue hecho de forma encubierta hace 25 años por la CIA”. La utilidad de esto es múltiple. Primero, subcontratar el trabajo de construcción de la nación a terceros con base en EE.UU. Permite a Washington mantener el control sobre un país sin una ocupación formal. En otras naciones, capacita a toda una clase de personas para que vean el mundo de una manera que favorezca los intereses corporativos y estatales de Estados Unidos. Además, hay muchas oportunidades para ganar enormes (y privados) beneficios de estos proyectos. La subcontratación de actividades sucias a empresas privadas también permite al Gobierno de Estados Unidos distanciarse de cualquier escándalo. Quizás lo más importante, sin embargo, es que no hay supervisión pública a las empresas privadas.
Como explicó Hoh, “puedes ocultar cosas utilizando estas empresas privadas. Las empresas privadas no se rigen por las solicitudes de la Ley de Libertad de Información. Si estás trabajando en Nicaragua con USAID, en teoría, todo tu trabajo debería estar disponible para los ciudadanos estadounidenses a través de la Ley de Libertad de Información y otros mecanismos. Pero si eres una empresa privada, no tienes eso en ningún grado. Así que hay mucho que se puede hacer con estas empresas privadas que el Gobierno no puede hacer, en particular con respecto a la negación plausible”.
En última instancia, Creative Associates International se ha convertido en una parte importante del complejo industrial militar-think tank estadounidense. Aunque técnicamente es una empresa privada, el hecho de que prácticamente la totalidad de su financiación provenga de Washington y que su directorio esté lleno de altos funcionarios estadounidenses demuestra que la organización es una parte integral de la estrategia global de Washington.
Sin embargo, el barniz de la privatización lo ayuda a evitar el escrutinio público que recibiría un departamento del Gobierno. Si bien los ejércitos mercenarios como Blackwater al menos han sido objeto de investigación, lo que ha hecho que el nombre de la empresa sea infame en todo el mundo, Creative Associates International ha pasado prácticamente desapercibida, exactamente como la directiva de la organización quiere que esté.
(Tomado de MintPress News)