Discorso Miguel M. Díaz-Canel Bermúdez,

Discorso pronunciato da Miguel M. Díaz-Canel Bermúdez, Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito Comunista di Cuba e Presidente della Repubblica, nella clausura del Settimo Periodo Ordinario di Sessioni della IX Legislatura dell’Assemblea Nazionale del Potere Popolare, nel Palazzo delle Convenzioni,il 28 ottobre del 2021, “Anno 63º della Rivoluzione”.

Caro  Generale d’Esercito Raúl Castro Ruz, leader della Rivoluzione Cubana;

Compagno  Esteban Lazo, Presidente dell’Assemblea Nazionale del Potere Popolare;

Deputate e deputati;

Invitati:

Corrisponde a me chiudere il  Settimo Periodo Ordinario di Sessioni della IX Legislatura e nello stesso tempo sono davanti a voi, la massima rappresentanza del nostro popolo per realizzare un mandato legale: rendere conto e informare sulla mia gestione come Presidente della Repubblica.
Lo farò condividendo le valutazioni sulla situazione che abbiamo affrontato in questi tempi, i temi nei quali abbiamo centrato il nostro lavoro e anche per parlare dei temi verso i quali dobbiamo  dirigere i nostri principali sforzi.
Lo faccio in un giorno che ha un significato speciale per tutti i cubani: quello in cui scomparve il leale Camilo Cienfuegos, simbolo di cubanità, di coraggio, eroe eterno della gioventù cubana e, come lei, allegra e profonda.
Queste parole sono pubbliche e sicuramente potrò contare non solo con le vostre opinioni, ma anche con quelle  della nostra popolazione. Noi ci appoggeremo a queste per perfezionare il nostro lavoro, con la responsabilità che impone essere un servitore pubblico.
Devo segnalare prima di tutto il complesso contesto mondiale colpito da molteplici crisi derivate dall’ingiusto ordine globale, crisi che si sono aggravate in conseguenza di lunghi e duri anni di pandemia.
Meno di una settimana fa, il numero dei morti per la COVID-19 in tutto il mondo era di circa 6 milioni di persone e i contagiati hanno superato la cifra di  243. 700. 000.  L’Organizzazione Mondiale della Salute stima che se si considera la mortalità vincolata direttamente o indirettamente al nuovo coronavirus, il bilancio della pandemia potrebbe essere di due o tre volte superiore di quello che affermano i registri ufficiali; ma il reale impatto in tutti gli ordini della vita a livello planetario lo conosceremo.
Quello che nessuno mette in dubbio è il suo costo elevato per l’economia mondiale, già sregolata per la prolungata prevalenza d’indici di consumo insostenibili, che hanno ristretto  sempre più le zone del lusso e del confort, mentre si amplia drammaticamente il mondo degli esclusi.
Cuba, nonostante la sua opera di giustizia sociale, grazie alla Rivoluzione, di un sistema sanitario universale e gratuito, capace di disporre di potenzialità scientifiche che in poco tempo ci hanno posto all’avanguardia mondiale nelle investigazioni e la produzione di vaccinazioni, non è sfuggita al colpo pandemico.
Com’è stato valutato nelle sessioni di questa Assemblea, dal 2019 l’economia  è transitata in condizioni eccezionali. Gli effetti combinati dell’indurimento del blocco e la scalata della pandemia hanno fatto sì che in questo periodo il paese smettesse di percepire circa 3 000 milioni di dollari in entrate.
Inoltre sono state affrontare significative spese in eccesso al Bilancio per affrontare la  COVID-19, la protezione dei lavoratori e della popolazione in generale.
Tutto questo ha limitato la capacità di far fronte alle erogazioni indispensabili per sostenere l’offerta statale, fondamentalmente di alimenti e medicinali, così  come quelle che necessita per la sua stabilità il Sistema Elettrico Nazionale. Questa difficile situazione provoca insoddisfazione e malessere nella popolazione.
Per rendere l’idea: solamente nei servizi di salute e materiali usa e getta nell’assistenza alla  COVID-19, sono stati investiti 300 milioni  di dollari, mentre le risorse per l’operazione e la manutenzione del Sistema Elettrico Nazionale domandano come minimo 250 milioni di dollari l’anno.
Non aver realizzato opportunamente le manutenzioni e non potendo acquistare le risorse imprescindibili per la garanzia del servizio elettrico, hanno provocato i molesti “apagones” (mancanza d’elettricità)  che soffriamo dal 21 giugno.
Anche se non sono scomparsi i limiti, esiste disponibilità di combustibile per la generazione d’elettricità, ed è stati destinato in condizioni molto difficili per approvarlo, un livello di finanziamento che permetterà prima della fine dell’anno di recuperare  608 megawatt di potenza della generazione elettrica, grazie al quale migliorerà gradualmente la situazione di questo servizio in tutto il paese.
In questo contesto si sono sviluppate condizioni che favoriscono l’inflazione per l’esistenza di una domanda molto superiore all’offerta e questo costituisce la principale priorità nel lavoro del Governo. Una delle soluzioni a questo problema è la crescita dell’offerta, partendo da una maggior partecipazione dei produttori nazionali nel nostro mercato interno.
Grazie al controllo che stiamo ottenendo in modo sostenuto della COVID-19, è iniziato un processo graduale di recupero del’attività economica e sociale al quale dovranno contribuire le misure approvate per dotare di maggior autonomia l’impresa statale socialista e il perfezionamento e la differenziazione degli attori economici.
Il Piano dell’Economia e i Bilancio dello Stato per il 2022, che valuteremo il prossimo dicembre, saranno orientati a progettare il recupero dei livelli delle attività fondamentali, raggiungendo una maggior autonomia nella gestione amministrativa dei territori, a dare priorità alle misure di compensazione per l’attenzione ai più vulnerabili e a consolidare l’implantazione dell’Impegno Ordinamento tra le altre priorità.
Grazie al nostro sistema, all’integrazione di tutte le forze verso un obiettivo, cioè, grazie all’unità attorno al Partito, Cuba ha dato risposte immediate per  l’imprevista pandemia e nello stesso tempo per affrontare il volgare approfondimento del blocco.

Compagne e compagni:

È obbligatorio segnalare di nuovo il vile opportunismo dell’avversario.
Proprio in questi mesi di scalata della pandemia nel paese, sono stati frequenti i tagli dell’elettricità e si è ridotta in modo significativo l’offerta di beni e servizi per le ragioni segnalate, creando un clima favorevole all’irritazione e alla scontentezza.  Il nemico storico della nazione cubana, conoscendo la gravità del momento, si è lanciato con maggior malvagità contro la nostra economia.
In franca contraddizione con le recenti dichiarazioni del presidente Biden  nell Assemblea Generale delle Nazioni Unite, di voler favorire il multilateralismo e cooperare nella lotta contro la pandemia a livello globale, è stato indurito il blocco imposto a Cuba ed è stato messo in marcia un nuovo programma di destabilizzazione compreso esattamente nel manuale del “colpo blando”.
Noi non ci siamo mai seduti aspettando il cambio di una politica che da 62 anni è variata solo per stringere l’assedio.
La formula del nemico è stata scommettere che le nostre gravi difficoltà materiali debilitino la resistenza del popolo e ci mettano finalmente in ginocchio davanti a lui.
Contro un progetto socialista come il nostro non si scartano mai le azioni violente o di guerra, l’invasione e l’occupazione, ma si scommette prima di tutto sulla demoralizzazione, sulla resa, e per questo il messaggio d’odio verso i comunisti, l’enfasi antisocialista, la persecuzione di ogni possibile uscita  economica, insomma, il blocco.  Non importa quanto distrugge, quanto danneggia quanto erode la fede di un popolo nelle sue proprie forze.
Per quanto inverosimile e immorale sembri, questo è il disegno dell’imperialismo contro Cuba. Già non valgono le ipocrite coperture e gli inganni su una presunta revisione della politica che l’attuale Governo aveva espresso  durante la campagna elettorale che lo ha portato al potere. Già non valgono i pretesti fraudolenti sulle presunte intenzioni di favorire il popolo cubano e negare benefici al Governo.
Le evidenze sono davanti agli occhi di tutti per provare che l’obiettivo è stato sin dal principio di provocare penurie economiche, far soffrire il popolo, pregiudicare il suo livello di vita, restringere le sue fonti d’entrate, limitare i suoi consumi e danneggiare i servizi sociali dai quali dipende una parte del suo benessere e la risposta alle sue necessità più elementari.
Il proposito è stato condannare la popolazione cubana al ruolo d’ostaggio in una politica genocida con disegni egemonici.
Per questo provoca tanta molestia a Washington il successo di Cuba nello scontro alla pandemia, in particolare l’eccellente risultato il risultato del programma di vaccinazioni sviluppato con ingegno, sforzi e risorse proprie.
Si spiega così l’impegno nel denigrare il nostro sistema di Salute Pubblica occultando questa straordinaria conquista di Cuba, che rompe la matrice  d’inganno che si vuole imporre sulla nostra realtà.
Ogni vaccino creato e applicato, ogni  compatriota immunizzato, ogni cada contagio evitato e ogni vita salvata sono trionfi della causa nazionale e sconfitte dell’aggressione imperialista contro il nostro paese.
Sembra incredibile che lo si debba descrivere in questo modo, ma non c’è altra forma di riferirci alla vergogna di scommettere su una pandemia, con freddi calcoli politici contro un intero popolo.
Come ho recentemente denunciato nella chiusura dell’ultimo  Plenum del Comitato Centrale del Partito Comunista di Cuba, nell’attuale scenario bilaterale che stiamo sperimentando con gli Stati Uniti, l’Ambasciata di questo paese
svolge un impegno crescente negli sforzi di sovversione politica.
In contrasto posso affermare categoricamente che la nostra Ambasciata a Washington non ha mai realizzato alcuna attività indirizzata alla sovversione dell’ordine negli Stati Uniti, nè a intaccare le sue basi politiche, legali o costituzionali.
La nostra missione diplomatica in questo paese si limita alla realizzazione di un intenso lavoro a favore delle relazioni bilaterali, in funzione dell’eliminazione del blocco economico, indirizzato a combattere le calunnie contro Cuba e la Rivoluzione.
L’operato  delle nostre rappresentazioni diplomatiche negli Stati Uniti  è stato sempre assolutamente limpido anche quando avevamo genuine preoccupazioni e criteri legittimi sull’ingiusta natura del sistema politico statunitense e sui soprusi politici, economici e legali che là si commettono quotidianamente.
Il Governo degli Stati Uniti utilizza senza pudore i privilegi che gode la sua Ambasciata nel nostro paese.  I funzionari diplomatici statunitensi si riuniscono di frequente con i capoccia contro rivoluzionari. Offrono loro orientamenti, stimoli, appoggio logistico e in maniera diretta o indiretta finanziano le loro attività.
Nelle loro piattaforme di comunicazione, includendo le reti digitali, emettono  molto spesso dichiarazioni offensive che costituiscono  intromissioni aperte nei temi interni del nostro paese.
È giusto chiedersi quale sarebbe il comportamento del Governo degli Stati Uniti di fronte a qualsiasi ambasciata accreditata a Washington che si dedicasse a istigare, orientare, motivare e finanziare i molteplici gruppi estremisti le cui attività illegali attentano contro la stabilità, la vita, l’ordine pubblico di questo paese. Sarebbe bene sapere come risponderebbe il Governo nordamericano a un’ambasciata accreditata nel loro territorio, che pubblicamente si dedicasse a promuovere la disobbedienza civile, le manifestazioni politiche e le marce di massa contro la legalità stabilita.
Con le recenti provocazioni è ben chiaro che è in corso contro Cuba un’ operazione concertata da  Washington, che comprende fondi  milionari  indirizzati a generare l’immagine che Cuba è uno stato fallito, che qui si vive un sopruso alla cittadinanza .
Questo piano include anche il proposito di cercare d’ottenere che altri paesi si sommino alle misure d’aggressione economica e che dagli stessi Stati Uniti si realizzino azioni  punitive di maggior peso.
La verità s’impone sempre per quanto siano poderosi gli strumenti che esistono oggi per occultarla o distorcerla.  La menzogna si potrà propagarsi come si dissemina il virus della COVID 19 e avrà il potere di confondere e contagiare molti, ma non sarà capace di piegare la volontà, tante volete dimostrata di questo eroico popolo.
Contro i piani dell’imperialismo stiamo  vincendo la pandemia, come abbiamo vinto e vinceremo i piani aggressivi e non importa quanto siano poderose le campagne e le calunnie.
Il blocco è e continuerà ad essere, si prevede, un ostacolo fondamentale per le nostre strategie e potenzialità di crescita  economica e dio sviluppo, ma non è un un ostacolo insuperabile.
Continueremo a lottare contro il blocco senza stancarci, con l’appoggio della comunità la internazionale.
Il nostro sviluppo e il benessere del popolo dovranno dipendere dallo sforzo che facciamo e dall’intelligenza che uniamo, coscienti che la crudele guerra economica degli Stati Uniti persisterà sino a che in questo paese esisterà la brama criminale d’impadronirsi del destino di Cuba.
Il blocco non è solo un castigo alla resistenza.  È il modo quotidiano d’impedire che il socialismo si associ alla crescita, al progresso e alla prosperità.
No!  Il socialismo non è colpevole  dei nostri problemi.  Il socialismo è l’unica spiegazione delle nostra sopravvivenza a questo assedio feroce e genocida senza rinunciare a svilupparci.  (Applausi).
Come ho detto alcuni giorni fa nel Plenum del nostro Comitato Centrale, dipende solo da noi la risposta degna a questa immeritata punizione. La nostra originalità è obbligata a essere tanto grande come la malvagità di chi vuole farci arrendere.
La Rivoluzione era e sarà sempre sfidata a essere eccezionale per la capacità del suo popolo di resistere e creare.
Grazie al nostro sistema, all’integrazione di tutte le forze verso un obiettivo, ossia grazie all’unità attorno al Partito, Cuba ha avuto risposte immediate per l’imprevista pandemia e, nello stesso tempo, per affrontare il volgare indurimento del blocco che ci ha lasciato l’amministrazione  Trump e che l’attuale Governo di Biden mantiene, nonostante le sue promesse.
La Strategia Economico-Sociale per l’impulso dell’economia e lo scontro  alla crisi mondiale provocata dalla COVID-19, sono state le prime risposta.
Una strategia che ha aggiustato le proiezioni del paese ai nuovi scenari senza rinunciare al programma di sviluppo sino al 2030.
Una risposta rivoluzionaria per la sua flessibilità e la sua capcità d’adattarsi a complesse situazioni assolutamente nuove e imprevste come la stessa   pandemia.  Una risposta appoggiata sulle nostre forze e cosciente dei limiti esistenti.
Stimolando lo sviluppo di un Sistema di Gestione del Governo, basato in Scienza e Innovazione , abbiamo creato il Consiglio Nazionale d’Innovazione, la cui consulenza specializzata  influirà nella presa delle decisioni  e nella soluzione dei problemi più urgenti.
Formano parte di un congiunto di azioni che sostengono la Strategia Economico-Sociale le 60 misure di stimolo alla produzione e al commercio di alimenti,  con altre che vogliono elevare l’efficienza delle imprese statali, per stimolare l’azione dei nuovi attori economici con le dette Mipymes, risolvere  processi e incatenare produzioni.
Parallelamente, in quest’anno con tante restrizioni, il nostro Stato ha sviluppato  un’intensa attività internazionale di dialogo, scambio e cooperazione con  altre nazioni e i loro leader, partecipando a vertici, incontri virtuali e, in minor misura, con la presenza, che ci permettono di mantenere una solida relazione con la comunità internazionale e, in particolare, con nazioni amiche.
Come espressione dell’invariabile vocazione solidale di Cuba, elogiata con la gratitudine in tutto il mondo, 57 brigate mediche del contingente Henry Reeve hanno affrontato direttamente la COVID-19 in 40 nazioni.

Compatrioti:

Mi sono permesso d’insistere sui fattori esteri che vogliono debilitarci, perchè sotto i fuochi artificiali della Guerra non Convenzionle e il rumore assordante che armano le reti degli odiatori di professione, potremmo cadere nell’errore  di non riconoscere le nostre stesse forze, non apprezzare i nostri indiscutibili passi avanti in un periodo – gli ultimi due anni- plagato da sfide e incertezze a livello mondiale.
Cominciamo con l’esercizio legislativo, che deve apportare tanto all’ istituzionalità del paese.
In questo Periodo di Sessioni, rispettando il cronogramma accordato, abbiamo approvato quattro importanti leggi che marcano un’importante riforma nell’ordine giudiziario e processuale nel paese; è meritorio riconoscere lo sforzo realizzato, pur essendo nelle condizione imposte dalla pandemia.
Queste norme sviluppano contenuti della Costituzione della Repubblica e rinforzano le garanzie e i diritti dei cittadini, in armonia con la società nel suo insieme.
Sono stete il frutto di un ampio e partecipativo processo di creazione normativa, al quale hanno contribuito dirigenti e specialisti dei tribunali, la Procura, le notarie collettive, professori universitari, oltre alla consultazione con parte del nostro popolo.
Questa pratica per l’esercizio legislativo la dobbiamo perfezionare ulteriormente in modo che ogni legge approvata sia il risultato dell’apporto di tutti coloro che sono vincolati con l’oggetto del regolamento e non manchi, quando è necessaria, la consultazione del popolo per diverse vie.
Le disposizioni normative approvate situano il paese nell’avanguardia delle legislazioni in questo  ambito, più  avanzate e moderne, e con spirito rinnovatore riaffermano l’accesso alla giustizia  per tutti, ampliano il debito processo e con questo contribuiscono a materializzare il concetto di Stato socialista di diritto e di giustizia sociale, riconosciuto nell’Articolo 1 della Carta Magna.
La Legge dei Tribunali di Giustizia arricchisce la funzione giudiziaria nel paese, rinforzando l’ indipendenza della magistratura e il ruolo dei giudici nella società, aggiustando la sua struttura e il funzionamento alle esigenze attuali.
Riconosce principi essenziali per la funzione giuridica, come la supremazia costituzionale, l’imparzialità, l’uguaglianza, la gratuità nell’accesso alla giustizia e la partecipazione popolare in questo ambito.
Il processo penale, con l’approvazione della legge sulla materia si dota di garanzie maggiori per tutti coloro che v’ intervengono.
Sono notevoli il rafforzamento dei diritti e delle garanzie riconosciute nella Costituzione e nei trattati internazionali; sono nuovi il riconoscimento delle  vittime e dei pregiudicati come soggetti processuali, le forme anticipate di soluzione dei processi, il trattamento delle persone imputate e accusate con età tra 16 e 18 anni.
È rilevante l’assistenza di avvocati  dall’inizio del processo, con il controllo dei tribunali delle misure cautelari di detenzione provvisoria in qualsiasi fase del processo, questioni presentate durante la consultazione popolare del testo costituzionale.
La Legge del Processo Amministrativo, oltre a rendere indipendente per la prima volta questa materia nell’ordine processuale, garantisce alla cittadinanza la possibilità di reclamare nei tribunali i diritti che si considerano vulnerati dall’Amministrazione Pubbica, esigendo per i nostri dirigenti e funzionari un modo d’agire più trasparente e rispettoso della legge.
Infine, il Codice dei Processi uniforma i procedimenti d’attuazione in materia civile, mercantili, della famiglia e del lavoro e la sicurezza sociale.  La norma rinforza la protezione delle persone in situazione di vulnerabilità e stabilisce le misure per rendere effettivo il compimento delle decisioni giudiziarie, tra altre  questioni rilevanti.
Le quattro leggi approvate presuppongono una sfida per gli operatori del sistema di giustizia, nel senso della necessità della loro preparazione, garantendo la loro adeguata applicazione, salvaguardando una  Giustizia pronta ed effettiva.
Ratifichiamo la volontà di continuare il compimento del Cronogramma Legislativo approvato da questo Parlamento e, con questo sviluppare i contenuti della nostra Costituzione socialista.
L’ Ottavo Congresso del Partito, celebrato in questo difficile anno, ci ha lasciato preziosi dibattiti e orientamenti fondamentali che sono un riferimento e il maggior impulso per quanto facciamo.
Nel congresso sono stati abbordati i problema più sfidanti della nostra realtà: i vuoti, i guasti nella comunicazione, la necessità di fomentare il dialogo, la partecipazione e il controllo popolare, la vita nei nostri quartieri, il lavoro delle organizzazioni di massa e sociali, l’attenzione ai settori vulnerabili della popolazione la conoscenza dei problemi e degli interessi giovanili.
Nel congresso d’aprile si è dibattuto molto sugli errori, le routine e la burocratizzazione del lavoro nella comunità, ma soprattutto delle difficoltà che genera il blocco nella quotidianità di tutti i cubani e dell’alta sensibilità politica che domanda l’applicazione dell’Impegno Ordinamento.
L’Impegno Ordinamento è stato applicato in difficili circostanze e viene   considerato un passo improrogabile per il proposito d’elevare l’efficienza delle imprese, ma con effetti indesiderabili sulla vita dei cittadini, che oggi si esprimono soprattutto nella dannosa inflazione.
Il vice primo ministro Alejandro Gil, ha spiegato ampiamente nel suo intervento le cause e le possibili soluzioni per questo problema; non mi approfondirò in questo, ma dirò solo che siamo coscienti della sua gravità e per questo c’è  la priorità che il Governo concede alla sua soluzione e all’assistenza alle persone vulnerabili.
Vari elementi del suo disegno iniziale sono stati rettificati, considerando i criteri del popolo.
Non  mentiamo dicendo che questo si risolverà rapidamente, ma posso affermare che la Rivoluzione non farà niente al margine degli interessi e delle domande del popolo.
Esprimo anche la mia fiducia che vinceremo questa sfida come ne abbiamo vinto altre, apparentemente insuperabili. (Applausi)
Le Linee attualizzate nell’Ottavo Congresso del Partito  e quello che corrisponde nel  Quinquennio al Piano Nazionale di Sviluppo Economico e Sociale sino al 2030, costituiscono a base dell Strategia Economico-Sociale per l’impulso dell’economia, la cui conduzione- è stato deciso- sarà repsnsabilità del Ministero d’Economia e Pianificazione, attraverso i macroprogrammi,  con i programmi e i progetti che lo formano.
Considerando ch per 10 anni la Commissione Permanente d’Implementazione e Sviluppo delle Linee ha compiuto funzioni nell’interesse dell’attualizzazione del Modello Economico e Sociale Cubano di Sviluppo Socialista, e che è stato perfezionato il Sistema di Direzione del nostro Governo,è stato deciso di procedere alla disattivazione della citata Commissione e di trasferire le sue funzioni principali al Ministero d’Economia e Pianificazione
Ogi ci sono migliori condizioni per perfezionare la gestione del Governo in stretta alleanza con le strutture del Potere Popolare, le cui potenzialità e riserve  hanno molto da apportare ancora.
Non vedo scenario migliore di questo per riflettere su quello che ci aspettiamo dal nostro Potere Popolare.
Il Potere Popolare, con maiuscole, genuino, innovatore e, per questa stessa  ragione discusso e attaccato da coloro che non lo conoscono o temono il suo esempio, costituisce la fondamenta e l’essenza del sistema politico cubano, rinforzarlo è potenziare l’iniziativa all’azione diretta del nostro popolo per consolidare il socialismo.
Questa stessa sessione dell’Assemblea ci ha dato buone ragioni per proporci una discussione critica e riflessiva sula partecipazione e il controllo popolare nelle sue diverse forme, meccanismi e procedimenti, ma va detto anche che è importante che queste analisi si realizzino in tutti gli spazi sociali, in tutte le istituzioni e organi dello Stato ai livelli per fomentare l’azione creativa e responsabile nel processo rivoluzionario socialista.
Un apprendistato ci ha apportato allo scambio con i rappresentanti delle organizzazioni e dei gruppi sociali diversi, ossia gli incontri con i settori e il percorso delle province e dei quartieri, alla necessità d’assumere nuovi stili di lavoro che corrispondano all’eterogeneità sociale del paese, perchè si canalizzino in forma adeguata le inquietudini e gli apporti della cittadinanza e che ogni domanda riceva risposte opportune, pertinenti e fondamentali nel periodo e secondo il procedimento stabilito.
È improrogabile approfittare dei sapere, della forza e dell’iniziativa popolare, non in maniera formale, ma organica, rispettosamente, coscienti che così si accentua il principio della corresponsabilità nel cammino verso la maggiore giustizia sociele possibile.
Quando parliamo d’innovazione come di uno dei pilastri della gestione del Governo, pensiamo anche al nostro Potere Popolare.
La democrazia socialista esige fare, innovare, cambiare e trasformare permanentemente le forme di partecipazione democratiche.

Compagne e compagni:

La Costituzione della Repubblica del 2019 e le leggi approvate nella presente Legislatura dall’Assemblea Nazionale del Potere Popolare sono fondamenta giuridiche per sostentare le nostre azioni, quelle che continueremo a sviluppare alla pari con il perfezionamento dell’ordinamento giuridico.
Le azioni che stimolano, promuovono e materializzano la partecipazione popolare, hanno un’importanza difensiva e costruttiva per il socialismo.
L’immobilismo e il formalismo nelle strutture del governo a livello locale sono tanto nocivi come l’assistenzialismo, che si limita ad offrire beni e risorse senza considerare l’importanza della partecipazione sociale.
Partecipazione! Da lì l’essenza e la salvaguardia del nostro socialismo.
Al contrario serve solo ai nemici della Rivoluzione per i loro propositi di ritorno al capitalismo in Cuba.
La libertà di discussione, l’esercizio della critica e dell’autocritica di quello che facciamo male, dei nostri problemi , è vitale per continuare ad avanzare, per fondare e per amare.
Dobbiamo ascoltare, dialogare, attendere le richieste del nostro popolo .
Dobbiamo realizzare consultazioni popolari nei temi d’interesse locale e nazionale, promuovere bilanci partecipativi per decidere tra tutti dove e come utilizzare meglio i fondi pubblici con enfasi nella località, nel quartiere e nel municipio.
Riaffermiemo qui la volontà del Partito, dello Stato e della società cubana di rispettare, promuovere e garantire i diritti costituzionali che hanno avuto come momento vertice il referendum d’approvazione con la forza vincolante della Costituzione della Repubblica del 2019 e in tutte le azioni che si eseguono ogni giorno per generare la protezione dei diritti.
Questi duri mesi di pandemia sono la miglior prova di come lo Stato, appoggiato dagli scienziati, dal personale della Salute, dagli educatori, i combattenti, gli operai, i contadini, i giovani, gli studenti nell’ambiente associativo delle comunità e dei quartieri, nei nostri attori economici, nelle organizzazioni politiche, di massa e sociali, ha lavoratao duramente per far diminuire i morti e i contagi, per salvare la vita come diritto che permette di godere del resto dei diritti.
La partecipazione cittadina è salva! (Applausi.)
I protagonisti del processo sono quelli che costruiscono la sacra unità, che sviluppano la capacità di resistenza della nazione, i guardiani della dignità: il nostro popolo.
Mentre avanziamo nella vaccinazione di massa, prestando una speciale attenzione alle bambine, ai bambini e agli adolescenti, mostrando il nostro impegnio nella protezione integrale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in Cuba, questa associazione non smette d’essere straordinaria, pur se è quotidiana.
Siamo impegnati a riconoscere e avanzare nella garanzia dei diritti della famiglia, sviluppando i principi di pluralità familiare, diversità, uguaglianza e non discriminazione.  Come risultato di questa volontà c’è il progetto preliminare del Codice della Famiglia, solido, robusto,  fondato nella dignità umana come valore supremo, che sostenta il riconoscimento e l’esercizio dei doveri e dei diritti.
Simao convinti che con i processi di consultazione specialistica, di consultazione popolare e dibattito nell’Assemblea Nazionale del Potere Popolare, nell’esercizio del diritto alla partecipazione giungeremo al referéndum  legislativo con un progetto del Codice delle Famiglie che metterà Cuba tra i paesi più avanzati del mondo in materia familiare a favore delle bambine e dei bambini, degli adolescenti, i giovani, gli adulti, gli anziani e le persone in situazioni di vulnerabilità.
Qussti sono solo alcuni esempi e possiamo citare anche il Programma Nazionale per la Promozione delle Donne, il Programma Nazionale contro il Razzismo e la Discriminazione Razziale e il Decreto Legge sulla Maternità della Lavoratrice, tra gli altri, che dimostrano che la Rivoluzione rispetta, promuove e garantisce diritti! (Applausi)

Deputate e deputati:

Questa Assemblea  ha approvato recentemente un’importante dichiarazione che denuncia l’ingerenza del Governo nordamericano nei nostri temi interni, il suo inaccettabile ruolo come istigatore che facilita le provocazioni in corso.
In questa stessa sala dove si è discussa lungamente- sino alla sua approvazione-
la Costituzione della Repubblica del 2019, non posso tralasciare di riferirmi ai tentativi sottili  o violenti con i quali gli avversari della Rivoluzione, molti dei quali hanno attaccato il processo che ha condotto alla sua approvazione, oggi pretendono di servirsi dei diritti che avalla per distruggere l’opera che questa stessa Costituzione difende e protegge.
Come si legge nell’Articolo  56 della Carta Magna: “I diritti di riunione manifestazione e associazione, con fini leciti e pacifici, sono riconosciuti dallo Stato sempre che si esercitino con rispetto dell’ordine pubblico e dei precetti stabiliti della legge, e l’esercizio dei diritti implica il compimento dei doveri tra i quali il rispetto dell’ordine stabilito nella Costituzione, che è espressione del principio di sovranità popolare.
La Legge delle leggi non si può interpretare a convenienza, e tanto meno nell’interesse di quelli che sono i primi a non rispettarla.
La Costituzione, come stabilisce l’Articolo 7, “…è la norma giuridica suprema dello Stato. Tutti sono obbligati a rispettarle. Le disposizioni e le azioni degli organii dello Stato, i suoi dirigenti, funzionari e dipendenti, cosi come le organizzazioni, le entità e gli individui si regolano con quello che questa dispone.
La nostra  Costituzione consacra i principi d’indipendenza e sovranità dei popoli, riconosce il diritto alla libera determinazione espresso nella libertà d’eleggere il nostro sistema politico, economico, sociale e culturale,  condanna l’intervento diretto o indiretto nei temi interni ed esterni di qualsiasi Stato e quindi l’aggressione armata, qualsiasi forma di coercizione economica o politica, i blocchi unilaterali che violano il Diritto internazionale o altri tipi d’ingerenza e minaccia per l’integrità degli Stati.
Los derechos no son ilimitados, sus límites están previstos también en la Constitución: son los derechos de los demás, la seguridad colectiva, el bienestar general, el respeto al orden público, a la Constitución y a las leyes.
Una manifestación deja de ser pacífica en el momento en que los participantes acudan a ella con la intención de alterar la normalidad de la vida comunitaria, la paz social, con la pretensión de subvertir el orden constitucional y posicionarse como discrepancia al socialismo y, más aún, cuando todo ello se hace siguiendo un guion conectado con los intereses políticos de un gobierno extranjero que mantiene hace seis décadas una guerra económica contra nuestro país.

Compagne e compagni:

Voglio ringraziare in modo speciale la nostra comunità scientifica convocata a facilitarci gli strumenti che solo la Scienza può e deve apportare ai processi economici e sociali in questa epoca.
Grazie alla lunga visione politica di fomento delle scienze di Fidel e la continuità che Raúl ha dato a quest’opera, grazie al talento, alla consacrazione e all’impegno con cui sono state preparate varie generazioni d’investigatori cubani, il nostro Governo ha potuto affrontare come nessun altro in America Latina e nel Terzo Mondo, la terribile minaccia di una pandemia.
Quando nel futuro più immediato ripasseremo questi anni si dovrà parlare prima di tutto del personale della salute, dei creatori scientifici e dell’Accademia che è uscita dalle aule per condividere i sapere.
E si dovrà parlare anche delle nostre istituzioni armate: le Forze Armate  Rivoluzionarie e il Ministero degli Interni, che appoggiano  con decisione  gli sforzi incamminati a far fronte alla situazione ed hanno svolto la pericolosa missione di produrre, trasferire e servire l’ossigeno agli ospedali nelle ore più critiche per il paese ( Applausi).
Devo ugualmente elogiare il sistema delle imprese delle Forze Armate Rivoluzionarie per il loro indispensabile apporto all’economia della nazione, che ci ha permesso di disporre di risorse fondamentali di fronte alle urgenze.
Solo un paese organizzato, con una direzione unita attorno a un proposito comune: la salvaguardia della nazione, può proporsi le mete pìù alte nelle ore più difficili.
Coscienti che la nostra nazione, bloccata e senza risorse finanziarie disponibili, non poteva sperare di proteggere la sua popolazione dalla minaccia della pandemia, più di un anno fa abbiamo chiesto alla nostra comunità scientifica una soluzione sovrana per affrontare l’espansione della malattia.
Oggi siamo il primo paese in America Latina con tre vaccinazioni e due candidati a vaccino in sviluppo e il primo paese del mondo che ha cominciato la vaccinazione della sua popolazione infantile da 2 a 18 anni.
Lungo il cammino abbiamo vissuto i duri colpi dei picchi dei contagi, la saturazione degli ospedali, la crisi nella disponibilità di letti e d’ossigeno, le morti dolorose, con le tensioni che s’incrementavano con i problemi nella fornitura  elettrica, la scarsa disponibilità di medicinali e di alimenti.
Il branco di anti-cubani, calcolando prossima la nostra fine, ci ha aggredito al collo con domande d’intervento umanitario e anche d’invasione militare.
Non si sono presi il fastidio di guardare nella storia come sono terminate le nazioni salvate dalle truppe yanquee o dalla NATO anche in questo stesso secolo.
Il popolo cubano sì che lo sanno, è informato e le donne e gli uomini per bene nel mondo anche loro lo sanno e con questa coscienza è stata organizzata una catena di donazioni che arrivano ancora a Cuba.
Nelle ultime settimane le cifre di contagiati e di morti sono calate significativamente.
Gli studenti si preparano a tornare nelle aule e il paese si dispone ad aprire le frontiere per ossigenare l’economia.  Viene la voglia di festeggiare per i nostri bambini, i nostri medici, i nostri scienziati, i nostri vaccini, il nostro popolo, per Fidel che torna una e un’altra volta in ogni sua opera di legittima fede negli esseri umani che salavano vite e illuminano l’orizzonte.  (Applauso).
Sono molte le ragioni per cui la celebrazione dev’essere responsabile e contenuta. In molte parti del mondo avvengono nuovi focolai della pandemia, nel mezzo della crisi e la paralisi economica che ha provocato. Viviamo in questo mondo e ci tocca affrontare il rischio. Facciamo che il successo possa durare.

Deputate  e deputati:

Il 15 novembre Cuba riaprirà le sue frontiere, gli studenti ritorneranno a scuola; L’Avana, capitale della dignità, aspetterà il suo 502º  anniversario, cosa che non ha potuto fare negli ultimi due anni.
La vita nazionale riprenderà il suo corso con la più grande allegria, ma sempre all’erta.
La pace e la concordia che distinguono la vita nelle nostre strade continueranno a regnare.

Nessuno ci guasterà la festa (Applausi.)

Già siamo vaccinati contro la COVID-19, e contro la paura lo siamo sempre stati!  (Applausi)
Abbiamo Patria e difendiamo la vita!
E continuiamo ad essere quelli di Patria o Muerte!
Vinceremo!

Discurso pronunciado por Miguel M. Díaz-Canel Bermúdez, Primer Secretario del Comité Central del Partido Comunista de Cuba y Presidente de la República, en la clausura del Séptimo PerIodo Ordinario de Sesiones de la IX Legislatura de la Asamblea Nacional del Poder Popular, en el Palacio de Convenciones, el 28 de octubre de 2021, “Año 63 de la Revolución”

Querido General de Ejército Raúl Castro Ruz, líder de la Revolución Cubana;

Compañero Esteban Lazo, Presidente de la Asamblea Nacional del Poder Popular;

Diputadas y diputados;

Invitados:

Me corresponde clausurar el Séptimo Periodo Ordinario de Sesiones de la IX Legislatura y, al mismo tiempo, vengo ante ustedes, máxima representación de nuestro pueblo, a cumplir con un mandato legal: rendir cuentas e informar de mi gestión como Presidente de la República.

Lo haré compartiendo valoraciones sobre la situación que hemos enfrentado en estos tiempos, los temas en los que hemos centrado nuestro trabajo y también para hablar sobre los temas hacia los cuales debemos dirigir los principales esfuerzos.

Lo hago en un día de especial significación para todos los cubanos, aquel en que desapareció el leal Camilo Cienfuegos, símbolo de cubanía, de coraje, héroe eterno de la juventud cubana y, como ella, alegre y profundo.

Al ser públicas estas palabras seguramente podré contar no solo con las opiniones de ustedes, sino también con las de nuestra población.  Nos apoyaremos en ellas para perfeccionar nuestra labor, con la responsabilidad que impone ser un servidor público.

Debo destacar, en primer lugar, el muy complejo contexto mundial, estremecido por múltiples crisis derivadas del injusto orden global, que se han agravado como consecuencia de dos largos y duros años de pandemia.

Hace menos de una semana las muertes por COVID-19 en todo el mundo rondaban los 5 millones de personas y los contagiados sobrepasaban la cifra de 243 700 000.  La Organización Mundial de la Salud estima que si se tiene en cuenta la sobremortalidad vinculada directa o indirectamente al nuevo coronavirus, el balance de la pandemia podría ser dos a tres veces más elevado de lo que afirman los registros oficiales; pero el real impacto en todos los órdenes de la vida a nivel planetario está por conocerse.  Lo que nadie pone en duda es su elevado costo para la economía mundial, ya desajustada por la prolongada prevalencia de patrones de consumo insostenibles, que han estrechado, cada vez más, las zonas de lujo y confort, mientras se ensancha dramáticamente el mundo de los excluidos.

Cuba, a pesar de estar dotada por la obra de justicia social de la Revolución de un sistema sanitario universal y gratuito, capaz de disponer de potencialidades científicas que en muy poco tiempo nos pusieron a la vanguardia mundial en la investigación y producción de vacunas, no ha podido escapar del golpe pandémico.

Como se ha evaluado en las sesiones de esta Asamblea, desde 2019 la economía ha transitado por condiciones excepcionales.  Los efectos combinados del recrudecimiento del bloqueo y el escalamiento de la pandemia provocaron que en este periodo el país dejara de percibir más de 3 000 millones de dólares en ingresos.  Además, se han ejecutado significativos gastos en exceso al Presupuesto para enfrentar la COVID-19, la protección de los trabajadores y de la población en general.  Todo ello ha limitado la capacidad para hacer frente a erogaciones indispensables para sostener la oferta estatal, fundamentalmente de alimentos y medicamentos, así como las que demanda para su estabilidad el Sistema Eléctrico Nacional; esta difícil situación provoca insatisfacción y malestar en la población.

Para que se tenga una idea: tan solo en servicios de salud y material gastable en la atención a la COVID-19, se invirtieron unos 300 millones de dólares, mientras que los recursos para la operación y mantenimiento del Sistema Eléctrico Nacional demandan como mínimo 250 millones de dólares por año.

No haber ejecutado oportunamente los mantenimientos y no poder adquirir los recursos imprescindibles para la garantía del servicio eléctrico provocaron los molestos apagones que venimos sufriendo desde el 21 de junio.  Aunque no han desaparecido las limitaciones, existe disponibilidad de combustible para la generación de electricidad, y se destinó, en muy difíciles condiciones para aprobarlo, un nivel de financiamiento que permitirá, antes de concluir el año, recuperar 608 megawatts de potencia de la generación eléctrica, con lo cual irá mejorando gradualmente la situación de este servicio en todo el país.

En este contexto se han producido condiciones que favorecen la inflación por la existencia de una demanda muy superior a la oferta, lo que constituye la principal prioridad en el trabajo del Gobierno.  Una de las soluciones a este problema es el crecimiento de la oferta a partir de una mayor participación de los productores nacionales en nuestro mercado interno. 

Gracias al control que sostenidamente viene alcanzándose de la COVID-19, se ha iniciado un proceso gradual de recuperación de la actividad económica y social, a lo cual deberán contribuir las medidas aprobadas para dotar de mayor autonomía a la empresa estatal socialista y el perfeccionamiento y diversificación de los actores económicos.

El Plan de la Economía y el Presupuesto del Estado para 2022, que evaluaremos el próximo diciembre, estarán orientados a proyectar la recuperación de los niveles de actividad fundamentales, alcanzando una mayor autonomía en la gestión administrativa de los territorios; priorizar las medidas compensatorias para la atención a los más vulnerables, y consolidar la implantación de la Tarea Ordenamiento, entre otras prioridades.

Compañeras y compañeros:

Es preciso apuntar de nuevo al vil oportunismo del adversario. Justo en los meses en que escaló la pandemia en el país, se hicieron frecuentes los cortes de electricidad y se contrajo significativamente la oferta de bienes y servicios por las razones señaladas, creando un clima favorable a la irritación y al descontento; el enemigo histórico de la nación cubana conocía la gravedad del momento y se lanzó con más saña aún contra nuestra economía.  En franca contradicción con las recientes declaraciones del presidente Biden ante la Asamblea General de Naciones Unidas, de favorecer el multilateralismo y cooperar en la lucha contra la pandemia a nivel global, hacia Cuba se arreció el bloqueo, se dictaron nuevas sanciones y se puso en marcha un nuevo programa de desestabilización que cumple al pie de la letra el manual del “golpe blando”.

Nunca nos hemos sentado a esperar el cambio de una política que durante 62 años ha variado solo para afianzar el cerco.  La fórmula del enemigo ha sido apostar a que nuestras grandes dificultades materiales debiliten la resistencia del pueblo y nos pongan finalmente de rodillas ante ellos.

Contra un proyecto socialista como el nuestro no se descartan jamás las acciones violentas o bélicas, la invasión, la ocupación; pero se apuesta en primer lugar a la desmoralización, a la rendición, por eso el mensaje de odio hacia los comunistas, el énfasis antisocialista, la persecución de cada posible salida económica, en fin, el bloqueo.  No importa cuánto destruya, cuánto dañe, cuánto erosione la fe de un pueblo en sus propias fuerzas.

Por muy inverosímil e inmoral que parezca, ese es el diseño del imperialismo contra Cuba.  Ya no valen las hipócritas tapaderas y los engaños sobre una supuesta revisión de la política que el actual Gobierno repudió durante la campaña electoral que lo llevó al poder.  Ya no valen los pretextos fraudulentos sobre la supuesta intención de favorecer al pueblo cubano y negar beneficios al Gobierno.

Las evidencias están ante los ojos de todos para comprobar que el objetivo ha sido, desde el comienzo, provocar escasez económica, castigar al pueblo, perjudicar su nivel de vida, restringir sus fuentes de ingresos, limitar su consumo y dañar los servicios sociales de los que depende una parte de su bienestar y la respuesta a sus necesidades más elementales.  El propósito ha sido condenar a la población cubana al papel de rehén en una política genocida con designios hegemónicos.

Por eso causa tanta molestia en Washington el éxito de Cuba en el enfrentamiento a la pandemia, en particular el resultado sobresaliente del programa de vacunación desarrollado con ingenio, esfuerzo y recursos propios.  Se explica así el empeño en denigrar nuestro Sistema de Salud Pública y en ocultar este logro extraordinario de Cuba, que rompe la matriz engañosa que se quiere imponer sobre nuestra realidad.

Cada vacuna creada y aplicada, cada compatriota inmunizado, cada contagio evitado y cada vida salvada son triunfos de la causa nacional y derrotas de la agresión imperialista contra nuestro país. Parecería increíble que hay que describirlo de esa manera, pero no hay otra forma de referirnos a la desvergüenza de apostar a una pandemia con fríos cálculos políticos contra un pueblo entero.

Como recientemente denuncié en la clausura del último Pleno del Comité Central del Partido Comunista de Cuba, en el actual escenario bilateral que estamos experimentando con Estados Unidos, la Embajada de ese país viene desempeñando un papel creciente en los esfuerzos de subversión política.

En contraste, puedo afirmar categóricamente que nuestra Embajada en Washington no ha realizado nunca actividad alguna dirigida a la subversión del orden en Estados Unidos, ni a socavar sus bases políticas, legales o constitucionales.  Nuestra misión diplomática en ese país se limita al despliegue de una intensa labor a favor de las relaciones bilaterales, en función del levantamiento del bloqueo económico y dirigida a contrarrestar las calumnias contra Cuba y la Revolución.

La trayectoria de nuestras representaciones diplomáticas en Estados Unidos ha sido siempre absolutamente limpia, aun cuando tenemos genuinas preocupaciones y criterios legítimos sobre la injusta naturaleza del sistema político estadounidense y sobre los atropellos políticos, económicos y legales que allí se cometen a diario.

El Gobierno de los Estados Unidos utiliza sin pudor los privilegios de los que disfruta su Embajada en nuestro país.  Funcionarios diplomáticos estadounidenses se reúnen frecuentemente con los cabecillas contrarrevolucionarios.  Les brindan orientación, estímulo, apoyo logístico y de manera directa o indirecta financian sus actividades.  En sus plataformas comunicativas, incluyendo las redes digitales, emiten a diario pronunciamientos ofensivos que constituyen entrometimientos abiertos en los asuntos internos de nuestro país.

Es justo preguntar cuál sería el comportamiento del Gobierno de los Estados Unidos ante cualquier embajada acreditada en Washington que se dedicara a instigar, orientar, motivar y financiar a cualquiera de los múltiples grupos extremistas cuyas actividades ilegales atentan contra la estabilidad, la vida y el orden público de ese país.  Sería bueno conocer cómo respondería el Gobierno norteamericano a una embajada acreditada en su territorio que públicamente se dedicara a promover la desobediencia civil, manifestaciones políticas y marchas masivas en contra de la legalidad establecida.

Con las recientes provocaciones queda claro que está en curso contra Cuba una operación concertada desde Washington, que involucra fondos millonarios dirigidos a generar la imagen de que Cuba es un Estado fallido, que ocurre aquí un atropello a la ciudadanía.  Ese plan incluye además el propósito de tratar de lograr que otros países se sumen a las medidas de agresión económica, e incluso que desde los propios Estados Unidos se tomen acciones punitivas de mayor envergadura.

La verdad siempre se impone por muy poderosas que sean las herramientas hoy existentes para ocultarla o distorsionarla.  La mentira podrá propagarse como se disemina el virus de la COVID-19 y tendrá el poder de confundir y contagiar a muchos, pero no será capaz de doblegar la voluntad tantas veces probada de este heroico pueblo.

En contra de los planes del imperialismo estamos venciendo a la pandemia, como hemos vencido y venceremos los planes agresivos, no importa cuán poderosas sean las campañas y las calumnias.

El bloqueo es y seguirá siendo, en lo previsible, un obstáculo fundamental para nuestras estrategias y potencialidades de crecimiento económico y de desarrollo, pero no es un impedimento insuperable.   Seguiremos luchando contra él incansablemente, con el respaldo de la comunidad internacional.

Nuestro desarrollo y el bienestar del pueblo tendrán que depender del esfuerzo que hagamos y de la inteligencia que aunemos, conscientes de que la cruel guerra económica de los Estados Unidos persistirá mientras exista en ese país el anhelo criminal de adueñarse del destino de Cuba.

El bloqueo no solo es un castigo a la resistencia.  Es el modo cotidiano de impedir que el socialismo se asocie al crecimiento, al progreso y a la prosperidad.

¡No!  El socialismo no es el culpable de nuestros problemas.  El socialismo es la única explicación de que hayamos sobrevivido a ese cerco feroz y genocida sin renunciar a desarrollarnos (Aplausos).

Como expresé hace unos días en el Pleno de nuestro Comité Central, solo de nosotros depende la respuesta digna a ese inmerecido castigo.  Nuestra originalidad está obligada a ser tan grande como la maldad de quienes intentan rendirnos.   La Revolución estaba y estará permanentemente desafiada a ser excepcional por la capacidad de su pueblo de resistir y crear.

Gracias a nuestro sistema, a la integración de todas las fuerzas en pos de un objetivo, es decir, gracias a la unidad en torno al Partido, Cuba tuvo respuestas inmediatas para la imprevista pandemia y, al mismo tiempo, para enfrentar la grosera profundización del bloqueo que nos dejó la administración Trump y que mantiene contra sus propias promesas el actual Gobierno de Biden.

La Estrategia Económico-Social para el impulso de la economía y el enfrentamiento a la crisis mundial provocada por la COVID-19 fue la primera respuesta.

Una estrategia que ajustó las proyecciones del país a los nuevos escenarios sin renunciar al programa de desarrollo hasta 2030.  Una respuesta revolucionaria por su flexibilidad y su capacidad de adaptarse a la complejidad de situaciones absolutamente nuevas e imprevisibles como la propia pandemia.  Una respuesta apoyada en nuestras fortalezas y consciente de las limitaciones existentes.

Impulsando el desarrollo de un Sistema de Gestión del Gobierno, basado en Ciencia e Innovación hemos creado el Consejo Nacional de Innovación, cuya asesoría especializada impactará en la toma de decisiones y en la solución de los problemas más apremiantes.

Se han aprobado más de 60 medidas de estímulo a la producción y comercialización de alimentos y otras que buscan elevar la eficiencia de la empresa estatal; estimular la acción de los nuevos actores económicos a través de las llamadas Mipymes, destrabar procesos y encadenar producciones forman parte de un conjunto de acciones que complementan la Estrategia Económico-Social.

Paralelamente, este año de tantas restricciones, nuestro Estado ha desarrollado una intensa actividad internacional de diálogo, intercambio y cooperación con otras naciones y sus líderes, participando en cumbres, eventos virtuales y, en menor medida, presenciales, que nos permiten mantener una sólida relación con la comunidad internacional y, en particular, con naciones amigas.

Como expresión de la invariable vocación solidaria de Cuba, reconocida con agradecimiento en todo el mundo, unas 57 brigadas médicas del contingente Henry Reeve han enfrentado directamente la COVID-19 en 40 naciones.

Compatriotas:

Me he permitido insistir en los factores externos que apuntan a debilitarnos porque, bajo los fuegos artificiales de la Guerra No Convencional y el ruido ensordecedor que arman en las redes los odiadores profesionales, podríamos caer en el error de no aquilatar nuestras propias fuerzas, de no apreciar nuestros indiscutibles avances en un periodo, los dos últimos años, plagado de desafíos e incertidumbre a nivel mundial. Empecemos por el ejercicio legislativo, que tanto debe aportar a la institucionalidad del país.

En este Periodo de Sesiones, y en cumplimiento del cronograma acordado, hemos aprobado cuatro importantes leyes que marcan una trascendente reforma en el orden judicial y procesal en el país; es meritorio reconocer el esfuerzo realizado aun en las condiciones impuestas por la pandemia.  Estas normas desarrollan contenidos de la Constitución de la República y refuerzan las garantías y derechos de los ciudadanos en armonía con la sociedad en su conjunto.  Han sido el fruto de un amplio y participativo proceso de creación normativa al que han contribuido directivos y especialistas de los tribunales, la Fiscalía, los bufetes colectivos y los profesores universitarios, además de consultarse con parte de nuestro pueblo.

Esta práctica para el ejercicio legislativo tenemos que continuar perfeccionándola, de modo que cada ley que aprobemos sea el resultado del aporte de todos los que estén vinculados con el objeto de regulación y no falte, cuando corresponda, la consulta al pueblo por diversas vías.

Las disposiciones normativas aprobadas sitúan al país en la vanguardia de las legislaciones en ese ámbito más avanzadas y modernas, con espíritu renovador reafirman el acceso a la justicia para todos, amplían el debido proceso y con ello contribuyen a materializar el concepto de Estado socialista de derecho y de justicia social, reconocido en el Artículo 1 de la Carta Magna.

La Ley de los Tribunales de Justicia enaltece la función judicial en el país, reforzando la independencia de la judicatura y el papel de los jueces en la sociedad, ajustando su estructura y funcionamiento a las exigencias actuales.

Reconoce principios esenciales para la función judicial, como la supremacía constitucional, la imparcialidad, igualdad, gratuidad en el acceso a la justicia y la participación popular en este ámbito.

El proceso penal, con la aprobación de la ley sobre esta materia, se dota de mayores garantías para todos los que en él intervienen.

Son notables el reforzamiento de los derechos y garantías reconocidos en la Constitución y los tratados internacionales; son novedosos el reconocimiento de las víctimas y perjudicados como sujetos procesales, las formas anticipadas de solución de los procesos, el tratamiento a las personas imputadas y acusadas con edades entre los 16 y 18 años.  Significativa resulta la asistencia letrada desde el inicio del proceso, junto al control por los tribunales de la medida cautelar de prisión provisional en cualquier fase del proceso, cuestiones planteadas durante la consulta popular del texto constitucional.

La Ley del Proceso Administrativo, además de independizar por vez primera esta materia en el orden procesal, va a garantizarle a la ciudadanía la posibilidad de reclamar en los tribunales derechos que considere han sido vulnerados por la Administración Pública, exigiendo para nuestros directivos y funcionarios un actuar más transparente y de apego a la ley.

Por último, el Código de Procesos uniforma los procedimientos de actuación en materia civil, mercantil, de familia y del trabajo y la seguridad social.  La norma refuerza la protección de las personas en situación de vulnerabilidad y establece medidas para hacer efectivo el cumplimiento de las decisiones judiciales, entre otras cuestiones relevantes.

Las cuatro leyes aprobadas presuponen un desafío para los operadores del sistema de justicia, en el sentido de la necesidad de su capacitación y en garantizar su adecuada aplicación, en salvaguarda de una justicia pronta y efectiva.

Ratificamos la voluntad de continuar el cumplimiento del Cronograma Legislativo aprobado por este Parlamento y, con ello, desarrollando los contenidos de nuestra Constitución socialista.

El Octavo Congreso del Partido, celebrado en este difícil año, nos dejó valiosos debates y orientaciones fundamentales que son el referente y el mayor impulso a cuanto hacemos.  En él se abordaron los problemas más desafiantes de nuestra realidad: los vacíos, las fallas en la comunicación, la necesidad de fomentar el diálogo, la participación y el control popular, la vida en nuestros barrios, la labor de las organizaciones de masas y sociales, la atención a los sectores vulnerables de la población, el conocimiento de las problemáticas e intereses juveniles.

De los errores, rutinas y de la burocratización del trabajo en la comunidad, pero, sobre todo, de las dificultades que genera el bloqueo en la cotidianidad de todos los cubanos y de la alta sensibilidad política que demandaba la aplicación de la Tarea Ordenamiento, se debatió fuerte en el Congreso de abril.

En difíciles circunstancias se aplicó la Tarea Ordenamiento, considerada un paso impostergable para el propósito de elevar la eficiencia empresarial, pero con efectos indeseados sobre la vida de los ciudadanos, que hoy se expresan, sobre todo, en la dañina inflación.

El vice primer ministro Alejandro Gil explicó ampliamente en su intervención las causas y posibles soluciones de este problema, no voy a profundizar en ello salvo para decir que somos conscientes de su gravedad, y por eso la prioridad que le concede el Gobierno a su solución y a la atención a las personas vulnerables.  Varios elementos de su diseño inicial han sido rectificados tomando en cuenta los criterios del pueblo.

No vamos a mentir diciendo que esto se resolverá de un plumazo, solo puedo afirmar que la Revolución nunca hará nada al margen de los intereses y demandas del pueblo.  Y les expreso mi confianza en que también venceremos este reto, como hemos vencido otros aparentemente insuperables (Aplausos).

Los Lineamientos actualizados en el Octavo Congreso del Partido y lo que corresponde en el Quinquenio al Plan Nacional de Desarrollo Económico y Social hasta 2030, constituyen la base de la Estrategia Económico-Social para el impulso a la economía, cuya conducción se ha decidido que sea responsabilidad del Ministerio de Economía y Planificación, a través de los macroprogramas, con los programas y proyectos que lo integran.

Considerando que durante 10 años la Comisión Permanente de Implementación y Desarrollo de los Lineamientos cumplió funciones en interés de la actualización del Modelo Económico y Social Cubano de Desarrollo Socialista, y que se ha perfeccionado el Sistema de Dirección de nuestro Gobierno, se ha decidido proceder a la desactivación de la citada Comisión y traspasar sus principales funciones al Ministerio de Economía y Planificación.

Estamos hoy en mejores condiciones para perfeccionar la gestión de Gobierno en estrecha alianza con las estructuras del Poder Popular, cuyas potencialidades y reservas tienen mucho que aportar todavía.

No veo mejor escenario que este para reflexionar sobre lo que esperamos de nuestro Poder Popular.

El Poder Popular, con mayúsculas, genuino, innovador y, por esa misma razón, cuestionado y atacado por quienes lo desconocen o temen a su ejemplo, constituye el fundamento y la esencia del sistema político cubano; fortalecerlo es potenciar la iniciativa y la acción directa de nuestro pueblo en la consolidación del socialismo.

Esta misma sesión de la Asamblea nos ha dado buenas razones para proponernos una discusión crítica y reflexiva sobre la participación y el control popular, sus diversas formas, mecanismos y procedimientos; pero apunto también que es importante que estos análisis se realicen en todos los espacios sociales, en todas las instituciones y órganos del Estado a todos los niveles para fomentar la acción creativa y responsable en el proceso revolucionario socialista.

Si un aprendizaje nos ha aportado el intercambio con representantes de organizaciones y grupos sociales diversos, o sea, los encuentros con sectores, y el recorrido por las provincias y los barrios, es la necesidad de asumir nuevos estilos de trabajo que se correspondan con la heterogeneidad social del país, que se canalicen de  forma adecuada las inquietudes y los aportes de la ciudadanía y que cada demanda reciba respuestas oportunas, pertinentes y fundamentadas en el plazo y según el procedimiento establecido.

Es impostergable aprovechar los saberes, la fuerza e iniciativa popular, no de manera formal, sino orgánica, respetuosamente, conscientes de que así se acentúa el principio de corresponsabilidad en el camino hacia la mayor justicia social posible.

Cuando hablamos de la innovación como uno de los pilares de la gestión de Gobierno, también pensamos en nuestro Poder Popular.

La democracia socialista exige hacer, innovar, cambiar y transformar permanentemente las formas de participación democráticas.

Compañeras y compañeros:

La Constitución de la República de 2019 y las leyes aprobadas en la presente Legislatura por la Asamblea Nacional del Poder Popular son fundamentos jurídicos para sustentar nuestras acciones, las que continuaremos desarrollando a la par del perfeccionamiento del ordenamiento jurídico.

Las acciones que estimulen, promuevan y materialicen la participación popular tienen importancia defensiva y constructiva para el socialismo. El inmovilismo, el formalismo en las estructuras de gobierno a nivel local son tan nocivos como el asistencialismo, que se limita a entregar bienes y recursos sin considerar la trascendencia de la participación social. 

Participación, he ahí la esencia y salvaguarda de nuestro socialismo. Lo contrario solo sirve a los enemigos de la Revolución para sus propósitos de retornar al capitalismo en Cuba. La libertad de discusión, el ejercicio de la crítica y la autocrítica de lo que hacemos mal, de nuestros problemas, es vital para seguir avanzando, para fundar y para amar.

Debemos escuchar, dialogar, atender los planteamientos de nuestro pueblo.  Tenemos que realizar consultas populares en asuntos de interés local y nacional, promover presupuestos participativos para decidir entre todos dónde y cómo utilizar mejor los fondos públicos, con énfasis en la localidad, en el barrio, en el municipio.

Reafirmamos aquí la voluntad del Partido, el Estado y la sociedad cubana de respetar, promover y garantizar los derechos constitucionales, voluntad que se expresó durante el proceso de reforma constitucional que tuvo como momento cumbre el referendo aprobatorio con fuerza vinculante de la Constitución de la República de 2019, y en todas las acciones que se ejecutan en la cotidianidad para generar la protección de los derechos.

Estos duros meses de pandemia son la mejor evidencia de cómo el Estado, apoyado en los científicos, el personal de la Salud, los educadores, los obreros, los campesinos, los combatientes, los jóvenes, los estudiantes, en el entorno asociativo de comunidades y barrios, en nuestros actores económicos, en las organizaciones políticas, de masas y sociales, ha trabajado duro para disminuir las muertes, los contagios; por salvar la vida como derecho que permite disfrutar del resto de los derechos.

Los protagonistas del proceso son los que construyen la sagrada unidad, los que desarrollan la capacidad de resistencia de la nación; los guardianes de la dignidad: nuestro pueblo.

Cuando avanzamos en la vacunación masiva prestando especial atención a las niñas, niños y adolescentes, mostramos nuestro compromiso en la protección integral de los derechos de la infancia y la adolescencia en Cuba; esa acción no por cotidiana deja de ser extraordinaria.

Apostamos por reconocer y avanzar en la garantía de los derechos de las familias, desarrollando los principios de pluralidad familiar, diversidad, el de igualdad y no discriminación.  Ahí está, como resultado de esa voluntad, el Anteproyecto del Código de las Familias, sólido, robusto, que se fundamenta en la dignidad humana como valor supremo que sustenta el reconocimiento y ejercicio de los deberes y derechos.

Estamos convencidos de que, mediante los procesos de consulta especializada, de consulta popular y debates en la Asamblea Nacional del Poder Popular, en ejercicio del derecho a la participación, llegaremos al referendo legislativo con un Proyecto de Código de las Familias que pondrá a Cuba entre los países más avanzados del mundo en materia familiar, a favor de las niñas, niños, adolescentes, jóvenes, adultos mayores y personas en situación de vulnerabilidad.

Estos son solo algunos ejemplos, podemos citar también el Programa Nacional para el Adelanto de las Mujeres, el Programa Nacional contra el Racismo y la Discriminación Racial y el Decreto-Ley sobre la Maternidad de la Trabajadora, entre otros, que demuestran que la Revolución respeta, promueve y garantiza derechos (Aplausos).

Diputadas y diputados:

Esta Asamblea aprobó recientemente una importante Declaración que denuncia la injerencia del Gobierno norteamericano en nuestros asuntos internos y su inaceptable papel como instigador y facilitador de provocaciones en curso.

En esta misma sala, donde se discutió largamente, hasta su aprobación, la Constitución de la República de 2019, no puedo dejar de referirme a los intentos sutiles o desembozados con que los adversarios de la Revolución, muchos de los cuales atacaron el proceso que condujo a su aprobación, hoy pretenden servirse de los derechos que otorga para destruir la obra que esa propia Constitución defiende y protege.

Conforme al Artículo 56 de la Carta Magna: “Los derechos de reunión, manifestación y asociación, con fines lícitos y pacíficos, se reconocen por el Estado siempre que se ejerzan con respeto al orden público y el acatamiento a las preceptivas establecidas en la ley”; el ejercicio de los derechos implica el cumplimiento de deberes, entre ellos, el respeto al orden establecido en la Constitución, que es expresión del principio de soberanía popular.

La Ley de leyes no puede ser interpretada a conveniencia, mucho menos en interés de aquellos que son los primeros en no respetarla.  La Constitución, como establece el Artículo 7, “…es la norma jurídica suprema del Estado.  Todos están obligados a cumplirla.  Las disposiciones y actos de los órganos del Estado, sus directivos, funcionarios y empleados, así como de las organizaciones, las entidades y los individuos se ajustan a lo que esta dispone”.

Nuestra Constitución consagra los principios de independencia y soberanía de los pueblos, reconoce el derecho a la libre determinación, expresado en la libertad de elegir nuestro sistema político, económico, social y cultural; condena la intervención directa o indirecta en los asuntos internos o externos de cualquier Estado y, por tanto, la agresión armada, cualquier forma de coerción económica o política, los bloqueos unilaterales violatorios del Derecho Internacional, u otro tipo de injerencia y amenaza a la integridad de los Estados.

Los derechos no son ilimitados, sus límites están previstos también en la Constitución: son los derechos de los demás, la seguridad colectiva, el bienestar general, el respeto al orden público, a la Constitución y a las leyes.

Una manifestación deja de ser pacífica en el momento en que los participantes acudan a ella con la intención de alterar la normalidad de la vida comunitaria, la paz social, con la pretensión de subvertir el orden constitucional y posicionarse como discrepancia al socialismo y, más aún, cuando todo ello se hace siguiendo un guion conectado con los intereses políticos de un gobierno extranjero que mantiene hace seis décadas una guerra económica contra nuestro país.

Compañeras y compañeros:

Quiero agradecer de modo particular a nuestra comunidad científica, convocada a facilitarnos las herramientas que solo la Ciencia puede y debe aportar a los procesos económicos y sociales en esta época.

Gracias a la visionaria política de impulso a las ciencias de Fidel, y a la continuidad que dio Raúl a esa obra; gracias al talento, la consagración y el compromiso con que se han formado varias generaciones de investigadores cubanos, nuestro Gobierno ha podido enfrentar, como ningún otro de América Latina y el Tercer Mundo, la terrible amenaza de una pandemia.

Cuando en el futuro más inmediato repasemos estos años habrá que hablar en primer lugar del personal de la Salud, de los creadores científicos y de la Academia que se salió de las aulas para compartir saberes.

Y habrá que hablar también de nuestras instituciones armadas: las Fuerzas Armadas Revolucionarias y el Ministerio del Interior, que apoyan decisivamente los esfuerzos encaminados para hacerle frente a la situación, y asumieron la riesgosa misión de producir, trasladar y servir oxígeno a los hospitales en las horas más críticas para el país (Aplausos).

Debo reconocer igualmente al sistema empresarial de las Fuerzas Armadas Revolucionarias por su indispensable aporte a la economía de la nación, que nos ha permitido disponer de recursos fundamentales frente a las urgencias.

Solo un país organizado, con una dirección unida en torno a un propósito común: la salvaguarda de la nación, puede proponerse las metas más altas en las horas más difíciles.

A sabiendas de que nuestra nación, bloqueada y sin recursos financieros disponibles, no podría aspirar a proteger a su población de la amenaza de la pandemia, hace más de un año pedimos a nuestra comunidad científica una solución soberana para enfrentar la expansión de la enfermedad.

Hoy somos el primer país de Latinoamérica con tres vacunas y dos candidatos vacunales en desarrollo, y el primero en el mundo en comenzar la vacunación de su población infantil de 2 a 18 años.

Por el camino atravesamos los duros golpes de picos de contagios, saturación de hospitales, crisis en la disponibilidad de camas y de oxígeno, las muy dolorosas muertes; las tensiones se incrementaban con las fallas en las plantas eléctricas, la escasa disponibilidad de medicamentos y alimentos. 

La jauría anticubana, calculando próximo nuestro fin, se nos tiró al cuello con demandas de intervención humanitaria y hasta de invasión militar.  Ni se molestaron en mirar en la historia cómo han terminado las naciones “salvadas” por las tropas yanquis o de la OTAN apenas en este siglo.

El pueblo cubano sí lo sabe, está informado, y los hombres y mujeres de bien en el mundo también lo conocen; con esa conciencia se organizó una cadena solidaria de donaciones que aún llegan a Cuba.

En las últimas semanas han bajado significativamente las cifras de contagiados y fallecidos.  Los estudiantes se preparan para regresar a las aulas y el país se dispone a abrir fronteras para oxigenar la economía.  Dan ganas de celebrar, por nuestros niños, nuestros médicos, nuestros científicos, nuestras vacunas, nuestro pueblo; por Fidel, que vuelve una y otra vez en cada obra suya de legítima fe en los seres humanos, que salvan vidas e iluminan el horizonte (Aplausos).

Hay más de una razón para que la celebración sea responsable y contenida.  En muchas partes del mundo se producen nuevos rebrotes de la pandemia en medio de la crisis que la parálisis económica ha causado.  En ese mundo vivimos y nos toca enfrentar el riesgo.  Hagamos el éxito perdurable.

Diputadas, diputados:

El 15 de noviembre Cuba reabrirá sus fronteras, los estudiantes retornarán a la escuela; La Habana, capital de la dignidad, esperará su aniversario 502 como no ha podido hacerlo en los dos últimos años.  La vida nacional irá retomando su curso, con la mayor alegría, pero alertas.

La paz y la concordia que distinguen la vida en nuestras calles seguirá reinando.

¡Nadie va a aguarnos la fiesta! (Aplausos.)

¡Ya estamos vacunados contra la COVID-19, y contra el miedo lo hemos estado siempre! (Aplausos.)

¡Tenemos Patria y defendemos la Vida!

Y seguimos siendo de ¡Patria o Muerte!

¡Venceremos!

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