Perù rafforza i legami con la Cina

Paolo Menchi – www.notiziegeopolitiche.net

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Circa un mese fa il presidente peruviano Pedro Castillo, durante il discorso di apertura della fiera di Canton in Cina, aveva dichiarato di voler rafforzare le già importanti relazioni diplomatiche e commerciali tra il suo paese e quello cinese.

Castillo aveva voluto rimarcare quanto fossero importanti le relazioni commerciali e di collaborazione dal punto di vista scientifico e tecnologico tra i due paesi, quantificando per l’anno passato il commercio bilaterale tra le due nazioni in 22 miliardi di dollari, con esportazioni peruviane pari a circa 12,5 miliardi dollari e quindi maggiori di quelle cinesi in Perù.

Concedere a Castillo il discorso di apertura di una così importante manifestazione internazionale è considerato un grande segno di rispetto e di importanza che la Cina ha nei confronti del Perù, confermato anche dalle dichiarazioni dei giorni scorsi da parte dell’ambasciatore cinese nel paese sudamericano Liang Yu, in occasione delle celebrazioni dei 50 anni dalla nascita delle relazioni diplomatiche tra i due paesi, in cui ha annunciato la volontà di aumentare ancora gli scambi commerciali.

Yu ha ricordato che il 10 per cento dei peruviani ha origine cinese e che tra le due nazioni esiste un rapporto di collaborazione non solo economico, nato dopo l’accordo di libero commercio del 2009, ma anche culturale e scientifico.

L’ambasciatore ha sottolineato che il 30% delle esportazioni peruviane sono dirette in Cina (riguardanti soprattutto prodotti relativi alla pesca, all’industria agroalimentare e mineraria), mentre il suo paese ha effettuato importanti investimenti in Perù nel settore delle miniere, degli idrocarburi, dell’elettricità, dei trasporti, delle telecomunicazioni e della finanza.

Il punto di partenza di questi interscambi economici è stato il TLC (tratado de libre comercio) sottoscritto nel 2009 tra i due paesi, il primo accordo commerciale della Cina con una nazione in via di sviluppo, che ha avuto una lunga gestazione ma che si è poi concluso in un relativamente breve tempo di negoziazione.

Alla base dell’accordo c’è una riduzione delle tariffe doganali nell’interscambio tra i due paesi che ha permesso a molti prodotti peruviani di entrare nel mercato più grande del mondo senza balzelli che ne aumentassero i prezzi, anche se poi dall’accordo erano stati esclusi tutti i prodotti che potessero essere in concorrenza con quelli locali, ed ha permesso alla Cina di effettuare importanti investimenti in Perù beneficiando di sgravi fiscali.

Dopo oltre un decennio, grazie anche ad aggiustamenti periodici, il trattato viene giudicato in modo positivo in Perù perché non solo ha trovato un grande mercato di sbocco per le esportazioni, ma ha permesso di avvalersi della tecnologia cinese in settori avanzati e al giorno d’oggi molto strategici nei quali il paese sudamericano non era all’avanguardia.

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