Cuba è sotto attacco sui social media

Dopo diverse settimane sotto assedio, Cuba è ora sotto un attacco missilistico da parte dei social media, con Twitter che ancora una volta guida la carica contro la rivoluzione.

La piattaforma fondata dal magnate statunitense Jack Dorsey altera le tendenze per gli utenti, che invece di osservare in prima pagina l’hashtag #CubaVive, di gran lunga il più menzionato sulla rete, hanno accesso diretto a quello promosso dai gruppi destabilizzatori, per creare una situazione – assolutamente virtuale – di ingovernabilità.

Dalle prime ore di questa mattina, #CubaVive era stato menzionato più di 420.000 volte a livello globale su Twitter nelle ultime otto ore prima delle 02:00 ora locale, ma è stato ignorato nei trending topics (argomenti di tendenza) degli utenti di internet.

Tuttavia, l’hashtag #15NCuba, con meno di 300.000 menzioni in tutto il mondo, nello stesso periodo di tempo, è stato al centro dell’attenzione e in cima a tutte le tendenze, nonostante il fatto che due su cinque dei suoi tweet e retweet hanno avuto origine da soli tre account, il che rappresenta un attacco mirato – e virtuale – contro il governo cubano, nel tentativo di destabilizzarlo.

Con messaggi falsi, direttamente dai romanzi di fantasia, gli utenti @mjorgec1994, @agusantonetti e @yuniortrebol – in modalità testa di ponte – hanno rappresentato il 40% dei movimenti globali iniziali riferiti a quel tag su Twitter, secondo il sito Trendsmap.

Si scopre che qualche settimana fa il gruppo Archipiélago ha convocato una marcia apparentemente pacifica per il cambio di regime, ma la manifestazione è stata dichiarata illegale dal governo del presidente cubano Miguel Díaz-Canel, dopo che è stato dimostrato che i promotori erano legati a gruppi estremisti e terroristi con sede nella città statunitense di Miami.

Inoltre, la marcia indetta per questo lunedì viola i canoni della Costituzione della Repubblica, in quanto viola i diritti degli altri e cerca un cambiamento nell’ordine stabilito dalla legge, la Costituzione, sottoposta a un ampio dibattito popolare e successivamente approvata nel febbraio 2019 con l’86,85% dei voti.

Giorni fa, il ministro degli Esteri di Cuba, Bruno Rodríguez, ha denunciato la campagna destabilizzante, prodotta e sponsorizzata negli USA, che cerca di rieditare i disordini dell’11 luglio, quando i cittadini vandalizzarono gli stabilimenti e provocarono il caos.

Rodríguez ha denunciato che “Twitter sta sviluppando una rozza manipolazione del suo algoritmo per dare l’impressione che ci sia un alto numero di utenti situati a Cuba con posizioni contro il nostro governo”.

È chiaro che la maggior parte del contenuto tossico che accompagna l’hashtag utilizzato per promuovere la destabilizzazione di #Cuba ha origine negli Stati Uniti, mentre in altri paesi la sua diffusione è scarsa. Non c’è margine di dubbio sulla cattiveria e l’ingerenza dell’imperialismo contro Cuba, ha sottolineato.

Fonte: Prensa Latina

Traduzione: italiacuba.it

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